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05-05-2005, 10.40.04 | #73 |
Utente bannato
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...sarebbe altresì utile che, ad intervalli regolari ed abbastanza frequenti, tu facessi un intervento riassuntivo delle credenze secolarpopolari che questo modello consapevolneurosinapsico sfaterebbe.
Tutto ciò che fa parte di un modello e non scaturisce dalla necessità di simbologgiare qualche evento percepibile, non ha alcun significato reale. Ogni credenza che non si possa riscontrare nella vita reale, non ha ragione di esistere e non ha neanche senso chiedersi se sia vera o meno. La "verità" che siamo abituati a considerare, non è la reale natura dell'universo è la fedele riproduzione di come funzionano le nostre percezioni, il tutto esposto nella forma che i nostri cervelli riescono a trattare. Se la verità è ciò che siamo in grado di distinguere e riconoscere, ha senso chiedersi se sia vera una cosa che non è per sua definizione riconoscibile ne direttamente ne indirettamente? |
05-05-2005, 11.47.21 | #75 | |
Utente bannato
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Citazione:
Ognuno adotta il modello che preferisce. io preferisco un modello che mi racconti la realtà che posso percepire e non mi assilli con cose che non ho modo di rilevare. |
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05-05-2005, 12.13.06 | #76 | |
Utente bannato
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Re: Dalla teoria alla pratica.
Citazione:
Il compito è difficile, non risco a trovare molte analogie.... La macchina fotografica registra un dato (tono ed intensità di colore per ogni pixel) e lo rende disponibile sotto forma di una lunga fila di zeri e di uni. Il mio cervello registra il dato e lo rende disponibile, ma non è tutto. Contestualmente alla disponibilità accade (senza che riesca ad impedirlo) la contemplazione del dato, la cosa si sviluppa quasi in totale autonomia (al massimo posso dargli qualche direttiva di base, ma non riesco ad impedire che accada). La "contemplazione" è una sorta di scansione della memoria, praticamente pesco da essa tutte le immagini che sono coerenti con l'immagine che ho davanti e automaticamente gli appiccico sopra tutti gli attributi che hanno le immagini in memoria. Guardo ilcomputer che ho davanti e riconosco che è il mio computer, che ha bisogno della tale password, che ha quel determinato difetto sul tasto shift etc etc.... Più che percepire l'immagine, elaboro tutto ciò che menmonicamnte mi da qualche indizio su quella percezione. E' su quello che ho coscienza e non su altro. |
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05-05-2005, 12.26.08 | #77 |
Utente bannato
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cosa sarà?
Il compito lo hai reso difficile tu...
Perché hai portato in ballo la “contemplazione”... Io a me mi sarebbe bastato che tu mi avessi fatto capire cosa avviene nel cervello nel momento dello “scatto”... La “contemplazione” viene dopo e giacché la hai portata in ballo, penso che dovresti parlarne un po’ più approfonditamente cercando di collocarla da qualche parte dentro il cervello e modellizzarne il funzionamento... |
05-05-2005, 12.35.22 | #78 | |
Utente bannato
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Re: no!
Citazione:
Grazie del "maestro", lo intendo come "maestro modellatore", che me lo sento calzare più di altri maestri. Il "senso" non è proprio di qualcosa, è attribuito alla realtà dalle menti in modo soggettivo. Quinidi, PER ME, modellizzare ha senso se il modello ti serve a qualcosa. Per servirti deve parlare di qualcosa con cui hai a che fare. Non abbiamo direttamnte a che fare con gli atomi, ma dobbiamo costruire i transistor per poter navigare su riflessioni.it, e per fare un transistor che funziona, il modello "atomo" risulta terribilmente efficace... Sei in contatto con la realtà direttamente ed indirettamente, non percepisci gli atomi di un solido, ma percepisci le conseguenze del fatto che un solido sia composto da atomi. Ecco a cosa servono questi atomi, a spiegarti in termini logici alcuni eventi reali che utilizzando unicamente il modello "solido" non sarebbero spiegabili. Per altri, il "senso" di modellizzare, non è quello di disporre di un modello che serve a qualcosa, ma di disporre di un modello che deve avere determinate caratteristiche a prescindere dalla prova sul campo. |
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05-05-2005, 13.07.58 | #79 | |
Utente bannato
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Re: cosa sarà?
Citazione:
Io a me mi sarebbe bastato che tu mi avessi fatto capire cosa avviene nel cervello nel momento dello “scatto”... il dato che arriva all'occhio viene trasformato per renderlo trasmissibile attraverso il sitema nervoso, quindi viene trasmesso e dato in pasto al cervello. Nella macchina fotografica questo corrisponde alla registrazione dei bit sulla memoria. Il compito lo hai reso difficile tu... Perché hai portato in ballo la “contemplazione”... al momeno, il mio pensiero cosciente è composto unicamente da questa contemplazione. non sono cosciente del dato in se. Vedo tutti gli attribuiti che il mio cervello gli appiccica e quindi sono cosciente di ciò che, in base alla mia esprienza (...ed eventualmente convinzioni), posso o non posso fare con quel dato. |
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05-05-2005, 13.14.23 | #80 |
Utente bannato
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Il progresso è... un'illusione!
Dr. Maestro modellatore,
devo complimentarmi con me che non riesco a non perdere il significato di neanche una tua virgola... anche in quest’ultimo giro 6 stato kiaro come un ammasso di atomi limpidi e non mi è stato difficile penetrarli... voglio dire che in questo nostro forumare ho capito l’innegabile utilità ed efficienza del modellare la realtà dell’universo, consapevoli che noi la percepiamo distorta e la modelliamo però funzionale , per rimodellarla efficacemente a nostro piacimento per indurla a progredire al di fuori della naturale casualità. Quello che mi par altresì di capire, e che è importantissimo capire per non miraggiare, è invece l’inutilità e la dispersività energetica nell’adottare lo stesso trattamento al campo spirituale, come per esempio cercare di modellare un’irreale irrealtà. |