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12-02-2013, 00.13.33 | #72 | |
Moderatore
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Riferimento: Libertà, ecco perché non può esistere.
Citazione:
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13-02-2013, 12.23.19 | #73 |
Ospite
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Biopolitica E Liberta'
Il fumo della libertà
Contrariamente a quanto si possa credere, la questione della libertà in filosofia nasce come problema eminentemente religioso; basti pensare, a riguardo, alla famosa diatriba che ha visto coinvolti Erasmo da una parte, con il suo De libero arbitrio, e Lutero dall'altra, autore del De servo arbitrio. Del resto, ancora Kant ha introdotto la questione della libertà all'interno della Critica della Ragion Pratica, definendola come postulato, accanto agli altri due: quello dell'immortalità dell'anima e quello dell'esistenza di Dio; insomma non proprio i postulati più laici che una mente fervida come quella del filosofo di Konigsberg avrebbe potuto pensare. Nel '900, in realtà, il concetto di libertà passa a servire piuttosto l'ambito politico e, in particolare, cercando un nuovo rapporto tra Stato e cittadino dopo la tragica esperienza dei regimi totalitari. La libertà, così, diventa un principio fondamentale da curare all'interno delle moderne democrazie tanto da essere trasformato in una ossessione ideologica. Il primo grande filosofo a denunciare l'uso demagogico che del concetto di libertà si è compiuto sull'onda generata dalla "sindrome del tiranno" post-nazista e post-fascista è stato Michel Foucault, in particolare nella elaborazione delle teorie sulla biopolitica. Il concetto batailliano di biopolitica è stato, infatti, al centro degli ultimi studi di Michel Foucault, che lo ha condotto a rappresentare il modello politico per eccellenza della modernità e della nostra contemporaneità. Come noto, il filosofo francese ha sempre fatto riferimento esplicito a Bentham e al suo Panopticon, ma sarebbe fuorviante limitare il modello politico che Foucault pone al centro delle sue analisi a un controllo continuo e illimitato dall'alto che ridurrebbe a zero le possibilità di libertà per i controllati. Contrariamente a ciò che avviene nel Panopticon o, allo stesso modo, in 1984 di Orwell, infatti, il modello di controllo che Foucault descrive nei governi della biopolitica è fondato su un rapporto completamente diverso con la libertà, simile, piuttosto, al regime vigente in un altro romanzo di inizi '900, Il Mondo Nuovo di Huxley. Non a caso, infatti, il modello di governo che ha promosso la biopolitica non è più quello del regime totalitario (come avveniva, per esempio, per 1984) ma, invece, quello liberale (ovvero di quella "nuova arte di governare che si è formata nel XVIII secolo"). Siccome, al solito, mi trovo difronte a situazioni imbarazzanti dovute alla presenza di imbarazzanti filosofi nella scena contemporanea (anche italiana), bisogna ribadire due concetti fondamentali: 1) per Foucault l' "uomo" non esiste, esso, come del resto quello di "vita" (bio-politica), è un concetto nato all'interno delle scienze umane, ovvero all'interno di un determinato e ben definito periodo storico-culturale-politico; 2) la biopolitica è un modello di governo che dà forma al concetto "uomo" in modi continuamente nuovi, senza che essi entrino in rapporto con una presupposta essenza dell'uomo (a tal proposito basterebbe ascoltare il confronto televisivo che Foucault ebbe, nel 1971, con Chomsky sul problema della natura umana e che, tra l'altro, rende evidente la distanza abissale tra cultura filosofica europea e americana). Foucault, quindi, non cerca di descrivere le strategie della biopolitica per smascherarle e rendere più liberi gli uomini, in quanto per lui, la libertà stessa non esiste come un universale che si particolarizzerebbe "nel tempo e nello spazio". La "nuova ragione di governo" (quella liberale, appunto) deve, per prima cosa, produrre libertà per gli individui, poi deve gestirla, bilanciando la libertà concessa con la garanzia che essa non rechi danno alla sicurezza degli altri e, ancor più importante, alla sicurezza della "società"; infine, deve anche essa stessa consumare libertà. La libertà, per Foucault, non ha un' "esistenza reale nella storia se non nella misura in cui un quadro istituzionale e delle regole positive ne hanno fornito le condizioni di possibilità". Il governo della biopolitica, quindi, produce libertà, promuove continuamente nuovi stili di vita, incentiva il libero movimento di uomini e capitali. Ciò che per molti è un valore inalienabile dell'uomo, una conquista epocale dell'uomo moderno, per Foucault non è nient'altro che fumo, uno spazio organizzato in cui agli individui contemporanei è concesso di muoversi e correre al solo scopo di riportare l'osso indietro alla fine del gioco. |
13-02-2013, 18.57.31 | #74 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Libertà, ecco perché non può esistere.
Citazione:
Non c'è, infatti, modo di intesa!...ma nemmeno di definire le parti. Devo confessare che Il tuo pensare mi pare un poco "delirante" nella sua esplicazione....esso spazia in un mondo (fuori dal mondo) che sempre più mi stupisce e controbattere non ha senso. Per mia ultima curiosità...ma anche perchè spero ancora che tu ti renda conto circa il tuo elucubrare .... potresti dirmi: ammesso che neghiamo il conoscere scientifico su quali altre basi di conoscenza teorico/pratica pensi derivino i vari e innumeri congegni e strumenti con le tante invenzioni che oggi dilettano e straziano il nostro vivere? Quali sarebbero le conoscenze teorico/pratiche che hanno portato alla costruzione di aggeggi come le TV al plasma, i computer, i GPS, il lancio dei satelliti e delle sonde spaziali, i pannelli elettrovoltaici, gli altissmi grattacieli, gli LHC, la RMf, ecc.....forse, metafisicamente, le conoscenze dei tuoi scienziati non bigotti? Quali le "vere" conoscenze, "fuori dalla scienza galileana", vi avrebbero contribuito? Quale sarebbe il minimo di informazione "seria" che renderebbe conto che questi fenomeni (quali ?) esistono e sono studiati da molti uomini di scienza tutt'altro che bigotti, ma aperti a qualsiasi cosa la natura sia capace di mostrare loro... ecc....? Ma chi sarebbero poi questi tuoi scienziati aperti tutt'altro che bigotti? Cosa avrebbero prodotto? Quali pubblicazioni? Quali idee, teorie, invenzioni ne sono uscite?... che abbiano dato un concreto contributo, non dico solo materiale, ma anche di benessere, felicità e pace..o di progresso...allo spirito umano? Siamo OT e non commenterò una tua eventuale risposta su questo argomento. |
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14-02-2013, 10.48.28 | #75 | |
Moderatore
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Riferimento: Libertà, ecco perché non può esistere.
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be'...credo che tu sia una persona molto perspicace, quindi, avrai di certo compreso che quì non si tratta di mettere in discussione la conoscenza scientifica in se' e per se', ma si tratta di comprendere epistemologicamente la valenza di questo tipo di approccio alla conoscenza della natura; l'approccio conoscitivo che ha condotto allo sviluppo dei moderni "generatori di felicita' e benessere" non e' molto diverso da quello pragmatico- empirico che condusse i primi gruppi di uomini alla scoperta del fuoco , dei metalli, delle erbe medicamentose..., si tratta di un percorso che procede per congetture e confutazioni di modelli puramente fantasiosi della realta' ( vedi Popper...) , cio' che e' cambiato dal principio e' l'approccio sempre piu' sistematico, finalizzato e neutrale rispetto ai fenomeni naturali , cioe' sempre piu' scevro da contaminazioni mitologiche legate alle relazioni fra gli individui e i gruppi di individui e le loro reciproche interazioni e sinergie, e sempre piu' focalizzato unicamente alle dinamiche dei fenomeni naturali. La conoscenza scientifica non porta ad alcun tipo di verita' assoluta in ordine alla liberta' dell'Uomo; un primitivo, che attraverso le sue fantasie e i suoi miti arcaici spiegava a se' stesso l'estrazione e la lavorazione del rame per poi giungere a quella del ferro, non e' affatto diverso da un ingegnere contemporaneo che attraverso le formule magiche della relativita' e' in grado di calcolare lo scarto relativistico sul ritorno di un segnale GPS, la verita' rimane sempre ben celata nelle pieghe ancora insondabili della Natura... |
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14-02-2013, 19.27.53 | #76 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Libertà, ecco perché non può esistere.
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Questo tuo discorso, contrarimente al precedente, è talmente di buon senso che sacrifico e disattendo il mio precedente proposito di non piu' commentare. Infatti non c'è alcuna differenza strutturale fra il primitivo che descriveva la lavorazione del rame e l'ingegnere moderno che costruisce e manovra un drone: la differenza consiste nella diversa e maggior conoscenza, metodologia e rigore perseguiti che, indispensabilmente, la scienza apporta ed esalta per l'ingegnere di oggi ...ma anche per il filosofo moderno...se volesse assumere un approccio sistemico e realistico. Piu in generale è proprio l'approccio, il metodo perseguito, che porta al successo: caso strano sta nella mia firma...TRY AND ERROR! Sopprettuto è esaltata l'arte del possibile...fin dove puoi...usa ed applica ciò' che ottieni...magari domani otterrai di più: non ci sono magie, non ci sono segreti e verità occulte nelle pieghe della natura: solo una realtà che sempre piu' si esplica ed emerge...col tempo e con la ricerca...forse indefinitamente. Prima dell'approccio sistemico scientifico non c'era scienza..solo sparse incerte conoscenze/non conoscenze in parte fantastiche..senza distinzione le une dalle altre. Anzi, da Galileo, la scienza è scienza non tanto per i trovati evidenziati, ma per le metodologie perseguite: è il metodo, l'approccio, ciò che vale e dà l'impronta della scienza. Anche la contaminazione emotiva è bandita: la scienza è scienza proprio perchè evita una tale contaminazione, evita il wishfulthinking...se vuole perseguire l'oggettività. Le sinergie invece sono ben radicate e sviluppate e tanto piu nella collaborazione e interazione scientifica e tecnologica, tanto che oggi, merito delle comunicazioni computerizzate, possono operare in sinergia oltre che centomila laboratori, università e istituti di ricerca sparsi su tutto il pianeta. In ogni caso è vero: nonostante l'esigenza di operare in piena libertà, la ricerca scientifica e tencnologica non porta ad alcun tipo di verità assoluta in ordine alla libertà dell'uomo, ma nemmeno in ordine a nessuna altra realizzazione ed aspirazione cui l'uomo tenda. La ricerca scientifica e tecnologica porta pero', e comunque, a sempre piu' efficaci realizzazioni delle aspirazioni umane (libertà compresa) con relativi continui miglioramenti espansioni ed amplimenti concreti concettuali e strumentali. Spero che anche porti alla salvezza dai terribili pericoli che incombono sul pianeta! La filosofia, per contro, che tende invece ad una verità assoluta, al tutto o niente, all'essenza, ecc... tanto che nonostante l'impegno di menti eccellenti, ha perso il treno del sapere e della conoscenza...con nessun apporto alla sperata salvezza: il guaio è che la tanto invano cercata "verità"... non esiste! Tutto ciò che esiste è la realtà fenomenica dell'universo che la scienza va sempre più conquistando...forse anche questa indefinitamente...ma, almeno, concretamente. |
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15-02-2013, 12.07.54 | #77 | |
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Riferimento: Libertà, ecco perché non può esistere.
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25-02-2013, 20.22.48 | #78 | ||||||
Ospite abituale
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Riferimento: Libertà, ecco perché non può esistere.
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Sembra infatti che “impiattare”, esponendo le più strane ed truculenti esternazioni, ti sia congeniale ed esprima pienamente il concetto! Ancora una volta è lo stupore che mi spinge a commentare: mi interesso della struttura cerebrale dei miei simili e mi chiedo: è mai possibile? Citazione:
Comunque il modello di interpretazione basilare attraverso cui la scienza oggi vede l'essere umano (il vivente in generale) è il più duraturo e costante (oltre 150 anni di teoria dell’evoluzione) se confrontato con gli altri due grandi modelli teorici relativi all'universo, solo centenari: la relatività e la quantistica. E' vero, invero, che il concetto di evoluzione del vivente è notevolmente evoluto e integrato rispetto ai concetti ed alle osservazioni di Darwin che restano comunque basilari...per quanto non è detto che anche in questo campo non avvenga, prima o poi un salto. E' anche vero che i vari passaggi evolutivi di questa, come di altre teorie, potrebbero essere indispensabili...tanti gradini... per costruirci sopra e accedere al nuovo. Citazione:
Diversamente saremmo ancora in un mondo il cui unico motore era la forza muscolare. A parte il fatto che, nonostante l'imperversare delle funzioni d'onda, l'uomo non è richiuso in niente...anzi è proprio con l'esplicare sempre nuovo ed originale della propria razionalità, traendo dalla scienza stimolo e nutrimento, che l’uomo si realizza libero. Citazione:
Comunque la vera differenza innegabile è che il druido non lanciava satelliti in orbita o una qualche sonda su Marte, neppure aveva disponibile la possibilità di una qualche RMf, TAC o similare mezzo d’indagine. Ma la cosa che più, per lui, poteva essere insopportabile, se avesse saputo, è che non aveva un iPod5 con cui trastullarsi e collegarsi persino ad un forum ove sparare le più formidabili… pensate!... e trovarvi persino qualcuno che gli dava retta! Ma non sono che piccoli esempi: la cosa veramente straordinaria (buona o cattiva che sia) è che il nostro mondo, anche nel quotidiano, è infinitamente pervaso da ogni strumento concreto o concettuale provocato dalle ricadute tecnologiche delle ricerche e delle scoperte scientifiche…purtroppo oggi, per noi, in ribasso. Citazione:
Salti noetici? ...ma non credo… la noetica non ci ha a che fare! Comunque, l’evoluzione scientifica (il cui trend si rivela in prevalenza positivo) accade sia per salti che con consequenziale gradualità a integrare e sostituire il vecchio. La cosa straordinaria è che la sostituzione non interessa solo gli oggetti, i pensieri, i concetti, ecc… ma anche il modo di pensare e di essere..fino a modificare e adeguare le nostre strutture cerebrali. Del resto è così che siamo diventati umani: l’universo stesso ci ha creati. Citazione:
A volte costituisce anche una continuità: lo è stata, una continuità, per esempio, per quanto di notevole integrazione, il susseguirsi coerente delle ricerche di Galileo, Newton, Einstein…ed oltre. Essi non hanno rovesciato l’universo, ma lo hanno sempre più esteso e integrato. Lo stesso è stato con la scoperta del DNA che, cento anni dopo Darwin, ha contribuito a dare una ragione delle modalità evolutive del vivente…di cui Darwin non conosceva il meccanismo pur intuendone gli effetti. Se poi le nuove scoperte costringono un reinizio della cultura (ad es. il caso Copernico vs. Tolomeo e la cosmologia aristotelica) significa che la vecchia cultura era veramente fasulla e decotta. In effetti i casi del genere sono tanti: la scienza in 400 anni ci ha veramente costruito un nuovo mondo! Ma che si dovrebbe fare …restare nel vecchio?...rinunciare all' iPod? |
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01-03-2013, 23.13.29 | #79 | |
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Riferimento: Libertà, ecco perché non può esistere.
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