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06-07-2004, 11.07.04 | #22 |
Ospite abituale
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infatti il non pensiero è un assurdo perchè non si può pensare di non pensare, ma se questo è vero una de-finizione assoluta del pensiero (l'unica possibile se non esiste il non pensiero!) è a sua volta assurda, perchè condurrebbe al paradosso di russel.
Questo a meno di non fare del pensiero un oggetto metafisico. Ma a questo punto si tratterebbe solo di una categoria legittimatoria, priva di contenuti autonomi. ciao ciao Ultima modifica di alexmexxomalex : 06-07-2004 alle ore 11.15.21. |
06-07-2004, 11.20.50 | #23 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Nem è la stessa cosa perchè non è possibile avere coscienza di non avere coscienza. In entrambi i casi si tratta di un'astrazione. |
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06-07-2004, 15.09.58 | #24 | |
Ospite abituale
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x Alex
Citazione:
Ovviamente un illuminato non lo sono, ma vorrei andare avanti con il teorizzare....c'e' qualcosa che non mi convince del tutto, Alex, anche perche sono della veduta che il flusso dei pensieri percettivi del mondo, realta' non sia continuo. L'apparato sensoriale va a scatti. Personalmente, nella mia esperienza me ne accorgo ricordandomi ed analizzando attentamente i sogni, cioe' quando piombo da una "dimensione" nell'altra. Per rendere ulteriormente chiaro a cui si riferisce la mia intuizione, la paragonero' ad una pelicolla dei film fatta da tante immagini (anche sovraposte) divise da una riga (strati).....oppure con il cambio delle macchine dove per ingrannare un'altra marcia bisogna passare per il folle. Non so' se vado bene con questi esempi. Per me, se esiste l'assenza, non escludendo di poter essere fuori strada, dovrebbe essere un passaggio, un attimo infinitesimale, su cui concentrare tutta l'attenzione quando avviene, ecco. Un gioco d'indentificazione che diventa una specie di dis-identificazione. E' come fermare il meccanismo del tempo....almeno si prova a farlo. Vedi anche il tempo razionale per esempio, prima che inventassero' i micro e nano secondi degli orologi digitali, da bambino osservavo lo scattare da un secondo all'altro e mi chiedevo appunto...cosa avviene in mezzo? E tutte queste osservazioni (casuali devo dire, non ricercate), prese di coscienza, mi fanno solo rafforzare il credo nel continuo aldila'....e per questo forse sostengo che il non-pensiero sia un fatto di fede, inteso come: lasciare l'assurdo avere potere su di noi, come ultima AZIONE da compiere per entrarvici. Poi chissa'....magari un giorno te lo sapro' dire. Ciao. |
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06-07-2004, 17.16.59 | #25 |
Ospite abituale
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eureka,capito. L'esperienza dell'assenza come momento mistico.
beh,se ti da soddisfazione...però quello che mi lascia piu' in dubbio è il fatto che il confine tra la precezione o l'intuizione, come vogliamo chiamarla.., e la fantasia, piu' o meno consapevole, è labilissimo... |
07-07-2004, 10.17.50 | #26 | |
Utente bannato
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Re: Pensiero...che cos'è?
Citazione:
Il pensiero è ciò che la mente elabora. Ed è una identificazione grezza a cui ogni essere tende a sottostare. Che ne dite, state pensando, eh? Giulio Ultima modifica di Giulma : 07-07-2004 alle ore 10.22.11. |
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08-07-2004, 00.56.53 | #27 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Labilissimo si, e' come camminare su una fune con il dubbio come bilanciere in mano. Ciao |
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21-07-2004, 20.01.15 | #28 |
Ospite
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La comunicazione interiore di idee, parole e nozioni all'interno della mente. I pensieri creati dalla gente, spesso diventano la loro realtà.
Dato che i pensieri non possono essere visti, in genere non vi è la percezione che abbiano una forma. Comunque, i nostri modelli mentali si innalzano come fiamme di fuoco insieme ai desideri in atto. Questi modelli cercano una forma, anche quando scadono, ma non hanno alcuna forma riconoscibile e potrebbero connettersi a realtà diverse dalla nostra immediata. I pensieri sono come le cellule, in quanto hanno la propria struttura e cercano il proprio completamento. Perfino ogni cellula entro il corpo viene in un certo qual modo alterata dal pensiero, che a sua volta altera l'ambiente dell'individuo. Il cervello e il corpo successivamente rispondono nel comportamento a seconda di come sono condizionati. Il che crea una situazione dinamica dove i pensieri che si susseguono possono impegnarsi a perpetuare ulteriori risposte cellulari. Se vi è un fattore limitante, è contenuto entro la nostra percezione della realtà e delle aspettative. Infine, noi individualmente scegliamo di sperimentare uno dei possibili eventi, mentre altri eventi vengono realizzati in altre realtà o sequenze temporali. Dato che il pensiero è energia, e l'energia non può essere distrutta, questa è la prova che vi è una qualche forma di esistenza dopo la morte fisica. |
23-07-2004, 15.15.08 | #29 |
Ospite abituale
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il pensiero è quelcosa di indefinibile, per me è il mistero più grande dell'uomo, è meraviglioso come delle cellule nervose possano interagire tra di loro formando un pensiero, è il miracolo dell'uomo, è una cosa impossibile da capire, e poi che cosè veramente il cervello? secondo me l'uomo non riuscirà mai a capire quest'organo realmente, come questi impulsi nervosi come vengono tradotti in parole pensate, e poi chi le ascolta queste parole? come facciamo a renderci conto di ciò che stiamo pensando????!!!
forse le ascolta l'anima... è questo il motivo che mi fà credere che esista. |
28-07-2004, 22.22.52 | #30 |
Utente bannato
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Ciao Nina, scusate il ritardo
Fino a poco tempo fà l'argomento era tra quelli per cui bisognava sbattere la testa al muro. Oggi, se ne sappiamo di più lo dobbiamo soprattutto alla filosofia e non alla psicologia, come qualcuno può credere. Per iniziare a parlare del pensiero, a mio modo di vedere, non possiamo farlo se non parliamo prima della memoria che, come sappiamo, è alla base dell'evoluzione; infatti, il pensiero (questa è la deduzione filosofica), non è altro che un metodo veicolativo della memoria, per portare all'esterno quello che è nel suo interno. |