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05-07-2004, 10.53.14 | #7 | |||
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Re: Pensiero...che cos'è?
Citazione:
Penso che la definizione di 'pensiero' migliore sia percepibile 'ostensivamente' (anche se in questo caso e` forse improprio usare questo termine), "il pensiero e` questo"; ossia e` cosi` chiaro cosa sia che non v'e` motivo di definirlo a parole. forse potrebbe essere "pensiero = immagine del mondo", dove l'immagine non e` necessariamente sensata o vera. mah... comunque se non e` necessario dare una definizione, e` invece molto interessante indagarlo ed analizzare questo fenomeno. Citazione:
forse qui e` solo un problema linguistico, tuttavia secondo me riflettere e` indirizzare la propria attenzione su un qualcosa, e pensare sempre in quel dominio; mentre pensare non ha dominio. dunque riflettere e` un sottoinsieme di pensare. Citazione:
questo e` indecidibile. comunque (parere personalissimo) non vedo la necessita` di capire se il pensiero e` solo il prodotto del cervello o e` anche qualcosaltro. ciao |
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05-07-2004, 13.53.38 | #8 | ||||
Ospite
Data registrazione: 10-06-2004
Messaggi: 7
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Ringrazio, per prima cosa, tutti queli che mi hanno risposto - e che mi risponderanno.
Per Dana: Citazione:
Il pensiero è dunque per te qualcosa di impulsivo, di immediato (nel senso di "senza mediazioni" tra ciò che l'ha originato e la mente,tranne che la mente stessa)? Per Nicola185: Citazione:
Sono d'accordo Per Epicurus: Citazione:
Quindi secondo te la fonte prima del pensiero (cioè ciò che dà l' "imput") sono i dati ricavati dall'esperienza? Citazione:
Concordo nell'affermare che è un fenomeno interessantissimo, ma secondo me è utile definire ciò di cui si sta parlando. La mia richiesta di darne una definizione è comunque, a livello di curiosità. Il motivo è che, qualche tempo fa, ho capito che io e un mio interlocutore davamo differenti significati allo stesso termine ("pensiero"), l'uno all'insaputa dell'altra...ovviamente ognuno dava per scontato che l'altro avesse la sua stessa concezione del termine. L'ho capito semplicemente perchè il mio interlocutore aveva detto qualcosa che non avrebbe avuto molto senso se il significato della parola fosse stato quello che io credevo gli venisse attribuito da entrambi, mentre ne aveva se il significato era diverso, cioè quello che lui gli attribuiva. Questo equivoco era nato dal fatto che,essendo entrambi italiani (la traduzione da altre lingue a volte può "tradire" il significato originario della parola, o magari ne fa perdere alcune sfumature) e vivendo all'incirca vicini (luoghi che non hanno molte differenze sociali e culturali), non credevamo che le nostre parole potessero essere fraintese.Insomma l'equivoco è nato dal credere che non ci potessero essere equivoci Personalmente, ritengo che il pensare sia differente dal "riflettere" (anche se credo di non aver usato il termine più adatto.... suggeritemi qualche possibile alternativa ). Il riflettere parte da più dati, che vengono elaborati o rielaborati. Il pensiero è,in un certo senso, autonomo, ha origine in sè, se così posso dire. |
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05-07-2004, 13.58.19 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-09-2003
Messaggi: 486
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Pensiero e riflessione
Questo post richiederebbe cinquanta pagine...
Voglio dare, pertanto, solo definizioni assiomatiche, cui, eventualmente, le repliche possano permettere di favorire lo sviluppo. Il pensiero è parte delle attività del sistema nervoso centrale: esso costituisce quell'aspetto delle funzioni rappresentative (quelle, cioè, che ci consentono di esprimere le sensazioni sotto forma di immagini, visive, tattili, sonore etc...) che si raccoglie in una struttura ordinata. Una struttura ordinata è una sintassi. La sintassi basilare del pensiero si costituisce intorno a tre operazioni fondamentali. La formazione del concetto è la prima: il concetto è la parola, più o meno astratta e simbolicamente purificata. La seconda è l'articolazione dei concetti in un giudizio: il giudizio è la frase, o proposizione. La terza è l'articolazione dei giudizi in un discorso: esso imprime una direzionalità al pensiero e si apre all'interazione con l'Altro. Nella seconda e nella terza operazione il pensiero, predisposto all'espressione, si arricchisce di altre componenti, metacomunicative, che perfezionano la sua direzionalità: così, ad esempio, la mimica, la gestualità che accompagna il parlare, l'inflessione tonica della voce, etc... La riflessione (o speculazione) è pensiero inscritto in uno sfondo di autoconsapevolezza: come il termine stesso dice, "riflettere" o "speculare" fanno riferimento ad una superficie riflettente grazie alla quale "darsi" e "osservarsi" ad un tempo. Fin qui tutto è relativamente semplice: più complesso ed enigmatico è, invece, il processo ideativo. |