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07-02-2006, 12.06.15 | #13 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
forse solo di teoria "genetica", cioè innata. Mi spiego. Pensa ad un infante: molto prima chìegli apprenda il linguaggio, e costituisca perciò nella sua mente reti categoriali, può senz'altro percepire visivamente il mondo circostante.. Forse, questa visione ingenua, viene successivamente corrotta dal linguaggio della ragione, che non appena sorge, oltre a pervadere ogni nuova conoscenza, magari ripercorre pure il passato pre-concettuale dell'infante, per ridelinearlo alla luce del concetto. Anche se ricordo che Sigmund Freud sosteneva che esistono rappresentazioni mentali, quelle della primissima infanzia, che non sono linguistiche, e neppure lo diventano successivamente all'apprendimento del linguaggio: il loro destino è restare senza parole. ...non ricordo molto di più, purtroppe, e se qualcuno può arricchire ben venga! |
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08-02-2006, 14.42.11 | #15 |
Ospite
Data registrazione: 18-01-2006
Messaggi: 3
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R.Rubin, mi trovo d'accordo con te per quanto rigurada la conoscenza di DIo o degli Dei e Dee.
Però pensa alla storia, l'uomo, quando si è evoluto lentamente ed ha sviluppato la concezione animistica e divina, chi è che gliela detto? Ci è arrivato da solo? se è così allora secondo il tuo ragionamento Dio esiste. Io però distinguo almeno 5 livelli differenti di conoscenza: 1) il Sapere 2) La comprensione 3) la Conoscenza 4) la consapevolezza 5) la percescenza (parola da me coniata per descrivere questo tipo di conoscenza) Inoltre leggendo ciò che avete scritto e pensato, mi sono ricordato di una riflessione che feci qualche tempo fa, Siamo sicuri che tutti vediamo, sentiamo... allo stesso modo? A mio avviso io il colore blu lo vedo di colore A e un'altro lo vede di colore B, tutttavia se chiamiamo qual colore Blu allora tutti lo riconosciamo. Ad esempio, se si chiede ad un piccolo bambino che ha appena imparato a parlare di che colore è una foglia e questo non ricordandosi il nome del colore dice giallo questo non significa che lo identifica come Verde, solo che non ne conosce il nome. Dunque, per poter definire veramente la Realtà ci si dovrebbe trovare al di fuori di essa ed osservare in modo oggettivo. |
08-02-2006, 14.54.44 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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La ragione...l'uso della ragione...permette anche una specie di verifica su se stessa.
Metti a confronto il tuo concetto con altri e non solo in base alle tue personali esperienze. Il colore che tu, o pochi, vedono verde anzichè rosso, come lo vede la maggior parte della gente, significa che ha grosse probabilità di essere veramente rosso. Direi che la fede, come la intendi tu, è l'esatto contrario della ragione. L'uomo ha sviluppato la concezione animistica e divina per trovare una risposta alla sua domanda interiore...la ragione non prevede mai risposte. L'unica risposta "ragionevole" alla domanda "Dio esiste" è "non lo so". |
13-01-2010, 11.50.18 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Re: Ragione
Citazione:
Giusto per non aprire un altro argomento sulla razionalità (che stava diventando un passaggio obbligato dopo il mio ultimo argomento sul "principio di identità") , quoto quanto qui scritto. La razionalità non è un processo meccanizzabile. Dopo la logica autoreferenziale (che scaturisce dal principio di identità, che sembra l'unica logica possibile) l'uomo frutta un altro procedimento non dimostrabile e del tutto astratto: la razionalità. Noi prima valutiamo se gli argomenti siano giusti (senza però averne riferimenti meccanici che li giustifichino), poi procediamo a creare un meccanismo pronto ad essere utilizzato come giustificazione (si tratta però di un'operazione a posteriori). In pratica la giustificazione, non potendo essere un meccanismo, non può mai essere giustificato dal suo interno in maniera logica, in quanto manca l'identità tra meccanismo e giustificazione. Il meccanismo viene creato dopo che l'argomento è stato giustificato. La giustificazione è procedimento quindi autoreferenziale del tutto astratto e per nulla dimostrabile al suo interno. |
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31-01-2010, 16.15.10 | #18 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Ragione
Le storie della filosofia ci dicono che quando i greci scoprirono il logos diedero all’uomo uno strumento per conoscere la verità, che avrebbe fatto svanire i fantasmi del mito e forse – potrebbe aggiungere un razionalista senza peli sulla lingua – quelli della religione e di una rivelazione divina, dissolvendo le tenebre e dandoci forza di continuare a cercare sussurrando - come Goethe in punto di morte - “Luce, più luce!”.
Pure il pensiero - che nella ragione dovrebbe trovare la sua esaltazione - ha qualcosa dentro di sé che è assai più pericoloso di qualunque fede illusoria: il dubbio, che è la più profonda e tagliente capacità del pensiero. Affinare il pensiero vuol dire accrescere le occasioni di dubbio, e al dubbio niente sembra riuscire ad opporsi perché effettivamente noi possiamo dubitare di tutto: possiamo dubitare di ciò che ci dicono non solo le religioni, ma le scienze e le filosofie…Il dubbio è veramente l’onnipotente - non c’è fede ma non c’è neanche logica che sradichi il dubbio, fino a farci sembrare che il dubbio sia una cosa sola con la libertà del pensare. Ma è veramente così? Dopo tutto non possiamo dubitare che una verità assoluta ci sia anche se non la conosciamo e non la possiamo conoscere, e anche se tale verità fosse una verità negativa, cioè si dimostrasse che non c’è verità. E se noi continuiamo a cercarla dopo millenni di false speranze, senza lasciarci prendere dallo scoramento, è forse perché nessuno, dentro di sé, dubita che quella verità assoluta ci sia, magari un passo più in là, ed è questa una logica a prova di dubbio, la dimostrazione che la ragione ha dei fondamenti incrollabili. Dunque non siamo soltanto dei ciechi o dei mentecatti se inseguiamo quel misero lume che ci oscilla davanti, e se quella è l’unica luce che abbiamo, teniamola cara |
31-01-2010, 20.32.41 | #19 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Ragione
Citazione:
E se così fossimo come il coniglio che insegue la carota attaccata alla sua testa con un bastone? Che sia il bastone che finalmente vada visto.. Se vi è da cercare una verità,non ci si può aggrappare alle illusioni di ciò che si ha,ma abbandonarle,comprese bastone e carote.. Al sole ci si scalda nudi. |
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01-02-2010, 11.42.05 | #20 |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 1,272
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Riferimento: Ragione
E’ proprio quello che penso, Noor, cioè che il filosofo deve per prima cosa dubitare di tutto, e non aver paura di quella nudità estrema. Perché solo così potrà essere sicuro che quello che gli rimane non è un’ombra vana ma è la verità.
In fondo anche nudo Adamo non poté cancellare quel bisogno di conoscenza che lo spinse a seguire Eva e addentare la mela spiccata dall’albero della conoscenza. Ebbene, anche noi abbiamo la nostra Eva, cioè quell’ansia della ricerca e quel bisogno di verità, perché se rinunciamo anche a quella, che cosa ci resta se non uscire dal forum e ricordarlo come un paradiso perduto? |