Futilità,necessarietà, contingenza...e Anima (pensieri sparsi)
Riporto qui qualche riga che ho buttato giò un po' di giorni fa e aspetto gli eventuali commenti che vorrete lasciare qui di seguito e che accoglierò con grande piacere!
Come sono futili le questioni degli uomini... E qual'è il metro di giudizio per stabilire questa futilità? Non esiste...non esiste alcun metro di giudizio, non esise alcun riferimento per noi...miserabili esseri pensanti destinati ad un'esistenza instabile, vincolata ad una fragile prigione di sangue e carne.
Tutelare la nostra prigione per continuare ad esistere, continuare ad esistere per....? Per paura del "non esistere", paura che ci rende ancor più miserabili e penosi nei nostri pensieri, nel gestire il nostro effimero tempo.
Mi scuso per la forma non eccelsa in cui ho esposto questo mio pensiero ma l'ho scritto,come sempre, di getto e non correggo mai qualcosa che è partito dal cuore...
Il mio pensiero è esattamente questo: tutte le questioni a cui diamo importanza, i nostri sistemi di valori in base a cosa sono costruiti?? Qual'è il vero riferimento che ci consente di attribuire o meno importanza alle cose, agli avvenimenti??
La risposta che mi sono data, l'unica che sono riuscita a darmi (escludendo in questo mio ragionamento l'evenualità di una presenza Divina) è che il mero di giudizio grazie al quale misuramo l'importanza di ogni cosa è la nosra unica certezza: la vita in sè.
La vita per la vita, null'altro poichè null'altro abbiamo di certo!
Gli uomini, a differenza di tutte le altre creature che popolano la Terra, sono dotati del Pensiero; questo consente loro di avere percezione di sè, di formulare giudizi di valore, di discernere dunque il bene dal male...
Ma il pensiero fa sì che gli uomini abbiano la percezione della propria finitudine... e questo li tormenta!
A mio parere il pensiero non invecchia, si evolve ed è destinato a morire col corpo che lentamente si decompone...
Mi domandavo un'altra cosa: avete mai avuto la sfortuna di avere a che fare con anziani affetti da demenza senile??
Beh, costoro perdono lentamente la percezione della realtà, la percezione di sè, la capacità di pensare sino a dimenticare il proprio nome, i propri affetti...
Secondo voi, in quella fase avanzata della malattia che fine fa l'anima??? Se ne sta già gongolante tra le nuvolette avendo precocemente abbandonato il corpo ospite che diventa dunque una specie di zombie; oppure in realtà l'anima altro non è che puro pensiero, dipendente dall'attività cerebrale e ,quindi, destinata a morire con la cessazione dell'attività cerebrale stessa??
|