In puntuale ritardo rispondo, anzi provoco...

Questo benedetto (sic) centro per me non esiste, o meglio esiste ma non è definibile.

Allora nel continuo divenire dell'esistenza solo l'osservazione costante, continua, spietata può illuminarci.
Il percorso che non porterà a nessuna meta è una sofferenza, ma forse la sofferenza è nel credere che ci sia una meta.
Poichè l'uomo deve innanzitutto comprendere la meccanicità della propria vita soggettiva.

Siamo taxi guidati da echi di un cliente addormentato sul sedile posteriore.
Per tutti verrà il momento di scendere e pagare la corsa.
Allora svegliarsi di soprassalto con gli occhietti cisposi sarà tardi.

Aderire e incunearsi nella realtà della vita dissipa la nostra realtà soggettiva, ecco perchè per paura e torpore scegliamo una vita parziale anzi una non vita.

Leggo sul giornale di migliaia di morti, ma sono mai vissuti? sono mai vissuto?

La strada che porta alla dissipazione delle illusioni è una strada terribile, pericolosa ma è l'unica verso una vera vita.

Se anche voi sentite questo dolore penso che, come diceva l'amico G : è solo un piccolissimo inizio.

CIAO A TUTTI
CIAO VISIR credo che tu conosca qualcosa di viaggi asrtali , sono un alievo pilota autodidatta ti va di parlarne avrei bisogno di consigli importanti.

ovviamente è rivolto a tutti.
grazzie a tutti in anticipo.

Il centro di gravità permanente, caro Amico allievo pilota autodidatta entronauta, ha poco a che vedere con i viaggi astrali...perchè l'astrale è ancora periferia...il centro è molto molto più interno...

Cosa stai chiedendo veramente? A cosa ti riferisci sinceramente?

Caro Claudicante, mi spiace deluderti, ma né conosco poco di viaggi astrali. Mi sono interessato alla cosa molti anni fa con qualche successo, forse...
Non so se veramente abbia fatto un "viaggio" (sono sempre diffidente nei confronti di me stesso) comunque qualche cosa c'è stato.
Non ho ritenuto allora e non lo ritengo ora continuare queste cose per diversi motivi.
In primo luogo perchè è un terreno su cui non conoscevo una guida e quindi estremamente rischioso, in secondo luogo non né vedevo un utilizzo funzionale alla mia ricerca, in terzo luogo perchè come tutte le pratiche che sviluppano un potere aumentano l'ego (il mio è già così ingombrante!).
Ora penso che, come chi prima di me ti ha detto, sia utile indagare perchè uno è attratto da simili capacità.
Se il tuo desiderio è puro troverai ciò che cerchi, basta pazientare.
Mal che vada dopo morti quando abbandoneremo questo scatolone.

Come diceva il saggio: Ti esorto rispettosamente a conoscere il mistero, così che i tuoi giorni e le tue notti non trascorrano invano.

Ricorda altresì che il mistero è in noi non fuori di noi.

A Mirror e Golden (solo ora ho letto i vostri interventi a pag. 2):

Ciò che scrivete è molto pertinente con il problema esistenziale della nostra vita disperata.
Disperata non in senso comune, ma senza via di uscita dal labirinto o dal gioco ingannevole del desiderio-soddisfazione, che ci porta per il naso sino al momento della nostra morte, promettendo senza mantenere una gioia duratura.

E' cosa non di poco conto sé uomini, certo migliori di noi, hanno trascorso la propria esistenza a sondarne il perchè, magari rimettendoci la salute e la vita stessa.
Un buon inizio sarebbe, con paziente serenità, comprendere (sin nel midollo) la doppia natura dell'essere umano, che appartiene al tutto (come ogni cosa creata), ma né è separato grazie alla propria mente dicotomizzata.
Non c'è da volare alto...semplice, semplice occupiamoci della nostra vita è manteniamo aperta quella porta che va oltre le nostre categoria è ci fa essere: "le cose com'è".
La frase non è mia, ma di Suzuki roshi e non è un'errore di grammatica mischiare il plurale con il singolare.

Come vivere le cose com'è?
Sempre secondo Suzuki roshi: sedendo nella postura del Buddha con tutto se stessi senza far nulla.

Personalmente mi sembra un ottimo inizio per le prossime diecimila vite.

Proprio considerando e Comprendendo ciò che dici e che dice Suzuki Roshi mi è accaduta la Benedetta Accettazione: i probemi e le situazioni esistenziali ed il "gioco disperante e disperato" riguardano ora solo la periferia corpo-mente, mentre il Centro di Gravità Permanente (Consapevolezza Osservante) ne è sempre fuori. Vivendosi questa apparente dicotomia Attore-Spettattore
in piena totalità la si trascende e ci si gode il Viaggio Umano, in piena Celelebrazione e Gratitudine.
Un abbraccio

Mi inchino lievemente con un sorriso.

Si, più o meno a seconda dei casi è così che accade, dico più o meno perchè il Viaggio, quel Viaggio, quell'Inizio che parte da quel centro è lungo e sempre condotto sulla corda del funambolo..(così citava Osho ed a ragion veduta la rispolvero)
Fortunatamente ora, attrezzati con speciali scarpe e collanti, si avanza sempre in piedi..accettando anche l'improvviso ondeggiamento dei turbini della vita di passaggio...

Namasté

p.s. un saluto a Golden se ci legge ancora

Secondo me Mirror ed Atisha (colgo l'occasione per dirvi anche che vi stimo molto) sbagliate questa volta a confondere la consapevolezza osservante con il centro di gravita'. L'osservatore e' un centro permanente ma non di gravita'. Sto ancora riflettendo sul significato. Ciao

Grazie per la precisazione.
Sono daccordo anch'io che il termine "gravità" è fuorviante.
Ma sai, le parole...in particolare rispetto a questi temi che necessitano fondamentalmente d'esperienza comune...
Il riflettere sul significato...però viene dall'intelletto, non dalla Consapevolezza Osservante.
La differenza, a mio parere, è importante.