Ovvero quando le parole non hanno anima

Un giorno, nel corso di una conversazione un po’ accesa, mi dissero che le mie parole non avevano anima, che ero un mercante di parole ben misurate, ma non sentite, che ero, in definitiva, ‘Un Venditore di parole’. Io replicai su un forum con quanto segue e domandai al mio interlocutore cosa leggeva, cosa ricavava dallo scritto che segue… attendo ancora una risposta. Oggi lo domando ad un’altra persona: <Cosa leggi, cosa ne ricavi da queste parole?>. Ovvio, sempre che abbia voglia di leggere e rispondere.

Da: Un venditore di parole
Qualche povera goccia d’inchiostro che macchia un candido misero foglio di carta, e le strofe son composte. Parole che lievemente danzano, o grevi colpiscono i sensi, sfoggian sé stesse a beneficio di chi volesse leggerle, assaporarle, capirle e con esse immedesimarsi; vivono a profitto di colui che, triste, melanconico, allegro o gioioso, volle quel giorno trasmettere sé stesso agli altri.
Parole.
Piccoli segni che macchiano un foglio: pungenti, ridenti, gioiosi, sferzanti, graffianti… tristi. Son semplici segni incatenati fra loro a comporre complessi mosaici d’armoniose emozioni o inutili sogni. Disegnano arazzi che sfidano il tempo, oppure trasmettono emozioni mal colte dagli altri e ben presto scordate.
Di tante parole è fatto l’incontro fra umani, di sole parole è fatto questo luogo virtuale. Quanta emozione vi è in esse? Non è dato saperlo.


E ancora
Da: Un venditore di parole
Davanti agli occhi vi è solo un pallido foglio immacolato; a questo hai deciso di affidare le tue sensazioni, le tue emozioni; le parole che utilizzerai mai potranno rendere il tuo animo con cristallina trasparenza e fedeltà. Non è mai facile comprendere perché ciò accada; per quale recondita causa le sensazioni, concretizzate dall’inchiostro che si spande sul candido foglio, divengano irrimediabilmente soffuse, meno reali, più incerte a velate, come se il breve tragitto dal cuore alla pagina bianca si dilatasse a dismisura, e questa irreale distanza frapponesse ostacoli insormontabili al loro libero fluire; esiste un’oscura legge di fisica che induce la dispersione delle emozioni allorché le si voglia manifestare, o forse si tratta solo di un problema di filtraggio… un velo impalpabile si frappone fra cuore e pagina, lascia passare solo la membrana più esterna, quella che le avvolge e culla, ritenendone l’essenza più vera, affinché colui che leggerà questa eruzione emotiva del cuore non possa mai percepirla nella sua nitida essenza o assaporarla con la medesima intensità ed empatia di chi la vive… è, forse, un semplice atto di riservatezza e pudore compiuto inconsapevolmente dal cuore, perché un animo non possa mai presentarsi al proscenio della vita troppo nudo, troppo vero: così esposto, sarebbe eccessivamente vulnerabile. O, ancora, forse, nel loro fluire sono intercettate da una sottilissima patina riflettente che ne riverbera verso l’interno la parte più pura; sarà perché il cuore è geloso delle proprie emozioni: rilasciandole all’esterno soffrirebbe troppo per lo ‘spossessamento’ e, impoverito, patirebbe? Non è dato saperlo… l’uomo è uno stranissimo, meraviglioso animale.
Le parole assolvono ad una duplice funzione: per un verso, comunicando, svelano un animo, per l’altro, celandone l’essenza più pura, lo preservano… ma sono indispensabili, sono il filo d’Arianna che unisce le genti. Le emozioni nascono nel cuore e si sposano con le parole che le comunicano; il rito nuziale è celebrato nella mente, infaticabile fucina di pensieri. L’arte è questo: emozione trasfusa in parole e segni, e si esalta attraverso i colori e la musica, perché le parole sono anche delicati tratteggi di pennello e melodia.


Dimmi cosa vedi?
Firmato
SenzAnima

Nuvole che passano nel cielo sospinte dal vento,
ma solo una leggera brezza accarezza noi
terreni....
umani sdraiati per terra
nella bianche e immacolate sabbie dove si infrange il fluido sentire dell'Anima nostra.

http://www.vacanzesardegna.org/image...chidda6big.JPG

ECCO COSA VEDO...

quando attraverso l'evoluzione, conosceremo profondamente le nostre diversità e le nostre forme, vedendone solo l'illusione e l'apparenza..e vedremo che esiste una sola realtà che si manifesta nei molteplici colori, tratteggi e melodie...avremo realizzato la più grande delle verità..e la nostra Sostanza (Anima celata, l'Essenza più pura) potrà manifestarsi in ogni momento nel respiro dell'Assoluto.

La nostra mente e le nostre parole, regolata dalla nostra Sostanza, guida la nostra esperienza quotidiana e ci fa aprire gli occhi ai valori eterni..all'Amore (maiuscolo)..e quando si arriva a tanto, si è compiuta l'esperienza terrena più alta...
Può un uomo contenere l'Amore infinito?

sì...

armonizza i tuoi pensieri

armonizza le tue parole

armonizza le tue emozioni

e comprendi il battito dell'Assoluto..


"Se non diverrete come bambini non entrerete nel regno dei cieli"...

non si vede un tubo! ...ma,

... si sente un’anima.

P.S.
Anima 1-->parole -->carta -->cervello --> anima 2 ... non può funzionare bene...

Come invece.

Anima --> parole ---> anima

O ancor più meglio

Anima <--> anima

un saluto a te, ciao……
Parole importanti, le tue, che io rispetto con profonda simpatia, ma che, lo sai bene, non sento mie. Le mie parole sono diverse, hanno un altro sapore, so bene che spesso infastidiscono…. Allora proverò, sempre ad uso e consumo della persona che non accetta e rifiuta il dialogo, con parole di un’altra persona… un uomo che scrisse versi, che trasfuse in quei versi il proprio profondissimo sentimento…. Chissà se ci leggerà qualcosa di bello, qualcosa di vivo, di colorato… un’anima ha dei colori variopinti, alle volte celati dalle ombre che si porta dentro. Io, quando intravedo, questi colori ne sono sempre felice. Non sono aduso ad utilizzare parole altrui per esprimere concetti miei, ma stavolta lo farò… c’è anima e cuore in queste belle parole, ma c’è anche infinito disincanto… eccole:

Non chiederci la parola

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!
Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo

Eugenio Montale

Bellissima foto...

importanti... ma non senti tue....perchè?

le tue parole sono solo apparentemente diverse..

il sapore è lo stesso.

hai una chiave in mano...sei in grado di usarla?

Questa è intuizione.

Vedi, le parole, quali che siano, alla lunga parlano sempre del medesimo tema, sia esso sofferto, o gioioso, sia esso un metaforico abbraccio, o un sensuale amplesso, siano pregne di emozioni intrise dei sapori della vita, o che, purtroppo, ne siano prive. Le parole sono come un quadro, dove ravvisi gioia o l’angoscia di Munch (andrò a vedere la mostra dei suoi dipinti); sono anche musica, melodiosa o dissonante… ma il tutto, quei tratteggi di grafia che trovi su un foglio, forse lasciati anche per caso, sono sempre vita. Ci sono bellissime poesie che parlano di vita… anche l’amore è vita, la sua più elevata e bella espressione. Ho conosciuto tantissime persone, ho stretto importantissime e preziose amicizie, anche l’amicizia è vita, ne fa parte. Io credo nella vita e nella gente. Perché non ho la chiave giusta? Rileggi le parole di Montale.
Ti lascio una poesia, parla di vita… la dedicai ad un’amica sincera, lo è ancora… spero ti piaccia, è sulla falsariga di quella bellissima di Montale (l’anguilla), senza però avere le medesime pretese di arte, solo, forse, lo stesso bellissimo sentimento.

L’anguilla
Festosa Anguilla che guizzi repente
Fra gretti petrosi di ascosi ruscelli
Che digradano impavidi dagli
Erti declivi di monti e di colli,
Il tuo veloce sgusciare
Fra le limpide acque del fiume
O fra la lettiera fangosa del fondo,
E’ un annunzio di vita
Che sgorga impetuoso ad ogni tuo guizzo.

L’incresparsi dell’acque
Al tuo festoso passaggio e
Il baluginio del tuo corpo,
Adulato da tiepidi raggi di sole
Nel lucore del giorno,
Son possenti sussulti di vita
Offerti ai viandanti fermatisi stanchi,
Lungo le sponde del fiume indolente,
A raccogliere l’acqua che spenga la sete.

La tua corsa fra i sassi del fondo,
Alla luce che filtra dall’alto,
E’ una corsa fra mille perigli
Che tu compi ogni giorno
Incurante di tutto,
Obbediente soltanto al richiamo che
Ti si volle infiggere dentro nel cuore.
E’ così che ogni giorno rinnovi
Un’invitta promessa di Vita.



Ciao da
SenzAnima

Vedo che oltre essere senz’anima sei anche forumifrago, (libera deformazione di fedifrago ) ma vedo anche che scrivi bene ed hai confidenza con le parole.

F.Guccini
Parole, son parole, e quante mai ne ho adoperate
e quante lette e poi sentite,
a raffica, trasmesse, a mano tesa, sussurrate,
sputate, a tanti giri, riverite,
adatte alla mattina, messe in abito da sera,
all'osteria citabili o a Cortina, o a Marghera.
Con gioia di parole ci riempiamo le mascelle
e in aria le facciamo rimbalzare
e se le cento usate sono in fondo sempre quelle
non è importante poi comunicare,
è come l'uomo solo, che fischietta dal terrore
e vuole nel silenzio udire un suono, far rumore.

Entrando nel merito, penso che il tuo interlocutore dell’altro forum ti ha tacciato di assenza di anima, perché non parli molto di te.

Nella seconda parte di Un venditore di parole enfatizzi molto bene la difesa dell’anima davanti al foglio bianco, (lo schermo), lo fai in tutto il brano e soprattutto dove dici: - perché un animo non possa mai presentarsi al proscenio della vita troppo nudo, troppo vero: così esposto, sarebbe eccessivamente vulnerabile.

Chi ti ha fatto quell’accusa probabilmente ha percepito in te questo atteggiamento di difesa, che preclude la confidenza. Ti faccio un esempio: se tu racconti di una tua battaglia contro i responsabili delle risorse umane, le tue parole porterebbero con loro l’ombra della tua anima, ma se affronti un tema dal punto di vista speculativo senza parlare di te allora la tua anima non traspare.
Questo perché solitamente è la confidenza che porta alla simpatia, all’empatia. L’affetto amicale nasce e radica più naturalmente quando sentiamo che con l’altro/a possiamo denudare il nostro animo e lo facciamo, pigliando magari delle facciate tremende, ma quel momento in cui abbassiamo le nostre difese, ci apriamo e ci sentiamo accolti e capiti dall’altro ha un valore inestimabile. Viceversa se non parliamo di vicende nostre che ci coinvolgono personalmente i discorsi suonano un po’ come cattedratici, anzi tanto più cattedratici quanto l’eloquio è ricco. (io sono molto cattedratico)

Comunque nello specifico dietro le tue parole lette in forum io sento la voglia comunicare, di essere assieme anche solo in questo luogo virtuale, di confrontarti, di partecipare.

P.S. Comunque aprirsi in un forum pubblico, può essere facile per via dell’anonimato ma anche difficile per via della non conoscenza degli interlocutori. Penso che in fondo farlo o meno sia una scelta ed anche un'attitudine caratteriale.
Chi si conosce bene non farà fatica ad esporsi, mentre per chi ancora difende "il buio" parlerà di amore e di consapevolezza senza mai gettare un bricciolo di se in ciò che dice e di questi casi ne vedo molti.

Da: Un venditore di parole

vedo:

...allegro o gioioso, volle quel giorno trasmettere sé stesso agli altri.
giusto! vedo una persona sola, che non sa comunicare ed è satura di se stessa.

E ancora

... oppure trasmettono emozioni mal colte dagli altri e ben presto scordate.
Di tante parole è fatto l’incontro fra umani, di sole parole è fatto questo luogo virtuale. Quanta emozione vi è in esse? Non è dato saperlo.
Ti sei mai chiesto perché hai bisogno di trasmettere le tue emozioni? O peggio ricreartele artificialmente?...

O ancora

, forse, nel loro fluire sono intercettate da una sottilissima patina riflettente che ne riverbera verso l’interno la parte più pura;
...o peggio godere nel rileggertele, o pensi forse che nessun’altro al di fuori di te sia in grado di gioire di emozioni proprie? e vuoi lasciare le tu ai posteri come per dire “io si che sono un artista! Un cuore nobile, sensibile, ..., e ancora pensi che dopo di te nessun’altra emozione sia possibile?

O ancora

ma sono indispensabili, sono il filo d’Arianna che unisce le genti. Le emozioni nascono nel cuore e si sposano con le parole che le comunicano; il rito nuziale è celebrato nella mente, infaticabile fucina di pensieri. L’arte è questo: emozione trasfusa in parole e segni, e si esalta attraverso i colori e la musica, perché le parole sono anche delicati tratteggi di pennello e melodia.

Le emozioni che nascono dalle parole celebrate nella fucina della mente che forgia pensieri sono FALSE! Colossali imbrogli mentali! Esaltazioni fittizie.

Questo vedo! Non so se mi sono spiegato, penso di sì!