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03-05-2005, 14.59.07 | #43 |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
Messaggi: 1,879
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...continua.
Il rapporto sarebbe "duale" solo se inteso tra una sola delle Parti ed il Resto dell'Insieme. In questo caso si sbaglierebbe a credere che addirittura esistano infiniti rapporti duali differenti. In realtà non ne può esistere nemmeno solo uno: Ogni cosa che riguarda una Parte riguarda precisamente anche l'intero Insieme e perciò non ci sono cose che appartengono esclusivamente ad una Parte e non al Tutto.
Non si scappa. Il rapporto è UNITARIO e non duale. Quindi la mente di ciascuno di noi, pur "credendo" cose diverse, non fa altro che contribuire alla "Mente totale", in perfetta coerenza con il principio che questa Mente DEVE credere TUTTO. Se la Mente del Tutto non credesse a tutto, il Tutto non crederebbe in sè stesso e non potrebbe esistere. Ultima modifica di Mistico : 03-05-2005 alle ore 15.05.27. |
03-05-2005, 15.01.34 | #44 |
stella danzante
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questa zio kabir e' la consapevolezza spirituale piu' bella ke abbia letto fino ad ora
anke perche' non e' nemmeno un atto necessario quello di consapevolizzarsi, insomma tanto opereremmo sempre per nome del tutto in quanto tanti suoi relativi, ke ne siamo consapevoli o no' e non c'e' nemmeno bisogno di spiritualizzare tanto la cosa perche' puo' rimanere appunto un concetto di ... insiemistica |
03-05-2005, 15.15.32 | #45 |
Utente bannato
Data registrazione: 05-11-2002
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Brava La_via! Proprio cosi!
Quel che conta è occuparsi della propria "legge interiore": L'insieme di regole civiche necessarie per garantire a noi ad al nostro intorno le migliori condizioni possibili per poter agire più efficacemente e per più tempo possibile. Agire e fare sono il nostro scopo. Il Tutto si evolve nel tempo ed è fatto anche delle nostre conseguenze. |
03-05-2005, 15.27.17 | #46 | |
Moderatore
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Messaggi: 1,503
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Re: Re: consapevolezza
Citazione:
Quindi, volendo rimanere attinenti alla prospettiva cristiana, potremmo dire che la consapevolezza e la Madonna coincidono? |
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03-05-2005, 16.14.42 | #47 |
Utente bannato
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Se continui a considerare la faccenda in modo "duale".....
Caro Mistico, Non è il mio modo di considerare la faccenda ad essere duale. E' il mio (io=soggetto) considerare (azione) la faccenda (oggetto) ad essere duale. Forse vuoi dirmi qualcosaltro, ma con la dialettica non si scappa da questa condizione. Un giorno capirai che c'è un solo Attore e che... Qualsiasi modello di universo che possa dare in pasto alla mia mente, resta sempre e solo un MODELLO con cui rappresentare i funzionamenti dell'universo in base a come si manifestano. La sola "dualità" reale consiste nel rapporto tra gli elementi e l'insieme di cui fanno parte. L'insieme è uno e gli elementi infiniti... Quantomeno è contestabile. Potrei dirti che non esiste altra realtà che quella duale, io soggetto percepisco e l'universo oggetto viene percepito. Il fatto di frammentare il "percepito" in molteplici elementi che definirò alcuni coscienti e aluni no, sono tutte astrazioni che riguardano il mio modo di trattare mentalmente il "percepito", ma non cambiano il contesto duale in cui le posso fare: attore 1 chi percepisce, attore 2 ciò che viene percepito. Consiglio un piccolo testo sacro per rinfrescare un po' l'Illuminazione: "INSIEMISTICA", l'autore sceglilo pure a tuo piacere. bhe, tra tutti i testi sacri che mi sento consigliare, questo è di granlunga il più attendibile. Peccato che sia.... fuori tema.... a presto |
03-05-2005, 17.10.26 | #48 | |
Utente bannato
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Citazione:
Chi è “io”? La nostra mente è il risultato di processi elettrici del cervello. Il cervello è diviso in due distinti “lobi”, il destro ed il sinistro: Tu chi sei dei due? O sei entrambi? Il cervello è “mentalmente attivo” grazie alla presenza dei neuroni, che sono qualche miliardo (+ o -). Tu quale sei di questi? O sei tutti loro? I neuroni si attivano sollecitati dal sistema nervoso periferico, grazie al quale “impara” e senza il quale nessun pensiero sarebbe sensato secondo la tua e mia scala di valutazione di quel che possa essere un “pensiero superiore”. Ma tu, quale parte del sistema nervoso periferico sei? Quello che trasmette l’olfatto, la vista, l’udito, il tatto, il gusto o qualcos’altro… o tutti quanti? Il rapporto “duale” qual è, se salti “a piè pari” tutti i passaggi ed affermi di essere “l’insieme di tutto il tuo essere”… e poi sei soltanto un neurone del cervello del Tutto? Quello che non consideri, ma che sai bene, è che qualunque cosa esistente è composta da altre cose che ne sono parte e la compongono: Ogni cosa è un “gruppo” e non un monolitico elemento “singolo”. Perciò, non esiste dualità se non tra gruppi che non hanno tra di loro elementi in comune e questo non è possibile, perché non c’è meteorite o energia nell’universo che si possa definire veramente a noi “estraneo”. La materia, infatti, non è altro che una configurazione di stato dell’energia, e viceversa. Questa non è una mia convinzione ma un fatto assodato dalla scienza attuale. Prova ne è la bomba atomica che nell’esplodere converte una piccola parte della materia impiegata in una immensa quantità di energia (un domani scopriranno come realizzare il contrario… ed allora si potrebbe trasformare la luce del sole in oro 24 carati). Vuoi un consiglio, Neurone? Alza gli occhi da quel puntino infinitesimale che usi definire con un nome e cognome… e guarda quanto è vasto ed eterno il tuo vero e solo “ IO “ ! |
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03-05-2005, 18.40.17 | #49 | |
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Re: Re: Re: consapevolezza
Citazione:
Ciao Alessandro Forse questo concetto è quello che gli Induisti chiamano: "Brahmacharya" =castità assoluta nei pensieri, nelle parole e nelle azioni; padronanza perfetta dei sensi. La Madonna (ovvero la sua rispondenza) o la 'Celeste Sofia' (come la chiama J. Bohme, che benchè costui (un mistico) era protestante, era più mariano di tanti adoratori di Maria, avendo intravisto il mistero al di là delle forme), abbia un altro significato. Da apprendista quale che sono, e che siamo, ho espresso il mio parere. Ciao |
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03-05-2005, 18.45.47 | #50 |
Utente bannato
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“io soggetto percepisco e l'universo oggetto viene percepito” è la chiave.
Ok, diciamo situazione di fatto, dato condiviso, nostro punto di partenza… Chi è “io”? Bhe, l’abbiamo appena definito nella frase iniziale, “io” è quello che percepisce, il pilota che dispone della percezione per pilotare. Sono un razionalista scettico, quindi condivido ed accetto di buon grado la tua analisi filo-scientifica, non evinco bene dove tu mi voglia portare, cercherò di essere chiaro… Il cervello è diviso in due distinti “lobi”, il destro ed il sinistro: Tu chi sei dei due? O sei entrambi? Il cervello è “mentalmente attivo” grazie alla presenza dei neuroni, che sono qualche miliardo (+ o -). Tu quale sei di questi? O sei tutti loro? Queste domande sono di pertinenza delle neuroscienze. Purtroppo allo stato attuale non è disponibile una risposta chiara. Ma non è un “dilemma spirituale” è un interrogativo scientifico. Non è poi così impensabile che in futuro sia possibile mappare ogni processo neurale identificabile dalla nostra coscienza. E’ più che verosimile che l’insieme di questi processi neurali che risultano attivi in un determinato istante costituisca l’ “io” di quell’istante. Il rapporto “duale” qual è, se salti “a piè pari” tutti i passaggi ed affermi di essere “l’insieme di tutto il tuo essere”… e poi sei soltanto un neurone del cervello del Tutto? Il rapporto duale è la chiave che hai citato all’inizio. Ma non ne abbiamo ancora parlato, per adesso ci siamo limitati a modellizzare il percepito teorizzando che il “pilota” sia di fatto costituito dall’insime dei processi neurali coscienti attivi in un determinato istante. Quello che non consideri, ma che sai bene, è che qualunque cosa esistente è composta da altre cose che ne sono parte e la compongono. Capisco. Non lo considero poiché non lo ritengo pertinente al tema della dualità. Dividere la materia in molecole, poi le molecole in atomi, gli atomi in particelle etc etc… è un ottimo sitema per crearsi dei modelli che siano in grado di simulare efficacmente i meccanismi dell’universo. Ma è un’attività che l’individuo opera nel considerare ciò che percepisce per renderlo prevedibile e trattabile. Ogni cosa è un “gruppo” e non un monolitico elemento “singolo”. Perciò, non esiste dualità se non tra gruppi che non hanno tra di loro elementi in comune e questo non è possibile, perché non c’è meteorite o energia nell’universo che si possa definire veramente a noi “estraneo”. Altrettanto non si può dire a livello di percezione. Se adesso in Nuova Zelanda il signor Smith starnutisce, l’evento è assolutamente indifferente per la mia coscienza. D’altra parte, per quanto ci siano conseguenze anche qui del suo starnuto, siamo piuttosto approssimativi e non in grado di percepirle direttamnte e consapevolmente. ...e guarda quanto è vasto ed eterno il tuo vero e solo “ IO “ ! eterno? E come modellizzi questo cencetto nella tua testa? Dove lo hanno imparato i tuoi neuroni? |