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09-06-2006, 19.03.17 | #33 | |||
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
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Citazione:
Non posso fare riferimento ad una certa "tradizione", almeno non è ancora diventata tale, ma io sono sicuro che col tempo le analisi cosmiche di Martinus avranno una grande influensa sul pensiero dell'uomo moderno, non superstizioso che cerca spiegazioni logiche sulle domande esistenziali. Quindi io non penso che sia tanto interessante parlare delle "tradizioni" ma preferisco parlare della realtà. La mia "certezza" risale dunque da analisi logiche. Citazione:
(Tu usi la parola "samsara" che, se non sbaglio è buddista, ma secondo me la concezione buddista della reincarnazione non è logica. Io parlo della reincarnazione secondo le spiegazioni di Martinus, cioè un processo logico in cui ogni essere rimane la stessa specie, e si evolve gradualmente da vita in vita e diventa sempre più consapevole e amorevole. Vale a dire che si evolve dal regno animale in un'essere da cimmia che diventa sempre più "umano" così come dimostra Darwin.) Se viviamo più di una vita fisica è ovvio che deve esistere qualcosa che sopravvive alla morte del corpo fisico. E ciò che sopravvive al corpo fisico è una "struttura spirituale" o un "organismo" sottile che consiste di energie sottili, e dietro di questo "organismo" sottile esiste l'essere vivente stesso. Questo essere, il nucleo spirituale più intimo in ogni essere vivente, non è creato, ma è sempre esistito. Quindi non si può dire che l'esistenza dell'individuo in senso assoluto ha inizio o fine. Citazione:
Se la legge del karma è una realtà universale vale naturalmente in tutte le situazioni, e tutto ciò che ha luogo oggi è risultato di azioni innescati nel passato, che nella vita attuale ritornano sotto forma del nostro destino. Ciao |
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10-06-2006, 09.03.21 | #34 |
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
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Imperdonabile davvero Visechi, cerco di rimediare va’
Comuqnue non capisco cosa vuoi dire, per un credente gli empi verrano distrutti per sempre, qualcuno attaccato all’idea dell’inferno li mandera’ a farli dannare in eterno, ma i giusti, per loro c’e’ la vita eterna, quindi la prospettiva atea sarebbe quella di negare una speranza al giusto di venire ricompensato per la sua retta condotta. Quindi non capisco cosa tu voglia dire, vuoi negare questa possibilita’ e questa speranza a un credente o vuoi dire che un ateo e’ eroico quando e’ giusto perche’ non lo fa per una eventuale ricompensa? Io in realta’ non capisco perche’ certi credenti l’inferno lo vogliano per forza anche quando va contro l’ortodossia.. Dovremmo essere tutti contenti che non esista, ne’ in scritture ne’ in catechismi. Dovremmo essere felici che nessun dio se l’e’ sognata una tale cosa. Ammesso che si sia davvero compreso il messaggio di amore cristiano anche per i nemici, e non si desideri invece davvero per proprio egoistico narcisismo, di essere sulla lista dei premiati col paradiso per poter gioire delle pene inflitte agli empi |
01-07-2006, 02.22.33 | #36 |
Ospite abituale
Data registrazione: 20-09-2005
Messaggi: 162
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Re: Dio e il problema dell'inferno
Concordo in pieno con quanto detto da Emily nel post d'apertura: Dio non codanna nessuno di propria iniziativa, siamo noi a decider se accettare la Sua salvezza o meno. Quindi penso che nel Giorno del Giudizio Cristo non farà altro che confermare delle NOSTRE scelte.
Sull'inferno: io penso (ma è un'opinione mia personale ovviamente) che l'infenro non sia un luogo di fuoco e zolfo, dove ci sono i diavoli con i forchettoni che ti torturano, ma bensì uno stato in cui si è separati da Dio, dove forse potremmo anche non essere coscienti. |
01-07-2006, 02.23.51 | #37 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 20-09-2005
Messaggi: 162
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Citazione:
Impossibile che si gioisca per la punizione degli empi, poiché Cristo stesso ha detto di amare i nostri nemici |
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31-07-2006, 13.42.02 | #38 | |
iscrizione annullata
Data registrazione: 23-02-2005
Messaggi: 728
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Riferimento: Dio e il problema dell'inferno
Citazione:
La debolezza del tuo argomento consiste nell'arbitrarietà della premessa "B". La "bontà" di Dio, infatti, non necessariamente corrisponde a ciò che "buono" viene definito dagli uomini secondo i loro costumi, cultura, abitudini. Persino la "bontà" umana può rivelarsi, in molti casi, attraverso l'immediato infliggere una sofferenza. Come quando, ad esempio, il chirurgo interviene sul nostro corpo per eliminare una patologia che potrebbe arrecarci una morte precoce. Oppure quando neghiamo l'obolo al bambino che ce lo chiede, preferendo acquistargli da mangiare: ben sapendo che il padre, a casa, lo tormenterà per il mancato introito. Lo facciamo per dissuadere gli adulti dall'impiegare bambini sfruttando la nostra compassione. Se anche l'altruismo umano può essere veicolato dal dolore e da una sofferenza inflitta, è lecito presumere che la bontà divina si adegui sempre e necessariamente alle nostre aspettative? |
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31-07-2006, 14.14.18 | #39 | |
torna catalessi...
Data registrazione: 30-08-2005
Messaggi: 899
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Riferimento: Dio e il problema dell'inferno
Citazione:
eh ma che bene può mai derivare da una pena eterna? Il concetto dell'inferno è diverso dal concetto del chirurgo che opera per salvare la vita del paziente. E' qualcosa che richiama l'inquisizione e la tortura efferata. E' come se condannassi il peggiore degli assassini rinchiudendolo in un carcere dove non solo lo privo della libertà, o anche della vita (se vige la pena di morte), ma dove lo torturo in modo indicibile.Dov'è il senso, o il bene che se ne può ricavare?considerando poi che il tutto è eterno, senza scampo. La bontà di Dio, come dici tu, forse non rispecchia la bontà degli uomini....ma non dovremmo noi essere fatti a sua immagine e somiglianza? |
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01-08-2006, 07.19.47 | #40 |
Moderatore
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Riferimento: Dio e il problema dell'inferno
La bontà di Dio, come dici tu, forse non rispecchia la bontà degli uomini....ma non dovremmo noi essere fatti a sua immagine e somiglianza?
..be a me pare che e' quello che ci hanno inculcato per duemila anni,ma chi dice che le cose stiano veramente cosi?!..in fondo non e' sempre l'uomo che ha prodotto un concetto basato unicamente su se stesso? e' un po come a quando si credeva che la terra era al centro dell'universo e tutto ruotava intorno a lui e questo secondo me si riaggancia pure alla domanda di partenza.. |