Caro Mirror,
la tua gentile correzione non può che essere accolta da me con gioia...
Purtroppo devo ammettere che, oltre al fatto che contingenze tecniche temporanee (=l'abbonamento ad internet mi scade alle 9:00 del mattino quindi scrivo spesso di fretta) non mi consentono una facile e corretta esposizione verbale , incontro anche una difficoltà personale quando devo cercare di racchiudere in piccole parole un grande significato...

Per cui ti ringrazio perché con il tuo intervento lo considero davvero un aiuto... Quell'"io" era davvero di troppo!

Poi ringrazio anche Claudio (mio quasi maestro) che ha evidenziato il "mi" (che occhio!)

E ringrazio Noor che ha chiarito che "accettare non è agire"

La vostra collaborazione ha colto bene quello che tentavo di esternare con il mio post...
Quindi la prossima volta dirò: accade di accettare!(va bene il punto esclamativo? )
Grazie a tutti!
Pace & Amore a voi

Accade ad un organismo corpo-mente... non a ad un "me", se non c'è identificazione.
Poi, per convenzione comunicativa, nasce la necessità di definirsi come corpo-mente: io, il mio... me. Ma ciò non è la realtà profonda.
Questa viene riconosciuta solo se c'è la intima, essenziale, consapevolezza di sè.
Altrimenti, se c'è identificazione nell'organismo corpo-mente, il fatto viene rivendicato da chi si sente agente personale: ovvero il senso dell'io sono il corpo-mente.
Ed è la condizione di coscienza quasi generale.

Salve e buona giornata!
così per sottigliare ! ragazzi e ragazze stavo solo giocando con la sintassi Italiana...avevo capito benissimo e concordo con quanto postato da Mirror....ma anche gli spiritualisti sono "burloni"...o no?

Ari salve!
rileggendo i vari posts mi rimane sempre un dubbio
[color="Green"]Il fatto che accada presuppone difatti un[Color][color="Blue"]arrendersi[COLOR] L'umiltà è proprio in questa ammissione. ad un'altra Volontà... chi che si arrende e chi è che ammette? il Sè ,il me o l'io consapevole? claudio
ps non mi vengono le colorazioni ma si capisce il succo

Ho indagato e non sto negando niente..

Tutti gli insegnamenti sono conoscenza,
e la conoscenza rimane sempre sulla sponda sbagliata..

Ed e' quel briciolo di conoscenza che vi dice che la meditazione e' lo stato naturale dell'essere e che non c'e' bisogno di fare nulla..

Gli spiritualisti si giustificano dicendo che con quel briciolo rimangono in qualche modo collegati al mondo e cosi' possono aiutare tutti gli esseri..

Il fatto e' che quel briciolo di conoscenza e' soltanto allucinazione..

Gli insegnamenti non sono conoscenza,ma solo indicazioni mentali per andare oltre la mente.
E' un paradosso che bisogna comprendere:la mappa degli insegnamenti ,non è il territorio che è invece,tutto da esperire.
Diventa allucinazione se si scambiano quelle indicazioni per Realtà.

PS La meditazione è solo uno strumento di comprensione,non lo stato naturale..

Non c'è nessuno che lo ammetta,ma ce n'è la consapevolezza di ciò.
C'è l'osservazione,ma non un'agente osservante che si identifica (è ciò che indichiamo solitamente col corpo-mente).
L' Arresa è al Se'.

Gli insegnamenti, se "veri", originano da un esperire,
essi sono unica forma di comunicazione manifestabile per trasmettere quell'esperire su un piano accessibile a chi è "predisposto" ad accedervi...

Anche tu quando scrivi (=manifestazione ) qui sul forum ci insegni comunicando un esperire per renderlo accessibile a chi, leggendo, vuole "intendere"... credo che ciò che tu esprimi per te sia vero,
per cui anche altri insegnamenti sono veri per chi li trasmette,
che poi non siamo predisposti ad accoglierli non inficia la loro veridicità...
vuol dire che non erano "rivolti" a noi in quel momento.

La sponda "sbagliata" è un giudizio e non "essere"...
Le vie del Signore sono infinite... si può accedere da qualsiasi sponda, anche da quella sbagliata (se pur qualcosa di sbagliato dovesse "essere").

P.S. Ritengo che le allucinazioni sono "mentali" e non spirituali... sbaglio?
P.S. Caro Flow , spero che esperirai prima o poi, direttamente.

Abbraccio

Man mano che la sostanza mentale diviene spirituale l'allucinazione diviene sempre piu' sottile e raffinata.

Forse allucinazione e' una parola un po' infelice, tuttavia il cercare di trattenerla o di dirigerla in una qualunque direzione e' proprio questo.

Quello che scrivo sono pezzi di frasi che ho letto qua e la', tutte cose che ho letto dopo che il percorso era gia' finito. Ho iniziato a documentarmi per capire quello che mi era successo, per capire come veniva riconosciuto dal mondo..

Io non l'ho mai considerato un percorso spirituale, allora non ne sapevo niente e non volevo saperne niente, non mi sono mai detto ce l'ho fatta o cose del genere, non posso dire nemmeno che mi e' accaduto perche nel momento che e' accaduto non c'ero piu', e nemmeno tutti gli altri..

Poi in qualche modo mi sono rimesso insieme ma ormai l'incantesimo era rotto.
Da allora e' stato un collasso inesorabile e ancora e' cosi', io questo non lo chiamo piu' un "percorso" e' piu' che altro uno svuotamento. Mi e' familiare il termine "calamita'" che ha usato ug per il fatto che avviene nonostante la volonta', di fatto la volonta' non fa che interferire, credo sia per il tentativo di afferrare quello che mi succede attraverso la conoscenza spirituale. Ma e' qualcosa che probabilmente non mi si addice e poi ancora non sono riuscito a trovarci nessun collegamento..

Di solito quello che scrivo sono "effetti collaterali" ..