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20-03-2015, 13.36.07 | #72 | |
Ospite
Data registrazione: 16-07-2011
Messaggi: 44
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Riferimento: Rappresentazione e verità ontologica
Citazione:
E se fossimo in Matrix (un rappresentabile mutabile, non statico), usciti da quella finta realtà, ci troveremmo in una nuova realtà dove le stesse questioni si riproporrebbero, sicchè la nuova realtà comunque trarrebbe da un tutto rappresentabile, che sarebbe di nuovo ancora da scoprire. E così via. |
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24-03-2015, 16.56.58 | #73 | |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: Rappresentazione e verità ontologica
Citazione:
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24-03-2015, 21.37.17 | #74 |
Ospite
Data registrazione: 16-07-2011
Messaggi: 44
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Riferimento: Rappresentazione e verità ontologica
Lascia stare Matrix in sè dove appunto può esserci il "buco sulla mappa", come in effetti accade nel film (da Matrix si può uscire), ma dopo varie matrioske di realtà virtuali, arrivato alla realtà ultima, lì non puoi uscire perché dopo non c'è niente altro se non qualcosa che può essere conosciuto solo in parte, solo vivendone la rappresentazione, una realtà limitata, ovvero appunto la reltà dove sei arrivato. Più in là non si può andare.
Realtà virtuale B <- Realtà virtuale A <- Realtà vera <- Il Tutto. Dal Tutto si genera la realtà vera, che è una rappresentazione generatasi dal Tutto. Ora, per il rasoio di Occam, o semplicemente per comodità e per metterci alla fine del ragionamento, affermiamo che non siamo in una realtà virtuale, ma che siamo nella realtà "vera". La nostra realtà, per esistere, per essere movimento, energia, deve essere manifestazione, rappresentazione che attinge dal Tutto. Se elimini questa rappresentazione rimane solo il Tutto. Ma il tutto, essendo appunto tutto ciò che esiste, il totale, non può essere conosciuto perché è un controsenso. Per farne esperienza deve esistere il binomio tutto-osservatore. Ecco perché secondo me, più in là non si può andare. Il trascendente è inconoscibile. |
24-03-2015, 23.17.17 | #75 |
Moderatore
Data registrazione: 03-02-2013
Messaggi: 1,314
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Riferimento: Rappresentazione e verità ontologica
Il problema è che questo Tutto come il Totale assomiglia terribilmente al Niente (e come tale appunto si presenta). Terribilmente in effetti poiché per cogliere il totale, quel punto finale, non ci si può non venire a sentirsi annientati.
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