Citazione:
messaggio originale inviato da Sergio:
…La presa di consapevolezza forse consiste nel rendersi conto che dietro ad ogni divisione, dietro ogni settarismo, si nasconde sempre lui, l’Uomo…
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L’uomo non è fatto per vivere da solo, perciò non c’è dubbio che la divisione sia “male” mentre l’unione sia “bene”.
La presa di consapevolezza, quindi, consiste nel rendersi conto che dietro ad ogni divisione, dietro ogni settarismo, si nasconde sempre l’errore nelle convinzioni e non “l’uomo”, direi.
In campo religioso, qualunque convinzione capace di tenere divise le persone è una convinzione sbagliata. Quale che sia il Dio in cui si crede, quale che sia il modo dell’uomo di porsi in relazione a Dio, la via comune di ogni religione (che guarda a Dio) è “il bene”. Perciò, la “vera religione” dovrebbe escludere e ripudiare ogni convinzione capace di dare luogo a divisione tra gli uomini.
Citazione:
…qualcuno diceva che la paura deriva dall’ignoranza…; mi pare quindi che fare “luce” sulle “differenze” possa essere un modo per comprendersi vicendevolmente, con il rispetto che merita ogni essere umano…
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La paura non è il vero problema, perché per solo quella, ciascuno resta timorosamente in pace a casa propria. La diffidenza e l’identificazione con il nemico “satana/male” sono la causa della distanza e del ristagno dell’isolamento interreligioso, quando non addirittura di aggressioni e guerre in nome di Dio.
Anche conoscendo a fondo le altre religioni, se prima non si impara che “la vera religione” esclude la separazione, ogni religione diversa dalla propria mostrerà all’istruito soltanto DIFFEREZE, e la divisione risulterà ancora più marcata! Ovunque questo è riscontrabile. Non c’è al mondo un fondamentalista che non sia particolarmente istruito sulla propria religione e sulle differenze di quella “nemica” rispetto alla propria. Perciò, qualunque religione che possa produrre un fondamentalista è una religione parziale e viziata da qualche grosso errore: non è la “vera religione”.
Citazione:
…E questo non significa auspicare un rinunciare alla propria cultura ma un comprendere le varie interpretazioni che esistono sul mondo (le cosmogonie…).
E con questo rispetto reciproco e conoscenza reciproca dovrebbero porsi le basi per un vivere Insieme…
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Si tratta di filtrare la propria e le altrui religioni ed accettare, di ciascuna, quanto c’è di logico, armonioso e coerente con le manifestazioni di Dio che vediamo bene sotto il nostro naso ogni santissimo giorno.
Una religione “Filtrata ed integrata”, però, diventa un’altra cosa e quindi tanto vale avere il coraggio di affermare che bisogna aprire la cassaforte sigillata della propria “religione”, gettar via le incoerenze ed integrare con nuove coerenze acquisite dall’esterno, quindi lasciarla socchiusa per sempre, perché nuove ricchezze vi aggiungeremo certamente d’ora in poi e non ci sarà nessuno a portar via nulla!
Citazione:
…Mi auguro che il futuro di ogni religione sia quello di ritornare alla propria missione originale: liberare l’uomo per preparalo al momento più importante, la morte…
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La “religione” è il rapporto monodirezionale dell’uomo di relazionarsi a Dio (o agli dei). C’è la possibilità che Dio sia Tutto ed allora l’uomo sarebbe Parte di Dio. In questo caso il rapporto non potrebbe essere monodirezionale: Parti di Dio non possono avere “religione” parzialmente rivolta al sé stesso…
Vincoli educativi ed opinioni ampiamente diffuse hanno reso difficile anche il solo prendere in considerazione una tale eventualità, eppure, si tratta di una possibilità che spiegherebbe ogni cosa con lampante chiarezza. La “religione del Tutto” è professata da Parti di Dio ed è rivolta al “Resto”, “Sé” escluso. C’è una identità che impone il riconoscimento di tutte le cose in Una sola e quindi la professione dell’unione è l’unica legge e Via ammissibile. Non più auspicare amore che è cosa da rivolgersi al separato e si oppone all’odio, ma identità nell’Uno composto di Parti sorelle della medesima natura.
La “religione del Tutto” è l’unica risposta che non ammette separazioni. Ma quanti hanno una mente tanto libera ed aperta per accogliere una Consapevolezza del genere?
Non è ancora giunto il tempo. Ci vuole una nuova specie umana capace di accettare la propria condizione divina senza alcun Grande Genitore a tendergli le braccia per sorreggere il bambino che cade.
L’umanità è ancora in maggioranza fatta di una specie intermedia. L’uomo nuovo verrà domani, forse, …se questa specie non farà la fine degli antichi re della terra: “I Dinosauri” incapaci d’essere Consapevoli.
P.S.
Ciao!