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Psicologia - Processi mentali ed esperienze interiori.
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Vecchio 28-04-2003, 19.04.32   #21
Fragola
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Re: Contabilità sentimentale

Citazione:
Messaggio originale inviato da visir
La contabilità dei sentimenti lasciamola ai ragionieri... [/b]

Ciao Visir.
Anche io, come DD ho recentemente deciso di tentare di usare il meno possibile la parola amore ma per tutto un altro motivo. Semplicemente perchè una parola non può esprimere...

beh, visto che siamo in un forum di psicologia, lo lascio dire a Jung:

"Nella classicità quando queste cose venivano capite adeguatamente Eros veniva considerato un dio la cui divinità trascendeva i nostri limiti umani e che dunque non poteva essere compreso né rappresentato in alcun modo. Potrei, come altri prima di me, tentare un approccio a questo daimon, la cui sfera di attività si estende dagli infiniti spazi siderali agli oscuri abissi degli inferi; ma vacillo davanti al compito di trovare le parole con cui esprimere adeguatamente gli incalcolabili paradossi dell'amore. Eros è un kosmogonos, un creatore, e padre-madre di ogni consapevolezza. Mi pare a volte che che le parole di Paolo "se pure io parli con le lingue di uomini e angeli senza avere amore" - potrebbero essere la prima condizione di ogni cognizione e la quintessenza della divinità stessa. Qualunque possa essere la dotta interpretazione della frase 'Dio è amore', le parole affermano la complexio oppositorum della divinità. Nella mia esperienza medica e anche nella mia vita ho più volte constatato il mistero dell'amore e non sono mai stato in grado di spiegare che cosa sia. Come Giobbe 'ho portato la mano alla bocca. Ho già parlato e non insisterò.' (Giobbe 40:4) Qui troviamo il più grande e il più piccolo, il più remoto e il più vicino, il più alto e il più basso e non possiamo discutere un aspetto senza dicutere anche l'altro. Non ci sono parole adeguate per questo paradosso. Qualunque cosa si dica, non si può esprimere il tutto. Parlare di aspetti parziali è sempre troppo o troppo poco, perché solo l'intero è significativo. L'amore "si assume ogni cosa" e "sopporta ogni cosa" (1 Cor 13:7). Queste parole dicono tutto quel che c'è da dire; non si può aggiungere nulla. Perché siamo nel senso più profondo le vittime e gli strumenti dell' 'amore' cosmogonico. Metto la parola tra virgolette per indicare che non la utilizzo nelle sue connotazioni di desiderio, preferenza, favore, fantasia e simili sentimenti, ma come qualcosa di superiore all'individuo, un intero indiviso e indivisibile. Essendo parziale l'uomo non può cogliere l'insieme. Ne è alla mercé. Può acconsentire o ribellarsi ma è sempre preso e incluso in esso. Ne è dipendente e sostenuto. L'amore è la sua luce e la sua tenebra, la cui fine non può scorgere. 'L'amore non cessa' che egli parli con le 'lingue degli angeli' o che con esattezza scientifica egli insegua le tracce della vita della cellula sino alle sue fonti prime. L'uomo può provare a nominare l'amore, aspergendolo di tutti nomi che ha a disposizione e pure non farà che ingannarsi senza fine. Se possiede un grano di saggezza, deporrà le armi e nominerà ciò che è ignoto con il nome ciò che è ancor più ignoto, ignotum per ignotius, cioé col nome di Dio. Questa è una confessione della propria inadeguatezza, della propria imperfezione e della propria dipendenza; ma al contempo una testimonianza della sua libertà di scegliere tra verità ed errore."
(C.G Jung, 'Ricordi sogni riflessioni)

a parte questo, sono perfettamente d'accordo con quello che dici.

Ciao
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Vecchio 28-04-2003, 20.44.35   #22
visechi
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Re: Contabilità sentimentale

Citazione:
Messaggio originale inviato da visir
Spessissimo ho sentito persone che parlavano come DD, così mi sorge spontanea una domanda: se siamo un pò tutti così (delusi del nostro amor mal corrisposto) dove si nascondono quegli *******ni che invece lo acchiappano e poi si danno alla fuga?
Cioè se siamo noi i bravi (sic) dove sono i cattivi?

Penso che a turno si invertano i ruoli (chissà quanti abbiamo deluso), ma non ce ne accorgiamo.
Certo qualcuno di voi dirà "io non ho mai fatto male a nessuno" , ma permettetemi di dubitare di cotanta sicurezza.

Il fiore sboccia incurante se lo sguardo ammirato del poeta coglierà il suo fiorire, viviamo quindi in semplicità i rapporti umani sapendo che tutto è transitorio, mutevole, fallace.

Solo il moto del cuore che scalda l'anima è importante, che importa se sarà ricambiato o meno, apprezzato o frainteso....Importa soltanto che ognuno fece ciò che fece con spirito puro, solo questo per me conta.

La contabilità dei sentimenti lasciamola ai ragionieri...

Hai omesso il punto di domanda? L'hai omesso, credo di si… proprio qui
Citazione:
"… che importa se sarà ricambiato o meno, apprezzato o frainteso…" <?>
Importa, non è indifferente se il moto del cuore sia ricambiato o meno… non di soli doni vive l'uomo (parafrasi di una più celebre frase, pronunciata da più valida persona, di cui miseramente mi approprio). Credo che il ritorno, cioè quanto il donatario saprà restituire al donante in termini d'affetto, d'amicizia, d'amore sia più che influente rispetto alle nostre future decisioni. Non si può domandare ad un umano un amore divino… non credo sia corretto, non penso sia umano… non credo alle relazioni unidirezionali. Il rinforzo, così qualcuno l'ha definito, è l'alimento indispensabile per proseguire un rapporto. Forse, alle volte, varrebbe la pena soffermarsi a valutare compiutamente quanto le risposte ottenute in cambio del dono siano correttamente interpretate, o quanto poco utile sia intestardirsi su spiacevoli episodi che altro non sono, spesso, che dei semplici corollari che nell'economia del rapporto complessivo poco dovrebbero pesare. Alle volte succede che incidenti di percorso sovrastimati incidano eccessivamente sulla relazione d'amicizia arrivando a minarne le basi su cui per lungo tempo è stata fondata. Alle volte è sufficiente passare oltre e ricucire, talvolta dare il giusto peso ai fatti, altre ancora lasciar perdere evitando di rimuginarci troppo. Certe relazioni, una volta concluse bruscamente, lasciano un vuoto che, se riempito con l'acredine, sviliscono anche quanto di buono e piacevole si è vissuto in precedenza… ovviamente, come sempre, questa è una mia personalissima opinione che non pretende di impartire alcun insegnamento di vita a chicessia, solo una semplice riflessione.
Ciao

Continuo a dire che è bello ritrovarsi... tutti, proprio tutti
visechi is offline  
Vecchio 29-04-2003, 11.10.51   #23
deirdre
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Messaggio originale inviato da firenze
E' come se mancandoti l'aria, tu decidessi di smettere di respirare... così non ci penso più!

Ma!

si è proprio cosi... strano? Non credo...
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Vecchio 29-04-2003, 11.16.43   #24
deirdre
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Re: Contabilità sentimentale

Citazione:
Messaggio originale inviato da visir
Spessissimo ho sentito persone che parlavano come DD, così mi sorge spontanea una domanda: se siamo un pò tutti così (delusi del nostro amor mal corrisposto) dove si nascondono quegli *******ni che invece lo acchiappano e poi si danno alla fuga?
Cioè se siamo noi i bravi (sic) dove sono i cattivi?

Penso che a turno si invertano i ruoli (chissà quanti abbiamo deluso), ma non ce ne accorgiamo.
Certo qualcuno di voi dirà "io non ho mai fatto male a nessuno" , ma permettetemi di dubitare di cotanta sicurezza.

Il fiore sboccia incurante se lo sguardo ammirato del poeta coglierà il suo fiorire, viviamo quindi in semplicità i rapporti umani sapendo che tutto è transitorio, mutevole, fallace.

Solo il moto del cuore che scalda l'anima è importante, che importa se sarà ricambiato o meno, apprezzato o frainteso....Importa soltanto che ognuno fece ciò che fece con spirito puro, solo questo per me conta.

La contabilità dei sentimenti lasciamola ai ragionieri...

Non parlerei di buoni e cattivi... e neppure di contabilità o fatturazione o partita doppia....
Semplicemente mi sono rotta le palle di gente che si mostra in un modo e poi, nella realtà, è completamente diversa...falsa...ci capiamo? ...ok..detto questo..posso affermare che per presunto amore si possono rovinare molte situazioni positive, si può cambiare il proprio modo d'essere...e per finire.... divenire qualcosa che non si riconosce più..assumendo e facendo proprie tutte le negatività che possono nascere da un rapporto...aspetta, come era stato definito...... ...ammalato.... hehehhe
Guarda, rido per non piangere dallo schifo che provo ripensando a talune situazioni.....
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Vecchio 29-04-2003, 12.05.48   #25
visir
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Gabbie dorate sotto un cielo azzurro

A Fragola: molto interessante la riflessione di Gustav da te riportata, anche se come tutti i ragionamenti ci lascia con il vuoto nelle mani, tuttavia è giusto così.

A Visechi: la tua visione è condivisibile, ma manca di qualche cosa...Forse di quello slancio che ci permette di andare oltre i nostri limiti.
La retribuzione dei nostri sentimenti ci gratifica, è normale.

Come dice la pubblicità anche Toro Seduto non sarebbe lui senza le sue certezze, figuriamoci noi!

Mi domando nel continuo altalenarsi dentro di noi di successi e frustrazioni, dove risieda la nostra libertà, il nostro centro, cioè la capacità dell'agire senza calcolo fossanche la soddisfazione morale.
Questo modo (dare per avere, ti amo perchè tu mi ami e mi fai stare bene, altrimenti con te non gioco più) è una gabbia che rende il nostro spirito piccolo, piccolo, non certo in grado di abbracciare la vastità del cielo infinito, dell'amore forse di Dio.
visir is offline  
Vecchio 29-04-2003, 12.14.16   #26
deirdre
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ma a che cosa serve parlare d'amore quando, poi, siamo in grado di capire solo l'amore materiale? (perdonate la ripetizione)... ma quale amore divino.... se uno mi molla o mi dice non ti amo più..sto male chiuso, idem quando un amico mi tradisce... e non sarà certo un intervento divino a farmi stare bene...a meno che non sia una forma d'autosuggestione... in tal caso... sono io che creo una situazione nella quale stare meglio, per quanto fasulla possa essere...

libertà? utopia..sicuramente... nessuno è libero, meglio lo è fino a quando non incrocia la libertà altrui....
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Vecchio 29-04-2003, 12.23.26   #27
visir
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Ohpsss!

Ho dimenticato DD (ho saltato a piè pari i tuoi post), ma rimedio...

Mi viene in mente la canzone "theorema" quando canta:- "pezzo di pane, tu parli da uomo (donna) ferito/a, lei se né andata ecc. ecc.".

Cosa dire: ho visto molta gente disperarsi e indurirsi per le cosidette "delusioni d'amore" (ce nè uno poi che mi assomiglia tantissimo!) salvo poi non poterne più e mettersi nelle mani dell'ennesimo *******ne/a, similmente ad un pendolo che non trova quiete altalenando da un'estremo all'altro.

Io ho smesso di essere masochista ed è stato un grande momento!
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Vecchio 29-04-2003, 12.29.43   #28
deirdre
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meriti la fustigazione per avermi saltata!!!!! .....
dici?... bha..forse... io so solo che dopo aver creduto, ceduto,implorato,sperato,trasf ormato,cambiato,vivi-sezionato me stessa.... mi sono resa conto che non serve ad un tubero illudersi.... meglio un sano pessimismo che un ottimismo fasullo...che null'altro porta se non delusioni....

Mi sovviene il film di Mel Brooks... "Che vita da cani".... preferisco la depressione..è stabile, continua e non tradisce..heheheheh

si sono molto pessimista in questo momento, una forma di pessimismo allegro..sarà l'inizio della fine...oppure la fine dell'inizio?
deirdre is offline  
Vecchio 29-04-2003, 12.56.19   #29
Fragola
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Re: Gabbie dorate sotto un cielo azzurro

Citazione:
Messaggio originale inviato da visir
A Fragola: molto interessante la riflessione di Gustav da te riportata, anche se come tutti i ragionamenti ci lascia con il vuoto nelle mani, tuttavia è giusto così.
Caro Visir:
Se a te questo sembra un "ragionamento" che lascia con il vuoto nelle mani, non so cosa ti aspetti dalle parole, Visir. A me sembra la testimonianza di un'esperienza profonda. Ne riporto un brano.

"L'uomo può provare a nominare l'amore, aspergendolo di tutti nomi che ha a disposizione e pure non farà che ingannarsi senza fine. Se possiede un grano di saggezza, deporrà le armi e nominerà ciò che è ignoto con il nome ciò che è ancor più ignoto, ignotum per ignotius, cioé col nome di Dio. Questa è una confessione della propria inadeguatezza, della propria imperfezione e della propria dipendenza; ma al contempo una testimonianza della sua libertà di scegliere tra verità ed errore."
C.G.Jung

Sai, bisogna imparare a leggere le parole degli altri liberandosi un poco dagli schemi che ci siamo costruiti nella vita e allora si potranno trovare spunti di riflessione nei luoghi dove mai avremmo creduto di trovarli. E questo ci arricchisce.
Ovviamente le parole, tutte le parole, sono limitate.
Non è possibile comunicare pienamente un'esperienza con le parole. Qualcosa si può cogliere, ma solo se rimaniamo aperti. Ma se ti poni, leggendo un autore, come chi sa già cosa troverà, allora non troverai mai nulla di più di quello che già ti aspetti.

Io penso che sia giusto fidarsi delle proprio convinzioni, ma credo anche che sia giusto rimetterle in discussione (con noi stessi, semplicemente) ogni giorno. Altrimenti si rimane immobili e non si cresce mai. Chiamo questa cosa "ascolto". Ascolto di cosa ci dice qualcosa che sta dentro di noi, ascolto di quello che ci dice la vita, ascolto di quello che ci dicono gli altri.

Ciao
Fragola is offline  
Vecchio 29-04-2003, 13.49.40   #30
visir
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Sordità, malattia del nostro tempo.

Forse sarò un poco sordo, ma più delle parole nel leggere C.G.J. bado all'eco che risuona dentro di me (sai noi sordi come i ciechi sviluppiamo altri sensi!!!).
Per quanto profonda e vera si a la Sua riflessione manca di qualche cosa, non sò dargli torto, ma neanche ragione.
Capisco che per te sia un "mito", ma nondimeno la sua analisi è molto intellettuale, il suo è un "coito interuptus" con Eros.
Non percepisco nel suo dire che abbia toccato veramente il fondo dell'animo umano, manca e forse volutamente un epilogo.
E' un pò come quei film francesi che alla fine il protagonista dopo tante vicissitudini attraversa la strada e muore investito....Mah!


DD ti lascio dissetarti al tuo bicchiere mezzo vuoto, io berro al mio (quello mezzo pieno), ubriachi entrambi troveremo forse la strada di casa.
visir is offline  

 



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