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23-04-2008, 23.05.04 | #11 |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Ricordo di sč: esperienza
Capisco Carl,sembra tutto difficile...non ci si sente all'altezza...
Sta' tranquillo e non perdere mai la fiducia. Oltretutto sei molto giovane e ricettivo. Senza volerti confondere ti offro una versione efficace del lavoro sul respiro,ottimo per superare schemi negativi,ansie ,e crisi di panico. Non č difficile,dopo averlo compreso.. La meditazione verrą da sč..(ma anche questa lo č) http://www.vivation.it/tre_punti.htm |
24-04-2008, 11.55.17 | #12 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: Ricordo di sč: esperienza
Citazione:
Forse puo' andar bene per sedare i sintomi, ma occorre andare alla radice dei problemi. Il panico e' ben conosciuto nella tradizione Zen ed Advaita, un po meno in tradizioni che tendono a procedere "gradualmente" e soprattutto prendono in considerazione un lungo lavoro sul corpo. Dubito che il panico di Carl abbia a che fare con la pratica, anche se alla fine non fa molta differenza. Il panico e' sempre e solo un segnale positivo...un invito a crescere....a mollare gli ormeggi. Possiamo scoprire cio' a cui ci siamo aggrappati, per paura di Amare e non essere Amati, causando dei blocchi dell'energia. L'immagine, che mi viene in mente, e' quella di un bambino che sentendosi solo si chiude in un autistico gioco con qualche giocattolo, il bambino e' seduto sulla cima di una roccia e intorno c'e' l'abisso. Appena smette di giocare si accorge che intorno c'e' il Vuoto ed ha paura. Capire che il lasciarsi andare non significa morire, cioe' che la morte non esiste, ma esiste solo una rinascita, e' cio' che e' possibile fare. Lo spazio vuoto nel quale si teme di cadere, e che causa il panico, e' in realta' colmo di Amore, di Vita (nuova ed espansa...perche' quel Vuoto e' spazialita' infinita...liberta'....). Il falso senso di se, o ego o mente, appoggia sempre sull'attaccamento. Lasciando la presa possiamo permettere all'anima di riprendere il suo spontaneo volo verso la felicita', vera nostra natura profonda. E' nell'ambito delle "relazioni" che dobbiamo cercare cosa non funziona, cioe' dove c'e' "affezione", "attaccamento"....e non Amore..... Relazioni umane ed oggettive. L'essere umano cerca la felicita' nel possesso, possesso di persone ed oggetti, crea una sorta di marchingegno fatto di tanti attaccamenti che gli danno un falso senso di sicurezza. In realta' il dolore non fa che crescere e l'energia, che fluisce attraverso il respiro, inizia ad essere "disordinata". In meditazione non respiriamo piu' di tre o quattro volte al minuto, quando siamo in ansia arriviamo anche a 15-20. La mente e' indifferenziata dal respiro: un respiro breve significa molti pensieri e molti pensieri significa vivere nella testa e non nel cuore (spirituale). Nella testa c'e' tutto quel caotico gioco di attrazioni e repulsioni tra il soggetto percipiente e gli oggetti percepiti, la non dualita' e' la medicina suprema....ma....bisogna lavorare bene. Nella mia esperienza personale ho utilizzato anche la Gestalt e lo Psicodramma. Lo Hatha Yoga di Iyengar aiutando "meccanicamente" il corpo (che in realta' e' il corpo sottile) , cioe' favorendo l'apertura del "diaframma", da cui dipende il tono dell'umore, e' un ottimo aiuto. |
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26-04-2008, 12.26.15 | #16 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 13-11-2007
Messaggi: 258
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Riferimento: Ricordo di sč: esperienza
Citazione:
per es. dici che osservare i pensieri ti porta a disidentificarti, perchč? la pratica per es. di zazen, implica presenza a sč stessi e consapevolezza della posizione corretta, delle tensioni muscolari, della respirazione, dei pensieri che vengono e che vanno. ma lo "scopo" non č disidentificarsi, prendere le distanze. ma č avere visione e comprensione profonda di questa formazione che č il corpo, che č questo insieme psicofisico. quindi, al contrario di quello che ritengono molti "spirituali" che ritengono che bisogna prendere le distanze dal corpo, zazen, ma penso anche le altre tecniche serie di supporto alla meditazione, come lo yoga, vertono sull'esplorazione e comprensione profonda del corpo (e quindi psiche). che implica accettazione serena dei limiti comunemente ritenuti negativi (paure invididie, ecc.) Citazione:
lo sforzo sta nella valutazione, nel giudizio, che č condizione egoico-duale. |
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26-04-2008, 14.16.33 | #17 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: Ricordo di sč: esperienza
Citazione:
Ci sono pratiche che puntano direttamente al Se', e quindi non considerano neanche il corpo, altre che lavorano sulla corretta postura di mente e corpo. Tuttavia ci si puo' bloccare una vita intera alla ricerca della postura corretta......come ci si puo' bloccare in una visione intellettuale della via diretta. Il panico puo' manifestarsi dopo decenni di pratica e non ha a che fare con una pratica scorretta ma con la dissoluzione di parti del nostro falso se...o ego. |
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26-04-2008, 14.41.32 | #18 | |
Ospite di se stesso
Data registrazione: 29-03-2007
Messaggi: 2,064
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Riferimento: Ricordo di sč: esperienza
Citazione:
la postura corretta, la Via giusta te la puņ dare solo il Cuore: l'unica condizione essenziale,l'unico guru che ti guida senza scorciatoie ... Anche perchč riesce ad "oscurare" ( o rischiarare) l'ego-mente. |
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26-04-2008, 18.41.28 | #19 | |
Sii cio' che Sei....
Data registrazione: 02-11-2004
Messaggi: 4,124
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Riferimento: Ricordo di sč: esperienza
Citazione:
Gia' il nostro vero Se'...l'importante e' non idealizzarlo e non raccontarsela. Ho appena finito di leggere un "classico" della letteratura spirituale: "India Segreta" di Paul Brunton, bellissimo. Negli anni 30 fu il libro che fece conoscere al mondo, ma anche all'india, Ramana Maharshi..per me perfetto esempio di un uomo vissuto sempre in quel profondo silenzio che tutto abbraccia. In tanti altri cosiddetti Maestri ci vedo quasi sempre della filosofia..in Ramana no, ovviamente e' una mia particolare preferenza. E' quel silenzio che sapeva donare, che e' cosa rara, di solito si viene sommersi di parole, libri, pratiche....quel silenzio che durava anche ore, migliore risposta alla domanda dell'interlocutore di turno, che dopo un primo momento di sconforto, piano, piano entrava in quella pace profonda che Egli incarnava. In India ancora oggi si incontrano saggi di quel genere..... Il libro e' molto bello perche' l'autore incontra diversi Maestri dell'epoca.... |
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27-04-2008, 12.38.26 | #20 |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-10-2004
Messaggi: 1,774
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Riferimento: Ricordo di sč: esperienza
Salve e buona domenica!
senza nessunissima vena polemica ma per conoscenza e riempire il pomeriggio virtuale il nostro vero Se'.... a me č abbastanza chiaro ciņ che č "non Sč" , chi mi spiega il "vero Sč" claudio ps possibilmente a parole sue e non con copia e incolla |