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28-11-2004, 19.08.48 | #32 | |||
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
Zeus mi fulmini se non siamo d'accordo! Proprio questo volevo dire, che l'uomo è figlio del suo tempo, la teoria di Marx è stata generata in un periodo storico ben preciso, e lì affonda le sue radici, la sua ragion d'essere. La cultura è molto concreta, è uno strumento della vita, non può nascere dal nulla, essere campata in aria. Possiamo dire che il più o meno grande pensatore nasce in un ambiente con dei problemi, più o meno evidenti a tutti, e ne cerca la soluzione: e quindi, come stabilire se la causa della filosofia marxiana sia Marx oppure l'era industriale? io direi entrambe. Citazione:
Progresso e tecnologia sono cultura Progresso e tecnologia sono cultura certo ma non ci sono serviti a capire ad esempio, perché sono cadute le due torri gemelle. Sarà una cosa tutta mia ma ho cercato, dopo quel fatto, negli articoli dei giornali o in Tv qualche idea brillante che mi aiutasse a capire ed a collocare “nella ragione” quel che era successo. Quello che ho trovato è stato qualche pallido commento di Eco, della Maraini, e di pochi altri che ora non ricordo, (causa la mia pessima memoria), oltre alla reazione emotiva della Fallaci, che poteva piacere o meno ma non serviva certo a capire.[/b][/quote] ok, il mondo cambia, in modo anche shokante: cosa sta succedendo? dove siamo? cosa stiamo facendo, dove stiamo andando? manca una sistematizzazione semantica della realtà che ci circonda. è questo che dici, se non sbaglio. che marx aveva inquadrato la situazione del suo tempo, si era proiettato nel futuro col suo progetto, e oggi non c'è uno straccio di marx in giro. (nota: sei sicuro di conoscere proprio tutti i pensatori contemporanei?) Citazione:
perfetto, a presto! |
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28-11-2004, 19.40.44 | #33 | |
può anche essere...
Data registrazione: 11-09-2002
Messaggi: 2,053
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Citazione:
praticamente impossibile tener conto di tutto e di tutti, sono d'accordo, ne esce un'amalgama indistricabile. ma secondo me la cultura è proprio questa, un grande amalgama indifferenziato, che ogni tanto si solidifica dando luogo a sculture che, procedendo nel tempo, restano a caratterizzare il paesaggio. per quanto tempo? mentre procediamo nell'inarrestabile tempo, ci guardiamo alle spalle e le vediamo a rimpiccioliirsi fino a sparire... dopo un giorno, un anno, un secolo, un millennio, diecimilamilionidimiliardidise coli. forse mi sono allargato troppo, forse chissà, per una segreta ambizione in cui mi vedevo già proiettato nell'immortalità... mentre tu mi ricordi la mia mortal natura, il mio essere come farfalla... un solo giorno, addio! (allora se non ho frainteso il programma è questo: aspetto che riportiate il treno sui binari, nel frattempo mi siedo alla stazione acculturandomi, seduto sulla panchina, con cappello accademico ed enciclopedie... ma tornate a prendermi vero? ) (col fazzoletto) |
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30-11-2004, 21.26.57 | #34 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 2,959
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Citazione:
Vedo che questo prezioso 3d sulla cultura si è un po' arenato, ne approfitto per segnalare a r.rubin che ho aperto un 3d in filosofia in merito a questa sua domanda. |
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01-12-2004, 14.51.34 | #35 |
frequentatrice habitué
Data registrazione: 08-04-2002
Messaggi: 780
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cultura: cos'è, a cosa serve e come si può promuovere
E’ tutto ciò che avete scritto, definizione del dizionario compresa, ed è anche l’allargamento dell’orizzonte, la consapevolezza di non essere solo ed unico, la meraviglia che anche gli altri hanno pensato, sentito e/o agito come te, e lo fanno ancora, e lo faranno in futuro… Serve soprattutto a stare bene con te stesso e con gli altri, a riuscire a cambiare la mentalità cioè a rinnovarsi continuamente , a saper essere flessibili e cogliere l’attimo (non quel attimo materialistico)… Come si può promuovere? Può darsi che non più con i sistemi tradizionali, anche così come suggerisce r.rubin nei suoi post. In fin dei conti la cultura è la sensibilizzazione del essere umano alla bellezza (intendersi con la bellezza: fisica, psichica, relazionale, sentimentale, ecc e tutto ciò che non offende il pudore dell’anima). edali p.s. sto facendo una statistica degli interventi e delle visite in certi thread. Non è che è molto affollato questo thread….Cosa manca per farlo più attraente???? |
20-12-2004, 17.37.21 | #36 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-12-2004
Messaggi: 404
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marketing
Sono d'accordo con te, Edali, su tutto quello che hai scritto nell'ultimo post...io continuo a credere che il miglior mezzo per diffondere la cultura sia ancora la scuola, purché fatta da gente che ami la cultura...il che, spesso, non è
Ciao P.S. al tuo P.S.: appunto...forse la gente che ama veramente la cultura non è poi così tanta...con affetto e solidarietà Herzog |
20-12-2004, 19.00.25 | #37 |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
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A CHE LIVELLO LA CULTURA ITALIANA
La cultura italiana é arrivata ad un livello tale, da generare (perché é anche sua colpa) la società attuale, incapace di gestire un Paese, incapace di applicare la costituzione e le leggi allo stesso modo nei riguardi di tutti.
A quale livello sia arrivata la cultura e la mentalità italiana, lo si puo' capire guardandosi allo specchio, cioé guardando l' Europa. Chi volesse seguire detto suggerimento potrà leggere le due Lettere dall' Europa: "Italia Desnuda" e " Definizione", sui siti : http://angrema.blogspot.com www.accademiaonline.net (le lettere dei mesi precedenti sono nell’archivio del sito, argomento “società”) Saluti dalla Francia (Paese normale) ANGREMA@wanadoo.fr |
20-12-2004, 19.26.11 | #38 |
Utente bannato
Data registrazione: 04-11-2004
Messaggi: 1,010
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Trovo la discussione più interessante di quel che m'aspettavo dal titolo.
Dirò anch'io la mia. Trovo buona la definizione data da Van Lang per "cultura". Di fatto un accumulo di nozioni. Le nozioni accumulate sono tante, bisognerebbe selezionare solo quelle VERE. Fatta la selezione dovremmo fare in modo di farle pervenire e renderle utilizzabili all'intera umanità. La tecnologia ci consente di usare i mass-media a questo scopo massima diffuzione, massima uniformità, massimo accesso. Quindi bisognerebba usare i mass-media a questo scopo. Fintanto che i media saranno commerciali, lo scopo sarà raggiungere la massima audience e/o la massima tiratura possibile. Sembra che queste condizioni facciano si che ci si ritrovi utti a guardare Maurizio Costanzo. Non vedo strumenti alla mia portata per cambiare questo meccanismo perverso. Sono ottimista e confido nell'intervento di qualcuno che possa. Dal mio piccolo, credo che ciò che posso fare, sia evitare di diffondere sciocchezze, cercando di essere sempre in grado di dimostrare la veridicità di quanto affermo. Avere cura di assimilare informazioni che siano VERE, selezionandole accuratamente. |
20-12-2004, 20.44.59 | #39 | |
L' Emigrato
Data registrazione: 26-05-2004
Messaggi: 637
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EVOLUZIONI RECENTI
Citazione:
Vero', é il punto chiave. Vivendo all' estero, da più di 20 anni in Francia e 30 anni di lavoro in Europa, noto: - la deriva forte nei comportamenti e nella mentalità che si é avuta recentemente in Italia ha creato: a) una divaricazione, in aumento, dall' Europa; b) una diffusa abitudine a non riflettere più, a riflettere male, sulla base di apparenze e trascurando la realtà, cioé diffusa mancanza di realismo (che ha conseguenze sociali speventose); c) un aumento, abnorme in Europa, del tasso di insuccessi sociali e caduta della qualità dei servizi sociali; d ) ha collaborato alla presa del potere da parte dei 4 dittatori: Confusione, Rassegnazione, irresponsabilità, incapacità di gestione. Il tutto é solo una sintesi incompleta, generica, delle CAUSE della perdita di competitività. Antonio Greco |
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21-12-2004, 11.46.36 | #40 |
Ospite abituale
Data registrazione: 15-12-2004
Messaggi: 404
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cultura e strumenti
Antonio e nonimportachi, sono d'accordo, in linea di massima, con voi, anche se temo che, spesso, il termine "cultura" sia sottovalutato, per farci entrare di tutto. sovente ad opera di chi non ne ha (sia chiaro, non mi riferisco a persone che hanno scritto in precedenza in questa discussione)...
ed è per questo che io penso che la cultura sia fatta di preparazione, di approfondimento, di studio e di altre cose simili... ed è per questo che anch'io penso che si tratti di fare la propria parte, con impegno e senso di responsabilità...ed è questo che dovrebbero fare, per primi, gli insegnanti...perché penso che la formazione di un bambino, delle generazioni future sia fondamentale per la crescita di una società... Chi ama la cultura (pur nel suo senso lato, non esclusivamente, quindi, da intendersi come bagaglio di nozioni specifiche) trasmetterà amore per la cultura, curiosità, impegno, desiderio di crescere e di aprirsi al mondo...chi non l'ama, al massimo baratterà per cultura qualche nozione imparaticcia, magari imparata dalla televisione... Herzog |