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21-07-2011, 11.56.34 | #32 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 12-04-2011
Messaggi: 630
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Riferimento: Paradosso della molteplicità delle percezioni esistenziali coscienti
Citazione:
Citazione:
Altrimenti e come affermare: come mai tutte queste vetture in circolazione? Non potrebbe bastarne solo una? Citazione:
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21-07-2011, 13.06.14 | #33 | |||||
Ospite
Data registrazione: 16-07-2011
Messaggi: 44
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
Citazione:
Coscienza, in ambito neurologico, è... Coscienza, in ambito psicologico, è... Coscienza, in ambito psichiatrico, è... Coscienza, in ambito etico, è... Coscienza, in ambito filosofico, è... Quindi la tua frase "non sai cos'è la coscienza" è molto presuntuosa, avendo il termine infatti largo utilizzo e differenti significati; proprio per questo ho spiegato più volte cosa io intendo con coscienza. Devo scriverlo di nuovo? Sta nel primissimo post del topic. Posso certamente capirti se non ti piace l'uso che faccio del termine coscienza, in qual caso leggi "percezione" (non a caso da un certo punto del topic sto usando prevalentemente questo lemma), ma non mi sembra il caso di disquisire sul lessico, tanto più quando ho spiegato più volte cosa io intendo con un determinato lemma. Lo spiego un'ennesima volta: con coscienza, o percezione, o "io", intendo NON il pensiero autoreferenziale di un cervello, MA la percezione di quel pensiero autoreferenziale, l'accorgersi che esso è. Per far capire ancora meglio, uso l'esempio del robot, ancora una volta: anche un robot può sviluppare un pensiero che riflette su tale stesso pensiero, se programmato per fare ciò. Ma la percezione di tale pensiero è un altro paio di maniche, è qualcosa che sta sopra a tale pensiero e che presumibilmente il robot non ha. Nel significato più comune di coscienza (in ambito filosofico) si intende invece, più semplicemente, il pensiero autoreferenziale. Citazione:
1-o esiste soltanto questa coscienza universale (e dunque la mia sotto-percezione non ha senso di essere); 2-o esistono tante percezioni diverse (ma il solipsismo pare suggerire il contrario); 3-o esiste soltanto la mia percezione (ma il solipsismo è largamente opinabile). Mi trovo quindi a non sapere quale delle tre possibilità sia quella giusta. Sottolineo ancora che non sto ammettendo la validità e l'effettiva esistenza di una delle tre, come mi sembra che voi crediate riguardo la 1: sto solo analizzando le varie possibilità. Citazione:
Citazione:
La conoscenza (che anche un robot potrebbe avere) NON è la stessa cosa della percezione (che invece solo tu senti e non il robot): trasformando la materia per generare due pianeti, della materia fluirà comunque tra un pianeta e l'altro, quindi non saranno due entità effettivamente separate. Le percezioni invece non riescono a comunicare, usano il corpo che dominano per fargli emettere segnali sonori con la bocca, ma è una comunicazione indiretta, la mia percezione psicosensoriale è totalmente distinta dalla tua, così distinta che non sono nemmeno certo che la tua esista veramente (solipsismo). Se invece della percezione parliamo invece del pensiero autoreferenziale, chiamandolo coscienza, allora il tuo accomunare coscienza è conoscenza ha certamente senso. Ma è appunto un altro discorso (certo, non così slegato, anzi). Citazione:
Non capisco cosa c'entra invece la riproduzione: il fatto che siamo individui unici consente la riproduzione ma la riproduzione non è affatto la causa dell'unicità, semmai lo è il fatto che i processi cerebrali di un individuo restano confinati in quel cranio e dunque si possono eventualmente considerare un'entità unica. |
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21-07-2011, 13.47.29 | #34 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
Citazione:
Mi sembra che tu continui a cambiare le carte in tavola. Prima parli di "percezione" riferendoti alla percezione del pensiero stesso (quindi in pratica alla coscienza) ora ad una cosa differente dal pensiero autoreferenziale? Dovresti mantenere una linea..se no qui non ci capiamo. Cosa significa "percepire un pensiero" se no pensare? Cioè essere cosciente di ciò che quel pensiero sta trasmettendo? Io dico che quel pensiero è "conoscenza"... quindi avere una percezione del pensiero vuol dire avere coscienza-conoscenza del pensiero. Un robot non dovrebbe avere la percezione del pensiero, e se non ha questa percezione, non sta conoscendo un accidenti. |
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21-07-2011, 14.51.26 | #35 |
Ospite
Data registrazione: 16-07-2011
Messaggi: 44
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
Sì, la conoscenza non sono le informazioni, è il pensiero autocosciente che elabora tali informazioni. Errore mio di intendere il lemma.
Fatto sta che non so quale di quelle tre ipotesi scegliere. Il paradosso rimane in questo senso. Ciò che mi spinge a considerare l'esistenza di qualcos'altro che sia diverso e che stia sopra il pensiero autoreferenziale, deriva dal fatto che io (e qui l'io è di comodo, per stendere la frase) avverto soltanto uno tra i tanti pensieri autoreferenziali. Questo fatto mi spinge a credere che al di sopra di tale pensiero capace di pensare di sè ci sia qualcos'altro, ciò che io ho chiamato percezione. Questo è il ragionamento che feci, che in realtà è nato spontaneamente, come una percezione (per l'appunto!). È un tentativo spontaneo, logico, di spiegare qualcosa che non torna. Infatti nessuna delle tre ipotesi che prima ho elencato sembra corrispondere alla realtà e descriverla correttamente, senza paradossi/inconsistenze, eccetera. Eppure la maggior parte delle persone esistenti al mondo crede alla 2 come se fosse una cosa normalissima, ovvia, scontata. |
21-07-2011, 21.06.50 | #36 |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
leggendo l' interessantissima discussione ,mi sovvengono alcune affermazioni del tipo ...: "Se io non fossi io, sarei giocoforza te o qualcun altro" , oppure :" io sono io per il solo fatto di non essere altri", oppure :" non sono te per il solo fatto di essere me stesso" ...oppure...:" se la storia dell'universo prevedesse soltanto due esseri umani la cui vita iniziasse e finisse in due zone distinte del tempo, sarebbero la stessa persona, entrambi , cioe' ,avrebbero la medesima coscienza, se fossero poi composti entrambi degli stessi atomi nella stessa reciproca disposizione spaziale, be' , l'identita' coinciderebbe in modo ancor piu' intuitivo...ma sarebbe davvero cosi'??? "
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22-07-2011, 09.53.13 | #37 | ||
Ospite abituale
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Messaggi: 81
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
Citazione:
Citazione:
Penso che ciò che non ti torna corrisponda al limite della percezione e della ragione. Trovo che in questo thread si sia dimenticata la malattia mentale o follia, se si preferisce. Non è vero che la mente singola non percepisca altre coscienze: nel carattere schizoide la persona riferisce di percepire "voci", situazioni telepatiche, personalità multiple. Quindi la condizione del folle sarebbe quella più vicina a rispettare la logica dell'illimitatezza della ragione umana. Un'altra cosa sulla condivisione tra più soggetti. Ciò che fa condividere l'esperienza tra più persone è la relazione e non la simbiosi o fusionalità che si voglia. Per percepire che siamo due, per poter condividere ho bisogno di pensarmi uno e distinto dall'altro. Non condividerò il significato (o coscienza o pensiero) dell'altro, non al 100% per lo meno, ma condividerò il momento dell'esperienza, dell'entrare in contatto nel punto di confine "tra me e te", esperienza che mi darà occasione per l'elaborazione di nuovi significati coscienti o inconsci. E questo supera il solipsismo a mio avviso. Ultima modifica di nemesi1 : 22-07-2011 alle ore 11.29.57. |
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22-07-2011, 09.55.16 | #38 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
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Volevo correggere, dal mio punto di vista, ciò che hai scritto: non è detto che il pensiero autocosciente "elabori" le informazioni. Quello che io direi è questo: la coscienza permette al cervello di riconoscerle come informazioni. Non sarebbero informazioni se non fossero riconosciute come tali. Per quanto riguarda le tue tre ipotesi: 1-o esiste soltanto questa coscienza universale (e dunque la mia sotto-percezione non ha senso di essere); 2-o esistono tante percezioni diverse (ma il solipsismo pare suggerire il contrario); 3-o esiste soltanto la mia percezione (ma il solipsismo è largamente opinabile). A me la questione "dell'esistenza" mi fa venire i brividi. Tempo2011 parlava di un nostro ricordo primordiale, che può anche essere remotissimo (milioni di anni). Se invece questo ricordo lo spostiamo nel tempo primo, siamo all'incirca a 15 miliardi di anni, quando l'universo (verosimilmente) non era ancora nato. E' possibile che noi si possa avere un ricordo di quel genere? Chi può dirlo? La prima opzione quindi stabilisce un vecchio ricordo, di quando eravamo tutti insieme appassionatamente . Poi le cose sono un po' cambiate, e siamo passati all'opzione 2 (ma con qualche vecchio ricordo del passato remoto). Ora però, pensandoci, riflettendo scientificamente...mi chiedo come fare per stabilire che esistano altre percezioni come la mia? E questa è la terza opzione. |
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22-07-2011, 10.34.12 | #39 | |||
Ospite
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
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Sulla questione schizofrenica et similia, dovrei informarmi bene, ma comunque, non potendone avere esperienza in prima persona, non so cosa potrei effettivamente dedurne. Citazione:
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22-07-2011, 14.01.29 | #40 | |||
Ospite abituale
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
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Ultima modifica di nemesi1 : 22-07-2011 alle ore 14.32.45. |
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