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16-07-2011, 22.09.29 | #73 | ||
Ospite abituale
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Riferimento: L'esistenza di un costruttore e l'istinto di conservazione.
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Ultima modifica di Tempo2011 : 17-07-2011 alle ore 20.53.37. |
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17-07-2011, 00.20.04 | #74 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'esistenza di un costruttore e l'istinto di conservazione.
Ho capito la tua obiezione, Dubbio, in fondo la scienza non ha dato ancora le risposte ultime e non sappiamo nemmeno se riuscirà a darle. Quindi io non parlo di certezze su alcuni argomenti, ma solo del fatto che certe ipotesi non sono contrarie alle conoscenze che abbiamo oggi. Premetto che io non ho asserito di essere convito che l'universo sia emerso dal nulla, ma solo che la scienza spiega come ciò possa avvenire senza introdurre entità ulteriori o addirittura metafisiche. Per mia formazione personalmente preferisco ipotizzare solo ciò che può essere spiegato su basi scientifiche e quindi razionali.
Ritornando alla famosa creazione dal nulla, è chiaro che ciò che si intende (in fisica) per vuoto è la proprietà di una regione in cui mediamente l'energia distribuita è nulla; il principio di indeterminazione permette fluttuazioni di energia rispetto allo zero purchè avvengano in tempi brevissimi: durante queste fluttuazioni possono emergere coppie di particelle-antiparticelle senza violare il principio di conservazione dell'energia. Ovviamente si può obiettare che questo "vuoto" o "nulla" della fisica non è il nulla che possiamo immaginare mentalmente: ma ti chiedo, e mi chiedo, che senso può avere disquisire su un "nulla" che non esiste (metafisico) quando invece la natura ce nè presenta davanti uno (di nulla) con determinate caratteristiche ? Quindi il vuoto della fisica è regolato dalle stesse leggi fisiche che poi governano le particelle che da lui emergono: non vedo contraddizioni in questo ragionamento. Ciò non nega a priori l'esistenza di un progettista o di un creatore, diciamo che lo rende inutile o semplice osservatore. |
18-07-2011, 08.15.27 | #75 | |
Ospite abituale
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Riferimento: L'esistenza di un costruttore e l'istinto di conservazione.
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Come ho detto rispondendo ad una domanda di nemesi1, noi non ci immaginiamo un progettista solo perchè vediamo cose sparse qui e la. Siamo pronti a immaginarci un progettista quando vediamo strutture ordinate di cose. In altre parole proprio quando ci accorgiamo dell'esistenza di quella razionalità che tu hai menzionato. Per non ripetere il ragionamento che ho fatto a nemesi1, ricordo che è scritto in quarta pagina. |
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18-07-2011, 18.42.54 | #76 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'esistenza di un costruttore e l'istinto di conservazione.
Ricordo benissimo quella discussione sul principio antropico, che secondo me non è nessun principio ma una banalissima constatazione a posteriori: se siamo qui a fare queste discussioni è perchè le leggi che regolano l'universo permettono l'emergere della vita. Discutere sul perchè certe costanti fisiche sono proprio quelle che hanno permesso la vita (e non altri valori) non è detto che abbia risposta e non è nemmeno detto che sia una domanda sensata. Chiedersi invece da dove vengano quelle costanti (ad esempio la massa a riposo dell'elettrone) sono le domande che si pone oggi la scienza, e alle quali non si dispera di dare una risposta.
Avevo letto i tuoi post, Dubbio, ma dal mio punto di vista quella del "progettisto" esterno rimane una mera ipotesi metafisica, perchè non sarà mai comunque dimostrabile e/o sperimentabile. E nemmeno ci si può costruire sopra una teoria. |
18-07-2011, 19.33.50 | #77 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: L'esistenza di un costruttore e l'istinto di conservazione.
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Tanto per rilevare che, quando s’ipotizza la presenza di una volontà esterna alla vita umana, non ci si dovrebbe scandalizzare poiché i misteri non spiegati sono tanti e, molte volte, ci spingono a pensare. Per altro, la scienza stessa cerca di svelare quei misteri che la spingono a parlare di religione; infatti, nel proseguimento del discorso essi affermano: Citazione:
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19-07-2011, 17.12.01 | #78 |
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Riferimento: L'esistenza di un costruttore e l'istinto di conservazione.
Il principio antropico fu coniato dall'astrofisico Carter negli anni 70, come un semplice vincolo cui debbono ubbidire le teorie cosmologiche (secondo lui). In sostanza per Carter una qualsiasi teoria cosmologica che non contemplasse la possibilità di nascita della vita basata sul carbonio andrebbe rigettata. Da questa innocua osservazione (secondo me persino banale, se vogliamo) si è passati a ben altre formulazioni che con la scienza hanno ben poca attinenza (e dalle quali lo stesso Carter si dissociò), soprattutto per la sponda che è stata data ai sostenitori dell' I.D.
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19-07-2011, 21.17.25 | #79 | |
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Riferimento: L'esistenza di un costruttore e l'istinto di conservazione.
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21-07-2011, 18.30.44 | #80 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'esistenza di un costruttore e l'istinto di conservazione.
Non volevo fare disinformazione, Tempo, ma solo afffermarti che per me il principio antropico nasce e muore con Carter: le elaborazioni successive, anche se di preminenti scienziati, si sono situate al di fuori della scienza stessa e quindi non mi interessano.
Personalmente penso che non sia costruttivo (per la scienza stessa) ipotizzare enti metafisici per dare ragione di meccanismi che non abbiamo ancora compreso, e se esprimo opinioni categoriche è perchè ho fiducia nella "ragione" dell'uomo. |