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10-08-2004, 01.38.06 | #42 |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Giancarlo_Deangelis, se ho capito bene, tu affermi che il pensiero altro non sarebbe che 'veicolare la conoscienza'.
mi sembra molto riduttivo, però ti chiedo: 'qual'è il contenuto (significato) della conoscienza?' ciao e grazie |
10-08-2004, 08.37.29 | #43 |
Utente bannato
Data registrazione: 26-06-2004
Messaggi: 183
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X Dana e Neman.
Mi fa piacere risentirti dana, ma credo che devi leggere più attentamente il mio messaggio sulla memoria, poiché l'esempio sui bambini prodigio non voleva essere un elogio, ma solo un esempio, appunto, per affermare che un bambino prodigio, se riesce a fare quello che fà, lo deve ai patrimoni che sono in lui e basta. Che poi non sappia giocare con gli altri bambini o, come afferma Neman, ogni bambino è un potenziale prodigio, se gli fanno fare quello che a lui piace: è un'altro problema. E' stato solo un'esempio che voi avete equivocato. Rileggete e fatemi sapere. Giancarlo. |
10-08-2004, 08.57.19 | #44 |
Utente bannato
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Messaggi: 183
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X epicurus.
" Qual'é il contenuto della conoscenza?" Una domanda interessante. A mio modo di vedere, il contenuto della conoscenza è la sommatoria dei patrimoni che abbiamo dentro di noi; in pratica più riempiamo o ci hanno riempito la memoria (I nostri avi) e più abbiamo conoscenza. Lo dice la parola stessa. Possiamo affermare che il pensiero, essendo un messaggero, più ha un capitale grande da consultare (la memoria) più fa bella figura, fino ad arrivare ad essere un saggio o altro. . In base a come si presenta il messaggero, che noi diamo più valore a certi pensieri, arrivando a definirli...divini, illuminati, celestiali; oppure: cretini, demenziali ecc. Se applichiamo questa piccola formuletta, verremmo a scoprire che non esistono persone cattive, ma solo persone con più o meno esperienza. |
10-08-2004, 09.43.40 | #45 |
Ospite abituale
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Messaggi: 401
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X epicurus
Anzitutto vorrei chiarire una cosa: quello che scrivo è la mia verità che non pretendo assolutamente sia assoluta, ma una verità in continua evoluzione. Mi sono chiesto per molto tempo quale fosse l’origine del pensiero e alla fine mi sono dato una risposta: l’origine ultima del pensiero è Dio. Se è vero che Dio è il TUTTO NEL TUTTO deve essere anche in ogni pensiero. Intendo dire che in fondo tutti i pensieri che gli esseri umani accolgono in sé sono ispirati dalle anime che sono una emanazione diretta di Dio e quindi sono uno con Dio. Purtroppo noi esseri umani ci siamo a seguito della caduta di coscienza identificati solo con la personalità (o ego) legata alla forma. Mentre invece è il contrario: noi siamo esseri spirituali (anime) incarnati in una forma per fare esperienze emotive. Per fare esperienze emotive dovevamo operare una distorsione del pensiero puro, altrimenti non avremmo potuto fare tali esperienze. Se noi fossimo nella forma (personalità) perfetti come lo sono le nostre anime, non potremmo sperimentare la dualità (bene/male, giusto/sbagliato, pace/guerra, ecc) cioè non potremmo fare esperienza di tutte le immaginabili creazioni del pensiero. Gianfry |
10-08-2004, 10.45.17 | #46 |
Moderatore
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x Gianfry
Quando ho scritto: ok Gianfry, tu hai detto molto riguardo il pensiero [...], comunque ciò non serve per orientarsi concretamente nel nostro mondo.
intendevo dire che la tua descrizione è ad un livello di astrazione così elevato che trascende il mondo, e che quindi operativamente (concretamente) non ci dice come trattare tale entità (anche se ripeto che, secondo me, il pensiero è un'astrazione linguistica, ha senso parlare solo del'azione 'pensare'). io non condivido la tua idea, che a mio parere è altamente dogmatica e molto in contrasto con il rasoio d'Ockam, ma, come tu dici, sono idee proprio. |
10-08-2004, 10.50.53 | #47 | |
Moderatore
Data registrazione: 18-05-2004
Messaggi: 2,725
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Citazione:
ma tieni conto dell'interdipendenza che c'è tra i nostri processi mentali ed il mondo? (noi non acquisiamo informazioni in modo passivo) non avevo mai pensato al 'pensare' in questi termini e quindi ci rifletterò e ti farò sapere. comunque, a mio avviso, non si può vedere la conoscienza come sommatoria. io proporrei un modello olistico: la conoscenza è un reticolo (un grafo) altamente interconnesso. Un esempio stupido: se io so che 'A Vienna ci sono chiese', io devo prima sapere cosa significa 'chiese', 'Vienna' etc... così si scopre che è tutto interconnesso. quindi non è una semplice sommatoria. |
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10-08-2004, 11.20.17 | #48 |
Utente bannato
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Messaggi: 183
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X Gianfry.
Ho letto quasi tutto di quello che hai scritto, da quando mi sono collegato, ed ogni volta ho notato che nessuno sa rispondere alle tue domande, per la semplice ragione che per farlo, bisognerebbe applicare la fede su quello che affermi. Allora per cortesia, in futuro cerca di parlare di qualcosa di concreto, che fuoriesca dalla realtà analizzata dal tuo libero arbitrio, e non degli slogan che non usano più nemmeno i chierici. . Lo giuro: non è una critica sterile, ma personalmente mi piacerebbe conoscere il tuo pensiero concreto e non quello di Dio. Tra l'altro, sminuire la condizione umana come fai tù, non è rispettoso verso il Signore, ma è una vera e propria critica che fai verso Lui, giacchè sembra, che invece di averci fatto a sua immagine e somiglianza, abbia creato dei cretini inguaribili. Diamo a Cesare quel chè di cesare ma a........etc.etc. Con simapatia Giancarlo.. Fammi sapere. |
10-08-2004, 11.37.38 | #49 |
Utente bannato
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Messaggi: 183
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X epicurus.
" Le chiese di Vienna." Certo che vi è interindipendenza, proveniente dalla memoria già accumulata, quindi non vi è passività; e guai se non si formasse il reticolo, sarebbe una memoria malata. In ogni modo, quando hai scoperto che Vienna è una città e che la chiesa è un luogo di culto, non hai fatto altro che accumulare altre esperienze, che, in seguito, potrai utilizzare in modo più complesso come: sapere che Vienna è la capitale dell'Austria e che quella chiesa è stata progettata dall'architetto tal dei tali. I termini non cambiano: tutte le nuove acqusizioni si riversano nella memoria e sono lì a nostra disposizione. Il pensiero fa solo bella o brutta figura, a secondo dell'estensione del nostro magazzino mnemonico. . Giancarlo, Ciao. Fammi sapere. |
10-08-2004, 11.44.12 | #50 |
Moderatore
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il fatto è che il pensiero necessariamente si rifà (dipende) alle conoscenze personali/genetiche. ma mi sembra riduttivo riconoscere il pensiero solamente come 'veicolo di conoscenze', il pensiero è anche la loro elaborazione (e anche la scelta di tirar fuori quella determinata conoscenza, in quel determinato momento).
io posso domandare, comandare etc... e non credo che tale riduzionismo sia possibile (o meglio: esso è problematico). |