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22-07-2005, 11.28.03 | #82 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
Mi piacerebbe approfondire.. il pensiero, l'io, il corpo, l'"anima".. ti riporto una mia autoosservazione: il pensiero si sviluppa spontaneamente, si autocrea, salta da un concetto all'altro come fosse uno spiritello vivo che saltella schiacciando i tasti della tastiera delle idee, e "io"(e cos'è questo io?), l' "io" che è l'osservatore, di se stesso e del mondo, l'io resta ad ascoltare o vedere i pensieri composti da detto "spiritello del pensiero"... ossia, il pensiero è autonomo, non è l'"io" a pensare, l'"io" osserva\ascolta il pensiero, ma non lo crea, anche se può essere convinto del contrario. In realtà l "io" possiede qualche potere di influenza sul pensiero: non è il potere di crearlo, ma quello di stopparlo, bloccare il fluire autonomo. E forse anche un'altro, ossia il potere di dare al pensiero degli stimoli, dei temi, che poi il pesniero sviluppa autonomamente Mi rendo conto di essere in sintonia con le filosofie orientali, per quanto poco le conosca. nella posizione dell'io osservatore, quando ascoltavo il pensiero fluire, non mi identificavo ovviamente col pensiero, ma nemmeno con il mio corpo.. pur sentendolo mio.. ma mi sentivo un'ospite di questo corpo, mi percepivo come un anima sostanzialmente separata da questo corpo. cosa dici, ti ritrovi in quello che ho detto? |
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22-07-2005, 22.13.32 | #83 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
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Citazione:
Si deve ricordare che questa facoltà si è sviluppata durante migliaia di anni e migliaia di vite come animale e uomo. I pensieri riflettano l'attività psichica che sempre ha luogo più o meno inconsciamente nella nostra psiche, e con ciò si ha l'impressione che i pensieri passano spontaneamente, e non si capisce che è l'io che li creano automaticamente. La tua esperienza: "io mi percepivo come un anima sostanzialmente separata da questo corpo", indica il fatto che l'io è qualcos'altro dei pensieri e di tutto ciò che può essere sperimentato. L'io in se stesso non ha nessuna qualità, ma è ciò che è "vivente" dentro ogni essere vivente, ed è ciò che sperimenta la vita. L'io costituisce in realtà il "contrasto" di tutto ciò che sperimentiamo; i pensieri ed i sentimenti ecc. L'io non si muove ma è assolutamente fisso e questo soiega perche non possiamo sperimentarlo, siccome i sensi possono reagire solo sui movimenti. Noi siamo così abituati a sperimentare la vita, a osservare i pensieri ecc., che non "osserviamo" l'io che quindi è la "parte" più importante di noi. Anche se una persona rinnega l'esistenza del suo io, questo rinnegamento è infatti una prova dell'esistenza dell'io, siccome è solo l'io che può creare il rinnegamento. Tu dici che ti senti "in sintonia con le filosofie orientali", e questo è comprensibile visto che sia l'induismo che il buddhismo parlano dell'io, che è l'origine più profondo di tutto il creato, ma si usano altri termini. Entro il buddhismo si parla per esempio della "vacuità". Buona sera |
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23-07-2005, 00.33.15 | #84 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-06-2005
Messaggi: 455
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e se..
...la dottrin buddhista della temporaneita comprende l idea secondo cui non esiste alcun se,alcun soggetto permanente delle nostre esperienze che mutano...Essa sostiene che l idea di un se separato,individuale,e un illussione,un altra forma i maya(velo),un concetto intelletuale che non ha alcuna realta...etc
...le scienze della cognizione sono giunte esattamente alla stessa conclusione.Secondo la teoria di Santiago (Varela,Maturana),noi generiamo il se proprio come generiamo oggetti.Il nostro se,o ego,non possiede alcuna esistenza indipendente ma e una conseguenza del nostro accoppiamento strutturale interno (Essere uomini significa essere dotati di coscienza riflessiva:Quando conosciamo la conoscienza,noi generiamo il nostro stesso essere)..."Abbiamo gia visto...come nostro attaccarci a un fondamento interiore rappresenti l essenza stessa dell io -se e sia fonte di continua frustrazione...etc ..All origine del nostro dilemma c e la tendenza a creare le astrazioni di oggetti separati,compreso un se separato,e a credere quindi che essi appartegano a una realta oggettiva,che esiste in maniera indipendente...etc. ... ,klara |
24-07-2005, 12.55.59 | #85 |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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x Flaviacp
Io penso ,a rigor di logica, che il destino ineluttabile ed un eventuale progetto divino non debbano escludere a priori la nostra liberta' di agire nella nostra storia e la liberta' di un dio di intervenire liberamente in essa. E' possibile cioe', secondo me ,senza offendere il nostro raziocinio, che noi scegliamo liberamente cio' che debba comunque accadere. Nessuno di noi si meraviglia del fatto che riusciamo ad osservare gli oggetti nello spazio da qualunque angolazione; e nessuno si meraviglia che riusciamo ad osservare gli accadimenti nel tempo nell' unica direzione a noi possibile, cioe' a posteriori; eppure ci sembra impossibile che possa esistere un modo di osservare gli accadimenti nel tempo da angolazioni diverse dalla nostra. Pensiamo che tutto l'universo viaggi con noi nella stessa direzione, sullo stesso vagone ,e che debba vedere per la prima volta gli stessi paesaggi che noi vediamo sfrecciare sempre inaspettati davanti ai nostri occhi; …Se un dio esiste, credo che le sue scelte vadano al di la' del nostro tempo e del nostro spazio…credo ragionevolmente che cio' che noi non possiamo vedere e capire non debba per forza essere assolutamente invisibile e inconcepibile…in questo caso la divinazione troverebbe un senso proprio in quelle ragioni del nostro cuore che ,come direbbe Pascal , la nostra stessa ragione non puo' comprendere. Saluti a tutti |
25-07-2005, 01.07.09 | #86 |
Ospite
Data registrazione: 10-07-2005
Messaggi: 30
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per andrea
certamente la tua spiegazione regge in quanto se esistesse un Dio ovviamente il Suo operato non sarebbe da noi nè comprensibile nè pensabile...
Ma l'interrogativo che da sempre mi tormenta e che,col tempo ed i tragici nuovi accadimenti, torna a tormentarmi sempre più spesso è : come è possibile che un Dio, un Creatore, un Padre possa consentire che avvengano cose talmente orribili come quelle che continuamente sconvolgono le nostre vite? Dire che quegli avvenimenti, per quanto tragici ,trovano un riscontro nella volontà imperscutabile della Divinità, mi sembra una spiegazione approssimativa data da chi (come me) ha avuto la fortuna di partecipare a certe tragiche scene solo grazie al tubo catodico... Forse il mio errore sta proprio nel non accettare che se esistesse un Dio permetterebbe certe cose...pensando questo non arriverò mai ad una conclusione... |
25-07-2005, 13.45.38 | #87 |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Flaviacp non ti capisco,
Se dio non fosse mai esistito, o fosse morto 2000 anni fa insieme al senso del divino, il tuo problema ora non sussisterebbe, poiche’ nulla vi sarebbe di buono per cui gioire e nulla di cattivo per cui rattristarsi; chi potrebbe dire infatti cosa e’ buono? …il diritto naturale di una natura che non conosciamo? Bo’…la natura spesso e’ piu’ matrigna di quanto possa sembrare patrigno un dio creatore… Il tuo problema diventa sensato invece, se ritieni che esista un dio che abbia previsto il bene ed il male nel suo disegno; in questo caso avrebbe un senso gioire per il bene e fare del bene deplorando il male , e ,forse, per quel dio, avrebbe anche un senso indignarsi nei suoi confronti per aver permesso l’esistenza del male insieme al bene, e , forse, avrebbe per lui un senso anche l’esistenza del male. Saluti |
25-07-2005, 19.08.29 | #88 |
Ospite
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Messaggi: 4
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Rispondo alle prime due domande perchè per leggere tutto mi ci vorrebbero due giorni...
Allora,presupponendo il fatto che secondo me,"Dio"(e lo metto tra virgolette perchè io non credo nel DIo cristiano..)non è solo Puro AMore..."Dio" è anche la morte,la violenza,il male,la vendetta,è tutto ciò che esiste.....inoltre per la questione della morte posso solo dire questo...purtroppo la Chiesa ci ha abituato a credere che dopo la morte fisica ci aspetta il giudizio divino,è quindi ovvio che abbiamo paura della morte...magari pensiamo che quella persona non sia accettata da "Dio" e magari noi non la ritroveremo più..oppure il contrario....purtroppo,il capitolo relativo alla reincarnazione nella Bibbia è stato tolto di mezzo... |