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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori. >>> Sezione attiva sul forum LOGOS: Percorsi ed Esperienze |
18-12-2006, 20.30.40 | #5 |
Ospite abituale
Data registrazione: 07-11-2006
Messaggi: 46
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Riferimento: Il rischio che corre la psicologia
Prendiamo un capriccio: La psicologia cerca la natura di questo capriccio, lo eleva, scava cercando a tutti i costi di collegarlo a qualcosa.
Gli da a tutti i costi un importanza, non segue ragioni, oscilla tra "spiegazioni tecniche" e interpretazioni sociali. Resta al livello del paziente, si limita ad aiutarlo a cercare e comprendere le radici del capriccio, senza provare minimamente a guardarlo dall'alto, da altre prospettive e condividere queste prospettive col paziente... La psicologia è molto limitata... Storce il naso di fronte alla serenità di un paziente neutro, come se davvero fosse normale abbandonarsi a questa definizione di uomo come animale sociale: ecco lo standard della psicologia. L'uomo come animale sociale. Bhe, secondo me dovrebbe allargare gli orizzonti... Altro esempio: Un concetto: la psicologia non tende mai ad osservare un concetto nel suo significato integrale, prenderà le parole, una alla volta, cercando i vari collegamenti. Una buona psicologia dovrebbe secondo me iniziare a considerare tutto... e per tutto intendo tutto dall'essere al non essere. Dal particolare al generico. Un esistenzialismo più ampio e profondo... Che guarda non solo la complessità delle costruzioni simboliche sociali ma anche le nostre vere radici, la nostra semplicità, deve cogliere il senso come il non senso... Nel presente vedo una psicologia ottusa, limitata e superficiale... Ma aspetto fiducioso un evoluzione... o almeno... ci spero Ultima modifica di IISNT : 19-12-2006 alle ore 00.36.30. |
19-12-2006, 12.36.09 | #6 |
Ospite
Data registrazione: 18-12-2006
Messaggi: 10
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Riferimento: Il rischio che corre la psicologia
Premetto che sono un po' perplessa. Non capisco che tipo di esperienza, diretta o indiretta, tu abbia avuto per arrivare a certe conclusioni. Perchè dall'esterno io ho l'impressione che tu faccia un'interpretazione personale sulla metodologia della psicologia, e non faccia riferimento ad un vissuto concreto che ti ha spinto a vedere la situazione dal punto di vista che ci hai illustrato. E poi ho l'impressione che tu confonda la psicologia con la psicoanalisi, che sono due discipline molto affini, ma la seconda è solo una branca della prima. La psicologia non si esaurisce alla psicoanalisi, va oltre, abbraccia altri indirizzi, metodologie, tecniche. Questa disciplina si occupa delle funzioni psichiche e del loro funzionamento come fa anche la medicina, ma da una prospettiva diversa, quindi studia il linguaggio, la memoria, la comunicazione, la logica, il pensiero, la relazione. L'attribuire un significato più nascosto alle dinamiche psichiche è una peculiarità della psicoanalisi, e posso comprendere che questo punto di vista possa non essere condivisibile. Infatti tanti altri modelli psicologici non lo condividono e hanno sviluppato correnti proprie.
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19-12-2006, 20.21.38 | #7 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
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Riferimento: Il rischio che corre la psicologia
Citazione:
Tutte le scienze utilizzano dei modelli per spiegare certi fatti. Poiché la psicologia studia il comportamento dell'uomo, necessariamente dovrà rifarsi a dei modelli di riferimento (ideali), altrimenti non sarebbe possibile fare confronti e stabilire cosa sia normale e cosa no in un determinato contesto. |
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20-12-2006, 00.54.42 | #8 |
Ospite
Data registrazione: 18-12-2006
Messaggi: 10
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Riferimento: Il rischio che corre la psicologia
Eppure ti assicuro che non mi è mai capitato di leggere manuali di psicologia in cui si parlasse di un modello ideale di uomo. Anzi, l'idea non viene proprio presa in considerazione! Tutto è sempre molto relativo: bisogna guardare alla storia del pz, al contesto storico, sociale, cultaurale e familare, alle sue esperieze, al corso dello sviluppo. E integrando le conoscenze si arriva a fare una diagnosi di normalità. Ci tengo a dirlo perchè molti credono che esistano canoni specifici, come se lo psicologo avesse davanti una griglia e verificasse cosa va bene e cosa no!!! Su questo punto di vista spesso vacilla anche la psichiatria, che è una branca medica, e fa riferimento alla biologia. Quindi figuriamoci se la psicologia, che non ha neanche il limite del biologico, si arroga il diritto di stabilire canoni rigidi per il "fatto psichico", che è così complesso e di difficile definizione. E se qualcuno dovesse farlo bisognerebbe certamente dargli poco credito!
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20-12-2006, 09.55.07 | #9 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 09-09-2005
Messaggi: 383
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Riferimento: Il rischio che corre la psicologia
Citazione:
Anche la chiesa non ha mai definito l'uomo ideale, eppure fa sempre riferimento non all'uomo com'è, ma come dovrebbe essere. Citazione:
Se tutto è molto relativo, lo è anche il tuo concetto di normalità. Come puoi fare una diagnosi di normalità se prima non stabilisci cosa sia normale e cosa non lo sia? Ogni definizione di normalità è puramente arbitraria, perché ogni individuo è diverso all'altro e non è possibile stabilire in modo assoluto quale sia la risposta corretta. E' normale in genere ciò che conviene agli interessi di una maggioranza d'individui. Citazione:
Lo psicologo deve usare necessariamente una griglia interpretativa altrimenti non potrebbe arrivare a nessuna conclusione. |
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20-12-2006, 10.13.53 | #10 | |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
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Riferimento: Il rischio che corre la psicologia
Citazione:
Benvenuta Charlotte! Aggiungo a quanto da te postato con grande consapevolezza che persino un sentiero spirituale non può prescindere dalla psicologia: La vera e completa felicità spirituale riguarda l'intera personalità. Chi segue un percorso, ma anche noi umani meno spirituali, deve imparare ad accettare qualunque cosa si celi nella psiche: dolore, cattiveria, malizia, sofferenza, sensi di colpa, paura, depressione, panico. Ma, per riuscire ad accettarlo, deve prima conoscerlo e non è per niente facile. Da soli, ripercorrere il dolore o la rabbia che è appartenuta spesso alla nostra infanzia e farli riemergere, è una grossa difficoltà. Eppure il malessere esistenziale di tanti individui dipende da quanto abbiamo tenuto ben chiuso dentro di noi, non dando importanza o non volendo ricordare per non soffrire. Ecco l'equivoco. DOBBIAMO AFFRONTARE le nostre ombre e chi meglio di uno psicologo può aiutarci a riscoprirle, standoci accanto in un percorso che, se dapprima è doloroso, si pone come obiettivo la nostra emancipazione dai malintesi, dalle attitudini distruttive, dalle difese alienanti ...? Mi sembra chiaro che uno psicologo e quindi la psicologia non ha un modello di individuo pre-costituito. Perchè ognuno di noi porta un bagaglio di sofferenza diverso: ecco il motivo della attenzione a noi come individuo e non come modello ideale unico. Se la psicologia perseguisse tale idea sarebbe fantascienza. Ma - a parte VanLag - nessuno ha mai letto Freud, Joung, Carotenuto? o anche solo fatto ricerche su Google? |
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