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14-07-2005, 14.05.36 | #13 |
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Dio è il guscio idealizzato che avvolge la nostra persona, non va ne ucciso ne esaltato, va capito. E' una sorta di personalità mistica che ci mette in relazione col mondo, una sorta di personalità collettiva. Bisogna solo imparare a capire quando va usato e in che maniera usarlo positivamente. Può essere un ostacolo per il nostro Sè personale, per la nostra individualità. Identificarsi con lui è sbagliato, eliminarlo totalmente è sbagliato.
Ultima modifica di sisrahtac : 14-07-2005 alle ore 14.22.14. |
14-07-2005, 14.21.08 | #14 |
può anche essere...
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è vero, il rischio di essere posseduti esiste, il rischio di rinunciare alla propria identità per farsi simili ad un modello proposto da altri, forse con fini subdoli. Ma che il modello sia San Paolo o Valentino Rossi o Silvio Berlusconi non cambia molto, l'educazione del bambino si basa su modelli (il bambino educato che dice grazie ecc..), gli adolescenti provvedono da soli (più o meno influenzati dalla società in cui vivono) ad ammirare personaggi spesso famosi e a prenderli come modelli da imitare, e via così.
è vero anche che l'idea di dio può distogliere l'attenzione dalla vita concreta, ma non è detto, perchè il fedele può dirigere il suo pensiero verso dio, per poi ritornare a rivolgerlo sulla terra, con il pensiero rinvigorito dalla fede e dai comandamenti morali divini. certo bisogna evitare di farsi fare il lavaggio del cervello, come dici tu, bisogna sapere quello che si fa |
14-07-2005, 14.28.48 | #15 |
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Berlusca e compagnia è gente che si vuole sostituite a Dio, gente megalomane che s'è fatta possedere dal propio Io idealizzato e distorto, che vuole solo plasmare gli altri a propria immagine e somiglianza, da bravi narcisi dal tocco mortifero. Ed il bello è che ci riescono pure.
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14-07-2005, 21.41.09 | #16 | ||
Ospite abituale
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Re: Il senso della divinazione e della divinità
Citazione:
Ogni essere vivente è eterno e si trova in un perpetu cammino verso forme d'esistenza sempre più alte. Questo cammino o l'evoluzione ha luogo in virtù della reincarnazione e la legge del karma e ogni individuo si sviluppa da vita in vita attraverso l'esperienza degli effetti delle proprie azioni. Perciò "gli eventi catastrofici" sono in realtà risultato dall'ignoransa dell'individuo, ma sperimentando tali "catastrofi" l'individuo impara col tempo come non si deve fare se si vuole vivere una vita felice. Dio costituisce tutto l'universo, cioè l'infinità, e in lui esistono tutti gli esseri viventi. Perciò il suo "ruolo" è necessariamente quello di essere "Padre", mentre tutti gli esseri viventi sono i "figli", che stanno imparando a conoscere la struttura spirituale o le leggi o principi spirituali che regolano o su cui si basa la vita, diventando così col tempo "a sua somiglianza". Tutti gli esseri più evoluti che esistono sui piani spirituali lavorano come "angeli custodi" e sono loro che sentono le preghiere. La preghiera serve quindi a stabilire un contatto con Dio attraverso i suoi "organi" psichici, cioè gli esseri spirituali menzionati, che possano dare al individuo grande forza di sopportare la sofferenza o in alcuni casi, si ciò è in conformità con il destino dell'individuo, addirittura aiutarlo a salvarsi, per esempio da un incidente stradale, dandolo un "impulso" sotto forma di un pensiero di proprio questo giorno prendere un altra strada, evitando così "miraculosamente" l'incidente. Citazione:
La struttura spirituale, o il "disegno divino" è quindi tale che col tempo tutti gli esseri viventi raggiungono la perfezione e con ciò questa struttura è espressione della più alta forma dell'amore. Quindi non è giusto ciò che dici che Dio "osserva passivamente gli eventi catastrofici che distruggono le sue creature": È giusto che spesso i corpi fisici sono distrutti me l'essere vivente non muore, prende solo un po' di "vacanza" per un periodo sui piani spirituali prima di reincanarsi di nuovo e continuare il suo sviluppo. Ciao |
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14-07-2005, 22.40.18 | #17 |
Ospite
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io nn credo nella reincarnazione
Non mi ha mai convinta la dottrina della metempsicosi,sebbene io pratichi la recitazione buddista senza però accoglierla come religione.
Se quello che tu dici fosse vero,e cioè che tutte le creature commettono sbagli per poi raggiungere la semi-perfezione, la semi-divinità , il cammino verso la perfezione sarebbe palesemente interminabile dal momento che catastrofi addebitabili all'uomo avvengono dalla notte dei tempi... Inoltre io credo fermamente nell'individualità dell'anima, dunque non ritengo possibile in alcun modo che una persona si reincarni in un'altra e viva un'altra vita secondo diversi principi e pensieri...ognuno è in quanto sè stesso ed ha una sola vita,una sola anima, una sola psiche... |
15-07-2005, 10.15.34 | #19 | |
Ospite abituale
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Re: io nn credo nella reincarnazione
Citazione:
Secondo i buddisti si può incarnarsi in qualsiasi tipo di essere vivente, in un insetto un albero e così via. Ma questo non è giusto. Ogni specie ha il suo "cammino evolutivo". Tu hai ragione quando dici: "...ognuno è in quanto sè stesso ed ha una sola vita,una sola anima, una sola psiche..". Come ho detto in precedenza ogni individuo ha una sola vita, ma questa vita è eterna, ed è divisa in migliaia di vite fisiche, e quindi è lo stesso individuo che crea tutti i suoi corpi fisici, e questi corpi non sono quindi l'individuo stesso ma lo "strumento" creato dall'individuo. Il corpo fisico nopn ha infatti niente a che fare con l'identità più profonda dell'essere vivente. Ne abbiamo avuto migliaia e ne avremo ancora moltissimi prima di raggiungere la perfezione. Buon giorno |
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15-07-2005, 10.46.03 | #20 |
può anche essere...
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è un'idea affascinante, rolando, spirituale e di profonda bellezza esistenziale.
ma se l'anima, passando di esistenza in esistenza, impara, significa che le memorie delle vite passate sono ancora dentro di noi, le memorie intese come esperienze vissute... o forse manteniamo solo la memoria intesa come maturità raggiunta attraverso queste esperienze? |