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Vecchio 02-11-2008, 20.58.14   #61
VanLag
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Riferimento: Parliamo di razzismo.

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Originalmente inviato da Giorgiosan
Quindi razzismo è propriamente la convinzione di una superiorità fondata, a torto o a ragione, geneticamente.
Sono d’accordo sul fatto che il razzismo sia la convinzione di una superiorità di una razza, discordo invece sul fatto che questa superiorità debba essere fondata su dimostrazioni genetiche.

Il dibattito, (che ho già citato nel 3d), avvenuto fine 800 inizio 900 e che vide coinvolte diverse discipline di scienziati il cui fine era dare un fondamento scientifico alla superiorità della razza ariana, si risolse con un nulla di fatto, nel senso che non emersero dati scientifici a favore di quella teoria, ma questo non impedì, dopo solo qualche decennio, al nazionalsocialismo di sposare tesi razziste.

(Se qualcuno vuole conoscere di più su quel dibattito segnalo questo sito: http://www.cromohs.unifi.it/3_98/orsucci.html di Andrea Orsucci. )

Questo istilla il sospetto che la supposta superiorità non si fondi su caratteristiche fisiche/genetiche bensì su caratteristiche culturali. Classico esempio di questa presunzione di superiorità, sono gli “esportatori di democrazia”, la cui convinzione è quella di conoscere un sistema di pensiero politico, (la democrazia), che secondo loro è migliore e più civile di altre forme di pensiero.

Per quanto riguarda la xenofobia che si manifesta come paura del diverso che minaccia qualche cosa di noi, (solitamente l’identità), io la vedo come “razzismo latente”. Se non sapremo incontrare il diverso in qualche punto del nostro cammino, se rifiuteremo quel sincretismo che permetta a visioni diverse di amalgamarsi, prima o poi dovremo scontrarci e decidere quale delle due culture è superiore.

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Vecchio 03-11-2008, 08.43.46   #62
Giorgiosan
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Riferimento: Parliamo di razzismo.

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Originalmente inviato da VanLag
Sono d’accordo sul fatto che il razzismo sia la convinzione di una superiorità di una razza, discordo invece sul fatto che questa superiorità debba essere fondata su dimostrazioni genetiche.

Il dibattito, (che ho già citato nel 3d), avvenuto fine 800 inizio 900 e che vide coinvolte diverse discipline di scienziati il cui fine era dare un fondamento scientifico alla superiorità della razza ariana, si risolse con un nulla di fatto, nel senso che non emersero dati scientifici a favore di quella teoria, ma questo non impedì, dopo solo qualche decennio, al nazionalsocialismo di sposare tesi razziste.

(Se qualcuno vuole conoscere di più su quel dibattito segnalo questo sito: http://www.cromohs.unifi.it/3_98/orsucci.html di Andrea Orsucci. )

Questo istilla il sospetto che la supposta superiorità non si fondi su caratteristiche fisiche/genetiche bensì su caratteristiche culturali. Classico esempio di questa presunzione di superiorità, sono gli “esportatori di democrazia”, la cui convinzione è quella di conoscere un sistema di pensiero politico, (la democrazia), che secondo loro è migliore e più civile di altre forme di pensiero.

Per quanto riguarda la xenofobia che si manifesta come paura del diverso che minaccia qualche cosa di noi, (solitamente l’identità), io la vedo come “razzismo latente”. Se non sapremo incontrare il diverso in qualche punto del nostro cammino, se rifiuteremo quel sincretismo che permetta a visioni diverse di amalgamarsi, prima o poi dovremo scontrarci e decidere quale delle due culture è superiore.


Che ogni dottrina basata sulla superiorità razziale sia scientificamente falsa
è fuori dubbio ma è altrettanto fuori dubbio che un certo numero di individui non ne siano affatto convinti e basino su immaginarie prove scientifiche la loro tesi, come avvenne per il nazismo e oggi per il neo nazismo.

Perchè si parli di razza e di continuità della razza, come per le altre specie animali bisogna fare capo al DNA.

Fra tutsi e hutu la differenza fisica è notevole e si è ipotizzato che i tutsi non appartenessero alla razza africana ma che provenissero originariamente dalla mitica Atlantide e questo nel XX secolo.

Ricorderai che il premio Nobel James Watson, (premio ricevuto per la scoperta della struttura del DNA), fece eclatanti affermazioni riguardo alla presunta inferiorità intellettiva delle persone di colore.

Engels scrive: “Se, per esempio, nel nostro paese gli assiomi matematici sono perfettamente evidenti per un bambino di otto anni, senza nessun bisogno di ricorrere alla sperimentazione, non è che la conseguenza dell’eredità accumulata. Sarà al contrario molto difficile insegnarli a un boscimane o a un negro d’Australia”.
La citazione è presa da un articolo intitolato "Le radici del razzismo si trovano in Marx ed Engels" http://www.eravolgare.net/?p=340

Questo è razzismo.

Le ragioni per conservare la distinzione fra razzismo e xenofobia è quello di non combattere un problema sociale, la xenofobia, cercando prima di aggravarne la negatività equiparandolo al razzismo.

In Italia , per esempio, moltissimi considerano solo pretestuosità politica l'invocare la pretesa ondata di razzismo che avrebbe invaso il paese perchè non sono affatto convinti che l'Italia sia un paese di razzisti. E, secondo me, hanno ragione.

Altro discorso, invece, per la xenofobia che è diffusa.

Ora se si vuole combattere una determinata malattia bisogna adeguare la terapia a questa perchè sarebbe deleterio cercare di curarla prescrivendo farmaci che ne curano una più grave.

Ciao VanLag

P.S Il razzismo è disprezzo per l'inferiore mentre la xenofobia è paura per lo straniero quando è "diverso".

Ultima modifica di Giorgiosan : 04-11-2008 alle ore 07.51.30.
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Vecchio 05-11-2008, 06.56.33   #63
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La vittoria di Obama è emblematica.
Il razzismo sta diventando sempre più un ricordo del passato.
Non significa certo che è stato sconfitto definitivamente ma è chiaro che nella coscienza dei popoli il principio dell'uguaglianza fra tutti gli uomini è acquisito.

Ciao
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Vecchio 05-11-2008, 20.01.04   #64
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La vittoria di Obama è emblematica.
Il razzismo sta diventando sempre più un ricordo del passato.
Non significa certo che è stato sconfitto definitivamente ma è chiaro che nella coscienza dei popoli il principio dell'uguaglianza fra tutti gli uomini è acquisito.

Ciao
La vittoria di Obama è certamente emblematica ma non so se questo basti ad affermare che nella coscienza dei popoli il principio di uguaglianza, (delle razze) è acquisito. Se io credessi, come credo, che il razzismo è male starei in guardia.

Come dicevi sopra esiste pure chi, pur mancando una causa genetica, continua a voler credere che questa esista. D’altro canto, come spesso facciamo, abbiamo sancito sanzioni contro il razzismo ma non abbiamo pensato alla prevenzione ed io continuo a sostenere che sia necessario capirne le origini profonde oltre che emettere sentenze e pene.

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Vecchio 06-11-2008, 19.29.39   #65
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La vittoria di Obama è certamente emblematica ma non so se questo basti ad affermare che nella coscienza dei popoli il principio di uguaglianza, (delle razze) è acquisito. Se io credessi, come credo, che il razzismo è male starei in guardia.

Come dicevi sopra esiste pure chi, pur mancando una causa genetica, continua a voler credere che questa esista. D’altro canto, come spesso facciamo, abbiamo sancito sanzioni contro il razzismo ma non abbiamo pensato alla prevenzione ed io continuo a sostenere che sia necessario capirne le origini profonde oltre che emettere sentenze e pene.


Cè anche un'altra considerazione di cui tener conto.
Col procedere della storia umana i vari popoli sono inevitabilmente destinati a "mescolarsi" sempre più: i matrimoni misti, come li chiamano, stanno enormemente aumentando di numero e con la globalizzazione. che non si può certo arrestare, questo numero raggiungerà la fase critica oltre la quale non sarà più possibile distinguere un "colorito" tipico di una razza dall'altro.
Simultaneamente anche i cromosomi avranno un ulteriore rimescolamento.

Si diceva, un tempo, che gli Stati Uniti erano un calderone etnico, oggi lo si può dire dell'Europa e ben presto lo si potrà di tutto il pianeta.

Così chi non è convinto che siamo tutti meticci come Obama, non saprà più che pesci pigliare.

Un aiutino alle coscienze più refrattarie dato dalla forza del progresso civile e dalla natura.

Ciao VanLag
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Vecchio 13-11-2008, 21.35.47   #66
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Riporto questo stralcio, da “Storia della filosofia occidentale” di Bertrand Russel su Aristotele perché ritengo interessante notare come già nella Grecia classica il concetto di razze superiori e inferiori fosse presente e radicato.

“la schiavitù è opportuna e giusta, ma lo schiavo dev’essere per natura inferiore al padrone. Dalla nascita, alcuni sono destinati alla servitù, altri al comando; l’uomo che , per natura, non appartiene a se stesso ma a un altro uomo, è per natura uno schiavo: Gli schiavi non devono essere Greci ma duna razza inferiore dotata di minore intelligenza (1255 a e 1330 a)

La guerra però è, giusta quando è condotta contro uomini che, pur essendo destinati per natura ad essere governati, non si sottomettono (1256 b);


Il seguente è il commento che Russel mette di seguito allo stralcio sopra.

....e in tal caso se ne deduce sarebbe giusto rendere schiavi i catturati. C’è n’è abbastanza per giustificare qualsiasi conquistatore; perché nessuna nazione ammetterà di essere destinata per natura a farsi governare, e la sola prova sulle intenzioni della natura va tratta dal risultato della guerra. In tutte le guerre, quindi, i vincitori hanno ragione ed i vinti torto. Molto soddisfacente!

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Vecchio 14-11-2008, 08.38.24   #67
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Aggiungo a quanto detto da VanLag:

la sopravvivenza della divisione in caste e, nonostante la costituzione indiana, presente e fattiva nella societa, è una vera e propria manifestazione di razzismo.

La parola casta fa etimologicamente riferimento alla purezza ed il termine varna di origine sanscrita significa colore.

Nei confronti di quelli che erano chiamati intoccabili è evidente ma lo è anche per le altre caste.

Il sistema castale si perpetua attraverso l'endogamia; l'unica possibilità di uscire da questa discriminazione è legato alla speranza di avere un karma positivo e successiva incarnazione in un individuo di casta superiore, ma rimane sempre un sistema impostato sulla "razza familiare".

Ciao
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Vecchio 15-11-2008, 18.34.13   #68
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Aggiungo a quanto detto da VanLag:

la sopravvivenza della divisione in caste e, nonostante la costituzione indiana, presente e fattiva nella societa, è una vera e propria manifestazione di razzismo.

La parola casta fa etimologicamente riferimento alla purezza ed il termine varna di origine sanscrita significa colore.

Nei confronti di quelli che erano chiamati intoccabili è evidente ma lo è anche per le altre caste.

Il sistema castale si perpetua attraverso l'endogamia; l'unica possibilità di uscire da questa discriminazione è legato alla speranza di avere un karma positivo e successiva incarnazione in un individuo di casta superiore, ma rimane sempre un sistema impostato sulla "razza familiare".

Ciao

Io non ascriverei il sistema indiano della divisone della società in caste al razzismo ma caso mai al classismo. Infatti per quanto abominevole esso possa essere, soprattutto agli occhi di un socialista, non è un conflitto tra razze ma una divisione interna di uno stesso popolo.

Anche se in maniera non così marcata e non così rigida anche noi italiani troviamo normale che la società sia divisa in ricchi, ceto medio e poveri senza vedere in questo nessuna volontà razzista.

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Vecchio 16-11-2008, 12.56.05   #69
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Io non ascriverei il sistema indiano della divisone della società in caste al razzismo ma caso mai al classismo. Infatti per quanto abominevole esso possa essere, soprattutto agli occhi di un socialista, non è un conflitto tra razze ma una divisione interna di uno stesso popolo.


Gli Hutu e i Tutsi sono rwandesi e fanno parte della stessa società
come gli afro-americani sono statunitensi e appartengono alla medesima società, lo stesso per i perseguitati dal regime nazista, così come gli africani del sudafrica.

Quindi anche in questi casi non si tratterebbe di razzismo ma di classismo...quindi il razzismo non esiste. Mi fa piacere

Alla base della tue considerazioni c'è l'ideologia marxista che vede
ogni azione umana determinata dal solo rapporto materiale economico:
l'uomo è solo homo oeconomicus.

Anche questo è un punto di vista.


Ciao

Ultima modifica di Giorgiosan : 16-11-2008 alle ore 15.56.39.
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Vecchio 16-11-2008, 17.17.29   #70
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Gli Hutu e i Tutsi sono rwandesi e fanno parte della stessa società
come gli afro-americani sono statunitensi e appartengono alla medesima società, lo stesso per i perseguitati dal regime nazista, così come gli africani del sudafrica.

Quindi anche in questi casi non si tratterebbe di razzismo ma di classismo...quindi il razzismo non esiste. Mi fa piacere

Alla base della tue considerazioni c'è l'ideologia marxista che vede
ogni azione umana determinata dal solo rapporto materiale economico:
l'uomo è solo homo oeconomicus.

Anche questo è un punto di vista.


Ciao
Ammesso e non concesso che alla base delle mie considerazioni ci sia l’ideologia marxista non vedo dove stia il problema a meno che tu contesti tale ideologia spiegando il perché certi assunti di quella filosofia sono sbagliati.

Quello che contestavo alla tuo post era che, avendo assunto che alla base del razzismo c’è la pretesa di una razza di essere geneticamente più dotata di un’altra razza, non trovavo questa cosa nel sistema delle caste dell’induismo.

Viene ravvisata si una forma di razzismo quando i conquistatori indoeuropei invasero la valle dell’Indo, (il termine varna da te citato che significa esattamente colore, fu usato dagli invasori indoeuropei bianchi per distinguersi dagli indigeni scuri),tuttavia pare che il sistema delle caste preesistesse a quell’invasione ed era una divisone della società nata nella notte dei tempi da leggi e codici che oggi non ci sono noti. Considera ad esempio che gli intoccabili cioè i paria, pur facendo lavori umilissimi e vivendo ai margini della società, non sono schiavi di nessuno, ma appartengono a loro stessi.

Degli altri esempi che porti ti dico, molto sommariamente, che non conosco la società ruandese e non so se gli hutu ed i tutsi appartengono a razze diverse e quali siano le origini del loro scontro e massacro. Per quanto riguarda gli afroamericani in America sappiamo che originariamente furono importati per essere schiavi e certamente erano una razza diversa dalla razza bianca dominante, per cui il termine razzismo mi sembra appropriato, almeno fino ad un certo punto della storia Americana.

Per quanto riguarda gli ebrei ed i rom perseguitati dai nazisti non appartenevano certamente alla razza ariana e quindi, anche qui, trovo appropriato il termine razzista. Tra l’altro sia gli ebrei che i rom erano ritenuti popoli nomadi e questo risvegliava un odio atavico che giace nella coscienza dei popoli stanziali verso i popoli nomadi. Non so se anche di questo abbia parlato Marx ma in caso puoi sempre dire che le mie tesi trasudano di marxismo, come del resto io, a questo punto, mi sento autorizzato ad affermare che le tue trasudano di cattolicesimo.......

VanLag is offline  

 



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