Non vorrei essere stata fraintesa: è vero che mi conosco abbastanza bene ed è vero che, negli anni, mi sono chiarita le idee su quello che vorrei per me/per il mio futuro. Ho pensato molto alle responsabilità (mie) relative all'epilogo delle mie relazioni amorose e sono giunta alla conclusione che ho sempre agito sperando di tirare fuori il meglio di me, che ho offerto la parte migliore di me nella speranza di essere ricambiata e apprezzata. Ho messo da parte interessi, persone, rapporti, le mie priorità e a volte perfino i miei affetti (esemplare ahimé perfetto della donna che ama troppo), nella speranza di dimostrare che veramente amavo, che veramente era tutto per me, che veramente ci credevo, sono arrivata perfino a fare scelte concrete che mi hanno segnato per paura di perdere quella persona. Risultato:
non saprei definirlo se non con il NIENTE. indifferenza totale, quella che uccide la parte vitale: la stima.La Stima per me. Che era già poca.
Quella briciolina di stima mi è servita per capire, senza nessuna falsa modestia o presunzione, che qualcosa valgo perchè non mi ritengo una donna vuota, insensibile, incapace di accogliere l'altro anche coi suoi difetti e problemi, chiusa nel suo egocentrismo, senza interessi, che non ha nulla da offrire. Sono piena di difetti, ma cavolo sono umana e mi mi so mettere in discussione, anche quando mi sento profondamente ferita e delusa, non chiudo le porte del dialogo per trincerarmi nella mia sofferenza: io voglio capire perchè, cosa diavolo è successe, perchè lui ha pensato o ha detto o ha agito in quella maniera e voglio ascoltare.
MA: ho bisogno di conferme. Mi si deve confermare che c'è tutto ciò in me e non solo una che va bene per creare un "quadretto" con gli amici, con la famiglia, coi colleghi e una che "C'E' SEMPRE PER TE". Nel momento in cui viene messo in dubbio, attraverso i comportamenti che vivo come mancanze nei miei confronti, entro in crisi al punto da non sapere più se ho del buono in me, se valgo qualcosa, se mi MERITO qualcosa di buono. ed è da qui che parte il mio assurdo ragionamento: se tu Pico Pallino hai avuto indifferenza, non potrai altro che apprezzarmi...ma no! Non è andata così! Se Tizio è stato cornificato a morte e deluso, come non puà aprezzare la mia fedeltà? E no ancora!, e via di seguito... in questo senso dico che dal meno peggio sono arrivata al peggio.
Nonostante abbia un pochino di stima in me, nonostante io sappia quello che voglio.
E torniamo al punto di partenza: lavoro su se stessi e il bla bla bla che segue. Sono d'accordissimo sul fatto che le belle teorie servono a poco e niente se non c'è una messa alla prova e verifica di quello che impariamo ma in qualche modo dobbiamo anche reagire e lottare per tentare di raggiungere il nostro scopo. Il segreto sta nell'investire le energie nella giusta direzione e non nella causa persa o nel circolo vizioso. Come fare a evitare la causa persa? Non lo so precisamente perchè un conto è pensarci quando ne sei fuori e ben altra storia è quando sei coinvolto al 100%. In teoria non dovremmo perdere di vista ciò che siamo e ciò che desideriamo, anche a costo che l'altro si terrorizzi e fugga: meglio subito, che quando sono così innamorata da aver già iniziato a immaginare casa insieme ecc. ! Patti chiari, amore lungo?
Può essere.
E' tanto tanto difficile soprattutto dopo tante capocciate, dopo tante delusioni che portano a trovare un equilibrio buono e a volte anche inimmaginato nell'essere single;, equilibrio che dà sicurezza perchè preserva da rotture, lacrime e sofferenza, dalla paura di essere messe nell'ombra, di essere oggetto di indifferenza e non di affetto - cura attenzione. ma se non è quello che vogliamo e non proviamo nemmeno a cambiare NOI le regole del gioco, gli ingredienti che noi in primis possiamo aggiungere/togliere, rischiamo di restare chiuse nella nostra fortezza in compagnia dell'odiosa frustrazione, con tutto ciò che ne consegue!
A volte mi rendo conto di quanto l'amarezza delle delusioni abbia fatto diventare "amara" (=acida) anche me....che tristezza che mi faccio! Mi sento un po' vigliacca perchè non credo che sia un travestimento a risolvermi la situacion! Ho un carateraccio ma nessuno mi ha mai detto o fatto intuire che fossi acida: adesso si! Zitella acida! Che bella cosa! Così chi cavolo può solo pensare di avvicinarsi a me?
E non lo biasimo!
Magari cambiare il modo di porsi in relazione nelle piccole cose, senza buttarsi a pesce ma nemmeno azzerando aspettative e desideri, può essere una strada...in salita, d'accordo perchè le paure e le abitudini non spariscono in un baleno, ma qualche passettino piccolo e graduale può fare la differenza.....
Voi riuscite ancora a sorprendervi di voi stessi?