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19-07-2007, 12.00.50 | #54 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 10-06-2007
Messaggi: 50
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Riferimento: Diario della felicità
Citazione:
..provo a rispondere alla tua domanda..ma in maniera semplice, cercando di ricorrere ad esempi pratici.. ..quand'ero più piccola non capivo i desideri di una mia cugina che, a 16 anni, pensava al "corredo" (eh sì! a sud si usa ancora..), a trovarsi un marito (e infatti si è sposata a 23 anni), ai figli che avrebbe avuto e tutt'al più a fare l'insegnante (ora lavora nella lavanderia del marito..)..Mi chiedevo: "davvero si possono volere cose così banali?", non era forse più interessante sognare una carriera con viaggi, un lavoro "internazionale", imparare lingue straniere? ..allo stesso modo, mi sembravano terribilmente "normali" e di poco stimolo le "soddisfazioni" e i "piaceri" di alcuni ragazzi come "macchine", "cibo".. ..Ora mi rendo conto che..beh, da un certo punto di vista, il loro "piacere", la loro "felicità"..è forse più sentita della mia (che ci sto a riflettere su..): il cibo è buono ed è stato apprezzato per quel che era, l'atto del comprare la macchina ha dato vari tipi di piaceri e soddisfazioni (quello di sapere che si hanno i soldi per poterla comprare, la felicità del poterla guidare e, perché no, il piacere di mostrarla agli altri)..In effetti, la loro felicità sembra corrispondere ad uno stato di "soddisfazione" ( o "appagamento").. ..qualcuno potrebbe obiettare "si, ma loro non sono pienamente consapevoli" della loro felicità..perché non sono consapevoli di sé stessi..Vero..ma esser..troppo consapevoli implica che si è fin troppo consapevoli della caducità delle cose.. ..la "consapevolezza" può aiutare a reagire nei momenti di difficoltà, ma anche chi non fa meditazione (etc.) può trarre i suoi insegnamenti dai momenti "no"..un manager esaurito arriverà ad accorgersi di aver superato la soglia dello stress..sarà il suo fisico ad "avvisarlo"..anche se non conosce il principio di alternanza tra Yin e Yang.. ..@ Lord Kellian..sembra che nella tua ricerca per distinguere ciò che è "vero", "reale", tu sia più "attento" di molti di noi alle sfumature della parole ..non avrei mai detto che una delle componenti del piacere fosse quella intellettuale..onestamente avrei legato il termine "piacere" più ad un'esperienza sensoriale.. |
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19-07-2007, 12.37.42 | #55 |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
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Riferimento: Diario della felicità
Ecco, penso ci stia bene nel "Diario della felicità", accanto alla poesia di Neruda...
Big Kahuna. Il monologo Goditi potere e bellezza della tua gioventù. Non ci pensare. Il potere di bellezza e gioventù lo capirai solo una volta appassite. Ma credimi tra vent'anni guarderai quelle tue vecchie foto. E in un modo che non puoi immaginare adesso. Quante possibilità avevi di fronte e che aspetto magnifico avevi! Non eri per niente grasso come ti sembrava. Non preoccuparti del futuro. Oppure preoccupati ma sapendo che questo ti aiuta quanto masticare un chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica. I veri problemi della vita saranno sicuramente cose che non ti erano mai passate per la mente, di quelle che ti pigliano di sorpresa alle quattro di un pigro martedì pomeriggio. Fa' una cosa ogni giorno che sei spaventato: canta! Non essere crudele col cuore degli altri. Non tollerare la gente che è crudele col tuo. Lavati i denti. Non perdere tempo con l'invidia: a volte sei in testa, a volte resti indietro. La corsa è lunga e, alla fine, è solo con te stesso. Ricorda i complimenti che ricevi, scordati gli insulti. Se ci riesci veramente, dimmi come si fa... Conserva tutte le vecchie lettere d'amore, butta i vecchi estratti-conto. Rilassati! Non sentirti in colpa se non sai cosa vuoi fare della tua vita. Le persone più interessanti che conosco a ventidue anni non sapevano che fare della loro vita. I quarantenni più interessanti che conosco ancora non lo sanno. Prendi molto calcio. Sii gentile con le tue ginocchia, quando saranno partite ti mancheranno. Forse ti sposerai o forse no. Forse avrai figli o forse no. Forse divorzierai a quarant'anni. Forse ballerai con lei al settantacinquesimo anniversario di matrimonio. Comunque vada, non congratularti troppo con te stesso, ma non rimproverarti neanche: le tue scelte sono scommesse, come quelle di chiunque altro. Goditi il tuo corpo, usalo in tutti i modi che puoi, senza paura e senza temere quel che pensa la gente. E' il più grande strumento che potrai mai avere. Balla! Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno. Leggi le istruzioni, anche se poi non le seguirai. Non leggere le riviste di bellezza: ti faranno solo sentire orrendo. Cerca di conoscere i tuoi genitori, non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. Tratta bene i tuoi fratelli, sono il miglior legame con il passato e quelli che più probabilmente avranno cura di te in futuro. Renditi conto che gli amici vanno e vengono, ma alcuni, i più preziosi, rimarranno. Datti da fare per colmare le distanze geografiche e gli stili di vita, perché più diventi vecchio, più hai bisogno delle persone che conoscevi da giovane. Vivi a New York per un po', ma lasciala prima che ti indurisca. Vivi anche in California per un po', ma lasciala prima che ti rammollisca. Non fare pasticci con i capelli: se no, quando avrai quarant'anni, sembreranno di un ottantacinquenne. Sii cauto nell'accettare consigli, ma sii paziente con chi li dispensa. I consigli sono una forma di nostalgia. Dispensarli è un modo di ripescare il passato dal dimenticatoio, ripulirlo, passare la vernice sulle parti più brutte e riciclarlo per più di quel che valga. Ma accetta il consiglio... per questa volta. |
28-08-2007, 17.51.07 | #56 |
a sud di nessun nord
Data registrazione: 28-08-2006
Messaggi: 245
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Riferimento: Diario della felicità
In questi giorni vado facendo mia l'idea che anche per la felicità vale quello che diceva Einstein per la creatività (mi sembra): "L'uno per cento è ispirazione e il 99 per cento è traspirazione".
Caro Diario, ti abbiamo assai trascurato in queste vacanze estive, il che conferma il fatto che quando si è felici e senza pensieri,, come durante il periodo vacanziero, risulta noioso e improduttivo parlare di felicità. La felicità la si vive e non si ha il bisogno di rappresentarla, nè di parlarne, nè di comunicarla. Volevo parlare di una cosa che mi è capitata guardando un film, non ricordo di cosa si trattasse e per quello che voglio dire non è importante: c'era un guerriero che lottava in maniera furibonda, continuava ad uccidere nemici ma gli si paravano incontro sempre nuovi arrembanti avversari pronti a colpirlo. Questo è andato avanti per un periodo lunghissimo (come avviene in quei film assurdi in cui bisogna raggiungere i 600-700 assassini, altrimenti non c'è gusto), ad un certo punto, sopraffatto da un nemico più in gamba di lui, il Nostro è stato colpito ed è caduto a terra. Tutto normale, direte voi. Io, invece di pensare alla tristezza che poteva invaderlo in quel momento funesto della sua vita ormai alla fine, ho intuito e pensato che quello potesse essere un momento di vera illuminazione per lui, non tanto per il fatto do trovarsi ormai prossimo alla morte, la grande livellatrice, quanto perchè poteva "arrendersi" e cadere a terra, sfinito, vinto, abbattuto. In quel modo vinceva però, perchè non doveva lottare più contro nessuno, poteva ritornare a sè, il suo vero sè e accettare serenamente quello che gli era capitato. Fuor di metafora, credo che questo sia uno dei segreti per essere felici: "arrendersi", accettare quello che il destino ha scelto per noi come la cosa più giusta. Quando si smette di lottare e divincolarsi (prego cogliere il valore simbolico di quello che sto dicendo) allora si avverte un senso di grande leggerezza e benessere, tutti gli ostacoli e le difficoltà svaniscono e perdono importanza. Fare tutto il possibile per cambiare quello che si può cambiare, per il resto lasciamo correre... |
28-08-2007, 19.30.34 | #57 |
Frequentatrice abituale
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Riferimento: Diario della felicità
Cioè dobbiamo imparare a coltivare la neutralità.
Un eccesso di desiderio è di ostacolo, così come lo è l'assenza di desiderio, quando degenera in rassegnazione. Spesso siamo incapaci di tollerare le frustrazioni che generano difese e tensioni, finendo con l'intrappolare la mente in circuito chiuso. Dovremmo, se capisco bene quanto ha scritto Vagabondo, lasciare spazio ad una flessibile fiducia, dovremmo essere disponibili, aperti, anche all'imprevedibile. C'è una poesia di Marianne Moore che forse in una sola frase descrive bene questo modo di porsi alla vita. La poesia si intitola CHE COSA SONO GLI ANNI? e appartiene alla raccolta "Unicorni di Mare e di Terra" <....Sa vedere nel fondo delle cose ed è lieto chi accede alla mortalità e nella sua prigione si eleva al di sopra di se stesso, come il mare dentro un abisso lotta invano per liberarsi e trova nell'arrendersi il suo perdurare. ...........> |
28-08-2007, 23.07.06 | #58 |
Ospite
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Messaggi: 7
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Riferimento: Diario della felicità
E CRESCENDO IMPARI.......
E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose. Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi... La felicità non e' quella che affanosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,... non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari..., la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova. Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose.... ...e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve. E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi, e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri. E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore, e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami. E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici. E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi. E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità. E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami... E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia. E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston. E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità. ( Anonimo ) |
29-08-2007, 00.23.22 | #59 |
iscrizione annullata
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Messaggi: 152
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Riferimento: Diario della felicità
Nulla di più infelice di un diar-io della felicità, un ricordo di attimi vaniti, echi in una memoria che vivendo (si fa per dire..) di censure, cesure, selezioni mai ricorda ciò che è (stato) ma solo ciò che non fu mai. Che tristezza
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29-08-2007, 09.43.46 | #60 | |
Frequentatrice abituale
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Riferimento: Diario della felicità
Citazione:
Non ne sono sicura, Renzaranda. L'attimo transita e lascia alla nostra cura l'arcano del tempo vissuto. Memorie sorprendenti, a volte inquietanti rappresentazioni del nostro essere-nel mondo. Agostino di Tagaste, parlando della memoria, ci conduce- nella parte conclusiva, alla seduzione di una paradossale ipotesi. "Quanto al presente, se fosse sempre presente senza diventare passato, non sarebbe più tempo - ma eternità. Dopo Neruda e Il monologo di Big Kahuna postati da Vagabondo del dharma, perché non ricorrere al Faust di Goethe? "Fermati dunque, sei così bello! Non potrà mai, l'orma dei giorni miei terreni, per volgersi di eoni scomparire. Presentendo in me quella felicità tanto alta, ora godo l'attimo mio più alto." Faust invoca la bellezza dell'attimo. Che si fermi. Che possa così godere il suo attimo di eternità. La parola ATTIMO ha lo stesso etimo di ATOMO - particella (di tempo) non ulteriormente scomponibile. La poesia e la filosofia hanno lasciato in noi l'orma di quella indivisibilità, che non è collocata in una successione temporale: di essa però intuiamo la grazia, l'estasi, il rapimento mistico, in un attimo senza fine... |
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