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Filosofia - Forum filosofico sulla ricerca del senso dell’essere. |
03-02-2006, 15.51.33 | #4 |
Utente bannato
Data registrazione: 04-11-2004
Messaggi: 1,010
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ebbravo Van Lang. Trovo la sua spiegazione molto digeribile e chiara.
Aggiungerei una sottigliezza. Ovvero che il linguaggio e la comunicazione in genere, trovano una loro efficacia unicamente con un presupposto comune di ragionevolezza, altrimenti perdono di efficacia. |
03-02-2006, 18.54.42 | #5 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Re: Ragione
Citazione:
come ha già accennato Van, ci sono due distinti ed importanti usi di 'ragione'. 1° uso: "penso proprio che lui abbia ragione". in questo caso dire che una persona ha ragione significa che ciò che dice è vero. (potremmo dire che questo uso è ontologico) 2° uso: "tale principio non è conforme a ragione". in questo caso 'ragione' è sinonimo di 'razionalità' e 'ragionevolezza'. (potremmo dire che questo uso è epistemologico) dal punto di vista filosofico (ma anche come metti già l'introduzione a questo topic) solitamente si intende il secondo uso (quello epistemologico), quindi qui mi concentrerò su questo. neutralmente, la usare la ragione (o razionalità) è una capacità di dare pesi di plausibilità a credenze (tesi, o teorie). il mio parere è che la razionalità (o plausibilità) delle credenze/teorie è determinata da una serie di fattori: semplicità, forza esplicativa, conservatorismo, coerenza, etc. naturalmente ogni principio ha una certa dose di ambiguità (e questo non è un male), e pure trovare l'equilibrio tra tutti i fattori è naturalmente ambiguo. ciò assicura una doverosa dose di flessibilità a questa capacità. quindi dare pesi di plausibilità (o gradi di razionalità) è un processo non meccanizzabile (cioè non è algoritmico) e trova come suo naturale ambiente quello dell'esposizione di argomentazioni e controargomentazioni. epicurus P.S. per un'idea sommaria dai un occhio ai miei post in: - https://www.riflessioni.it/forum/show...hreadid=51 24 - https://www.riflessioni.it/forum/show...hreadid=71 53 |
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06-02-2006, 14.54.40 | #6 |
Ospite
Data registrazione: 18-01-2006
Messaggi: 3
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Grazie a tutti per le vostre riflessioni.
Concordo in parte con ciò che ha detto VanLag e secondo me la Ragione è la capacità di creare un pensiero in modo logico e chiaro in base allae conoscenze acquisite. Ed è per questo che secondo me la Ragione può conciliarsi con la fede iperchè se uno ha conoscenza di Dio, può costruire un discorso logico su di esso anche con la ragione |
06-02-2006, 16.13.22 | #7 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
sarebbe interessante capire se è una conoscenza, oppure un illusione. Le illusioni a volte sono molto realistiche, sembrano realtà oggettive, come ad esempio le allucinazioni. Come essere ragionevolente sicuri di avere una conoscenza di Dio, e non l'illusione della conoscenza di Dio? Io ho pensato che potrei essere ragionevolmente convinto dell'esistenza di Dio se: a) nessuno mi avesse parlato di un Dio: in tal modo non possiederei nessuna idea di Dio, e così non correrei il rischio di credere in una mia illusione (intendendo con illusione un'idea irreale, che acquisisce carattere di realtà in seguito a autosuggestione inconscia). b) l'idea di Dio non fosse un'idea concepibile dalla mente umana attraverso combinazioni di altre idee. Allora, nel caso in cui, attraversando un altra giornata completamente ignaro della possibilità dell'esistenza di Dio, mi si manifestasse improvvisamente l'inconcepibile idea di Dio, allora potrei essere ragionevolmente sicuro che tale idea mi è stata infusa da Dio stesso. Anzi, nemmeno in questo caso niente mi assicura che tale idea sorga e mi sia stata infusa da un essere dotato del potere di inserire idee nel mio pensiero. Boh, allora non saprei proprio in che modo.. |
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06-02-2006, 16.21.32 | #8 | ||
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
cercherò di fare la pecora nera, difendendo (parzialmente) Alyth, anche se - come probabilmente ben sai - sono un agnotico/ateo. la tua richiesta è troppo forte. io credo all'esistenza del madagascar (e so anche un bel po' di cose su di lui) ma lo conosco anche se qualcuno me ne ha parlato (anzi, se nessuno me ne avesse parlato, non sarei letteralmente nulla sul madagascar, e non saprei neppure che esiste). Citazione:
se la conoscenza di dio non fosse esprimibile almeno molto parizialmente con il linguaggio, ciò non sarebbe conoscenza (anche perchè non abbiamo i criteri minimali per riferirci ad alcunché). epicurus |
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06-02-2006, 17.07.17 | #9 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
Ma la conoscenza non è solo linguistica! E' consocenza ciò che appare alla coscienza, in qualsiasi forma, linguistica o meno: ad esempio, un intensa emozione, è conoscenza. L'immagine, pura immagine senza verbo, evocata nella mente come un'intuizione fulminante, è conoscenza. Coscienza di, è già conoscenza. Ad un livello basilare ovviamente. E sicuramente non razionale.. oppure no? |
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06-02-2006, 20.44.14 | #10 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
da parte della filosofia contemporane è ormai pacifico che esistano 3 tipi di conoscenza: quella diretta ("conosco londra"), quella competenziale ("so suonare la chitarra") e quella proposizionale ("martedì scorso sono andato al mare"). la seconda (quella del saper fare) non è solitamente prevalentemente non linguistica, mentre la terza è solamente linguistica e la prima è fortemente linguistica (ma forse non del tutto). nel caso di dio, noi sicuramente non stiamo parlando di quella competenziale, quindi rimangono fuori quella diretta e quella proposizionale. si potrebbe conoscere dio in modo diretto, però ciò presuppone molta conoscenza proposizionale, tipo (per esempio): "esiste dio", "dio ha creato l'universo", "dio mi sta osservando", "dio è libero", etc... quindi necessariamente stiamo parlando di conoscenza linguistica (non ho detto 'razionale'). per quanto riguarda le esperienze, se dai un occhio qui capirai che anche queste sono parzialmente concettuali, cioè linguistiche. bye epicurus |
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