mhhh... mi sa che comincerò a prendere in considerazione le religioni quando mi diranno che Dio non è perfetto, ma magari a noi sembra di sì perché siamo ancora più imperfetti. Un Dio che si arrabbia non può essere perfetto. Se noi viviamo perché dobbiamo correggere l'anima di Adam e, non c'è altro modo che l'esistenza, Dio non è perfetto.

Io credo che dio sia perfetto,l'uomo no!!se prendessimo in considerazione il buddismo,e il taoismo,questi non riconoscono nessun dio,ma si rivolgono all'uomo per renderlo perfetto tramite trasmutazione,la stessa trasformazione che è descritta dagli antichi testi di alchimia.

ciao
ermes

secondo me, ermes, dipende da quello con cui identifichi l'uomo, dal concetto chehai di uomo e ti fa dire che sia imperfetto....
se ogni uomo è un buddha...
se dici l'uomo è il suo corpo, allore è imperfetto...
l'uomo è la sua anima allora è imperfetto...
l'uomo è i suoi desideri...
non è questione di identificazione?
sei identificato con l'imperfezione? allora sei imperfetto, è cosi?

E' la mente identificata che proietta in continuazione concetti sul divenire (...che fine faremo?), sulla perfezione ecc...
ma sono solo nebulosi deliri che hanno poco a che fare con la nostra vera realtà.
Che si facciano pure...ma intanto la vita ci scorre dentro senza che noi ce ne accorgiamo, intenti ad immaginare che fine faremo.
Sarebbe, forse meglio, a mio modesto avviso: che fine stiamo facendo, ora?

x paolo 77
Ho imparato a non identificarmi con niente,secondo la scienza ufficiale non sarei che un ammasso di atomi di carbonio pensante,secondo la religione sarei solo una delle tante manifestazioni di dio,secondo mia figlia sarei suo padre,secondo mia moglie sarei suo marito,secondo mia mamma sarei suo figlio,secondo lo stato sarei un operaio,secondo il futuro sarei un cadavere,ho tutte le certezze e non ne ho nessuna,forse sarebbe meglio vivere nel presente piuttosto che chiedersi che fine faremo,ognuno di noi in un modo o nell'altro perderà la propria individualità.
ciao

ermes

Ermes, TI ADORO!

"Che fine stiamo facendo" o "che fine faremo" in realtà pongono la stessa domanda dato che nel momento in cui si cerca il motivo dell'esistenza è perché ci si rende conto che c'è qualcosa che non va nel presente. E' la vita stessa che ci scorre dentro che ci impone questa domanda, potresti avere ragione se questa domanda fosse fatta solo per curiosità, ma in quel caso passerebbe presto. Quando invece è persistente significa che si sente il bisogno di dover cercare/cambiare/capire qualcosa. Spero di essermi spiegato, ciao.

Prima della metà del diciannovesimo secolo gli uomini non si ponevano queste domande,perchè non avevano neanche il tempo di fermarsi a riflettere,c'era solo un esigenza,procurarsi il cibo a tutti i costi per sopravvivere,con il consumismo e il benessere,l'uomo ha potuto avere più tempo libero,ed ha cominciato a chiedersi"chi siamo?da dove veniamo?dove stiamo andando?"non esiste risposta perchè la domanda è posta in modo errato,"chi sono? da dove vengo?dove credo di andare?,penso che il vero quesito da porsi sia questo!!ognuno indagherà dentro di sé,allora potranno avere la risposta che cercano,ma bisogna accettarla fino in fondo,altrimenti sarà solo una mezza verità.

ciao

ermes

no ermes , non hai le idee molto chiare ... perdonami :

io credo che la venuta della scolarizzazione sociale abbia dato un bel colpo al credo religioso in generis ... in pratica il tuo discorso è corretto se posto al contrario : se non hai da mangiare ti poni domande per dare un senso alla sofferenza che attraversi , se invece sei schiavo ( magari ) del benessere ... allora il disegno che comprende te come pedina sta funzionando alla perfezione

ma scusa seig ... giudicheresti la qualità di un film basandoti solo sui titoli di testa ?

non puoi pensare a Dio come imperfetto basandoti su un unico episodio biblico ( fra l ' altro il primo riguardante il suo rapporto con l ' uomo ) ... e poi scusa , l ' esempio l ' abbiamo in famiglia : un figlio non può avere l ' esperienza di un padre , quindi sbaglia , soffre ... e scopre che ogni forma di progresso mentale ha un prezzo da pagare ... incolperesti i genitori per questo ?