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20-07-2011, 14.12.41 | #22 | ||||
Ospite
Data registrazione: 16-07-2011
Messaggi: 44
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Citazione:
Ancora non hai compreso il mio dilemma. Infatti: Citazione:
@Il_Dubbio: sì, ho letto parte di quel topic. Ovviamente non sono d'accordo, perchè anche un robot può conoscere. E tuttavia esso non ha percezione psicosensoriale come ce l'ho io in questo momento. Confondi il pensiero con la percezione cosciente. Anche un robot può pensare, se programmato a farlo. Ma non può percepire quel pensiero come lo percepisci tu. Il fatto è che intendiamo con coscienza delle cose diverse. Ripeto la frase ancora una volta: confondi il pensiero con la percezione cosciente. Oppure sbaglio io l'utilizzo dei termini, eh. Infatti già dai primi post dicevo che forse non avrei dovuto parlare di coscienza, ma solo di "percezione di una singola coscienza". Che è un'altra cosa. Sembro essere il solo che si meraviglia di "sentire" da un punto di osservazione singolo. A voi sembra normale XD Questo non fa che avvalorare l'ipotesi solipsista lol, mio malgrado. @Sirviu: inizialmente mi ha sorpreso vederti scrivere riguardo a un'illuminazione, e subito mi sono messo a rispondere sottolineando che non sto portando avanti una teoria, ma che sto solo dicendo che, seguendo la logica, la realtà che osservo "contiene un assurdo". Infatti la mia idea è che, in fin dei conti, sto parlando di qualcosa che dovrebbe essere sperimentabile da chiunque sia abituato a pensare tanto, e se così non è, allora ho ragione d'essere solipsista. Ma il discorso illuminato, per quanto può far ridere, ha un certo senso, perchè è comunque una sensazione che trascende la realtà/logica comune. Facendo questo discorso, è meglio che preciso, prima, che sono ateo (nel senso di non religioso, per specificare), così che non ci si faccia un'idea sbagliata del discorso. Dicevo, perchè ha senso? Perchè mentre scrivevo, rivedendo l'esempio fatto prima riguardo la clonazione di un cervello impiantato poi su un androide, scrissi: Citazione:
Vi invito ancora a leggere l'esempio del robot e, quando vi svegliate la mattina, di riflettere se vi sembra davvero normale, ovvio, che vedete il mondo sempre da quegli stessi occhi. Citazione:
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20-07-2011, 16.12.36 | #23 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
Citazione:
La percezione di una singola coscienza mutala nella percezione di una singola conoscenza. Se questa è legata ad una singola storia, la coscienza sarà legata ad una storia. Se questa storia è legata ad un nome ed un cognome anche l'intera coscienza-conoscenza sarà legata a quel nome e a quel cognome e quindi a quella storia. Non ci vedo nulla di drammatico e di incomprensibile. Diciamo che ne avevo già parlato a suo tempo... forse perchè anch'io mi ero, inconsciamente, posto un problema simile al tuo... ...anche se le tue conclusioni sembrano essere diverse dalle mie. |
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20-07-2011, 16.39.37 | #24 | |
Ospite
Data registrazione: 16-07-2011
Messaggi: 44
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
Nel tuo ragionamento non c'è nulla di drammatico e incomprensibile, dici. Invece il problema sta proprio nella primissima affermazione:
Citazione:
Sembra che fin dalla nascita, o meglio, fin dai primi sviluppi del pensiero cosciente, ci sembri normalissima la nostra individualità, la nostra percezione egocentrica, e di conseguenza sembra normale, anzi ovvio, il tuo ragionamento: se io percepisco la coscienza di Il_Dubbio, avrò i suoi pensieri, i suoi ricordi. Il problema sta nell'interrogarsi su questa percezione e chiedersi se è davvero così ovvio: perchè Tu, percezione di Il_Dubbio, non sei intimamente connessa al mio cervello, piuttosto che a quello di Tempo2011, o di Pinco Pallino? |
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20-07-2011, 18.54.10 | #25 | ||||
Ospite abituale
Data registrazione: 22-08-2010
Messaggi: 107
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
Citazione:
Da ragazzino lessi la Nausée ed ebbi un'esperienza forse un po' troppo prematura di questa sensazione. Ma più in là negli anni mi aiutò molto leggere dello Zen, con i suoi koan ed il suo continuo rapportarsi e soprattutto andare "oltre" la ragione. Se non ti è mai capitato te lo consiglio. Citazione:
Citazione:
Questo tipo di esperienza (più comune di quello che si pensa) si presta tuttavia a manipolazioni interpretative sia nei confronti degli altri che di se stessi. Citazione:
Non conosciamo le sensazioni che può avere un robot (ammesso che ne abbia). Potremmo immaginare però una nostra replica biologica che abbia la nostra stessa esperienza, i nostri stessi ricordi, le nostre stesse fattezze. Sarebbe pur sempre "altro" rispetto a noi e non avremmo comunque - in senso stretto - una coscienza condivisa. Non so nemmeno che tipo di reazione potrei avere: potrebbe essere addiruttura "insopportabile" la sua presenza. Potrei addirittura essere tentato di ucciderlo. In questo caso si dovrebbe parlare di "omicidio" o "suicidio" ? |
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20-07-2011, 21.26.19 | #26 |
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
Credo proprio di intuire che il tuo dilemma e' pure il mio; ho iniziato alcune discussioni in proposito intorno al concetto di entita' / identita' / io / moltitudine/ legandole ai concetti di spazio, tempo e materia ; mi farebbe piacere avere un tuo intervento in quelle discussioni cosi' poco frequentate.
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20-07-2011, 21.48.17 | #27 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 03-12-2007
Messaggi: 1,706
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
Citazione:
Ti seguo fino ad un certo punto. Cambi strada molto velocemente Tu avevi detto che la coscienza è nella materia. Ma cos'è la materia e dove sta la coscienza? Ho bisogno di una tua opinione su cosa è la coscienza ed a questo punto anche cos'è la materia. Quando parli di "percezione" intendi qualcosa di diverso dalla materia? Oppure è la stessa cosa? Cosa vuoi dire che la coscienza è una monade? Non so, facciamo un esempio fisico. La Luna è un satellite formato da materia. La materia segue le leggi della gravità. Ogni punto materiale si relazione con altri punti materiali attraverso la gravità. Secondo te la Luna dovrebbe sentirsi una luna di Giove solo perchè c'è una relazione di gravità fra di loro? Eppure la legge di gravità è la stessa che regola la Luna della Terra e la luna di Giove! Intanto però la Luna è la Luna e un satellite di Giove (per esempio Europa) è un satellite di Giove nonostante la legge di gravità sia la stessa. Perchè non sono la stessa Luna? |
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20-07-2011, 22.50.48 | #28 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 22-08-2010
Messaggi: 107
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
Citazione:
Non so se l'esempio dei satelliti possa aiutare a capirvi. Credo che la difficoltà risieda nel fatto che siamo abituati, secondo tradizione religiosa e filosofica a vedere l'anima, spirito o coscienza che dir si voglia come qualcosa di non connaturato alla materia, ma ben distinto. Il nostro amico invece ritiene di aver intuito che non c'è questa distinzione, ma che la coscienza non è estranea alla materia. Se così è tuttavia, non riesce a spiegarsi perché devono esistere tante coscienze-percezionidelsé separate e non invece un'unica coscienza universale che possa regolare in modo coerente e logico il "materiale" universale. Spero di non aver travisato il pensiero di Coscienza. |
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21-07-2011, 00.10.17 | #29 | ||||
Ospite
Data registrazione: 16-07-2011
Messaggi: 44
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
Citazione:
Riguardo all'esempio del robot, serve per far capire meglio questa percezione cosciente, per far sentire chi legge un po' più solipsista e comprendere quindi il problema. @and1972rea: con piacere, appena possibile. Citazione:
Citazione:
Provo a fare un ennesimo esempio: immagina un sistema visivo e un cervello. Puoi dire che il cervello vede tramite gli occhi, ma finchè la Tua percezione non si approprierà di tale cervello, Tu non vedrai davvero. Per rispondere alla domanda, questa percezione ovviamente è un'altra cosa rispetto alla materia, non è la materia, ho detto che verosimilmente (ma a questo punto neanche tanto) pare sia generata dal cervello, e dunque dalla materia. Ma si può pure mettere in dubbio ciò, visto che è il pensiero che è generato dal cervello, ma la percezione di tale pensiero è qualcosa di più astratto ancora che solo tu nel tuo più intimo esistere puoi percepire. Citazione:
Se questo discorso non sembra chiaro o corretto, per capire il dilemma c'è comunque un discorso migliore, ovvero chiedersi "perchè io e non quell'altro cervello". Paragrafo e nuova linea, tanto per evidenziare quanto segue. Di nuovo, domandati se ti sembra davvero ovvio che tra tutte le possibili menti pensanti generate da cervelli, Tu sei legato indissolubilmente ad una sola di queste menti, intendendo con Tu la Tua percezione più intima d'essere, d'esistere, il Tuo sentirTi. |
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21-07-2011, 08.53.33 | #30 | ||||
Ospite abituale
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Riferimento: Paradosso della percezione psicosensoriale cosciente
Citazione:
Va bene... questo l'avevo capito. Ma con la domanda "cos'è" la coscienza non chiedevo che mi descrivessi la "sensazione" che abbiamo di coscienza, ma "solo" cos'è! La domanda è diversa. Infatti poi rispondi: Citazione:
Ecco vedi, non sai cos'è la coscienza. Balbetti qualche riferimento... ma niente di più. Come fai a dire che è una monade se non sai cos'è la coscienza? Citazione:
Per dire che non è indivisibile dovresti spiegare prima cos'è. Ora te lo faccio io un ragionamento. Immagina ciò che era la materia prima del big bang. Anche quella cosa che non sappiamo da cosa era composta, sembrava non divisibile, però poi si è divisa e sono nate le stelle, i satelliti, la vita e l'uomo. Ok? Citazione:
Ti avevo fatto l'esempio della gravità, che è presente ovunque. Però la Luna gira attorno alla nostra Terra, un asteroide più piccolo si schianta sulla Terra, oppure sfiora la Terra e scappa via. Quindi i "comportamenti" sono dissimili anche se entrambi sono legati alla legge di gravità. Continuo il ragionamento di prima: fai il discorso a ritroso. Immagina una coscienza primordiale che si divide come si divide la materia. Quando la materia si è divisa i comportamenti sono sempre legati alla gravità, ma cambiano rispetto alla quantità. Ora fai un passo verso la coscienza primordiale. Essa era legata alla conoscenza (questa è la mia ipotesi). Ma se si divide, incomincia a dividersi anche la conoscenza; quindi io divento io nel senso che sono cosciente della mia conoscenza limitata e al mio punto di osservazione, proprio come la Luna si distingue da un asteroide rispetto alla gravità. Questo è il mio ragionamento che salva la coscienza universale primordiale, ma ammette la divisione della stessa. Ragionamento che secondo me dovrebbe essere coerente, sempre che si unisca la coscienza alla conoscenza. |
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