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30-03-2006, 09.36.58 | #15 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-04-2002
Messaggi: 1,150
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Dubbi certi o certezza nel dubbio
Cerchiamo di comprenderci meglio. Cosa significa autoreferenziale? Un qualcosa che ha in sé le caratteristiche dell’autoreferenza. Cosa è un’autoreferenza? Dal Devoto Oli:
Autoreferenza= 1. autonomia assoluta sul piano della realtà pratica e concettuale; 2. in logica matematica, caratteristica di enunciati che affermano qualcosa su sé stessi o che nel contenuto fanno riferimento a sé stessi. Cosa stanno ad indicare queste due definizioni se non il fatto che un sistema auroreferenziale attinge solo da sé stesso e qualifica sempre solo sé stesso, senza offrire alcuna apertura verso l’esterno, a cui non offre spazi di interazione, non nutrendo alcuna terzietà e non nutrendosi da alcunché che non sia autoprodotto. Si tratta di un sistema autarchico. Ora riprendiamo in esame la proposizione inquisita: <Non esiste alcuna verità assoluta>. Questo enunciato genera un loop in districabile, inscindibile, che ha vita propria a prescindere da qualsiasi elemento di relazione o contatto con qualcosa di esterno ad essa. Prende le mosse dalla particella negativa ‘non’ per esprimere un concetto a sé stante che produce un moto di ritorno alla medesima particella negativa da cui è mossa, come un rimbalzo. E’ un’asserzione indistricabile, tanto che se fosse vera, non sarebbe una verità, affermando, viceversa, una verità solo se fosse falsa, ma una falsità non è atta a dimostrare l’esistenza di una verità, dimostra al più l’esistenza di una falsità. Non esprime concetti relazionali, in quanto la circolarità che si viene a determinare non dischiude alla logica spazi che la possano superare, non proiettando in avanti la logica resta conchiusa e compressa all’interno del medesimo spazio. E’ così un enunciato irrisolvibile, in quanto tale non significativo di alcunché se non di ciò che in sé enuncia, nella stessa misura in cui sarebbe irrisolvibile se affermassi che <Io mento sempre>. Non è elemento o parte di alcuna collezione, o conseguenza di altri enunciati, da questi prescinde. Non è rilevabile apoditticamente in quanto non evidente di per sé, né tantomeno inconfutabile. Sono certo di quel che affermo, anche se mi sorge un dubbio . Ciao |
30-03-2006, 10.51.00 | #16 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-12-2005
Messaggi: 1,638
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Buongiorno…
Noto, a malincuore, che proposizioni, enunciati, concetti, pensieri e discorsi continuano a ruotare sempre attorno al “vero”. Il falso ne potrebbe risentire perché giustamente recrimina la sua parte in quanto se esiste un “vero assoluto” deve per forza esistere anche un “falso assoluto”. Cos’è il falso assoluto?...è il contrario del vero assoluto…che a questo punto non può essere assoluto in quanto una verità, per essere assoluta, non può ammettere contrari. |
30-03-2006, 16.20.21 | #17 | |
Panta rei...
Data registrazione: 28-01-2006
Messaggi: 181
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Citazione:
Per verità assolute io intendo le verità che per essere tali non sono condizionate da nessun altra cosa, che sono sempre verità. |
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31-03-2006, 13.03.05 | #19 |
weird dreams
Data registrazione: 22-05-2005
Messaggi: 483
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Se consideri due rette parallele o sghembe puoi metaforicamente chiamare verità l'insieme vuoto della loro intersezione; se consideri due rette non parallele e non sghembe, puoi metaforiacamente chiamare verità l'insieme vuoto della loro intersezione.
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31-03-2006, 13.15.53 | #20 |
Ospite abituale
Data registrazione: 30-09-2004
Messaggi: 2,009
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Realtà è tutto ed ogni cosa che è.
Verità sono i giudizi espressi dall'uomo sulla realtà e, quindi, sono soggettivi. Non si può dimostrare che alcuna verità corrisponda alla realtà. Ogni affermazione dell'uomo, ogni sua conoscenza, ogni sua azione è determinata solo da una decisione presa per "fede". Ultima modifica di Giorgiosan : 31-03-2006 alle ore 13.17.05. |