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09-02-2007, 21.40.47 | #123 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio
Citazione:
può essere che tu non sia stato in grado di spiegarti bene, marcando alcune parole che potevano avere un senso poco elegante ed un tantino maschilista, come può benissimo essere che io (ed altri) non ti abbia capito.. (parlavi di scegliere, scelta di tornare a casa..) è il limite del dialogo da forum, della scrittura.. se però ho leso la tua sensibilità, ti chiedo scusa.. ma nn ne farei troppo un problema, come consiglio amichevole.. siamo qui anche per imparare, oltre che dialogare, imparare a comunicare e confrontarci.. tutti, io per prima.. un caro saluto e buon proseguimento a tutti.. è stato istruttivo ed un piacere, almeno per me.. |
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09-02-2007, 22.15.25 | #124 |
l.'amore è vita...
Data registrazione: 30-06-2004
Messaggi: 99
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio
Patri mi chiedi cosa ne penso?
Io se fossi sposata , se amassi mio marito non lo tradirei mai.del resto esco da una storia importante che per me è come fosse stato un matrimonio ..diciamo..e il sentimento grande che provavo per lui mi riempiva e bastava e non mi è mai sfiorata l'idea di tradirlo. In passato in una storia di anni fa invece ho tradito.ma solo perchè NON AMAVO PIU' la persona con la quale stavo.capito il concetto? mi fa rabbia se penso che per alcuni non è lo stesso..cioè tradire senza una motivazione valida tipo una nascita di un sentimento ma solo per un desiderio di novità ..per egoismo del tipo se una cosa mi piace me la prendo . poi amare due persone in contemporanea....no !!!!!!!!!non può essere. Se succede non è amore quello che si prova almeno per uno dei due o per nessuno dei due.L'amore qu ando esiste è totale e non si può dividere . |
09-02-2007, 22.25.13 | #125 | |
...il rumore del mare...
Data registrazione: 15-01-2007
Messaggi: 279
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio
Citazione:
Estremizzare non serve a niente...Dire che si possono amare tre, quattro uomini (mi riferisco a loro in quanto donna) forse sarà possibile, ma non è di quello che parlo. Quello che voglio dire è che pur vivendo un legame coniugale soddisfacente, sereno, può succedere che un qualcuno, che improvvisamente attraversa la tua vita, all'improvviso sia capace di far vibrare le corde di un'emozione ormai dimenticata. Se viverla o meno sta solo a noi. Sicuramente, qualsiasi sia la scelta, non saremo più gli stessi. E dovremo fare i conti con questo cambiamento. Io so che l'amore cambia, col tempo acquista nuove sfaccettature, nuovi significati. Dovremmo essere abili e adattarci ad esso (a patto che questo avvenga per tutti e due) perchè forse solo così potremmo metterci al riparo da tante tentazioni. Crescere, per me, vuol dire questo: imparare ad ascoltare prima di tutto me stessa, leggermi dentro....non mentirmi (il che significa prendermi anche tutte le responsabilità!). Sempre e comunque, nonostante gli anni che passano.... |
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10-02-2007, 07.47.36 | #126 | |
Ospite pianeta Terra
Data registrazione: 17-03-2003
Messaggi: 3,020
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l'Amore.. questo sconosciuto...
Citazione:
certamente è così... ma non si può chiamare amore.. o dire di poter amare contemporaneamente due persone.. almeno per me non è così.. vivendo quella situazione come esempio, riconosco che vi sono istinti che non "comando" ma mi comandano.. mi fanno vibrare provocandomi emotività piacevole.. ma che non è amore.. allora mi chiedo.. chi sono Io? sono gli istinti.. o c'è altro che non conosco di me?.. infatti poi si rivelano sempre una catena di situazioni che si perpetuano di rapporto in rapporto, lasciandomi sempre un senso di amaro e di insoddisfazione di fondo.. perchè inseguo solo la scia dell'amore.. perchè quello che chiamavo amore non era Amore.. non può coinvolgere per sua natura tutte le sfere dell'individuo e completarlo. L'amore è una parola astratta che noi plasmiamo a seconda di ciò che vogliamo.. quindi diventa sogggettiva, instabile.. fluttuante.. Ho scoperto che è anch' stesso un "programma" un software che gira sempre in tondo (ed ha la sua funzionalità, il suo perchè di esistere..) e racchiude sempre gli stessi condizionamenti che vanno dalla sensualità, desiderio, paura, gelosia, possesso, bisogno, gratificazione ed altro che noi tutti ben consciamo.. ma mancante dell'unica sostanza che tutto annulla, benchè comprenda.. ed è lo Spirito dell'Amore.. una particolarità spesso sconosciuta che riaffiora eliminando il velo di tutte le altre, ed è patrimonio di ogni singolo individuo... L'Amore, quando si scopre, non può cambiare, variare.. ciò che cambia sono solo le abitudini all'interno del gioco di coppia, sono i tempi.. le marce, che sapremo riconoscere ed adoperare senza più condizionarci ad esse, sapremo prevenire.. guidare.. sia l'eros, i bisogni pratici che il gioco ed il rinnovo costante.. Ecco che appariranno due individui, due Anime Gemelle e non più due mezze mele che cercano di completarsi.. due individui fine a se stessi che celebrano ogni istante della vita l'Amore.. allora a quel punto si potrà anche parlare di matrimonio ma sacrale, consapevole, fatto di scambi, promesse responsabili, sacrifici.. pathos e quanto altro siamo abituati a dichiararci spesso con superficialità, con vera gratitudine.. |
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10-02-2007, 09.45.46 | #127 | |
Frequentatrice abituale
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 822
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio
Citazione:
Brava, cara Pallina, non credo si potesse concludere meglio di così . E ciao a tutte noi - donne!!! |
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10-02-2007, 10.32.12 | #128 | |
Rudello
Data registrazione: 08-01-2006
Messaggi: 943
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio
Citazione:
Odissea, io invece credo che tu stia messa proprio bene, nel senso che in poche righe hai minacciato di aprire l'otre dei venti di Eolo. Forse quando questo sul sesso si sarà "acquetato" varrà la pena di aprire un altro thread su "TRADIMENTO... CHI E'?..." e ci sarà tanto da dire, in questa sezione di psicologia. Ma forse converrà aprirne uno identico anche nella sezione di Costume e Società e portarli avanti parallelamente, come un gigante bipede che si sforzi di avanzare nella palude dell'indecisione e del pregiudizio umano! Comincia a farci un pensierino!... |
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11-02-2007, 00.35.04 | #129 |
Ospite
Data registrazione: 08-03-2006
Messaggi: 10
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio
Prolegomeni all'esperienza: sul matrimonio, la sessualità e contingenze.
Seconda parte Nella nostra dimensione umana, quella della condizione di uomini con una coscienza, protesi all'osservazione e al giudizio sul reale contingente, non possiamo fare a meno di "ascoltare" tutto di noi per gratificare le nostre aspettative di uomini, soprattutto "liberi". Come tali e secondo tale "ascolto", ogni nostra azione richiederà un fine che sia attinente a tutto il nostro significato di "esseri", ossia, ontologico; ecco perché non potremo ridurre nulla della nostra vita al puro atto di piacere fisico che, difatti, riguarda un solo istante di essa ma non la gratifica affatto. La ricerca della gratifica mediante quell'atto ripetuto ad infinitum porta, difatti, al malessere della persona che nella ricerca di felicità, soddisfa temporaneamente il fisico annichilendo il resto dell'"io", cioè la sua completezza. Invece, quell'atto fisico, gratificherà la vita solo se inserito nel contesto del piano relativo al fine ultimo che ci si prepone nella coscienza, ossia, la gratificazione della nostra stessa ontologia. Il matrimonio, quando affrontato secondo questa consapevolezza, è un atto formulato naturalmente per raggiungere questo scopo, ovvero, nell'aspettativa di pienezza della propria vita. Ma questo non vale solo per il matrimonio, ma per tutti gli altri nostri atti, specialmente quelli la cui intrapresa equivale per noi ad un importante "kay frame" nell'andamento della nostra esistenza. Oggi non è da aspettarsi che la realtà venga in aiuto a quella piccola mortificazione degli aspetti più materialistici a cui siamo tentati come distrazione dalla ricerca del nostro interesse più recondito - quello corrispondente alla nostra naturale tendenza all'infinito immanente - e saremo costretti a vigilare sui nostri beni acquisiti come detto poc'anzi. Parlo di "piccola mortificazione", perché in realtà a nulla di "bigotto" siamo costretti nell'osservanza particolare di "castità" così come materialisticamente intendiamo. La "castità", infatti, non significa astensione totale corporea ma dominio dell'essenzialità della propria fisicità così da non sprofondare nella materialità dell'essere, allontanandoci dal nostro bene ontologico. Si può amare, esprimere la propria sessualità così come si intende esprimerla senza farsi prendere la mano, senza lasciarsi sovrastare dalla turpitudine dei sensi facendo sì che il compimento di quell'atto fisico non sia un momento parziale ma di completamento al tutto armonico che si è riusciti ad intraprendere. Nemmeno la Chiesa, ad es., su insegnamento di Cristo, malgiudica la passione dell'atto sessuale in cui si ama e si "gioca" con il o la compagna di vita; una frase di Cristo recitava contestualmente: "… non quello che entra dalla bocca ci inquina, ma quello che esce!", in soldoni, sarebbero i pensieri del nostro cuore. Ecco, quindi, che quella spiritualità mal giudicata dalle attuali tendenze liberiste come fosse annichilimento dei desideri naturali dell'uomo, riprende il suo valore reale, che sarebbe semplicemente quello di una istanza personale (e non imposta dall'esterno, quindi) che esige soddisfazione né più né meno che la nostra corporalità; quest'ultima, per altro, non vuol dire assolutamente "ignominia" e "peccato" ma elemento essenziale funzionale (il nostro corpo) a trascorrervi dentro la nostra vita, fatto così per esigenza della natura che ci vuole a questo mondo. Una ragione in più per non svilirlo a mera macchina di piacere essendo, il corpo, il "tempio" che contiene la nostra essenza vitale, quella che protende all'infinito immanente. Ma non riusciremo a restare a galla a lungo se non colleghiamo a quell'anello morale il gancio esterno a noi di cui scrivevo prima. Questo "gancio" corrsponde al "target" del nostro spirtio di tensione all'infinito immanente, cioè, all'approdo del nostro aspetto naturale spirituale, quello che ci costringe a stancarci di tutto ciò che abbiamo raggiunto e che ci spinge a traguardare orizzonti successivi. Con la consapevolezza di questo bene-meraviglia antropologica, la Chiesa propone l'insegnamento del Vangelo suffragato dalla testimonianza dell'avvenimento cristiano, al fine di donare quella sapienza esperienziale antica come il mondo secondo la quale l'uomo, rapportandosi con la realtà di quell'immanenza (che è Dio) ha imparato a dominare le dinamiche della materialità per arrivare a vivere una vita più consona alla propria essenza godendo i benefici di un equilibrio totale concepibili solo con la verifica personale di tale esperienza. Approfondire la propria spiritualità e quindi il proprio "senso religioso" è di aiuto fondamentale per la costruzione del nostro futuro, cioè, di tutti quegli atti "kay frame" dedicati a costruirlo, compreso il matrimonio. Solo provando la "solitudine" dell'essere davanti all'infinito e reclamando la compagnia di quel qualcosa di supremo saremo spinti a non restare soli e a cercare la compagnia e ad amare chi ci è vicino (nota bene: questo è proprio quello che non accade oggi!) e condividendo con lui/lei questa esperienza ci accorgeremo inevitabilmente del posto di preminenza che occuperà questo "amore" reciproco e quanto sia più grande ed attraente in luogo della mera materialità di quel sesso dal valore occasionale. Solo così la passione sessuale contribuirà a giustificare ulteriormente l'unione reciproca e solo così si godrà del corpo e dell'anima della persona vicina, fino in fondo, con grande gratifica personale. Non è far bene l'amore, quindi, che allunga il matrimonio (c'è sempre qualcuno più esperto di noi!), né un coito ben riuscito significa che tutto va bene. Quello che ci informa della condizione del nostro amore e del nostro matrimonio è solo la consapevolezza del nostro intento reciproco di godere reciprocamente della nostra vicinanza in modo completo. Non posso non esser d'accordo con Rudello, che ci propone un'esperienza di gran valore nella sua visione del matrimonio "ostentata" con la giusta prepotenza di chi ha qualcosa di valido da dire ed approvo anche lo spunto di Atisha sulla questione degli equilibri il cui trattamento, però, esige lunghi capitoli a parte oltre al confronto di come questa intuizione umana si sia diramata nelle tante filosofie e come venga rappresentata secondo l'insegnamento di Cristo, per quel che riguarda il pensiero cristiano. Tutti, comunque, hanno espresso qualcosa di valido e di vero - come ad es Maxim, con la sua materialità provocatoria - anche se secondo mia esperienza, proprio il "vero", perché rimanga tale", va incanalato per evitare che scada nella soggettività! Il titolo un po' metaforico non lo è poi tanto: questa trattazione generale riguarda una panoramica ma la bellezza della libertà offerta al nostro "essere" si evidenzia nelle particolarità della vita da affrontare. Per far ciò dovremmo analizzare queste particolarità singolarmente per notare come la libertà che possediamo sia molto più ampia (infinitamente,a ltrimenti che libertà sarebbe?) di quella che la cultura e l'etica del momento ci impongono. Liberi fino al punto di poterci anche rovinare definitivamente: tutto dipenderà dalla radice della nostra scelta. Saluti a tutti, DomenicoMaria. |
11-02-2007, 00.40.50 | #130 |
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Riferimento: L’atto sessuale come costituente del matrimonio
certo è, che il sesso fa sempre odiens
a me è venuta la nausea....se ne parla davvero troppo. Non è riferito al solo argomento trattato, ma..... a nessuno viene in mente che il sesso all'interno di un rapporto di coppia sia cosa da trattare in assoluta privacy? Perchè rendere pubbliche le relazioni sessuali di coppia? Notte |