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02-05-2006, 19.15.27 | #25 |
Panta rei...
Data registrazione: 28-01-2006
Messaggi: 181
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guardate questo link al punto dove parla della "consequentia mirabilis" http://www.forma-mentis.net/Filosofi...a_principi.htm
e vedrete che il ragionamento che almeno una verità assoluta deve esistere è perfettamente corretto. |
03-05-2006, 10.37.35 | #26 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Citazione:
Se per verità assoluta intendiamo una verità inconfutabile ed universalmente valida allora io dico che questa verità non può in alcun modo essere stabilita dall’uomo. A lui sono riservate solo verità relative e spesse volte costruite a suo uso e piacimento. L’Essere uomo…mortale, imperfetto, fallibile implica che qualsiasi cosa da lui prodotta, pensata o immaginata, non possa essere universalmente valida. La verità assoluta deve essere invece assoluta per tutti. Una verità nasce da un soggetto pensante e per poter essere dimostrata abbisogna di un ragionamento. Qual è la base di partenza del ragionamento? Una verità. Non è possibile costruire un ragionamento se non si parte da un qualcosa che PER NOI è preso a verità. Il concetto così prodotto sarà l’elaborazione di verità primitive, esperienze, schemi mentali e linguistici e per quanto tendenti al vero possano essere risulteranno sempre conformati al nostro essere uomo. Si scrive: non può essere che una cosa sia e non sia una certa cosa allo stesso tempo e nel medesimo rispetto quindi “Se Socrate è un uomo, allora non è una mucca” bene… Io ho individuato che Socrate è un uomo in base al mio concetto di uomo e quindi inserendolo in una determinata categoria. Per procedere con successivi ragionamenti attorno a Socrate, devo partire dalla verità che Socrate sia un uomo e non una mucca. Solo così a me (uomo) sarà possibile sviluppare ulteriori concetti attorno a Socrate… Ora mi chiedo… …ma per quella mucca chi è Socrate? E’ naturale pensare che lo schema mentale della mucca abbia conformato alla figura di Socrate un concetto e delle caratteristiche completamente diverse da quelle attribuite da noi. Per poter procedere con i suoi ragionamenti, esperienze, intuizioni, la mucca avrà inserito Socrate in una certa categoria quindi per la mucca, Socrate non è l’uomo…inteso dall’uomo. Insomma…chi è Socrate? Possiamo solo inserire Socrate in un certo contesto e concetto conformato in base al soggetto pensante, ma né l’uomo né la mucca può stabilire con assoluta certezza chi sia Socrate quindi, se possiamo parlare solo di probabilità di certezza, sarà per noi impossibile stabilire una certezza assoluta. |
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03-05-2006, 11.14.46 | #27 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2002
Messaggi: 855
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Re: Vero o falso???
Citazione:
Ogni tentativo di confutare questi fatti reali è in se stesso la prova dell'esistenza di qualcosa che può fare la "confutazione". Quindi la "verità" è l'esistenza e l'esperienza della vita stesse mentre l'opinione di questa esperienza o delle cose che si prova sono più o meno insicuri o "falsi". ciao |
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03-05-2006, 16.54.55 | #28 | |
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Data registrazione: 02-02-2003
Messaggi: 2,614
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Citazione:
Heraclitus.. mi riferivo a: " se per ipotesi non esistesse alcuna verità assoluta la frase 'non esiste alcuna verità assoluta' sarebbe comunque una verità assoluta." scritta da te Heraclitus, alla quale Visechi replica: "Hai.. perfettamente ragione. Ma se quella frase fosse l'unica verità assoluta, essa sarebbe al tempo stesso la negazione della Verità assoluta, quindi, essendo vera, affermerebbe l'inconsistenza di se stessa, in pratica sarebbe assolutamente insignificante." Questo commento di Visechi è alquanto fondamentale.. ovvero in tal caso la negazione non dà in risultanza un'affermazione per così dire "definita"/interpretabile/"utile" più di tanto poiché dire "non esiste alcuna realtà assoluta" significa ammettere che nemmeno la "non-esistenza di una verità assoluta" è di per sé "verità(/riposta) 'assoluta' " e questo resta solo uno bel discorso teorico "perfetto" e studiato ma ben poco utile al fine di un discorso verso una qualche "direzione".. A meno che per "direzione" non intendiamo l'assoluta inconsistenza in sé d'ogni affermazione (o negazione)..!! Insomma penso sia un "giochino" che porti solo di per sé ad uno stato di stallo totale.. o no?! La filosofia volta all'estremo di una certa "super-coerenza logica" del linguaggio è trappola mortale per la stessa ricerca filosofica, a mio avviso..! Rifletterci su è fecondo.. ma fermarvisi è in fin di conti sterile.. Questo intendevo sottolineare. Comunque non comprendo perché mai in ipotetica assenza di "assoluto" sparisce secondo te anche il concetto di "relativo".. E' nella forma insita stessa del linguaggio la sua comprensibilità per così dire per "estremi", per "risalto"(/"contrasto") e non concetto-realtà di per sé esistente.. L'ossimoro è lecito come mezzo ma risulta un non senso se posto come punto d'arrivo*.. (!) Gyta *e non come 'partenza' al fine d'un indagine qualitativamente.. "abile"! |
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03-05-2006, 17.43.10 | #29 |
Panta rei...
Data registrazione: 28-01-2006
Messaggi: 181
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Ti rispondo con come la pensava Aristotele della filosofia:
Aristotele pensa che il compito della filosofia non sia quello che le aveva assegnato Platone. Questi pensava che la filosofia dovesse servire alla ricostruzione della città, assolvendo una funzione non solo conoscitiva ma anche etico-politica; Aristotele, invece, afferma letteralmente che la filosofia è "inutile", nel senso che è l'attività più alta dell'uomo ed è pura conoscenza. La conoscenza viene perseguita solo in virtù di se stessa: conosciamo per conoscere. La filosofia, nella sua forma più alta, è pura teoria, e, da questo punto di vista, dice Aristotele con un'espressione molto efficace, è "servizio reso a Dio", non più naturalmente nel senso religioso, ma nel senso della conoscenza del mondo. Naturalmente, chi pensa che la filosofia è più alta quando va in direzione della praticità, del risolvere i problemi pratici della vita, io lo rispetto, ma in mia umile opinione, io sono dalla parte di Aristotele. |