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Vecchio 07-04-2005, 10.24.18   #1
Yam
Sii cio' che Sei....
 
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Data registrazione: 02-11-2004
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Per ricercatori evolutissimi:Dzoghchen

Non e' il massimo ma e' gia' qualcosa..., questo e' lo rDzogh Chen presente all'interno delle varie scuole Vajrayana del Buddismo Tibetano. Ne esistono forme pre-buddiste, in cui le tre "serie" non sono presenti. Questo e' l'insegnamento che Yam ha praticato...

Ati-Yoga o "Dzog-chen" (Grande perfezione)

da www.mahayana.it


L'Ati-yoga o "Dzog-chen" (Grande perfezione) è un sentiero spirituale
della tradizione Nyingma ed è una collezione di sistemi di
meditazione naturali che introducono il praticante all'esperienza
della consapevolezza non-duale (tib. Rigpa);non fa uso di
elaborazioni concettuali né di sforzo, ma conduce allo stato assoluto
assecondando le "tendenze naturali" presenti nella mente ordinaria.
Lo Dzogchen Nyingthig ("Essenza del cuore della Grande perfezione") è
costituito da una sequenza di speciali esercizi esoterici - che
rappresentano i preliminari specifici dello Dzogchen - e dalle
pratiche principali chiamate Trekchö e Tögal.

Nell'insegnamento Dzogchen, la Base (gzhi) è lo stato della purezza
totale primordiale (ka-dag chen-po). Questo stato di purezza
primordiale può, in qualche modo somigliare allo stato d'incoscenza,
ma non è solo stato d'incoscenza perchè essa è caratterizzata dalla
presenza della Consapevolezza (rig-pa). Essa è spesso paragonata con
il cielo, ma questo è solo un esempio, perchè il cielo non è
consapevole. Ma come il cielo non è cambiato dalla presenza di nuvole
in esso, allo stesso modo la Base non è cambiata o accresciuta in
conseguenza a quello che pensiamo o facciamo. Non c'è nulla che possa
essere aggiunto ad esso, nè esso ha bisogno di alcuna correzione o
modifica (ma bcos-pa). Essa è di natura pura e mai altrimenti - che è
la sua qualità. Lo Stato Naturale non è mai stato contaminato nè
modificato dagli eventi del Samsara. Esso è come lo specchio che non
è in alcun modo cambiato o modificato da qualsiasi cosa rifletta.

Ciò nonostante, nella Base, che è lo Stato Naturale, la
manifestazione appare spontaneamente, come le nuvole appaiono nel
cielo o il riflesso appare nello specchio. Questa è la sua qualità di
manifestazione spontanea (lhun-grub), e questa manifestazione
rappresenta la potenzialità creativa (rtsal) dello Stato Naturale.
Tutti i pensieri, tutto quello che pensiamo e percepiamo l'essere
senziente individuale è manifestazione di energia (rtsal) dello Stato
Naturale. Alla fine essi ritornano di nuovo allo Stato Naturale. Non
c'è niente nel Samsara o nel Nirvana che oltrepassa lo Stato
Naturale. Esso è la Base primordiale (ye gzhi) sia del Samsara che
del Nirvana. Tutto quello che appare esiste nella spontaneità auto-
perfetta (lhun-grub) e sebbene essa è vuota. L'aspetto delle vacuità
(stong-cha) di ogni cosa è chiamata purezza primordiale (ka-dag) e
l'aspetto di chiarezza (gsal-cha) è chiamata perfezione spontanea
(lhun-grub). Benchè noi distinguiamo tra questi due aspetti quando
parliamo, in realtà essi sono inseparabili (dbyer-med). Così non c'è
niente di speciale qui. Tutto è presente nella Base. La qualità dello
Stato Naturale è l'inseparabilità di chiarezza e vacuità (gsal stong
dbyer-med). Se questo non è il nostro (modo di) vedere, allora questo
modo di vedere non è Dzogchen.

Ma quando noi pratichiamo realmente lo Stato Naturale, noi non Lo
analizziamo ed esaminiamo dal punto di vista intellettuale. Noi
lasciamo ogni cosa nello stato imparziale così com'è (ji-bzhin-pa).
Se noi pensiamo o esaminiamo oppure giudichiamo, noi disturbaino e
perdiamo la nostra contemplazione; noi cadiamo fuori dallo Stato
Naturale ed entriamo nel lavorio mentale. Nello Stato Naturale, ogni
cosa è perfettamente giusta com'è; noi non dobbiamo pensare o
valutare Questo.

Nello Dzogchen, parliamo di tre serie di insegnamenti: il Semde o
Serie della Mente, il Longde o Serie dello Spazio, e il Mangagde o
Serie delle Istruzioni Segrete. Il Longde mette in risalto l'aspetto
della vacuità (stong-cha), mentre il Semde mette in risalto l'aspetto
della chiarezza o consapevolezza (gsal-cha, rig-cha). Il Mangagde o
Upadesha mette in risalto l'inseparabilità (dbyer-med) di questi due
aspetti. Se noi ci focalizzassimo sulla Suniata sull'aspetto vacuità,
questo non è Dzogchen. La loro differenza è solo questione su come
essi conducono il praticante al comprensione del Yermed. Lo Dzogchen
Upadesha inizia immediatamente con lo Yermed. Esso suppone che noi
già capiamo Yermed almeno per un certo grado. E' lo lo Yermed la cosa
più importante e senza quello, non c'è fondamento per lo Dzogchen.

Se esso è pura chiarezza per il praticante, da quel momento c'è
affidamento. Sebbene non si trovino voti e regole nello Dzogchen come
invece ci sono nel Sutra e nel Tantra, ciò nonostante, c'è un impegno
verso il punto di vista dello Dzogchen, se noi vogliamo praticare lo
Dzogchen. Questo Damtsig o impegno è di quattro punti :
1. singolarità (gcig-po),
2. perfezione spontanea (lhun-grub),
3. (via negativa) (med-pa), e
4. rimanere naturalmente (senza sforzo) nella purezza (rang-bzhin
gnas dag).

La parola Tibetana gcig-po significa "singolo, singolare, unico,
singolarità, unicità". Il modo di vedere dello Dzogchen è singolare e
unico perchè noi non dobbiamo aggrapparci nè da un lato né d'altro
the , ma rimanere sempre nel Yermed. Dal punto di vista dello
Dzogchen tutte le apparizioni sono spontaneamente perfette (lhun-
grub). La parola med-pa significa negazione: "esso non è". Ma in
questo contesto, noi non dobbiamo pensare che qualcosa non esiste. Il
testo Dzogchen Semde intitolato Nam-mkha' `phrul mdzod esprime
chiaramente questa via negativa del parlare: no rifugio, no
compassione, e così via. Questa via negativa ha riferimenti
unicamente con lo Stato Naturale. Questo significa che nello Stato
Naturale, non c'è niente eccetto lo Stato Naturale. Dal lato della
manifestazione, tutto esiste, comprese tutte le pratiche e virtù, ma
dal lato dello Stato Naturale, non esiste niente indipendentemente
perchè qualsiasi cosa, incluso rifugio, compassione, i dieci
Paramitas, e così via, sono già là, presenti con la loro piena
potenzialità, e così non c'e niente da realizzare. Ogni cosa è già
qui. Se noi ci aggrappiamo a qualunque cosa, allora quello non è
Dzogchen; noi siamo andato oltre lo Dzogchen e cadiamo in un piccola
visione. E così noi parliamo dal lato negativo (med-pa). Rimanere
naturalmente nella purezza significa che noi continuiamo nel Yermed.

Se noi ci aggrappiamo a qualcosa o cerchiamo di fare qualcosa, noi
perdiamo lo Stato Naturale e deviamo dal percorso Dzogchen. Lasciate
ogni cosa esattamente com'è senza tentare di correggere o modificare
qualcosa è la via dello Dzogchen. Lo Stato Naturale non è parzialità
e non ha divisioni). In esso, non c'è niente da affermare o negare.
Questo è quello che significa essere senza accettazione o refiuto di
qualunque cosa (spang blang med-pa). Ma se noi pensiamo, "Io devo
essere nello stato di Yermed", allora questo è aggrapparsi ad un
concetto e questo rappresenta un punto di vista errato. Pensieri e
concetti non sono lo Stato Naturale. Questa consapevolezza (rip-ga) è
auto-consapevole (rang-rig); essa non è divisa in soggetto ed
oggetto. Così se noi cerchiamo di fare qualche cosa in termini di
pensando o giudicando, noi) dividiamo esso in due parti e noi non
rimaniamo nello Stato Naturale.

La altre Vie parlano di Due Verità, ma nello Dzogchen, non abbiamo
questo ma parliamo di una unica sorgente o Base (gzhi). Così Dzogchen
è anche conosciuto come Thiglay Nyagchig (thig-le nyag-gcig), l'Unica
Essenza. Nel linguaggio Tibetano, con la parola dzogpa (rdzogs-pa) si
intendono due cose: (1) qualche cosa è completo is completed),
finita, consumato ; e (2) ogni cosa è pieno, perfetto, e completo. Il
Sambhogakaya è chiamato Dzogku (rdzogs-sku) in Tibetano perchè esso è
risplendente, completo, e perfetto. Esso è la forma attuale o
manifestazione visibile (sku) della perfezione (rdzogs-ps). Ma questo
non significa che esso è finito e terminato. Nella visone Dzogchen,
ogni cosa è perfetta perchè esso è Lhundrub (lhun-grub).

Ogni cosa esiste potenzialmente nello Stato Naturale. Ma le cosesi
manifestano in accordo con le cause secondarie. Il punto di vista
dello Dzogchen, questo si applica anche ai dieci Paramitas ed alle
altre virtù. Le perfette accumulazioni di meriti e saggezze sono già
presenti nello Stato Naturale. Non c'è più nulla da aggiungere o
sviluppare. Così se noi pratichiamo in modo giusto la singola via di
rimanere nel Rigpa, tutte le virtù si manifesteranno nella loro
interezza perchè esse sono già interamente contenute nello Stato
Naturale. Ogni cosa è compenetrata nello Stato Naturale; non c'è
interno o esterno in relazione con esso.Ancora ciascun Stato Naturale
(in ciascun essere senziente) è individuale, ed ha le stesse qualità
e livello. Lo Stato Naturale in un Buddha illuminato e in un insetto
ignorante ha le stesse qualità. Uno non è più grande e l'altro
piccolo. Le differenze tra un essere illuminato ed un essere
ignorante è in termini di Sentiero e Frutto, ma in entrambi i casi la
Base è la stessa. E la Base è lo Stato Naturale. Ma lo Stato Naturale
è individuale in ogni essere senziente. Noi non siamo "Una Mente".
Altrimenti, se ci fosse un solo Stato Naturale [o Una Mente], allora
quando il Buddha ottenne l'illuminazione, tutti gli esseri senzienti
sarebbero dovuti diventare illuminati. Ma questo non è la nostra
esperienza.
Yam is offline  
Vecchio 07-04-2005, 11.19.50   #2
il pensiero
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embhè!

E adesso che hai detto ciò... ed ora che so ciò... cosa cambia?
il pensiero is offline  
Vecchio 07-04-2005, 11.21.00   #3
atisha
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Re: embhè!

Citazione:
Messaggio originale inviato da il pensiero
E adesso che hai detto ciò... ed ora che so ciò... cosa cambia?

a te non può cambiare niente...sei solo un pensiero....
atisha is offline  
Vecchio 07-04-2005, 11.27.27   #4
Mistico
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ERRATA CORRIGE

Non per ricercatori "evolutissimi" ma "curiosissimi".

Lo zoo chen non è quello di Pechino che hanno chiuso per devolvere tutto alla mensa comune?
Mistico is offline  
Vecchio 07-04-2005, 12.15.46   #5
il pensiero
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Re: Re: embhè!

Citazione:
Messaggio originale inviato da atisha
a te non può cambiare niente...sei solo un pensiero....
... ma chi ti credi d'essere? !
il pensiero is offline  
Vecchio 07-04-2005, 12.21.57   #6
Yam
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Re: Re: Re: embhè!

Citazione:
Messaggio originale inviato da il pensiero
... ma chi ti credi d'essere? !

Tu sei Ilpe, Yam e' l'Assoluto da cui tu sorgi e dove tu ritorni...

p.s.: Non ti andrebbe ogni tanto uno scambio di ruoli?
Yam is offline  
Vecchio 07-04-2005, 20.54.36   #7
Mirror
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Dzog chen: un grande insegnamento

Una breve lettura che può risultare interessante come prologo a chi volesse approfondire la conoscenza del grande insegnamento dello .

http://www.magnanelli.it/Estratti/SP...gezzaFolle.htm

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Vecchio 07-04-2005, 21.04.55   #8
Yam
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Re: Dzog chen: un grande insegnamento

Citazione:
Messaggio originale inviato da Mirror
Una breve lettura che può risultare interessante come prologo a chi volesse approfondire la conoscenza del grande insegnamento dello .

http://www.magnanelli.it/Estratti/SP...gezzaFolle.htm


Ce l'ho quel libricino. In realta' la saggezza folle e' piu' della tradizione tantrica. Volevo postare alcuni passi del testo piu' popolare in tibet sulla saggezza folle che e'la biografia di Drug-pa Kunley (le gioiose vicende di kung-pa leg-pa - Shang shung edizioni), ma l'ho trovato "manomesso" non credo che sia autentica quella biografia perche' contiene alcuni falsi e bigotti messaggi buddisti....e' pero' molto, molto trasgressiva...Trungpa ne e' stato un esponente.......
Yam is offline  
Vecchio 07-04-2005, 23.27.47   #9
Mirror
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Messaggi: 1,733
Re: Re: Dzog chen: un grande insegnamento

Citazione:
Messaggio originale inviato da Yam
...e' pero' molto, molto trasgressiva...Trungpa ne e' stato un esponente...

Visto che hai nominato Chogyam Trungpa, segnalo un sito molto interessante nel quale sono pubblicati alcuni estratti tratti dai suoi libri.

http://www.rebirthing-italia.com/liberaz08.htm

Lo segnalo per chi fosse interessato...e mi raccomando...con nessuna finalità che non sia conoscitiva, "culturale"...sempre ringraziando Sant Web.

Mirror is offline  
Vecchio 07-04-2005, 23.52.01   #10
Mistico
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Messaggi: 1,879
Sempre più facilmente pronunciabili questi nomi, vero Mirror?

Ci mancava Chogyam Trungpa!

Ma dove li trovate questi quà ?!?

Tanto per farmeli gustare meglio, eh? Poi mi aiutate voi a trovare il bandolo della lingua ammatassata.
Mistico is offline  

 



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