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18-06-2004, 13.45.29 | #4 | |||
Ospite abituale
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Mi sembra strano, che te, così pretarato sembra che neghi che siano stati trovati fossili di "forme di transizione". Citazione:
[/quote] Sei preparato, analizzi bene, ma arrivi secondo me troppo presto a delle conclusioni. Anche se per l'uomo è difficile riprodurre evoluzione in laboratorio, in 150 anni, ciò non nega la possibilità delle mutazioni vantaggiose in milioni di anni. Non bisogna dimenticare il Tempo. L'idea del bisogno di Tempo non puoi distuggerla così semplicemente negando che non si trovano fossili intermedi. Che in realtà si trovano. L'australopiteco non è una forma intermedia tra uomo e scimmia? Facciamo così, lasciamo perdere Darwin, credi all'evoluzione? Perchè era questo il tema del mio messaggio. |
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19-06-2004, 16.08.16 | #5 | ||||||||
Ospite
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Re: Re: In risposta a "X Gli Scettici Dell'evoluzione "
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Attenzione!Io non sto falsificando la teoria di Darwin ma il neodarvinismo(le due cose sono ovviamente correlate). Citazione:
Errore in che senso?Non capisco.Le mutazioni sono definite come rotture o sostituzioni che avvengono nella molecola del DNA,il quale si trova nel nucleo della cellula di un organismo vivente e contiene tutte le informazioni genetiche.Queste rotture o sostituzioni sono il risultato di effetti esterni quali le radiazioni o l'azione chimica.Ogni mutazione è un'"accidente” che può danneggiare i nucleotidi che costituiscono il DNA o cambiarne la locazione.Per lo più,i danni e le modificazioni causati sono tali che la cellula non può porvi rimedio.La mutazione non è una bacchetta magica in grado di tramutare gli organismi viventi in forme più avanzate e perfette. Inoltre l'effetto delle mutazioni è nocivo.I cambiamenti operati dalle mutazioni possono essere equiparati solo a quelli subiti dagli abitanti di Hiroshima,Nagasaki e Chernobil:ovvero,la morte,l'invalidità etc..... Citazione:
No……perché le varianti introdotte da Darwin erano frutto(secondo l’autore) dell’azione della selezione naturale mentre,come ho già detto,la selezione naturale non può essere causa di mutazioni genetiche. La selezione naturale non apporta alcun contributo alla teoria dell’evoluzione,in quanto tale meccanismo non può in alcun modo incrementare o diminuire le informazione genetiche di una specie.Nè può trasformare una specie in un’altra. L’essenza del darvinismo è condensata in una singola frase:la selezione naturale è la forza creativa del cambiamento evolutivo.Nessuno nega che la selezione naturale abbia un ruolo negativo nell’eliminazione del disadatto ma le teorie di Darwin richiedono che crei anche l’adatto. Citazione:
Non hai colto il nocciolo del problema della teoria dell’evoluzione.La differenziazione all’interno della stessa specie è un fenomeno osservabile in natura che non può essere messo in discussione. Il primo stadio della speciazione,l’acquisizione dell’isolamento riproduttivo primario in solitudine geografica,non richiede una importante revisione del genotipo e può risultare da cambiamenti casuali in pochi loci.In altre parole,la speciazione è un evento secondario,collateralea modifiche che possono essere più vistose ma che non hanno rilevanza ai fini della speciazione.Due gruppi isolati geograficamente possono divergere profondamente in caratteri morfologici eppure continuare a far parte della stessa specie,oppure possono rimanere indistinguibili e tuttavia avere originato specie distinte,se è intervenuto qualche meccanismo di incompatibilità. I Rondoni delle grotte dell Indie Orientali sono un gruppo uniforme,con leggere differenze nella struttura del nido,eppure formano almeno dodici specie diverse. Al limite opposto troviamo tipi profondamente diversi nella loro morfologia ,che appartengono alla stessa specie,cioè sono interfecondi.Basti pensare alle varie razze di cani,buoi,gatti,cavalli,la cui diversificazione non ha portato con sé la formazione di barriere genetiche Citazione:
Purtroppo non abbiamo mai osservato mutazioni vantaggiose…. Citazione:
Il tempo è ininfluente…..ne parlo dopo. Citazione:
Non conosci i rudimenti della genetica.I doberman non sono stati ottenuti per “mutazione” da un altro cane.Sono stati ottenuti incrociando sistemi genetici di varie razze.Non si potranno mai ottenere una nuova specie per mezzo di incroci in quanto bisognerebbe AGGIUNGERE/INCREMENTARE nuove informazioni genetiche(geni).L’uomo nell’ultimo secolo ha prodotto migliaia di incroci tra cani di razza diversa senza produrre nessun tipo di variazione rilevante dal punto di vitsta di una possibile speciazione:solo una diversa morfologia. Sempre di cani si tratta. Citazione:
Ripeto: per quanto riguarda i cani,non si tratta di mutazioni. Milioni di anni?No,non è possibile. |
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19-06-2004, 16.13.36 | #6 | |||
Ospite
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Citazione:
Se si ammette che la successione stratigrafica rifletta realmente la successione ininterrotta degli eventi verificatisi nel passato geologico,e se si ammette che la paleontologia fornisca un quadro sufficientemente rappresentativo della vita sulla Terra a partire dal Cambriano;allora si è costretti a riconoscere che i fossili non danno dimostrazione di alcun fenomeno evolutivo(inteso nel senso neodarwiniano). Infatti,se fosse esistito un lungo processo evolutivo graduale ,dovrebbe essere molto difficile ,per non dire impossibile,trovare delle soluzioni di continuità tra le forme animali e vegetali che si sono succedute nel corso del tempo,tali da permettere l'individuazione e la classificazione di categorie sistematiche ben definite e distinte.Invece i fatti parlano in modo interamente diverso. Ogni volta che si studia una qualsiasi categoria di organismi e se ne segue la storia paleontologica discendendo in senso verticale lungo la colonna stratigrafica,si finisce sempre ,prima o poi,per incontrare una improvvisa interruzione proprio là dove,secondo l'ipotesi evoluzionistica,dovremmo avere la connessione genealogica con un ceppo progenitore più primitivo. Dal momento che ciò avviene SEMPRE e SISTEMATICAMENTE,questo fatto non può essere interpretato come qualcosa di secondario,imputabile ad una lacunosutà fossilifera,bensì deve essere considerato come un fenomeno PRIMARIO della natura.Ovviamente in molte successioni stratigrafiche locali sono presenti delle lacune;ma appunto la circostanza che siamo in grado di riconoscere queste ultime e di individuarne la posizione nella colonna stratigrafica generale,sta ad insegnarci che esistono altre successioni più complete ove quelle lacunosità dei sedimenti e delle rispettive faune fossili non sono rappresentate.Non è che ci manchino o siano andati perduti OVUNQUE,per questo,interi periodi geologici!!Sarebbe assurdo. L'argomento dell'imperfezione qualitativa e quantitativa della documentazione fossilifera ha ormai perduto tutto il suo peso con l'enorme sviluppo assunto dalle scienze paleontologiche negli ultimi cinquant'anni. Ai tempi di Darwin,quando si disponeva ancora di materiale limitato,era lecito ipotizzare degli "anelli di congiunzione" tra le diverse forme,nella speranza che prima o poi sarebbero stati riportati alla luce come fossili concreti.La paleontologia insegna che le linee ortogenetiche sono conchiuse. La cosa non è contestabile considerando anche il modello dell' "equilibrio punteggiato" sviluppato negli ultimi decenni che respinge l'idea darwinista di una progressiva evoluzione cumulativa,sostenendo che tale processo sia avvenuto per grandi "salti" discontinui.Il paleontologo Stephen Gould era ben consapevole del fatto che le asserzioni della teoria neo-darvinista erano assolutamente contradette dai reperti fossili. Il più sbalorditivo evento nella storia della vita sulla Terra è il passaggio dal Mesozoico,l'età dei rettili,all'età dei mammiferi.Avvenne,usando una metafora, come se il sipario fosse stato calato improvvisamente su una scena in cui tutte le parti da protagonista erano appartenute a un gran numero di rettuli di stupefacente varietà,in particolari ai dinosauri.Repentinamente rialzate le tende,quindi,lo scenario si rivelò lo stesso ,ma non il cast,esso era completamente rinnovato:i dinosauri scomparsi,gli altri rettili ridotti a semplici comprimari e tutti i ruoili principali affidati a diversi mammiferi,oggetto di fugaci apparizioni negli atti precedenti!!. Inoltre,nel momento della brusca apparizione dei mammiferi,le differenze tra loro erano già molto marcate.Animali tanto diversi,quali i pipistrelli,i cavalli,i topi e le balene sono tutti mammiferi emersi nel corso dello stesso periodo geologico.Stabilire una relazione evolutiva tra di loro è impossibile anche all'interno dei più vasti confini dell'immaginazione.Le ricerche di specifiche informazioni al fine di costruire filogenesi di taxa di mammiferi sono andati incontro a delusioni(vedi il popolare esempio dell'evoluzione del cavallo). I fatti parlano chiaro.Le ricostruzioni phyletiche sono giochi mentali e sono valide solo se la teoria dell'evoluzione è provata.ESSI ILLUSTRANO L'EVOLUZIONE ma non la dimostrano.La nostra mente può stabilire dei paragoni e dei legami ideali di classificazione per le ramificazioni degli animali(anatomia comparata);ma andiamo oltre ai fatti se nella maggior parte dei casi interpretiamo questi legami come se denotassero una reale discendenza effettiva. Citazione:
Tu hai “fede” nel tempo mentre io analizzo i fatti dal punto di vista scientifico.Riporto un concetto fondamentale che ho scritto prima:”se fosse esistito un lungo processo evolutivo graduale ,dovrebbe essere molto difficile ,per non dire impossibile,trovare delle soluzioni di continuità tra le forme animali e vegetali che si sono succedute nel corso del tempo,tali da permettere l'individuazione e la classificazione di categorie sistematiche ben definite e distinte.Invece i fatti parlano in modo interamente diverso. Ogni volta che si studia una qualsiasi categoria di organismi e se ne segue la storia paleontologica discendendo in senso verticale lungo la colonna stratigrafica,si finisce sempre ,prima o poi,per incontrare una improvvisa interruzione proprio là dove,secondo l'ipotesi evoluzionistica,dovremmo avere la connessione genealogica con un ceppo progenitore più primitivo.” Citazione:
Australopithecus significa "scimmia del sud". Si presume che sia apparso per la prima volta in Africa quattro milioni di anni fa,dove visse per i successivi tre milioni di anni. Vi sono alcune classi tra gli Australopithecinae. Gli evoluzionisti credono che la più antica specie di Australopithecus sia l'A. Afarensis. Seguono quindi l'A. Africanus, che ha ossa più esili, e l'A. Robustus, le cui ossa sono relativamente più grandi. Per quanto concerne l'A. Boisei, alcuni ricercatori ritengono che sia una specie diversa, altri che sia una sottospecie del'A. Robustus. Tutte le specie di Australopithecus sono scimmie estinte che rassomigliano a quelle contemporanee. La loro capacità cranica è pari o inferiore a quella degli attuali scimpanzè. Come questi, hanno alcune parti, nelle estremità superiori e inferiori, disegnate al fine di arrampicarsi sugli alberi, mentre i loro piedi hanno la capacità di far presa sui rami in modo tale da mantenersi in equilibrio. Sono di bassa statura (al massimo 130 cm.) e, proprio come gli scimpanzè di oggi, il maschio è più robusto della femmina. Molte caratteristiche, quali alcune particolarità nei loro crani, la vicinanza degli occhi, i molari acuminati, la struttura mandibolare, le braccia lunghe, le gambe corte, testimoniano che questi esseri viventi non erano diversi dalle scimmie attuali. Gli evoluzionisti affermano che, sebbene gli Australopithecinae abbiano l'anatomia di una scimmia, camminavano tuttavia eretti come gli umani. Tale posizione è stata sostenuta per decenni da paleontropologi come Richard Leakey e Donald C. Johanson. Nondimeno, una gran quantità di ricerche sulla struttura scheletrica degli Australopithecinae, condotte da numerosi studiosi, ha dimostrato la mancanza di validità di questo argomento. Un'estesa ricerca effettuata su vari esemplari di Australopithecus da due anatomisti di fama mondiale provenienti dall'Inghilterra e dagli Stati Uniti, Lord Solly Zuckerman e il Prof. Charles Oxnard, ha rivelato che queste creature non erano bipedi e si muovevano in modo analogo alle scimmie moderne. Dopo aver studiato le ossa di questi fossili per un periodo di quindici anni, grazie alle sovvenzioni del governo britannico, Lord Zuckerman e il suo team di cinque specialisti giunsero alla conclusione che gli Australopithecinae erano soltanto un'ordinaria specie di scimmie e non erano assolutamente bipedi, per quanto lo stesso scienziato fosse un evoluzionista.In modo corrispondente, Charles E. Oxnard, un altro evoluzionista famoso per le sue ricerche sul tema, ha paragonato la struttura scheletrica degli Australopithecinae a quella dei moderni orang-utan. Nel 1994, infine, un gruppo dell'Università di Liverpool, in Inghilterra, avviò una vasta ricerca al fine di pervenire ad una conclusione definitiva. L'esito raggiunto fu che gli Australopithecinae erano quadrupedi.In breve, gli Australopithecinae non hanno alcun legame con gli umani, ma sono semplicemente una specie di scimmia estinta. |
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19-06-2004, 16.14.44 | #7 | |
Ospite
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Citazione:
Ad oltre cento anni dall’opera di Darwin siamo nella più totale incertezza,non solo sui meccanismi dell’evoluzione,ma persino sulle linee generali dello svolgimento.Secondo Jay Gould noi siamo di fronte a tre grandi antichi problemi riguardanti la storia della vita sulla Terra: presenta essa una direzione oppure no?E’stata modellata dall’ambiente oppure no?E’avvenuta per gradi o per salti?Per quanta riguarda il primo problema la maggior parte dei paleontologi sono favorevoli all’idea di uno stato stazionario anziché di un progresso,e sembra per lo meno dubbio definire uno stato stazionario come evoluzione.In ogni caso la formulazione di questi problemi ha preceduto il pensiero evolutivo e non ha trovato alcuna risoluzione entro la teoria dell’evoluzione(darwiniana,neo darviniana,gouldiana). Mentre matematici,fisici e chimici hanno confrontato il loro pensiero con una matura filosofia,i biologi seguitano a ragionare sul terreno evolutivo con disarmante ingenuità,senza ancora aver raggiunto la sensibilità di distinguere una storiella verisimile da un’affermazione verificabile,senza sapere che nel campo della scienza si usa parlare solo mediante termini sul significato dei quali esista un qualche accordo.Non è molto scientifica l’affermazione “l’evoluzione è un fatto,ma non pretendete che vi dica di che cosa si tratti” oppure “l’evoluzione è un fatto,ma non è verificabile”. Ultima modifica di Fede56 : 19-06-2004 alle ore 16.17.01. |
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20-06-2004, 01.06.21 | #8 | |||||||||||||
Ospite abituale
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Re: Re: Re: In risposta a "X Gli Scettici Dell'evoluzione "
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Accidenti che possono danneggiare i nucleotidi che costituiscono il dna o cambiarne la locazione. Errore è detto in senso semplificatorio per parlare di "qualcosa di diverso dal normale". Citazione:
Ma da ignorante, ti chiedo: E' possibile che le mutazioni in natura possano essere piccolissime, quasi impercettibili, che sommandosi nel tempo portano a evoluzione ? Citazione:
La selezione naturale, non puoi negare con certezza che non sia causa della variazione della specie. Mi pare, leggendo testi scientifici, che la scienza ufficiale accetti che se selezioni un certo tipo di fattore e lo poni a selezione artificiale, questo viene trasmesso alle generazioni future. La selezione artificiale è un fatto innegabile. Citazione:
Sarai più esperto di me, ma vai contro corrente rispetto ciò che si legge nelle riviste scientifiche. Ci sono si casi particolari che a volte sbucano nelle riviste e ti danno ragione, ma questi non bastano per negare tutto il resto, non bastano per generalizzare e negare che la selezione non serve a nulla. Citazione:
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Da quello che dici sembra proprio di si. Quindi l'ambiente modifica? Quindi il fatto di rimanere isolati e di non competere con altri può modificare una specie facendogli prendere nicchie diverse? Da quello che dici, sembra proprio di sì. Tutto ciò non fa parte dell'economia della natura? Spiegami perchè una specie formata da barriere geografiche si è traformata dividendosi dal progenitore comune. Come fa ad accadere se neghi con tanta certezza tutti i punti elaborati da Darwin, l'economia della natura? Citazione:
E' difficile ottenere qualcosa di buono bombardando un moscerino con dei raggi. Non puoi negare che le mutazioni in generale non centrano nulla con l'evoluzione, solo perchè le mutazioni "esagerate" compiute in laboratorio non sarebbero per nulla d'aiuto. Citazione:
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E' una cosa che so già, te l'ho detta, elogiandoti anche. Citazione:
Non volevo parlare nello specifico di mutazione, volevo dire: "Se i doberman si sono formati CAMBIANDO la loro originale forma." Citazione:
Torniamo agli animali separati da barriere geografiche, avevi detto che possono formare nuove specie no? Chi le ha aggiunte in quella situazione le nuove informazioni genetiche? Fammi coincidere le cose. Citazione:
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20-06-2004, 01.31.12 | #9 | |||||
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EBBENE, ALLORA LO SAI CHE SONO STATI TROVATI FOSSILI DI ANIMALI "TRASITORI"?
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Abbiamo troppo poco per sentenziare tante certezze. Io non dò per certo il gradualismo, guardo la scienza e vedo tanta incertezza. Attendo. Citazione:
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So che ormai questa cosa te l'ho detta + volte, ma credo proprio che sia il tuo sbaglio maggiore. |
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20-06-2004, 01.35.43 | #10 | |
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bene, incertezza. Credo che il punto su cui dobbiamo capirci bene, è il come avviene la nascita di nuove specie a causa di barriere geografiche. perchè in qualche modo dovrà avvenire? In che modo? ciao |
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