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28-04-2013, 13.50.40 | #22 | |
Moderatore
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Riferimento: Odifreddi fra "pseudoquestioni metafisiche" e domande sensate senza risposta
Citazione:
Le tautologie sembrano banalità, ma aprono un mondo. |
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28-04-2013, 14.02.21 | #23 | |
Ospite abituale
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Riferimento: Odifreddi fra "pseudoquestioni metafisiche" e domande sensate senza risposta
Citazione:
Per chi non ha idea di modalità, scopi e limiti del perseguire scientifico, la metafisica sembra avere rilevanza eccome, ed i metafisici tendono persino ad ascrive alla metafisica anche le punte di astrazione della matematica più avanzata o dei fenomeni quantistici del micro universo...fenomeni che, per noi, hanno, per lo più, solo una espressione astratta, a volte non percepibile. Ad esempio, il bosone di Higgs, al momento delle sue aticipatorie previsioni solo su basi matematiche poteva essere considerato come facente parte di una verità metafisica, ma oggi sappiamo (vedi nota da Wikipedia) che è oggettivo fenomeno fisico constituente il riferimento base per l'essenza della massa della materia...fenomeno (l'essenza della materia) che pure esce dal campo metafisico...forse anche dalle filosofia... per costituire concreto fenomeno fisico. "Riporto un cenno da Wikipedia: Il bosone di Higgs è un bosone massivo e scalare previsto dal Modello standard. Teorizzato nel 1964, una particella con le caratteristiche del bosone di Higgs è stata osservata nel 2012, negli esperimenti ATLAS e CMS condotti con l'acceleratore LHC. Esso gioca un ruolo fondamentale in quanto portatore di forza del campo di Higgs, che secondo la teoria permea l'universo conferendo la massa alle particelle elementari. La sua importanza è anche dovuta al fatto che può garantire la consistenza del Modello standard, che senza di esso descriverebbe processi con una probabilità maggiore di uno, risultando inefficace." Si tratta quindi chiaramente di un fenomemo fisico: ne estrapolo che nemmeno la matematica piu' avanzata sconfina nel metafisico! Sembra non ci si renda conto che solo attraverso i nostri sensi (pur'essi in continua evoluzione) l'universo ha plasmato il vivente e quindi anche noi umani. Ovviamente in questo plasmare sono intervenuti solo i caratteri evidenti e percepibili di detto universo nel particolare mondo antropico in cui il vivente si è trovato su questo pianeta. In realtà si può supporre (la ricerca matematica avanzata e le protesi strumentalali ce ne danno indizio) che le forze (i campi energetici) ed i caratteri dell'universo siano assai di più e di assai maggiore complessità, profondità ed invasività di quanto possiamo direttamente percepire: la ricerca scientifica si fa carico delle loro esplicitazione con risultanze che vanno assai oltre la cosiddetta verità metafisica. Infatti pare che un primo indizio eclatante sia arrivato 100 anni addietro con la definizione delle entità "spazio/tempo" come unica...cosa che noi non sappiamo percepire e concepire. Idem per la costante velocità della luce, e innumeri altri fenomeni odierni cui solo matematicamente o strumentalmente si riesce a dare un senso. ecc... |
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28-04-2013, 16.31.33 | #24 | |
Moderatore
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Riferimento: Odifreddi fra "pseudoquestioni metafisiche" e domande sensate senza risposta
Citazione:
Bella esibizione! Che devo dire? Divertitevi. Il mondo è bello perché vario |
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28-04-2013, 19.03.27 | #25 | |
Moderatore
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Riferimento: Odifreddi fra "pseudoquestioni metafisiche" e domande sensate senza risposta
Citazione:
Tutta la geometria si basa su tautologie analiticamente sviluppate, a cominciare dal teorema di Pitagora, così come la matematica pura. Tautologie costruite sui propri assiomi che ne costituiscono la propria particolare metafisica. Matematici e geometri ben lo sanno, ma il pensiero scientifico è forse diventato talmente cieco da nascondere a se stesso i propri assiomi per voler far credere che non ha alcuna metafisica? Che non produce alcuna rappresentazione su di essa fondata ma solo svela la pura immacolata realtà che coincide con la sua misura? |
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28-04-2013, 20.43.06 | #26 | |
Ospite abituale
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Citazione:
Sarà tautologico, ma dici solo che la tua matita è la tua matita e non altra: questo si che è tautologico! Così dicendo cosa mi hai trasmesso?...comunicato?...ins egnato? Ne so quanto prima:con l'essenza che mi hai indicato se volessi ricostruire una matita come la tua non lo potrei...me la mandi per e-mail?...la metti in un post del forum? E' come dire che l'Uninverso è quello che è...quello che guardiamo ogni giorno ...descriverlo e indagarlo sarebbe una tautologiala: eppure... la cosa è semplice sembra una banalità, ma apre un mondo!...o no? |
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29-04-2013, 11.56.16 | #27 | |
Moderatore
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Citazione:
Vorrei averti trasmesso il senso di unicità irripetibile di questa matita in quanto tale che costituisce il suo valore irriducibile. Se ci fossi riuscito non sarebbe vero che ne sai quanto prima, sapresti che il valore della cosa è proprio in quella insostituibile cosa in costante relazione con la tua soggettività parimenti unica e che quella cosa non può essere omologata indifferentemente ad alcuna altra cosa nel tentativo di ripeterne la sola funzionalità. Questo non significa che descrivere questa unica matita (o questo universo che è proprio e solo l'universo che è per come è in ogni dettaglio) è irrilevante, ma al contrario costituisce il massimo della rilevanza concreta di questa matita (e di questo universo) che non potrà mai venire esaurita da alcuna descrizione. Significa anche che la matita che farai tu non sarà mai quella che ho io perché assolutamente irriducibile a un'astrazione di matita valida per tutti in nome del suo funzionare, significa quindi che il valore sta nella differenza, non nell'omologazione funzionale. E' ovvio che questo discorso va in direzione contraria a quello di un pensiero tecnico scientifico che vuole che ogni cosa sia riproducibile in nome di una mutilazione funzionale che la riconduce a un'astrazione puramente concettuale, uno schema numerico preciso quanto inadeguato al rispetto dell'essenza (che a questo punto può solo essere negata affinché lo schema numerico la esaurisca de-finendola). Anche se, a ben vedere, pure il valore della tecnica viene recuperato in termini tautologici qualora si riesca a comprendere la funzionalità nell'ambito dell'essenza, senza nascondere questa essenza come irrilevante, come dice Albert specificando che la scienza non si occupa di essenze perché non rientrano nel proprio schema definitorio (e pretendendo ovviamente che non vi sia altro schema definitorio rigoroso e chiaro al di fuori di quello numerico scientifico; cosa c'è invece di più chiaro del dire che ogni cosa è esattamente e integralmente la cosa che è?). Infatti anche la funzionalità tecnica compresa nell'essenza è irripetibile, è diversità, è bellezza inesauribile e valore integro di qualsiasi cosa, è rispetto della alterità; mentre la funzionalità che non vuole sentir parlare di essenze e le riduce a puri schemi numerici in nome della propria potenza di controllo è alienazione indifferenziata che sostituisce l'utilità mai effettivamente soddisfatta di un funzionamento alla verità per illudersi delle proprie pretese su di essa facendo sì che si debba credere che ogni cosa possa diventare altro da se stessa. |
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29-04-2013, 21.30.21 | #28 |
Ospite abituale
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Riferimento: Odifreddi fra "pseudoquestioni metafisiche" e domande sensate senza risposta
Posso solo che appoggiare in pieno il discorso di Maral. è importante cercare di dare il valore di unicità alle cose, anche Marx parla di questo nella riflessione sull'astrazione determinata. Cioè egli esamina la ricaduta di questa astrazione universalizzante sulla socetà, che tramite il danaro astrae la pragmaticità di ogni lavoro particolare riconducendolo ad un valore astratto e universale quantificato rappresentato dal denaro.
In ogni campo l'astrazione può essere utile quanto pericolosa, importante è rendersene conto. |
01-05-2013, 09.31.58 | #29 | ||||
Moderatore
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Riferimento: Odifreddi fra "pseudoquestioni metafisiche" e domande sensate senza risposta
Citazione:
Esibizione di dialettica a sostegno di un argomento che evidentemente ti piace molto, la metafisica. Vedo una genuina ed intensa passione, che devo dire? Indipendentemente dalle mie idee sull'argomento, sono contento per voi Citazione:
Ma, di nuovo, che cosa significa? E' chiaro che l'immagine che ho di una matita è diversa dall'immagine di tutti i suoi atomi, come l'immagine della maionese è diversa dall'immagine dell'uovo e dell'olio. Ma, secondo me, è una cosa del tutto banale di cui non capisco perché dovrei occuparmi ulteriormente. Citazione:
Ricavo l'idea di "matita" con una operazione riassuntiva su tutte le matite che ho visto. L'idea di "matita" è diversa dall'idea della "matita1" che ho davanti in questo momento, o della "matita2" che c'è su un altro tavolo. Ma, di nuovo, detto questa ovvietà non vedo quanto ci si possa ricamare sopra. Citazione:
La matematica è ben distinta dalla metafisica e non ne ha alcun bisogno |
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01-05-2013, 10.44.24 | #30 | ||||
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Esiste un numero naturale, 0 Ogni numero naturale ha un numero naturale successore Numeri diversi hanno successori diversi 0 non è il successore di alcun numero naturale Ogni sottoinsieme di numeri naturali che contenga lo zero e il successore di ogni proprio elemento coincide con l'intero insieme dei numeri naturali E l'analisi matematica si sviluppa per via tautologica da questi assiomi mostrandone deduttivamente in modo rigoroso le implicazioni. Ovviamente è possibile variare questi assiomi determinando matematiche con base metafisica (ovvero metamatematica) diversa. |
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