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02-01-2011, 20.47.05 | #4 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Prova a posteriori della imperfezione di dio
Citazione:
In altro thread alla parola "proposizione" hai dato diversi significati poco evidenti. Una proposizione è sempre riferita al linguaggio, ma tu gli hai cambiato il significato (almeno in un topic). E' difficile comprendere quindi cos'è ciò che dovrebbe essere evidente ( e su questo provo a chiedere una maggiore chiarezza da parte dell'autore di questo thread). A parer mio l'evidenza è una soltanto, quella che nasce dalla autocoscienza. Perciò solo Dio, in questo contesto, sarebbe auto-cosciente delle sua stessa evidenza. |
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02-01-2011, 21.05.49 | #5 | ||||||
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Prova a posteriori della imperfezione di dio
Citazione:
È vero! Probabilmente a chi è digiuno di un minimo di matematica/geometria, il teorema di Pitagora dice poco all’inizio e non appare in tutta la sua evidenza, ma basta fare un disegnino con riga e squadra e calcolare le aree a confronto e la cosa appare subito chiara non solo all’inclito ma anche all’ignaro: con la semplice applicazione del metodo scientifico della sperimentazione e della espressione matematica è dimostrato che il teorema di Pitagora dice il vero…anche senza gnoseologia e ontologia..parole cui l’ignaro difficilmente attribuirebbe un significato. Citazione:
Citazione:
Citazione:
Infatti: soltanto dopo averne “dimostrato l’esistenza” comprenderemo che è impensabile la sua “non esistenza”, ma solo se cogliamo che egli è l’essere necessario ne possiamo dimostrare l’esistenza. Ne deduco che non c’è soluzione! Alla fine mi chiedo: l’affermazione circa l’essere necessario è gratuita…oppure sono io che non colgo la necessità? A dir la verità la scienza ci ha rinunciato e ne prescinde: quale altra strada? Citazione:
La non evidenza dell'esistenza di Dio sarebbe solo "per noi"! Ma per chi dovrebbe essere?. Citazione:
Ciaociao P.S.: Non capisco perché caschiamo sempre nel buco dell’esistere o meno di Dio: forse perché è un argomento che al di fuori di questo forum viene comunque dato per acquisito…in un senso o nell’altro. A chi mai verrebbe in mente, nel mondo di fuori, che l’imperfezione denunciata dalla non evidenza sia indice di inesistenza!? |
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02-01-2011, 21.50.10 | #6 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2008
Messaggi: 61
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Riferimento: Prova a posteriori della imperfezione di dio
Citazione:
Forse io, che sono imperfetto, non potrei giudicare un ente se questo fosse perfetto. Ma io sto appunto sostenendo che questo ente non è perfetto. Citazione:
Devo ammettere che questa non l'ho capita.. Citazione:
Il fatto che l’esistenza dio non è gnoseologicamente evidente, ma soltanto ontologicamente evidente, potremmo considerarlo una imperfezione: egli manca di una proprietà positiva e potremmo invece immaginare un dio che abbia anche evidenza gnoseologica, e che sarebbe perciò più perfetto. Qui forse obietterai che l’evidenza gnoseologica non è una proprietà di dio ma bensì nostra. Se hai ragione in questo, allora la non evidenza dell'esistenza di dio non è una sua imperfezione, ma una imperfezione nostra, della nostra capacità di comprensione. Noi possiamo effettivamente immaginare una situazione tipo questa: di colpo, tutti gli individui di questa terra vengono sostituiti da individui identici ai precedenti sotto tutti gli aspetti, soltanto che i sostituti hanno una capacità di comprensione superiore e riescono a vedere l’esistenza di dio con evidenza (non ci sarebbe più alcuna controversia). Questo sembra mostrare che l’evidenza dell’esistenza di dio è una proprietà esclusivamente gnoseologica (variano i soggetti conoscenti e varia di conseguenza l’evidenza di un qualcosa). Ma possiamo anche immaginare una situazione diversa: di colpo, dio viene sostituito da un suo gemello che ha come unica differenza quella di essere evidente agli occhi degli individui (mettiamo ad esempio che abbia la stessa evidenza del cogito). Questa situazione sembra invece mostrare che l’evidenza varia anche al variare della natura dell’oggetto conosciuto e non solo al variare dei soggetti conoscenti. Quindi c’è un senso in cui l’evidenza è anche una proprietà di dio, e il fatto che egli non la possieda al suo massimo grado costituisce una imperfezione. |
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02-01-2011, 22.26.52 | #7 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Riferimento: Prova a posteriori della imperfezione di dio
Occorrerebbe prima dichiarare che cosa s'intende con perfezione.
La perfezione secondo la concezione platonica? L' entelechia di Aristotele? Come la intende Spinoza? La concezione di perfezione secondo Leibniz? O si discute della concezione di Cartesio? O di quella di Wolff, o di Kant? O quella di Schopenhauer? Oppure qualcuno propone una sua definizione di perfezione? |
03-01-2011, 11.50.59 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 21-02-2008
Messaggi: 1,363
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Riferimento: Prova a posteriori della imperfezione di dio
Citazione:
Nella mia profonda ignoranza filosofica non immaginavo certo esistessero tante definizioni di "perfezione": per me la perfezione, come concetto astratto, non dovrebbe avere aggettivi o predicati o riferimenti particolari: la perfezione è...perfezione e basta! In verità La perfezione sarebbe semplicemente l'assenza di difetti. Sarebbe la corrispondenza perfetta al modello perfetto...che solo Dio potrebbe essere, ma se nemeno il Dio immaginato è perfetto, allora la perfezione non esiste...come ...si potrebbe dire ...nemmeno il Dio perfetto esiste! Piu' terra terra, si potrebbe dire che un dipinto/copia è perfetto se è, sotto ogni aspetto, indistinguibile dall'originale! A dir la verità poi, per la mia VISION, tecnico/scientifica/utilitaristica la perfezione è solo un concetto astratto, la cui definizione è funzione della cultura in cui si vive, cui tendere asintoticamente...all'infinito ...se vogliamo. Ultima modifica di ulysse : 03-01-2011 alle ore 20.03.10. |
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03-01-2011, 14.48.58 | #9 |
Ospite
Data registrazione: 19-12-2010
Messaggi: 7
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Riferimento: Prova a posteriori della imperfezione di dio
Ciao Aristippo, ti faccio i miei complimenti perché il tuo argomento mi piace un sacco, anche se in parte non lo condivido. Infatti ho un paio di dubbi da sollevare.
Qualcuno potrebbe dire che l evidenza in sé non sia una proprietà positiva, e che l essere nascosto in certi casi sia meglio che essere evidente, manifesto. Ad es. il prestigiatore tiene nascosti i suoi trucchi per non compromettere l effetto di meraviglia che deve suscitare negli spettatori; inoltre qualcuno potrebbe credere che gli extraterrestri tengono nascosta la loro esistenza perché i terrestri non sono ancora pronti ad accettarli. Qualcuno potrebbe anche dire che l essere perfetto non deve possedere proprio tutte le proprietà positive al massimo grado per essere definito perfetto: ad es. la mortalità potrebbe essere positiva se la morte è il passaggio obbligato per entrare in paradiso; oppure (forse questo è un esempio un po’ stupido) la ruota ha la proprietà positiva di essere tonda (altrimenti le auto non procederebbero) ma non per questo Dio deve essere tondo. L evidenza, se davvero fosse una proprietà in sé positiva, potrebbe essere una di queste. Questi sono i miei dubbi, spero di non aver ripetuto cose che sapevi già. |
03-01-2011, 16.27.24 | #10 | |||||||
Ospite abituale
Data registrazione: 05-05-2008
Messaggi: 61
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Riferimento: Prova a posteriori della imperfezione di dio
Citazione:
L'esitenza di dio dovrebbe essere evidente. Parto dal presupposto che se ci sono ancora dispute sulla sua esistenza, allora questa non è evidente. Se la vogliamo mettere in termini di proposizioni allora potremmo dire ad esempio che: "la proposizione 'dio esiste' è vera" è evidente. Citazione:
, io però non ho sostenuto questo. Io cerco di mostrare che dio, se esiste, è imperfetto. Poi questo ha delle ricadute sull'argomento a priori, e sulla qustione dell'onnipotenza, ma qualcuno potrebbe continuare a sostenere l'esistenza di dio in base ad altre prove che non implichino l'onnipotenza e la perfezione.. Citazione:
Sostanzialmente sono d'accordo con ulysse su questo. Ibrahimovic sa giocare a calcio certamente meglio di me, quindi io dico che in questo egli è più perfetto di me e di molti altri. Ma poi riesco ad immaginare un giocatore ancora più forte di lui, e quel giocatore sarebbe più perfetto. E così via, fino a quando tale giocatore immaginario sia in grado di segnare da distanze incredibili, non sbagliare nessun passaggio, ecc.. Dio sarebbe perfetto se non fosse possibile immaginare un dio migliore in nessun aspetto. Citazione:
Beh, grazie! Citazione:
Hai ragione, in quei casi l'essere nascosto sarebbe meglio. Ma se pensiamo al nostro caso sarebbe meglio se non ci fosse alcun dubbio sull'esistenza di dio: sarebbe una conoscenza acquisita, e ci si potrebbe dedicare ad altro. Inoltre non credo che noi non saremmo pronti ad accettare una tale conoscenza. Citazione:
In base a come ho inteso "perfetto" (sopra) mi sembra che ciò sia necessario. Se la morte fosse un passaggio obbligato per il paradiso, allora essa non sarebbe più da considerarsi negativa, ma positiva. Citazione:
Questo è interessante.. Per ora potrei rispondere, restando dentro il tuo esempio, che dio non deve essere tondo perché non deve procedere come una automobile. |
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