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03-10-2008, 14.22.18 | #12 |
Ospite abituale
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 367
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Riferimento: Parliamo di razzismo.
Io credo che la filosofia abbia il dovere di comprendere il fenomeno del razzismo, a risolvere i problemi sociali non è mai stata troppo brava.
Provo a dare la mia interpretazione del fenomeno. Secondo me esso non ha a che fare tanto con la razza in sè, ma con il diverso in generale: la razza diventa un'etichetta comoda e semplicie di identificazione (e per questo ottusa). Il vero problema è il diverso. Esso secondo me non è un problema di stupidità, ignoranza, ma credo che abbia a che fare con la struttura del soggetto, cioè di noi tutti. Il diverso è ciò che mina la solidità del nostro mondo. Ognuno di noi da quando nasce cerca con mezzi più o meno intellettuali, ma comunque attivi, di fare coerenza. Il mondo deve essere coerente perchè ci dobbiamo fidare di esso per agire. Ecco il diverso minaccia questa stabilità. E' il terrore che si possa diffondere un modo diverso di concepire il mondo che fa scaturire l'odio, qualsiasi esso sia. Ora, ognuno è disposto in modo diverso a cedere parte del proprio mondo. Per me che non sono cristiano e tanto meno tengo alle tradizioni, che si diffonda l'islam non mi cambia assolutamente nulla. Facile dunque per me dare del razzista agli altri. Ma per chi ha costruito da sempre il suo mondo sui valori della propria famiglia, magari religiosi, la crescente presenza di persone in grado di cambiare questi valori, è una forte minaccia, e questo rischia di creare instabilità nel modo di concepire le cose. Io credo che l'odio non sia altro che questo. Qualsiasi persona, a prescindere dalla sua particolare individualità, rappresenta questa minaccia, e la razza è un modo pratico per identificarla. Noi abbiamo la fortuna di vedere un'opportunità in questi diversi (e non in altri a dire la verità). Allora io credo che i filosofi in sè più di tanto non possano fare. L'unica cosa è cercare di far comprendere la nostra prospettiva nel tentativo di operare una vera e propria conversione, un nuovo modo di vedere questi diversi. Ma aimè, c'è poco che noi possiamo fare fin tanto che il principale medium attraverso cui vediamo la realtà è in mano a persone poco benevolenti. |
04-10-2008, 20.50.51 | #13 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: Parliamo di razzismo.
Citazione:
Poi, come ho già avuto modo di sottolineare, le parole di U.G. Krishnamurti potrebbero non voler abbassare l’uomo al livello degli insetti ma anzi, tenderebbero ad alzare l’insetto a livello dell’uomo. In entrambi i casi c’è la volontà di detronizzare l’uomo dal ruolo di creatura prediletta che si è auto-assegnato e questo, secondo me, è il valore di quella frase. Sul fatto di risolvere i problemi del razzismo solo ribaltando un enunciato di una struttura, (filosofica o religiosa), se ne può parlare. Io credo che dipende da dove si trova quell’enunciato nella piramide di pensiero, se alle origini o alla fine. Il mito del popolo prediletto da Dio, (la cui genesi storica è rintracciabile), è situato alle origini del corpus dei testi delle religioni monoteistiche, ed è così profondo che è diventato un archetipo che fa parte dell’”inconscio collettivo” o della “coscienza collettiva”, di quei popoli. La superiorità dell’uomo poi, sulle altre razze, è assolutamente data per scontata nella nostra cultura, infatti sono abbastanza certo di suscitare oltre il disappunto anche lo stupore dei più. Comunque per restare in tema, incidere su un archetipo significa cambiare la storia. Aspetta ….. non stò delirando, tutti quanti cambiamo la storia continuamente, anzi, possiamo dire che, la storia si compone in base agli apporti di ciascuno di noi e quindi tutti noi siamo artefici della storia e possiamo modificarla, ma il nostro apporto comune, quotidiano, è in superficie, è minimo. Incidere sulle idee originarie, sugli archetipi, invece, significa colpire la storia vicino alle radici portando cambiamenti che, a secondo del grado di incisioni, possono essere estremamente vaste ed epocali. |
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04-10-2008, 21.12.22 | #14 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: Parliamo di razzismo.
Citazione:
La minaccia la sente chi è abituato ad imporre i suoi valori agli altri ma, c’è gente, magari intere culture, che ama vivere secondo i suoi valori per se stesso e senza sentire la necessità di propagare quei valori, anche perché, diciamocelo, se una cosa ha valore attrarrà inevitabilmente gli altri se non ha valore sarà dura che la propaghiamo. |
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10-10-2008, 09.41.20 | #15 | |
farabutta
Data registrazione: 05-02-2008
Messaggi: 327
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Riferimento: Parliamo di razzismo.
Citazione:
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10-10-2008, 10.22.58 | #16 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Parliamo di razzismo.
Citazione:
Siccome questi è innato e ce lo portiamo dall'infanzia,allora serve conoscerlo/si. Da ciò può radicarsi quell'equilibrio interiore che indica ornella da cui l'amore per la vita,per se stessi dunque per gli altri.. Non vedo altri rimedi. |
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10-10-2008, 21.59.26 | #17 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Riferimento: Parliamo di razzismo.
Citazione:
Credo che il divario tra il mio punto di vista ed il tuo è che tu indaghi le “pulsioni” interiori del singolo individuo, assumendo che una società è il prodotto del sentire di tutti i componenti, (cosa per altro abbastanza vera), mentre io vedo il singolo individuo, influenzato dalle filosofie e dalle religioni della cultura in cui vive, per cui indago in queste ultime due. Le società non sono tutte ugualmente cattive e razziste e, forse, le civiltà più belle, quelle delle Americhe, le abbiamo praticamente cancellate dal pianeta. |
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11-10-2008, 08.12.52 | #18 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Parliamo di razzismo.
Citazione:
Cos'è,ci piovono dall'alto? |
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11-10-2008, 18.45.24 | #19 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
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Riferimento: Parliamo di razzismo.
Citazione:
(Visto che ho parlato di “debolezza del singolo” specifico che qui misuro questa debolezza in base al grado di conoscenza che ciascuno ha di se stesso, e non certo sul grado di successo sociale o di riuscita apparente nella vita, ma anche questo è un discorso infinito e qui rimarrei sul tema delle religioni e delle filosofie che guidano il genere umano e che, se male usate, possono diventare l'embrione del razzismo). |
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11-10-2008, 19.34.53 | #20 |
Ospite abituale
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Riferimento: Parliamo di razzismo.
Il razzismo vero e proprio è la presunzione della superiorità di una razza rispetto ad un'altra, fondata su presupposti di ordine biologico.
Ciò che ridicolizza ogni ideologia razzista è che siamo tutti "bastardi", "meticci" ,"ibridi" ... non esistono razze pure e probabilmete non sono mai esistite. Spero che nessuno si offenda, non è questa l'intenzione. |