Cos'è la GdR?

ciao

Suppongo Giochi di Ruolo.

... ... ... ...

ma... cosa c'entrano?
ciao

Per Desideria:
ma non puoi scrivere più semplicemente? In modo che ti possa capire? Mi sembra che tu sia un po' confusa riguardo al trend dove posti...
O sono solo io che non ti capisco?
Le sigle che metti non le conosco, puoi tradurre?
Grazie

Ma ..cosa centrano?
Suppongo che tu non lo stia chiedendo a me.
Comunque nel discorso che ha fatto la "nostra" che vuole farsi desiderare (adesso mi faccio un altro nemico tanto ho le spalle larghe) il ragionamento fila, solo che non sono più capace di farmi gli affari miei, visto che ci sono delle persone che pur non conoscendo inizio a stimare consiglio un giro http://www.digamma.com/cav/ solo per farsi una idea molto vaga di cosa si può "nascondere" dietro richieste di attenzione etc.
( a volte sono inconscie, a volte sono premeditate )

Già, non stavo chiedendo a te, commentavo ad alta voce che non avevo capito. Ma rilleggendolo alla luce della tua "decodifica" ho colto la la relazione.
Poi vado a vedere il sito.

grazie per il supporto

ciao

"L' aggressività in fondo, a ben pensarci, altro non è che il modo violento con cui proiettare sugli altri quello che in definitiva si rifiuta di se stessi."

E a pensarci meglio, cosa sarebbe?

Non comprendo il paragone con i giochi di ruolo, di fatto, in un contesto simile vige la legge della sfida che automaticamente pone l'individuo "sull'attenti". Ora, fatta questa premessa e preso atto che in una sfida c'è chi attacca e chi si difende... ne risulta che l'esempio riportato non ha alcuna pertinenza con il discorso in gioco (tanto per rimanere in tema) se non sotto qualche aspetto marginale. Il confronto ideologico è altra cosa, verte all'evoluzione di pensiero e non all'abbattimento del nemico.
Ovvio, le discussioni possono sfociare in litigi (succede) e mi meraviglierebbe il contrario dato che quando si è presumibilmente certi di una tal ipotesi, si tende a volerla difendere ma...(esiste comunque un ma)... è una difesa che verte all'evoluzione del discorso, non certo alla castrazione dello stesso. Salux

La domanda “ma che c’entrano i giochi di ruolo?” che immediatamente mi sono posta, in fondo rimane.
Insomma, noi pensiamo che i giochi di ruolo siano nati quando qualcuno ha inscatolato personaggi e mappe e ha iniziato a vendere agli adulti quello che i bambini fanno, spontaneamente, da sempre.
I giochi di ruolo! “Facciamo che voi eravate gli indiani e noi i cow boys” “facciamo che io ero la maestra e tu non avevi fatto i compiti”.
Ed ovviamente, a questo punto, indiani e cow boys se le danno di santa ragione, qualcuno, ben calato nella parte, cade a terra morto stecchito…
Ma sia chi recita il ruolo di aggressore che quello di aggredito sa bene che si tratta di un gioco i cui ruoli sono intercambiabili e la persona nota, l’amico, il complice, è sempre ben visibile sotto la maschera.
Nel virtuale, dove l’identità ed il viso di chi si cela dietro ad un nome non è noto, la cosa è piuttosto diversa. E nemmeno esiste un patto condiviso, un “facciamo che io sono questo e tu sei quello”. C’è chi sul web recita una parte e chi no. In questo modo l’aggressività, anche se fosse simulata, in mancanza di accordi e di una percezione chiara dell’altro come complice nel gioco, dell’altro dietro al ruolo, rischia di colpire non il personaggio ma la persona.
Comunque l’interpretazione dell’aggressività virtuale attraverso la metafora del gioco di ruolo si adatta solamente a quelle forme di aggressione che si manifestano, appunto, nell’ambito del gioco. Non spiegherebbe l’acting out di chi decide di colpire un altro con forme di aggressività dirette e private.
Insomma, se sto semplicemente giocando a fare l’aggressivo, mi limito a farlo nel comune luogo di gioco.

ciao