ATTENZIONE Forum in modalità solo lettura Nuovo forum di Riflessioni.it >>> LOGOS |
07-04-2014, 01.39.05 | #52 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
|
Riferimento: Alcune osservazioni sul divieto cattolico dell'eutanasia
Citazione:
E allora perchè impone che non sia libera l'eutanasia? Eppure Dio ha persino accettato che un fratello ,Caino, uccidesse Abele. Se Dio ha accettato e concesso che vi sia il male con la disobbedienza dei demoni, se Dio ha accettato che acquisissimo la libertà e con essa la responsabilità cogliendo il frutto dell'albero del bene e del male e quindi anche noi con il potere di fare del ben e del male, devo trovare una istituzione che mi impone mi proibisce l'eutanasia? Dio uccise satana? Dio uccise Caino? Dio li relegò forse in un carcere eterno? Furono liberi e da liberi saranno giudicati. Una religione, come qualunque associazione è libera di dare un suo giudizio argomentandone la motivazione. Non impone e si sovrappone al diritto di uno stato laico. La verità è che le religioni in special modo e molte spiritualità vedono la libertà malvolentieri. la libertà non è stata conseguita grazie a interventi delle religioni, tutt'altro, bensì dal pensiero filosofico e poi umanistico divenuto diritto. E questo, per essere onesto fino in fondo, lo dico da cristiano e pure filo cattolico, quindi figuriamoci quanto "viva male" questo mio esercizio critico. Ma sono critico perchè le religioni abbiano un ruolo liberatorio e non di mortificazione. Solo la libertà spirituale può far maturare le persone e quindi i popoli. Le persone si allontano dalle religioni quando non parlano più della vita, quella vita simboleggiata dall'altro albero occultato all'umanità, l'Albero della Vita che ha con sè il segreto del disegno divino e che neppure le religioni così presuntuose, conoscono: infatti sbagliano. Personalmente quindi credo che l'eutanasia, nello specifico della discussione, sia un diritto, non da elargire a piene mani, ma ovviamente con le condizioni dei casi umani. C'è chi la utilizzerà e chi no, personalmente propendo per il no; e non è una contraddizione se sono riuscito a spiegarmi E poi io non sono Dio : non giudico la profonda intimità umana , nè di un suicida e neppure di chi vorrebbe l'eutanasia, la mia conoscenza non arriva a tanto e allora mi ritraggo consapevole del mio limite umano e della mia ignoranza e lascio a Dio il giudizio.Non dimentichiamo che Qualcuno insegnò la misericordia e il perdono. Sono dell'avviso che non vi sia una morte eterna, ci saranno dei passaggi profetizzati per la fine dei tempi, ma dopo l'Armageddon, sconfitto definitivamente il male, arriverà la pacificazione dopo l'espiazione delle colpe. Ma questa è un'altra storia. |
|
07-04-2014, 20.18.35 | #53 | |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
|
Riferimento: Alcune osservazioni sul divieto cattolico dell'eutanasia
Citazione:
|
|
09-04-2014, 08.35.53 | #54 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 17-12-2011
Messaggi: 899
|
Riferimento: Alcune osservazioni sul divieto cattolico dell'eutanasia
Citazione:
Sarebbe contraddittorio per uno stato laico negare la professione religiosa, in quanto negherebbe una libertà fondamentale. Ma cosa vuol dire credere nella libertà, nell'uguaglianza e fraternità e non ritenerli razionalmente giustificabili? Tutti gli Stati Occidentaili sono una storia di indipendenza da qualcuno legata a lotte per una libertà da un vincolo esterno. Negare una motivazione così potente e ritenerla non giustificabile razionalmente significa che la razionalità non ha compreso o non riesce a definire la potenza di quella motivazione. E le religioni su cosa si fondano? Su un concetto astratto di Dio e basta? E' il sistema di relazione fra uomo e Dio detto in termini chiari "è come vivo Dio" cioè il rapporto di significati esistenziali e soteriologici che ho di Dio a motivare comportamenti a influire nella mia esistenza un percorso di senso. La coscienza della morale è la differenza dello scostamento in questo percorso ,fra una ipotetica morale divina e ciò che effettivamente è il comportamento nella quotidianità, è insomma il parametro morale che dichiara il bene e il male ,il giusto e lo sbagliato. Uno Stato che si dichiara laico e fondato sullo stato di diritto, come l'Italia, che accetta l'aborto e nega l'eutanasia , è coerente? Lo Stato è una istituzione storica partorita dal pensiero e da azioni umane. Io cambio lo Stato , non fuggo dallo Stato:questo mi ha insegnato la storia. Io cambio il diritto non cerco i luogo del diritto a me confacente dove sarebbe meglio nascere in un luogo, avere residenza in un altro, essere domiciliati altrove, lavorare ancora in un altro luogo e morire daccapo altrove ancora? |
|
09-04-2014, 13.31.19 | #55 | ||
Moderatore
Data registrazione: 17-11-2007
Messaggi: 405
|
Riferimento: Alcune osservazioni sul divieto cattolico dell'eutanasia
Citazione:
Facciamo un po' di chiarezza. La legge italiana mi garantisce libertà di pensiero. Se credo che la razza umana sia nata grazie a esperimenti alieni tanto tempo fa, sono libero di crederlo (e anche di esprimerlo pubblicamente). In questa discussione non volevo parlare della libertà di pensiero, ma della condanna cattolica del'eutanasia (e del suicidio assistito). Una legge che vieta il suicidio assistito o l'eutanasia sempre, impedisce a tutti quelli che vogliono poter scegliere (nel paese dove vivono) di decidere come morire nella maniera che ritengono più dignitosa. Sarebbe giusto, per esempio, vietare a tutti in Italia il diritto di sposarsi in comune ma lasciare che possano farlo in un'altro paese? Mi dirai: non sono la stessa cosa. Sposarsi in comune è giusto. Ti rispondo che il punto sta nel vedere perché l'eutanasia è in alcuni casi giusta e che gli argomenti cattolici contro l'eutanasia (che, è vero, non sono gli unici) non sono buoni. Citazione:
|
||
09-04-2014, 17.43.36 | #56 |
Ospite abituale
Data registrazione: 01-04-2004
Messaggi: 1,006
|
Riferimento: Alcune osservazioni sul divieto cattolico dell'eutanasia
L'eutanasia di Wojtila è un evento clamoroso, circostanziato e ormai “storico”. Testimoniato pure dai medici curanti, dal diario di terapia, dai rianimatori credenti che osservarono con stupore alla tivù la scomparsa del sondino (simile a quella della Englaro) e il contemporaneo dimagrimento del Papa.. L'apparato mediatico è uno strumento a doppio taglio e non crea solo suggestivi miti, eroi e santi. Ma per chi sa vedere è a volte impietoso e crudele, e non servono vesti sontuose a mascherare qualsiasi tipo di spettacolarizzazione,sia sacra che profana.
Analogo caso per il cardinale Martini. Rifiutò l'accanimento terapeutico e non condannava l'eutanasia. Disse: “non me la sento di condannare le persone che compiano tale gesto su richiesta di un ammalato ridotto agli estremi. Morì per quella sedazione palliativa ufficialmente non consentita dalla Chiesa. La nipote Giulia conferma: “Ci ha chiesto di essere addormentato”. Anestesisti urtati dal clamore del caso Englaro ammisero che in Italia per carità verso malati terminali avvengono certi interventi sottaciuti (20.000) che abbreviano la morte. Pare perfino da parte di suore pietose. Nel Paese del Vaticano non verrà mai ammessa per legge o per etica laica la “morte dolce”. arsenio |
09-04-2014, 20.46.46 | #57 | |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
|
Riferimento: Alcune osservazioni sul divieto cattolico dell'eutanasia
Citazione:
|
|
10-04-2014, 11.07.52 | #58 | |||
Moderatore
Data registrazione: 17-11-2007
Messaggi: 405
|
Riferimento: Alcune osservazioni sul divieto cattolico dell'eutanasia
Citazione:
Libertà, uguaglianza e fraternità non vogliono dire niente se non le esplicitiamo meglio. Per rimanere alla prima, se io (che rifiuto in toto la bioetica cattolica) e il Papa diciamo "Viva la libertà!" non la intendiamo allo stesso modo. Se negli stati democratici sono libero di abortire o, (come avviene in Olanda), di chiedere l'eutanasia, sto andando contro la concezione che il cattolicesimo ha della libertà. Citazione:
Ti faccio anche qui notare che il rispetto della vita degli stati occidentali non è quello cattolico. L'aborto per il magistero è un attentato alla vita, eppure gli stati lo hanno introdotto nel loro ordinamento. Io non nego che le legislazioni risentono in qualche modo dell'influenza religiosa cattolica però da qui a dire che le costituzioni si fondino sui valori fondamentali religiosi ce ne vuole. Già l'idea stessa di uno stato laico era inconcepibile per il cattolicesimo. Ad ogni modo mi hai fatto andare fuori tema. A me interessa sapere se ritieni validi (e perché) gli argomenti cattolici contro l'eutanasia o se ne hai altri. Citazione:
Tutto ciò che il cattolicesimo vuole sentire riguardo al suicidio assistito o all'eutanasia è una ferma condanna. Ultima modifica di Koli : 10-04-2014 alle ore 12.08.11. |
|||
10-04-2014, 20.11.18 | #59 | |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
|
Riferimento: Alcune osservazioni sul divieto cattolico dell'eutanasia
Citazione:
|
|
11-04-2014, 10.19.48 | #60 |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-01-2010
Messaggi: 89
|
Riferimento: Alcune osservazioni sul divieto cattolico dell'eutanasia
La tesi (iii) rende evidente che la pratica dell’eutanasia (e ogni forma di suicidio) non rispettano la sovranità di Dio. Solo al lui spetterebbe l’ultima parola sulla nascita e la morte (“Sono io che do la morte e faccio vivere”, Dt, 32:39).
Riguardo a (iii), come ha fatto notare Hume, noi interferiamo quotidianamente con la sovranità di Dio quando curiamo i pazienti. Senza i progressi della medicina molte persona oggi sarebbero già morte. Dobbiamo dedurne che Dio voleva che in passato si morisse per una “banale” polmonite mentre oggi ha cambiato idea? Si dirà: Dio non vuole che si interferisca con il suo piano nel senso di accorciare intenzionalmente una vita. Qui si torna però all’origine della questione. Perché non si dovrebbe togliere la vita per motivi compassionevoli? A quanto mi risulta le Sacre Scritture abbondano di richiami alla compassione. Cerco brevemente di dimostrare che la terza tesi contraria al suicidio e all’eutanasia è illogica. Definiamo il concetto di sovranità come il potere di dare la vita e la morte dell’uomo. La sovranità può pertanto appartenere 1) a Dio, 2) all’uomo e 3) a Dio e all’uomo. La (iii) tesi è contradditoria in merito alla sovranità, perché oscilla tra l’ipotesi 1) e la 3). Partiamo dall’ipotesi 3, la coesistenza della sovranità tra Dio e l’uomo. In questo caso la volontà dell’uomo affianca quella di Dio. Pertanto il suicidio e l’eutanasia, sebbene possano dispiacere a Dio, sono delle scelte che legittimamente spettano alla libertà dell’uomo. Dio ha poco da lamentare dato che la sua sovranità confligge spesso con quella dell’uomo che vorrebbe vivere a lungo oppure non vorrebbe essere mai nato. L’ipotesi 1, l’esclusività della sovranità di Dio mi appare come la più convincente dal punto di vista religioso ed effettivo. Infatti al momento del concepimento l’uomo non ha la possibilità di esercitare alcuna sovranità perché privo della volontà. Lo stesso accade con la morte, quando la volontà cessa di esistere. Che sia così è evidente dal fatto che nessuno ha scelto di rinascere. Si dice che Gesù sia rinato. Non credo a questa storia, tuttavia si dice anche che fosse Dio, quindi conferma l’ipotesi che la sovranità appartiene esclusivamente a Dio. Per comprendere meglio l’argomentazione a sostegno di questa ipotesi, bisogna tenere distinto il concetto di volontà da quello di sovranità. L’uomo ad esempio vuole volare, ma senza le ali e altre condizioni, la sua volontà è irrealizzabile. I genitori possono volere un figlio, ma la sua nascita dipende da un processo che è indipendente dalla loro volontà: servono strutture riproduttive, organi che non sono frutto della volontà dei genitori. Le varie tecniche riproduttive richiedono appunto un processo “tecnico” non dipendente dall’uomo. Lo stesso dicasi per la morte. La morte è un processo che non dipende dalla volontà dell’uomo, quest’ultimo può solo attivarlo. Oltretutto la maggioranza degli uomini vorrebbe evitare questo processo, la morte. In breve la vita è la morte non sono invenzioni dell’uomo. Se la sovranità appartiene esclusivamente a Dio, allora tutte le nascite e morti sono realizzazioni della volontà di Dio. Questa posizione concorda con la filosofia di Spinoza. Pertanto è Dio a volere il suicidio e l’eutanasia dell’uomo. L’ipotesi 2 non è convincente per i motivi sopra esposti. Con questa ipotesi il suicidio e l’eutanasia sono tuttavia perfettamente legittime. Sono ateo e pertanto non mi pongo il problema della volontà o della sovranità di Dio in merito al suicidio e all’eutanasia. Moralmente e giuridicamente, ritengo che il suicidio e soprattutto il tentato suicidio non vadano puniti in alcun modo; l’eutanasia sia giustissima nel caso di sofferenze fisiche incurabili. |