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04-11-2004, 14.49.58 | #39 | |
Utente bannato
Data registrazione: 15-10-2004
Messaggi: 1,265
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Citazione:
Attraverso i secoli l'uomo ha ricercato qualcosa al di là di se stesso, al di là del benessere materiale - qualcosa che chiamiamo verità o Dio oppure realtà, uno stato eterno - qualcosa che non può essere turbato dagli avvenimenti, dal pensiero o dalla corruzione umana. L'uomo si è sempre posto la domanda: che cosa è tutto quanto? la vita ha davvero un significato? Egli vede l'enorme confusione della vita, le brutalità, le rivolte, le guerre, le eterne fratture di religione, ideologia e nazionalità, e con un senso di profonda e costante frustrazione chiede cosa bisogna fare, cos'è questa cosa che chiamiamo vita, e se c'è qualcosa al di là di essa. E poiché non è riuscito a trovare quello che ha sempre cercato, questa cosa senza nome a cui vengono dati migliaia di nomi, ha coltivato la fede - fede in un saggio o in un ideale - e la fede invariabilmente genera violenza. In questa perenne battaglia che chiamiamo vivere, tentiamo di fissare un codice di comportamento conforme alla società in cui siamo cresciuti, sia essa una società comunista o una cosiddetta società libera; accettiamo un modello di comportamento come parte della nostra tradizione in quanto Indù, o Musulmani o Cristiani, o qualsiasi cosa ci capiti di essere. Osserviamo qualcuno per sapere quale sia il comportamento giusto e quale quello sbagliato, quale sia il pensiero giusto e quale quello sbagliato, e nel seguire questo modello il nostro comportamento e il nostro pensiero diventano meccanici, le nostre reazioni meccaniche. Tutto ciò possiamo notarlo molto facilmente in noi stessi. Per secoli siamo stati nutriti dai maestri, dalle autorità, dai libri, dai santi. Diciamo: "ditemi tutto, cosa c'è al di là delle colline e delle montagne e della terra?" e restiamo soddisfatti dalle loro descrizioni, il che significa che viviamo di parole è che la nostra vita è superficiale e vuota. Siamo persone di seconda mano. Abbiamo vissuto basandoci su quello che ci è stato detto, o guidati dalle nostre inclinazioni, tendenze, o costretti ad accettare dalle circostanze e dall'ambiente. Siamo il risultato di ogni forma di influenza, e non c'è niente di nuovo in noi, niente che sia stato scoperto da noi stessi; niente di originale, intatto, chiaro. Durante tutta la storia teologica i capi religiosi ci hanno assicurato che se avessimo compiuto certi riti, .ripetuto delle preghiere o mantra, se ci fossimo adattati a certi schemi, avessimo soffocato i desideri, controllato i pensieri, sublimato le passioni, frenato l'avidità e avessimo evitato di abbandonarci al sesso, avremmo, dopo una sufficiente tortura della mente e del corpo, trovato qualcosa che fosse al di là di questa vita insignificante. Ed è quanto milioni di persone cosiddette religiose hanno fatto nei secoli, sia da soli, andandosene in un deserto o sulle montagne o in una caverna o vagando di villaggio in villaggio con una ciotola da mendicante, oppure in gruppo, riunendosi in monasteri, costringendo le loro menti a conformarsi ad un modello stabilito. Ma una mente torturata, una mente agitata, una mente che vuole sfuggire ad ogni inquietudine, che ha rifiutato il mondo esteriore ed è stata resa ottusa dalla disciplina e dal conformismo - una mente del genere, per quanto a lungo possa cercare, nelle sue scoperte sarà sempre condizionata dalla propria deformazione. Perciò mi sembra che per scoprire se veramente c'è o no qualcosa oltre questa ansiosa, colpevole, timorosa, competitiva esistenza ci si debba avvicinare l'uno all'altro in maniera completamente diversa. L'approccio tradizionale è dall'esterno verso l'interno; nel riuscire con il tempo, la pratica, la rinuncia, ad arrivare a quel fiore chiuso nell'intimo, quell'intima bellezza e amore - in effetti a fare quanto vi rende angusti, meschini e pretenziosi; nel distaccarvi a poco a poco; nel prender tempo; lo farò domani, lo farò nella prossima vita - e quando infine si arriva al centro non si trova nulla, perché la mente è stata resa incapace, ottusa e insensibile. Dopo aver osservato questo processo ci si chiede se non esista un approccio completamente diverso - cioè: non è possibile esplodere dal centro? Il mondo accetta e segue l'approccio tradizionale. La causa primaria del disordine in noi stessi è la ricerca di una realtà promessa da un altro; seguiamo meccanicamente chi ci assicura una confortevole vita spirituale. È veramente una cosa straordinaria che sebbene molti di noi siano contrari alle tirannie e alle dittature politiche accettino invece intimamente l'autorità e la tirannia di un altro che distorceranno le nostre menti e il nostro modo di vivere. |
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04-11-2004, 15.00.18 | #40 |
Moderatore
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Messaggi: 1,503
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Hai replicato una risposta che era per Dawork.......
Una discussione normale no? E poi, scusa, ma la mia Fede non l'ho espressa: ho solo detto come la rappresento perchè voi possiate immaginare....... Non c'è nessuna costrizione, non seguo nessun maestro, guida, religione, è tutto nel mio cuore e nella mia, povera, mente........ Va beh..........non mi sarebbe dispiaciuto confrontarci un pò........ |