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15-05-2008, 18.52.18 | #1 |
like nonsoche in rain...
Data registrazione: 22-09-2005
Messaggi: 1,770
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I "criminali": chi sono, cosa rappresentano, come trattarli
Vista la discussione sull’anarchismo nella sezione Cultura e Società Sull'anarchismo: riflessioni sparse mi pareva appesantita da più filoni di riflessioni, ho deciso di portare un’importante questione emersa (alla pagina 8 della discussione che credo possiate leggere anche se non avete voglia di guardare il resto); questione alla vostra attenzione per conoscere il vostro punto di vista e relative riflessioni. Non intendo dunque parlare di anarchia, cioè sovrapporre le due discussioni, ma di quello che mi sembra da sempre un problema sociale molto peculiare per capire l'ambiente in cui viviamo: il modo di trattare i “diversi”, coloro che “deviano”, i “criminali” ovvero coloro che compiono giuridicamente un "crimine", dai ragazzi dei centri sociali che imbrattano una banca ed incendiano un cassonetto, a coloro che consumano droghe leggere o pesanti, sino a coloro che rubano ed arrivano a violentare e compiere un omicidio, facendo naturalmente le dovute distinzioni.
Vorrei porvi quattro domande generali:
Grazie delle eventuali riflessioni. Dato il taglio psicologico e di comprensione nostra e degli altri, mi è sembrato opportuno porre qui queste domande. Antonio |
15-05-2008, 20.25.40 | #2 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
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Riferimento: I "criminali": chi sono, cosa rappresentano, come trattarli
Citazione:
Ti ringrazio Antonio per questo topic al quale posso contribuire grazie alla mia preparazione ed esperienza in materia. 1---Le persone di cui parli, specialmente se si tratta di giovani, non sono differenti da ogni essere umano in quanto sensibilita', e trovando il contatto saremo spesso sorpresi dalla loro capacita' a dare e pure ad empatizzare. Anni fa' ho preparato un lavoro accademico sul tema, comparando gli ospiti di un carcere giovanile con coetanei studenti liceali. Non si e' trovata differenza alcuna nella capacita' di empatizzare. 2---Le origini del loro comportamento sono quasi sempre legate all'ambiente in cui sono cresciuti, senza pero' escludere elementi organici o ereditari. 3---La comprensione e' importante, ma cosi' pure un trattamento basato su autorita' e coerenza. Importantissima la sincerita' nei rapporti per una reciproca fiducia. L'isolamento ha lo scopo di difendere la societa', ma non giova all'educazione del deviante. Aggiungo una mia osservazione: giovani "criminali" hanno un grande bisogno d'affetto e comprensione. Secondo me nel rapporto terapeutico la personalita' del terapista e' piu' importante del metodo di cui fa uso. |
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16-05-2008, 23.11.48 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 08-06-2005
Messaggi: 697
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Riferimento: I "criminali": chi sono, cosa rappresentano, come trattarli
Citazione:
Ciao Hava. Sono stata contrattista per i progetti europei EQUAL e FER (Fondo europeo per i rifugiati). Credo che tu possa trovare informazioni a riguardo nell'internet. Obiettivo di EQUAL era di avvicinare al mondo del lavoro gruppi a rischio (fra cui tossicodipendenti ed ex-carcerati). Io mi occupavo dei richiedenti asilo a cui si insegnava la lingua del paese, si faceva un'analisi delle competenze e si organizzavano stage per mantenere attive le loro conoscenze in attesa dell'esito della loro pratica. Inoltre si animavano attività varie, fra cui anche incontri con la popolazione residente. Nel progetto FER ho animato seminari per scoprire talenti da valorizzare e mettere le persone in grado di animare a loro volta delle attività. Un successo particolare ha avuto il corso di modellaggio animato da uno sculture nigeriano che è terminato con un'esposizione presso le istituzioni europee ed un reportage televisivo. Le mamme partecipavano alle lezioni portando i loro bambini. Questi progetti vengono realizzati anche in Italia naturalmente. Io sono rimasta molto impressionata dal lavoro di Teatro di Nascosto. www.teatrodinascosto.it Mi è piaciuto moltissimo lavorare con i migranti e da loro ho imparato moltissimo, ma era troppo frustrante vederli sparire perché la loro domanda d'asilo veniva rifiutata e quindi veder svanire il tuo lavoro. Soprattutto sapendo che nella clandestinità i tuoi amici sarebbero facilmente scivolati verso la delinquenza (soprattutto traffico di droga e prostituzione) o il suicidio (uno è stato trovato sotto un treno). Avevo l'impressione di aver nutrito aspettative che non potevano essere incontrate e quindi di aver ingannato queste persone. Mi vergognavo di essere europea, cittadina di quell'Europa che prima si appropria delle risorse del tuo paese e poi ti criminalizza. Eppure a loro bastava qualche goccia di attenzione e qualche spiegazione su come funzionano le cose nella società di accoglienza per sentirsi rispettati e mostrare cooperazione. Alcuni hanno ricevuto lo statuto e mi fa sempre grande piacere incontrarli e non me ne importa proprio niente di quello che dicono i vicini di casa quando vengono a trovarmi delle garbatissime e bellissime persone di tutti i colori. |
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16-05-2008, 23.58.33 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
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Riferimento: I "criminali": chi sono, cosa rappresentano, come trattarli
Citazione:
Tornerò sull'argomento... ora ho troppo sonno! |
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17-05-2008, 01.36.32 | #10 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-12-2005
Messaggi: 542
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Riferimento: I "criminali": chi sono, cosa rappresentano, come trattarli
Citazione:
Bellissima questa testimonianza che riflette fra l'altro grande fede nell'umanita' . Grazie Monica! |
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