anima
Voi ritenete che il mio discorso non ha niente a che fare con l'anima.
Io invece sono di parere opposto, e spiego perchè.
Quando si parla di anima, tendiamo a darle sempre un senso circoscritto dalla cultura personale e qualcuno arriva perfino al punto di...pesarla.
Se non erro, Deidre nella parte conclusiva del discorso introduttivo riflette che "...è logica conseguenza pensare che la ragione sia la prima fiaccola che avvicina l'uomo alla Verità".
Quella "Verità" scritta con la v maiuscola, mi porta a ritenere che tale Verità sia molto in relazione con quel Dio e con quell'anima che la concezione Cristiana vorrebbe limitare ad un concetto ristretto al proprio credo. Ho capito bene?
IO SONO PERFETTAMENTE D'ACCORDO! Dissento soltanto nelle parte finale che dice:"il pensiero è motore dell'evoluzione introspettiva che riflette le sue comprensioni nella conoscenza del "TUTTO".
Io dico soltanto che prima di avvicinarci a quelle "Verità-Dio-Anima", sarebbe opportuno partire da quelle "piccole verità" che sono alla nostra portata e sarebbero più utili per il nostro cammino; e che invece di rincorrere il "Tutto" sarebbe già un'enorme passo avanti se riuscissimo a comprendere "qualcosa".
In merito alla "mia anima", preferisco far riferimento a quelle parole che dicevano:"Se vuoi vedere la tua anima, guardala negli occhi di un bambino", mentre altri sentono di ricercarla "nell'armonia che ci circonda".
E' proprio per questo che la "mia anima" si ribella quando guardo gli occhi dei bambini malati di Aids o che stanno morendo di fame.
Dovrei invece distogliere gli occhi e far godere la "mia anima" delle bellezze della natura? Io non ci riesco...la "mia anima" me lo impedisce; perferisco domandarmi...perchè?
E' appunto facendomi quella domanda dettata dalla mia "ragione" che arrivo a darmi sempre la stessa risposta: "il nostro istinto è troppo forte e la nostra ragione è troppo debole".
Che altra risposta potrei dare, ad esempio, quando tante mamme guidate dal loro "istinto materno" parcheggiano le loro macchine alla rinfusa perchè debbono pensare al "bene dei propri figli", come mai non si rendono conto che tanto "caloroso affetto" rischia di soffocarci tutti?
x Deirdre
Dicevi, ...alla base dell'evoluzione spirituale c'è la forma di pensiero.
Il resto credo sia di competenza dell'argomento società.
Non credi che l'istinto sia il più grande ostacolo della nostra evoluzione spirituale e quindi del nostro pensiero?
Il nostro corpo fa parte dell'argomento "società" e la nostra anima dell'argomento "spiritualità"?
Oppure bisogna trovare un equilibrio perchè non possiamo fare a meno dell'uno o dell'altro?
Io quando ho mal di denti, non trovo molto spazio per la mia anima; così come quando sto male nell'anima, ne risente moltissimo anche il mio corpo.
Accade anche a voi o riuscite a tener separate le due componenti?
Mi torna di nuovo la domanda: "L'anima di tutti quei bambini di cui parlavo, che forma avrà? E che fine farà la loro anima quando moriranno? Mi aiutate a darmi una risposta decente?
x Girasole
Dicevi...egoisticamente parlando.
Partendo dal presupposto che la nostra natura ci porta ad essere egoisti, bisogna ammettere che ci sono due modi per esserlo: facendoci del bene seguendo la nostra ragione (senza negare il nostro istinto e dandogli il dovuto rispetto ma senza sottomettersi al suo strapotere), o facendoci del male seguendo il nostro istinto. (Che vorrebbe sempre la nostra ragione a sua totale disposizione)
Va da sè che il più delle volte la nostra possibilità di scelta è molto limitata dal fatto che "nessuna schiavitù è peggiore di quella che non si conosce".
In merito a..."vorrei sapere quali sono i diritti che si ricaverebbero dal mettere al mondo dei figli", tengo a sottolineare che, come in ogni rapporto, "diritti e doveri" sono le facce di una stessa moneta.
Un mio diritto-dovere, ad esempio, sarà quello di essere un punto di riferimento ogni volta che ne avranno bisogno e finchè la mia vita non avrà termine.
Ti posso assicurare che contribuire a far nascere e crescere un bambino è una delle cose più belle e faticose del mondo, ma
niente riesce a rasserenare "quell'anima di cui si parlava" come il sorriso di un bambino.
Il fatto di non sentirsi pronti a farlo, è una scelta individuale e come tale va rispettata. (E' un peccato però, perchè molte volte proprio perchè coloro che non si sentono pronti si rivelano i più capaci.) D'altronde non ci sono soltanto i bambini propri. (Noi infatti siamo ben felici di aiutarne nella crescita uno non nostro)
x Golden
Quello che ti dovrebbe spaventare è quello che "credi" di leggere tra le mie righe, perchè quelle che tu definisci "regole di vita perfette" non sono altro che il frutto dell'ammissione dei limiti personali e dei propri errori; quindi sono soltanto il risultato del duro lavoro necessario per limare ogni giorno il proprio carattere e cercare di adattarlo a coloro che fanno parte della nostra vita. Prova a farlo anche tu e vedrai che non ti spaventerà più.
Vi prego di non farmi parlare troppo, perchè l'avvicinarsi a delle verità seppur piccole può arrivare a dimostrare che "l'adulazione e la falsità ti procurano gli amici, la verità...i nemici"; ed io non vorrei farmene altri...ne ho già troppi.
D'ora in poi interverrò soltanto se richiederete la mia opinione.
D'altronde quello che avevo da dirvi l'ho detto e vi posso tranquillamente lasciare a "giravolteggiare".
Nell'augurarvi "tanta spiritualità" vi lascio con i miei saluti. Maxemil
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