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13-08-2014, 14.21.02 | #3 | |
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-04-2014
Messaggi: 268
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Riferimento: Famiglia avvolgente e solitudine (in rapporto a depressione e affini)
Citazione:
Grazie davvero Acquario, hai inteso alla perfezione il senso del mio dubbio e trovo molto verosimile anche il ruolo di tutte le ragioni storiche che richiami, e poi trovo perfetta la citazione di Jacopus. Anzi la trovo davvero preziosa e per questo partirei da essa. Tutti sappiamo che è verissimo e frequentissimo quel che ricorda Jacopus. Solo che...la causa di tutto questo NON è (salvo casi criminali) un progetto consapevole, e (secondo me) si determina per una serie di giochi incrociati che fondano sulla inautenticità della comunicazione di ciascuno ("vittima" compresa) e malgrado la mole di chiacchiere e affettuosità, dove il vero gioco di ciascuno è altissimamente individualistico e teso a preservare se stesso , salvo farne le spese ...forse proprio quando è più dotato intellettivamente, e proprio perchè essendo più dotato si è costruito la più fitta rete di "omissioni per condividere", nelle quali già resta imprigionato da solo, e inoltre, quando sta male, si ritrova la famiglia avvolgente che ...con lui condivide quelle parole e quei rituali....della cui effettiva NON condivisione DI SIGNIFICATO era già intimamente perplesso, ma che ...non avendo "smascherato" quando stava bene....chiaro che non avrà la forza di smascherare quando sta male. Inoltre...è proprio la vittima che si ostina a continuare a tacersi la verosimile soluzione e quindi a dover deglutire che la stessa messinscena formalmente condivisa continui e anzi si incrementi e addirittura lo travolga e fagociti... Torno all'esempio della infelice amica per spiegarmi : la conosco da oltre 25 anni e ho sempre avuto uno squisito rapporto con lei (e devo anche ammettere di averlo molto più per merito suo che mio). Era una ragazza piena di buone doti, vivace intellettualmente, con tanti interessi tutti sani. Educatissima, credente e praticante con intensità e gioia. Quando 25 anni fa sposò un ragazzo che io conoscevo da bambina...onestamente restai molto meravigliata. Senza alcuna cattiveria : lui è un ottuso totale e palese (è proprio un fatto conclamato, non è che sia un mio giudizio in punta di forchetta!) , uno che non riesce a scrivere una frase con solo soggetto-verbo-complemento se non gli si detta. Oltretutto ...mai stato avvenente, se questo può essere importante. Insomma...lui non aveva proprio NULLA in comune con lei , e tanto meno la Fede , nè la sensibilità, nè l'educazione. Il connubio era davvero strano, ma...si sa...l'ammmmore dona lenti rosa...e mi chiedevo soltanto quanti mesi potessero durare queste lenti rosa... Ebbene...le lenti rosa non si sono mai infrante (stando a quel che si osserva dall'esterno) : lei lo ha "formato" con pazienza e abnegazione ai propri valori (non doveva essere difficile, trattandosi di autentica "foglio bianco") e gratificandolo con la più amorevole cura di ciò che piace a lui (la tavola, la cura della casa, la cura dei famigliari di lui). E' quindi durata, e dura, una coppia (che oggi ha due bravi figli ...stranamente piuttosto "a modo loro": adorano i genitori, ma tendono visibilmente a prendere strade proprie, per fortuna) . Una coppia in cui è tutto un risuonare di "amò" e correlativo "amò" , in cui lei ogni giorno ringrazia Dio di aver incontrato un uomo così meraviglioso, e in cui lui...va a tutte le funzioni religiose e la segue cercando di dare il meglio di sè, ma basta qualunque micro imprevisto fuori copione a far emergere conclamatamente il nulla che è sempre stato, e purtroppo sempre sarà. Per entrambi è stato il primo ammmmore , ed è anche un caso misteriosissimo di desiderio perdurante (sto pensando al 3d sulla coppia) benchè lei sia passata dal peso di 48 kg di quando lo conobbe ....a quello di circa 140 kg attuali (con autentica trasfigurazione fisica). A riprova : lui la accompagna accoratamente per psichiatri, ma...magari durante il viaggio in auto...gli sfugge un altrettanto sofferto "amo', ma hai presente che non lo facciamo da tot !?" Insomma...come nei film di Verdone.... lui ama lei, lei ama lui...lo vedi che la cosa è perfetta? Gli occhiali rosa non si rompono mai, e tutto è un VERBALE inno alla Vita per essersi incontrati. SOLO CHE ....circa sei-sette anni fa....lei si sveglia con istinti suicidi (che non confessa neanche) , sta malissimo, non riesce ad alzarsi dal letto, e comincia a pregare Dio che la faccia morire perchè sente che non riesce a seguire più nulla, non ce la fa, e allora si sente indegna soprattutto come mamma (NON LO E' INDEGNA, ASSOLUTAMENTE!!!! NON LO E' MAI STATA!!!! e' una mamma attentissima e amorevolissima!!!!!) . Esami di ogni tipo e un solo responso corale degli Specialisti : disturbo bipolare (grave). Segue severa terapia farmacologica e si evidenzia tutto l'alternarsi tipico della patologia. In fase up...l'infelice amica si stra-dedica alla famiglia e organizza viaggetti che le piacciono da morire. Poi magari li vive da infelice se i figli non li seguono , e diventano una tortura anche i viaggetti...e torna in fase " down" , ogni volta peggiore e più prolungata della precedente. Ora : io avevo preso questo caso proprio perchè è davvero nitido (relativamente alla complessità dell'argomento, ovvio) in quanto ....qui non c'è alcuna interferenza di conflittualità espresse, o maltrattamenti o insoddisfazioni DICHIARATE. Chiaro che il mio presupposto implicito è che in realtà...sia stata lei molto più carnefice che vittima (senza assolutamente saperlo) . Ma...come faccio a non pensare che - per soddisfare il proprio desiderio di avere un marito e una famiglia - avrebbe cercato SIA di scolpire a propria immagine anche la pietra e SIA di negare a se stessa e al prossimo che la pietra fosse ...solo pietra? Da qui nasceva la mia domanda , e cioè : ma quale potrà essere il senso di disperazione quando si sta male perchè si è avuta la presunzione di negare anche a se stessi la realtà, e quando si è VOLUTO scolpire un mondo di replicanti di pietra, SE POI ci si attende che questi abbiano davvero anima, e per di più complanare alla nostra? |
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13-08-2014, 22.08.50 | #4 |
Nuovo ospite
Data registrazione: 09-08-2014
Messaggi: 86
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Riferimento: Famiglia avvolgente e solitudine (in rapporto a depressione e affini)
Un disturbo severo come la bipolarità non può emergere dal rapporto con il proprio marito ad una età matura. La tua amica probabilmente ha esternato questo disturbo a seguito del rapporto con il marito ma la radice del suo malessere inevitabilmente è antecedente.
Di più non credo si possa dire. Posso solo fare delle ipotesi. Che la tua amica abbia a sua volta avuto una madre che si è sacrificata per un marito "semplice". Oppure che abbia voluto riempire un vuoto precedente con la cura per la famiglia. Un altro aspetto sarebbe da approfondire. Perché la tua amica ha voluto modellare il proprio marito? Sembra quasi che in questo modo non amasse la personalità del marito quanto la sua capacità di modificarlo. Un rapporto del genere, fortemente asimmetrico, non presuppone nulla di buono. |
14-08-2014, 01.03.22 | #5 | ||
Nuovo ospite
Data registrazione: 22-04-2014
Messaggi: 268
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Riferimento: Famiglia avvolgente e solitudine (in rapporto a depressione e affini)
Citazione:
Centro TOTALE, Jacopus. Vere ENTRAMBE le possibilità! La mamma di lei , che conosco e stimo, si è a propria volta immolata ad un marito "semplice". Ma..questo signore è morto giovanissimo ...e la figlia lo mitizza da sempre, senza aver mai saputo di fosse.... Citazione:
Non so perchè abbia inteso modellare il proprio marito, e condivido che in questo non ci sia nulla di positivo. Però, riportandomi al punto precedente, credo che per lei fosse in qualche modo "naturale"...nel senso : si era già costruita suo Papà con la sua fantasia, e ...forse pensava che la vita fosse tutta da poter costruire e colorare, come nei fogli bianchi dati a un bimbo..... Non a caso l'avevo già scritto: lei scelse per compagno....un foglio palesissimamente bianco, e tutto da colorare................. |
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