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11-02-2008, 17.15.32 | #5 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 02-04-2002
Messaggi: 2,624
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Riferimento: L'emancipazione femminile.
Citazione:
Hai ragione, perfettamente ragione se non sfuggissero alcuni piccoli "dettagli". Non ho specificato volutamente a quale religione mi riferivo, perchè in effetti mi riferivo a tutte le religioni. Non certo oggi, ma la chiesa cattolica secoli fa diceva che la donna era senz'anima. Ovviamente, ultimamente si è dovuta ricredere, e anche se con secoli di ritardi ha fatto ammenda anche su Galileo Galilei. Da qualche parte hanno scritto ..... la moglie sia sottomessa al marito....? Ho parlato di religioni e non ho citato Cristo proprio perchè Gesù non era misogino, non era contro le donne, ma in loro favore. Basta leggersi qualche vangelo e vedere che era sempre seguito da donne che lo amavano, ascoltavano e molte volte le ha lodate. Se mettiamo poi che è molto probabile che fosse sposato alla Maddalena, cresce ancora di più la convizione che l'amore non ammette livelli superiori o inferiori. Ovviamente, se il prete dice: devi sopportare, devi perdonare, devi obbedire a tuo marito ecc.ecc. per secoli e secoli la povera donna finisce per credere che VERAMENTE dio abbia voluto fare di lei la serva dell'uomo, se non la sua schiava, se non una cosa da trattare come una cosa. La mia generazione sa ancora di cosa sto parlando. Sa che una donna che usciva incinta fuori dal matrimonio era meno di una prostituta. Che una donna doveva servire il marito, che doveva annullarsi per lui, e sopportare sopportare sopportare. Oggi si esagera nell'altro senso, lo so. Ma la vera parità fra uomo e donna è ancora di là da venire. E per parità intendo parità, non accetto neppure che la donna debba sentirsi o mostrarsi o cercare di essere superiore all'uomo. Non ha senso. Se la religione cristina (ora facciamo un bel nome) avesse seguito veramente la parola di Gesù ora saremmo ad un livello evolutivo molto ma molto più avanti di quanto siamo. Avremmo recuperato 2000 anni e non solo una decina e passa. Come si è già trattato in altre discussioni, del vangelo la religione cristiana ha applicato molto poco se non troppe volte l'esatto contrario di ciò che è scritto. Estromettendo le donne che erano al seguito di Gesù, ivi compresa Maria Maddalena (che pare fosse destinata a succedergli spodestata da Pietro) si è creato un patriarcato di fatto che ha escluso qualsiasi parità fra i sessi. I maschi si sono così impadroniti di leggi e costumi schiacciando le donne che da sempre temono perchè sanno più forti di loro. Ignorando la cosa più importante che le donne sono molto forti e pericolose ma hanno l'Amore che le mitiga, che trasforma il loro potere più in creazione che in distruzione. |
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11-02-2008, 18.43.04 | #6 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'emancipazione femminile.
Religione cattolica.
aggiungerei qualcosina tanto per mettere i puntini sulle i, cosine che francamente sì disturbano un tantino, così a mero titolo esemplificativo. - impossibilità per le donne di accedere alla carriera ecclesiastica - impossibilità di dire messa - verginità della Madonna: Gesù sarebbe nato da una donna vergine. Per ora, mi viene in mente solo questo. Sarà poco? |
12-02-2008, 11.17.26 | #7 | |
Ospite abituale
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Riferimento: L'emancipazione femminile.
Citazione:
senzanome, sarà poco? Penso di poter azzardare che la tua sia una domanda retorica. Fuor di dubbio, i tuoi puntini sulle i non sono poco. In essi piuttosto è contenuto l'essenziale. Certi apologeti del fenomeno storico del "Cristianesimo" - per fenomeno storico del Cristianesimo intendo la storicità, l'esser-storico della credenza cristiana - si riferiscono alla figura di Gesù il nazareno come all'ultimo baluardo di una fede ormai da lungo tempo perduta, l'ultimo baluardo di un senso superiore che nato con Gesù stesso, sarebbe stato più o meno progressivamente tradito. Per quegli apologeti dunque ed in sostanza, ci sarebbe da una parte il Gesù buono, misericordioso ed amante delle donne, e dall'altra la chiesa cattolica cattiva e misogina. Ma è proprio così? Ciò che sappiamo sulla figura di Gesù il nazareno lo sappiamo in base a quanto i credenti in senso cristiano chiamano "testi sacri". Non sappiamo dunque se la figura di Gesù sia una ente storico, storico nel senso di uomo realmente stato. Non lo sappiamo, possiamo semplicemente crederlo. Ebbene, pur ammettendo tale storicità, a mio avviso, quanto affermato dallo stesso Gesù nel celeberrimo "Discorso della montagna", costituisce un perfetto anello di con-giunzione tra quanto contenuto in termini di misoginìa nel cosiddetto "Vecchio Testamento" e quanto avvenuto negli stessi termini di misoginìa nei circa duemila anni successivi alla presunta nascita del "Cristo". Una misoginìa che perdura, tra l'altro, con l'impossibilità nell'ambito della "chiesa cattolica" per la donna di aver accesso alla carriera ecclesiastica, una misoginìa che perdura tra l'altro nel fatto che una buona fetta dell'elettorato italiano crede ancora nella letteralità delle "Sacre Scritture" e dunque anche nel carattere non allegorico delle 'nascita verginale'. Quale emancipazione femminile? A tal proposito mi piace ricordare quanto scritto da Richard Dawkins, ovvero da colui che viene considerato il massimo rappresentante dell'ateismo dei nostri giorni: " Nonostante le buone intenzioni dei teologi raffinati, è inquietante vedere quante persone continuino a prendere alla lettera le Scritture, compresa la storia di Noè. Secondo un sodaggio Gallup, sono circa il 50% dell'elettorato americano." Cfr. L'illusione di Dio, Mondadori, Milano, 2007, pag. 234. E in Italia? Quale sarà la percentuale dell'elettorato italiano che crede nelle "Scritture" in senso non allegorico? Non solo, ma quanto ci si rende conto della percentuale di italiani che non sarebbe, non è capace di una distinzione tra lettura letterale e lettura allegorica? Quanti sono ancora gli italiani e soprattutto le italiane che non si pongono il problema del carattere simbolico o meno della nascita verginale? Nel capitolo del quale il brano citato fa pare e intitolato L'antico Testamento, Dawkins discute e denuncia l'ethos misogino dell'Antico Testamento. E quello del Nuovo? Anche Dawkins non riconosce quello del nuovo, vale a dire quello contenuto in un altro lapidario comandamento: " Chi solo guarda negli occhi un'altra donna commette adulterio nel suo cuore" Ecco, se Gesù di Nazareth non fosse stato questo comandamento, sia esso reale, sia esso fantasticato da altri per lui, non ci sarebbe stato un "Cristianesimo". Gesù di Nazareth, tanto nella sua possibilità di figura storica, tanto nella sua possibilità di figura mitica fu ed è questo comandamento, questo ethos. Ed è un ethos altissimamente misogino nella misura in cui non avrebbe permesso e non permetterebbe ad una donna neanche di essere guardata da un uomo che non fosse e che non sarebbe il suo, vale a dire l'unico e per l'eternità. Franco |
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12-02-2008, 15.05.35 | #8 |
Ospite abituale
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Riferimento: L'emancipazione femminile.
Citaziona Da Mary
I maschi si sono così impadroniti di leggi e costumi schiacciando le donne che da sempre temono perchè sanno più forti di loro. Ignorando la cosa più importante che le donne sono molto forti e pericolose ma hanno l'Amore che le mitiga, che trasforma il loro potere più in creazione che in distruzione. Carissima Mary. Premetto che io non sono assolutamente un maschilista,anzi, sono un profondo assertore della parità dei sessi. la donna,come tu giustamente affermi è sempre stata,se non più forte,senz'altro alla pari dell'uomo. Confermato questo, viene spontaneo chiedersi; Come mai è sempre rimasta in secondo ordine? Come mai nonostante la sua forza e la sua intelligenza si è sempre lasciata soggiogare da un uomo meno intelligente e meno forte di lei? a me viene quasi da pensare che lei stessa l'abbia fatto di sua scelta. A mio avviso e non solo mio,la donna avrebbe potuto sempre avere la stessa valenza dell'uomo ed oserei dire anche superiore se avesse avuto la elementare intelligenza di evolversi,mantenendo però sempre il suo importantissimo e meraviglioso ruolo donatogli da madre natura. Non senza ragione escono dal tuo intelletto gli appellativi "Forti e Pericolose" E' questo tipo di mentalità famminile che probabilmente ha imposto agli uomini,ed anche alla chiesa di mettersi in difesa.Questo modo di pensare secondo mè è una delle cause che ha relegato la donna in secondo ordine. L'evoluzione e l'emancipazione della donna è sacrosanta ed ottenibile,se intelligentemente lei stessa riuscirà a comprendere di non abbandonare il proprio ruolo naturale che gli dà la possibilità di essere la regina della società.Se,come stiamo attualmente notando,lei pretende di potersi sostituire all'uomo,sta commettendo un ulteriore MADORNALE errore a suo danno. Sappimi dire,per favore se sono molto in errore. Un amichevole Ciao espert37 |
12-02-2008, 15.40.15 | #9 | |
Ospite abituale
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Riferimento: L'emancipazione femminile.
Citazione:
Per quanto riguarda le prime due non è la Bibbia a imporle, ma l'istituzione Chiesa che ha le sue leggi ed è stata fatta dall'uomo. Anche tra gli ortodossi, rimanendo in ambito di religione cristiana, le donne non possono fare niente, addirittura non possono partecipare al rito quando hanno il ciclo mestruale, devono coprirsi la testa per entrare in chiesa, e devono seguire le celebrazioni separate dagli uomini ( il che è ancora peggio della chiesa cattolica). In tutto ciò c'è una spiegazione: la Chiesa cattolica e ortodossa sono chiese antichissime, che hanno sfornato i loro dogmi in tempi in cui ancora la donna era vista come inferiore. Già se vai a vedere tra i protestanti, che professano una religione piuttosto nuova rispetto alle altre, anche le donne possono diventare "pastora" e essere a capo di una comunità, anche se cmq non rivestono la stessa figura del sacerdote o del Papa o di qualsiasi ministro della Chiesa. E cmq tutto il mondo cristiano crede nel parto verginale della Madonna, visto che sta scritto nella Bibbia, e sicuramente non è un simbolo, ma un miracolo. |
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12-02-2008, 17.52.15 | #10 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: L'emancipazione femminile.
Citazione:
Caro Expert, non bisognerebbe sottovalutare, però, la potenza delle tradizioni dei condizionamenti culturali, e del clima socioeconomico proprio di ciascuna epoca. Per quale motivo milioni di uomini e donne intelligenti si sono lasciati soggiogare da ideologie come quella nazista, mandando a morte milioni di ebrei, considerandoli (contro ogni evidenza) esseri sub umani da sterminare? I colpevoli dei crimini nazisti vennero puniti, mentre la società tedesca e quella italiana non vennero processate e condannate per aver creduto a quelle cose e magari denunciato il vicino di casa ebreo. Come mai i nostri padri non hanno avuto l'elementare intelligenza di opporsi al nazifascismo? Certo, non tutti vi aderirono, così come non tutte le donne, nel corso della storia si sono sottomesse facilmente alla tirannia dell'epoca. Nell'Impero romano, durante il II secolo, ad esempio, le donne godettero di una certa indipendenza, grazie a una legge del senato che permetteva loro di ereditare i beni dei congiunti o del marito. Quante donne hanno governato, a volte da reggenti, a volte da regine, come la grande Elisabetta I, per citare un esempio illustre, o Maria Teresa d'Austria. Ad esempio, lo avresti mai immaginato che il Profeta Maometto (sì, proprio lui!!!) lavorò per Khadigia, ricca mercantessa dell'Arabia pre-islamica, donna indipendente e libera, che lo amò, lo sposò e gli garantì una vita agiata? O che la Contessa Matilde di Canossa controllava un feudo grande quanto quasi tutta la Toscana nell'XI secolo? Il fatto è questo, se la maggioranza delle donne "si è sempre lasciata soggiogare da un uomo", per usare la tua espressione, ciò è avvenuto non per intrinseca stupidità o per libera scelta, ma per la mancanza di potere economico, da una parte, per conformità alle tradizioni e alle leggi dell'epoca, dall'altro. Al pari di quei tedeschi o italiani che non potevano fare a meno di aderire al partito, pena le botte, l'olio di ricino e le persecuzioni, al pari di coloro che sono cresciuti (come mio padre) durante il ventennio fascista e furono educati ad ammirare quel grand'uomo di Mussolini e a indossare le divise dei Balilla e, in Germania più che altrove, a scansare gli ebrei come fossero topi di fogna, e a mandare i bambini nelle camere a gas perché era il loro dovere, al pari di loro, milioni di esseri umani pensanti, le donne si sono adeguate, perché essenzialmente educate a pensare che era giusto così. Oggi i tempi sono cambiati, io ho avuto molte più possibilità di mia madre, oggi io posso dire di no, posso andare in un tribunale a fare valere i miei diritti, qualora venissero violati, oggi la Chiesa non può impormi nulla, persino la religione è una libera scelta. Non ci sono più roghi o inquisizioni. Io spero solo che nessuna legge, MAI PIU', inchiodi una donna a quel Citazione:
Citazione:
perché la donna è anche un essere umano, una persona, un individuo che ha diritto a seguire la sua vocazione, qualunque essa sia, e che non sempre coincide con il ruolo impostole da madre natura. Guardiamo un momento alla religione, che da sempre ha posto in relazione Dio e Natura. In ogni epoca, in ogni cultura, sono esistite vergini sacerdotesse che hanno abdicato al ruolo di madre per seguire un altro destino. Gesù stesso ha detto che "ci sono uomini che si sono eunucuati da sè", lui per primo abdicò al ruolo impostogli da madre natura, quello di procreare, quello di essere padre. E non dimentichiamoci delle monache, pensiamo anche a quelle di clausura, che dedicano la vita alla preghiera e rinunciano al ruolo di "regine della società". Ed è anche per questo che io non capisco e non capirò mai per quale motivo un uomo, che ha rinunciato ad essere padre, a procreare, come Benedetto XVI, e quindi ha scelto di eunucuarsi da sè, si arroghi il diritto di affacciarsi a un balcone e di blaterare di ruoli naturali e di famiglia! Non è il tuo caso , caro Expert, non sentirti offeso da questa mia ultima osservazione, so che sei felicemente sposo e padre. E' solo che secondo me l'emancipazione femminile, già avviata, per mia fortuna, passa anche attraverso la possibilità di scegliere, secondo coscienza, il tipo di vita che si vuol condurre. |
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