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25-06-2005, 04.56.19 | #87 | |
Ospite
Data registrazione: 20-06-2005
Messaggi: 33
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Citazione:
vorrei essere più chiaro e pratico su questo punto. Se solo il Verbo stesso può essere l'unica rigorosa guida è anche vero che vista la difficile situazione in cui siamo se non avessimo aiuto da rappresentanti in carne ed ossa, avremo maggiorii difficoltà ad apprendere. Questi aiuti li possiamo chiamare santi, discepoli o che altro. Di fatto sono amorevoli collaboratori di Dio. Molti si chiedono dove sono , come mai non li incontro? Quale è la regola che ne muove i passi? L'amore di Dio può seguire solo la regola del 'pianto dell'anima' cioè del dolore della separazione da Lui; se qualcuno non volesse tornare perchè Dio dovrebbe farglisi incontro? ( qui si porrebbe necessario una approfondimento a parte). Molti preferiscono parlare di Dio pochi desiderano incontrarlo, e ancora meno sono disposti a fare ciò che è necessario per ritornare, cioè la Sua volontà. Ma siamo a senso unico, solo riuniti come fratelli e sorelle di un unico padre possiamo portare Vera pace in questo mondo, indipendentemente dai credo dal colore. Ma realizzare il Padre anche se implica superare l'identificazione con il corpo (leggi il desiderio di uscirne) prevede un passo precedente che sia diventare un vero essere umano, qui è il duro lavoro che solo con il Suo diretto aiuto possiamo compiere. Uscire convulsamente ed inutilmente dal corpo non ci aiuta nel grande lavoro di discriminazione che ci è chiesto: distingure tra ciò che riporta l'anima a Lui e ciò che la lega alla materia sia pure infinitamente sottile (leggi Mente). La mente per quanto intoccabile con i sensi è materia, ha una solidità il cui prodotto più complesso e difficile è l'ego. Superare l'ego è lavoro duro, e l'ego sopravvive in tutti i corpi di cui l'uomo abbia avuto esperienza, astrali etc.. Molti si crogiolano in esperienze extra corporee e costruiscono insegnamenti su questo, i cosidetti maestri; ma nessuno di loro è divenato ancora essere umano, capace di vera umanità, pietà, e abbandono. L'ego è ancora là. E se c'è ego non può esserci il Padre, che è il solo che può DONARE con la sua grazia, vera umanità, pietà. Siamo fartelli e sorelle nell'anima, e abitiamo l'unità indivisa del Padre, il suo ricordo è persisitente in ognuno di noi, non importa come lo chiamiamo, anche chiamandolo 'materialismo' è la stessa amata casa che vive nel nostro cuore che intendiamo. Luca l'usignolo canta al mattino Ultima modifica di du74 : 25-06-2005 alle ore 05.13.33. |
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25-06-2005, 05.09.40 | #88 | |
Ospite
Data registrazione: 20-06-2005
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Citazione:
Non volevo rattristare, spero che quel che ho scritto dopo abbia chiarito. Il fare è al disopra di tutto; c'è un tempo dell'apprendimento e delle informazioni, ma se poi non 'facciamo' che senso ha? Se saprai che cosa è la coscienza, che fa etc tu che farai ? Luca |
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27-06-2005, 21.43.14 | #89 |
Ospite
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A me è capitato una sola volta di trasferire volontariamente la mia consapevolezza sul piano astrale e per farlo basta solo volerlo, questo una volta che ci si trova "paralizzati". Altre volte non sono uscito dal corpo ma ero consapevole di essere in astrale ed ho avvertito molte spesso la presenza di una guida che ho anche toccato con mano. Molto spesso questa presenza premeva sul mio corpo, ma non so quale sia la sua funzione.
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27-06-2005, 23.26.38 | #90 | |
Ospite
Data registrazione: 20-06-2005
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Posso dirti solo: fermati. Prima di avere un compagno conoscilo, prima di chiamarlo guida fatti dire dove porta. Luca |
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