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09-01-2007, 09.41.24 | #82 | |
Ospite abituale
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo
Citazione:
Elia, non è così semplice rispondere ad una persona che considera vane le parole. Nonostante ciò: Mi scrivi:"Per quanto riguarda la psicologia... mi pare che i messaggi di odissea... siano molto impregnati di "psicologia"... (e questa non è una critica, ma solo una nota ). E anche tu Franco... mi pare che ci sei cascato dentro." Consentimi, ma se dici di non criticare i posts di Odissea in quanto molto impregnati di psicologia, non puoi attribuirmi una caduta in essi. Il cadere infatti è parola e concetto implicante il passaggio più o meno violento da uno stato più alto ad uno più basso, passaggio ad una condizione peggiore , una discesa, una perdita d'equilibrio e via di seguito. Franco non è caduto nell'impostazione di Odissea. Ciò che Franco ha fatto è stato assecondare la discussione di contenuti che potrebbero rivelarsi interessanti per l'approfondimento di una discussione filosofica di qualcosa di molto concreto quale l'atto sessuale come costituente fondamentale dell'uomo. Di cosa si dovrebbe mai parlare impostando filosoficamente una discussione sull'atto sessuale come tratto essenziale dell'ente umano? Anche volendo limitare l'indagine filosofica ad un'indagine di "essenze", esse devono pur essere nutrite di enti particolari. Similmente a quanto detto a maxim, in certe tue parole agisce a mio avviso un infondato principio: che la psico-logia moderna e contemporanea siano talmente sicure del proprio tema da poter essere distinte senza dubbi dall'indagine filosofica. Qualcosa del genere per me vale anche per la chimica. Mi scrivi:"Ci sono due tipi di verità. Ci sono quelle superficiali, il cui contrario è evidentemente falso, ma ci sono anche le verità profonde, il cui contrario è altrettanto giusto. (Niels Bohr) E io personalmente aggiungo, che si può mettere sempre tutti in dubbio e in questione, senza alla fine giungere a una conclusione assoluta e definitiva. (La storia della filosofia ne è un esempio, o erro?)"[/i] Consentimi ma non vedo il nesso! Non vedo il legame. Quanto avevo tentato di farti notare è piuttosto semplice: il tuo discorso è pregno di contraddizioni ed imprecisioni e la citazione di Niels Bohr è fuori luogo. Non hai compreso quanto ho tentato di comunicare. Un paio di esempi: Dire che l'essere umano scarta il sesso perchè cosa caduca e passeggera, significa dire qualcosa di falso in diversi sensi: a) tu non sai cosa possa volere l'essere umano, ogni essere umano. b) tu non sai se il sesso sia cosa su cui non puntare per ogni essere umano c) dimostri di non avere la minima idea di come un' etero-sessualità molto piacevole non sia incompatibile con una sua non- eternità. En passant e per non andare off-topic: - Sarebbe piuttosto difficile mettere da una parte i tuoi enunciati contraddittori profondi e dall'altra quelli contraddittori superficiali per andare a cogliere i punti di contatto per una "applicazione" dell'asserto di Bohr. - Sarebbe piuttosto difficile anche perchè nè io nè tu possiamo sapere cosa avesse "in mente" il grande fisico atomico con l'enunciato da te citato. - Quando leggo frasi come quella mi allarmo sempre un pò. Vedo aleggiare lo spettro dello scientismo, giacchè la storia del pensiero occidentale è percorsa in lungo e in largo da idee di verità che non si riducono a quella di corrispondenza . Mi fermo qui per non suscitare l'intervento del gestore del forum. Franco Ultima modifica di Franco : 09-01-2007 alle ore 10.49.06. |
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10-01-2007, 12.28.48 | #83 | |
Ospite abituale
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo
Citazione:
Liberatomi dai pensieri di morte ai quali sono stato costretto nell’apposita sezione dedicata, me ne ritorno quatto quatto alla carne! La striminzita indagine filosofica alla quale abbiamo sottoposto il sesso (indagine finora solo mia ) ha preso in considerazione la sessualità in relazione alla società e con non poco sforzo da parte mia e con tanto di illustri citazioni, ho cercato di dimostrare come principi e valori di una società così organizzata non possano prevedere una visione diversa del sesso rispetto a quella attuale. Solo modificando principi e valori della nostra società sarebbe possibile orientare la vita di ognuno di noi verso il “principio del piacere” (che, badate bene, potrebbe anche non essere solo quello sessuale). La filosofia, conformandosi alla società e ad un sapere privo di emozioni, non ha mai potuto trattare il sesso diversamente da come lo è stato, nonché, ha dovuto legarlo alla sua parte più poetica e necessaria dell’amore. Così facendo non potevamo che inscatolare la sessualità pura dell’uomo (quella del piacere) in ambito psicologico, con annessi tutti i relativi problemi che comporta questo tipo di indagine…in particolare, sotto la ferrea visione di questa psicologia moderna, sempre più strumento ad uso e consumo della società per la società! La dimostrazione che la mia firma è presa sempre a bersaglio è a testimonianza del male oscuro che avvolge l’idea che si ha del sesso (o se meglio vogliamo…del piacere in generale). Ecco che quando si parla di trasgressione viene in mente quella per eccellenza ovverosia quella sessuale, ignorando invece che il sesso è stato opera di una continua privazione "fisiologica" senza senso. Come diceva il compare Franco… - chi ha detto che un' etero-sessualità (?...perchè solo questa Franco?) molto piacevole sia incompatibile con una sua eternità? ed aggiungo io, con una più ampia visione spirituale che comprenda anche la parte di vita carnale che ora neghiamo a tutti i costi provocandoci delle inutili sofferenze? E’ innegabile come il far sesso sia uno strumento di conoscenza di se stessi e dell’altra persona nonché il momento apice in cui è possibile rendere veramente grazie a dio per averci concesso QUESTO tipo di vita terrena e NON quella delle sofferenze, delle privazioni e dei patimenti! PS: Come vado Franco...sto tenendo alta la bandiera? |
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11-01-2007, 12.43.54 | #85 | |||||||
Utente assente
Data registrazione: 21-07-2004
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo
Citazione:
Ancor più difficile è chi cerca sempre le contraddizioni nelle parole degli altri, e non cerca l'unità, il filo logico... NON cerca di capire il prossimo, come il tuo caso. Ti invito cortesemente a non leggere mai la Bibbia o il Corano, perché credo che impazziresti... (vedresti solo contraddizioni... perdendo di vista l'unità). Sai, non ti vedo mai - o quasi - fare un passo incontro al tuo interlocutore... Cosa a te interessa è sottolineare e evidenziare le contraddizioni. E scusa tanto, ma così non sarai mai in grado di comprendere cosa vuol dire la persona che hai di fronte. Citazione:
Citazione:
Che siano false queste religioni e il loro modo di vedere la realtà e il sesso? Se - facendo un esempio - nel Cristianesimo e nel Buddhismo il sesso ha avuto un ruolo secondario, un motivo forse ci sarà. E se pensiamo che parecchia gente afferma di essere cristiana o buddhista... fare un discorso generale credo che sia piuttosto lecito. Se tu a questo non ci arrivi, arrangiati. Citazione:
O sì? Citazione:
Credi veramente che non sappia che generalizzare è assurdo? Per favore quindi, smettila di fare il fanciullo, e cerca di andare oltre certe cavolate (di cui sono tutti consapevoli... tranne tu forse). Non mi pare poi di non aver detto che per alcune persone il sesso è cosa importante. Quindi la tua critica è fallace. Citazione:
Citazione:
Pensi veramente questo? E se sì, perché partecipi? Io personalmente non avrei disdegnato se qualcuno avesse parlato di Socrate, Platone e Aristotele, e il motivo per cui hanno o non hanno parlato del mondo sessuale, e se ne hanno parlato, il come. |
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11-01-2007, 14.05.52 | #86 | |
Ospite abituale
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo
Citazione:
maxim, Mi chiedi se tieni alta la bandiera. In quante maniere potrei risponderti? Perchè lo chiedi a me? Se la tieni alta? Sì e no. E che senso sì e in che senso no? Sì se tengo presente che finòra una buona fetta degli interventi è tua. Sì se tengo presente che la sua qualità non è bassa. Sì se non dimentico che la banalità di certi interventi. No nel senso che è tutto da discutere che tu abbia issato la bandiera sino alla "massima possibilità dell'asta". No nel senso che non mi sembra sia stato così difficile issarla fino ad una certa altezza dato il clima determinato dai posts degli altri utenti. Posso dirlo? Con ciò non intendo dire che non siano state dette cose più o meno interessanti. In questo senso spererei in altri interventi da parte di Odissea. Il tuo ultimo post è pregno di spunti stimolanti. Alcuni sono difficili da cogliere immediatamente, altri sono subito evidenti, altri ancora indubitabilmente scorretti. Scrivi:"La dimostrazione che la mia firma è presa sempre a bersaglio è a testimonianza del male oscuro che avvolge l’idea che si ha del sesso (o se meglio vogliamo…del piacere in generale)." Non è vero che la tua firma sia sempre presa a bersaglio. Franco non l'ha fatto! Nell'ambito di un altro thread, ho invece utilizzato il tuo "coito ergo sum" per sostenere una certa tesi. Ribadisco molto brevemente: il concetto "coito ergo sum" è il reale, il concetto "cogito ergo sum" è il possibile, l'ideale, l'immaginario, il prodotto della "capacità" fantasticante di un pensatore dalla salute malferma, il sogno di un uomo cagionevole al quale "Dio" dette in dono l'insonnia come capacità di non percepire il limite fra reale e il fantastico . Scrivi:"La striminzita indagine filosofica alla quale abbiamo sottoposto il sesso (indagine finora solo mia )" No maxim, non sono d'accordo. Quest'affermazione è possibile solo alla condizione di un pre-concetto fondamentale: la certezza della distinzione fra scienza e filosofia, tre sapere scientifico e sapere filosofico, tra discipline scientifiche e filosofia. Ma tale certezza non si dà! approfondire questo concetto mi porterebbe lontano, troppo lontano probabilmente, ma se voglio fondarlo in qualche modo devo pur fornire almeno un argomento a suo favore. Basti pensare alla grande menzogna della cosmologia scientifica. Si dà qualcosa come un scienza del cosmo, maxim? Si è mai data una scienza del cosmo? Micro- e macro-materia sono og-getti della conoscenza empirico-sperimentale? La teoria del Big bang è scientifica? Possiamo "prendere" l'ente cosmico e sottoporlo ad una indagine razionale alla stessa maniera in cui lo facciamo con un'ameba ed un microscopio? Il fatto, dico il fatto che tu non consideri filosofiche certe mie argomentazioni e domande, tradisce questo pregiudizio. Ma si tratta di un pregiudizio assai radicato, funzionale a quella ragione strumentale che tanta importanza ha avuto nell'analisi della scuola di Francoforte, e dunque anche nell'opera del tuo Marcuse. La Psico-logia è sicura del suo tema? Del suo Gegen-stand? Si dà in generale un Gegen-stand della psicologia? Che cosa starebbe dinanzi al soggetto percipiente e pensante? E qualòra si fondasse il discorso psicologico su di un processo intro-spettivo, in cosa mai consisterebbe l'intro-spezione? Verso dove? Verso che cosa? Verso quale interno e cavità? Di cose del genere ho scritto in qualche post precedente, ma evidentemente non è stato colto. In che rapporto potrebbero essere cose come cosmolgia, psicologia, biologia e sessuologia? In che senso una riflessione sull'atto sessuale come costituente fendamentale dell'ente umano potrebbe fondare un discorso filosofico come indagine sull'essenza umana e sull'essere in generale? Perchè un discorso rigoroso sull'atto sessuale fondamentale potrebbe fondare un'indagine ontologica, vale a dire filosofica? Cosa è la filosofia? Cosa può ancora essere la filosofia al di là dello scientismo? Un discorso serio, rigoroso sulla funzione sessuale umana è in grado di fondare un discorso sull'ente in quanto ente, un discorso forte in senso onto-logico? Perchè un pensatore della statura di Martin Heidegger non tratta il sessuale nella sua analitica dell'esser-ci? Perchè bisogna attendere Schopenhauer per leggere una filosofia centrata sulla funzione sessuale? Quante altre opere della contemporaneità sono anche lontanamente paragonabili a quella di Bataille sull' Erotismo? Franco |
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11-01-2007, 17.16.52 | #87 |
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo
caro Maxim, secondo me il sesso non è necessariamente atto sessuale.
può essere profondamente cerebrale e restare tale, senza mai trovare espressione concreta. il sesso è pulsione profonda di vita, espressione (e a volte realizzazione) di desiderio, ma non deve per forza diventare fisico per esistere e legittimarsi. sono d'accordo con Tommy in merito all'onanismo di coppia ed alla povertà frustrante che esprime e che lascia. la sessualità è qualcosa di molto elevato, è pura comunicazione di ciò che è più nascosto e fragile... se poi vogliamo banalizzarla identificandola con qualcosa di meramente fisico e lasciare che tutto ci scorra addosso, non lamentiamoci di esperienze insoddisfacenti e frustranti.. concordo quindi con chi afferma che sia ricerca di se stessi anche attraverso l'altro ma, scendendo più sul pratico (troppa astrattezza uccide) aggiungo, se mi è permesso, che per vivere bene il sesso è meglio essersi prima trovati, pena far scontare a un innocente incolpevole le nostre incertezze. ciao a tutti satine ps: questa è per la foto |
11-01-2007, 18.15.32 | #88 | |
Ospite abituale
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo
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maxim, scrivi:"Ecco che quando si parla di trasgressione viene in mente quella per eccellenza ovverosia quella sessuale, ignorando invece che il sesso è stato opera di una continua privazione "fisiologica" senza senso." Vorrei capire meglio. Cosa intendi con continua privazione fisiologica senza senso? Scrivi:"Come diceva il compare Franco… - chi ha detto che un' etero-sessualità (?...perchè solo questa Franco?) molto piacevole sia incompatibile con una sua eternità? ed aggiungo io, con una più ampia visione spirituale che comprenda anche la parte di vita carnale che ora neghiamo a tutti i costi provocandoci delle inutili sofferenze?" Vedi maxim, io non riesco a parlare per gli altri nella maniera in cui fai tu. E non ci riesco perchè non è qualcosa che tu possa e io non possa. Se così non fosse, dovremmo negare che il sesso sia, insieme alla morte, il tabù fondamentale della "civiltà occidentale". Come si fa a parlare di un "noi"? E come si fa a dire di un "noi" che nega a tutti i costi la parte carnale? Sembra che tu parli di cose decidibili! Quante sono le persone in Italia che potrebbero soltanto ascoltare, leggere il tuo dscorso? Di quale "noi" parli? A quale collettività ti riferisci? Qualcosa del genere l'ho scritto in altro post a te rivolto. "Noi", "noi", "noi", ma noi chi? La grandissima massa dei sedicenti cristiano-cattolici che anche solo dal punto di vista del modo di gestione dei mezzi anticoncezionali pendono dalle labbra del "Papa"? O si può forse pensare che le masse che ogni domenica affollano il Vaticano siano nello stesso tempo scientificamente illuminate nella propria intimità sessuale casalinga ed altrettanto illuminate nel seguire come sommo valore il "verbo papale" condannante il controllo del concepimento attraverso quei mezzi? Quante sono ancora oggi le coppie nell'ambito delle quali il maschietto è autenticamente interessato alla sessualità riproduttiva e non riproduttiva della femminuccia? Chi tiene conto del fatto che ci sono pediatre che quando si riferiscono alla genitalità dell'infante vi si riferiscono con la miracolosa parolina "lì"? con quante persone maxim riesce a parlare di sessualità così come riesce a fare in "Riflessioni"? Quale fu la sessualità di Herbert Marcuse? Non sono un esperto del grande pensatore tedesco, ma quanto almeno detto in "Eros e civiltà" mi fa nutrire diversi dubbi sulla possibilità che il suo progetto di rivoluzione non sia soltanto una mirabile u-topia. Ed ancora scrivi:"E’ innegabile come il far sesso sia uno strumento di conoscenza di se stessi e dell’altra persona nonché il momento apice in cui è possibile rendere veramente grazie a dio per averci concesso QUESTO tipo di vita terrena e NON quella delle sofferenze, delle privazioni e dei patimenti!" Vale anche quanto detto sopra. Qui si posta in "Filosofia" maxim. ".....grazie a dio per averci concesso QUESTO tipo di vita terrena ....." Stai parlando anche di Franco? Io non ho nessun "dio" da ringraziare. Franco |
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11-01-2007, 19.55.05 | #89 |
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo
Che cosa conta di più nella vita?
Secondo me,sono due le pulsioni per le quali la vita vale la pena di essere vissuta: 1) essere apprezzati per il proprio valore informativo = l’essere umano desidera riprodurre i propri memi,il che porta allo scambio di idee e,su scala più vasta,alla nascita,allo sviluppo e al declino dei paradigmi culturali. Meme è l’elemento regolante i comportamenti degli individui di una collettività ed è trasmesso per via culturale. Per semplificare, diciamo che il meme è contemporaneamente una buona idea ed il mezzo fisico che fa capire come replicare la stessa idea. Insomma, è il prodotto finito ma anche le istruzioni per diffonderne l’uso. (nota: un’idea, per essere “buona” non deve necessariamente soddisfare criteri etici-soggettivi, ma solo essere forte e coerente al punto da sopraffare le altre.) Suona molto darwiniano e, perdonatemi, sto andando O.T. Arrivo al punto.. 2) Essere amati sessualmente = l’essere umano desidera la trasmissione del proprio patrimonio genetico. Diffondere i propri geni per via sessuale allo scopo di assicurarsi una vasta discendenza è ciò che la natura ha escogitato per noi( ma noi sappiamo che, nel passaggio da natura a cultura, le cose prendono una piega differente). Vi chiederete perché avrò scritto : “Essere amati sessualmente”. Provo a spiegarmi, quotando alcuni interventi. E’, tutto sommato ,vero quanto dice Maxim: ”Il sesso è piacere…il più forte dei piaceri. “La sessualità è indubbiamente qualcosa di più vasto ma non riesco a scinderla dal piacere...” “Chi vive una sessualità incompleta (e qui lascio a Franco la possibilità di esprimerne il termine) non avrà mai modo di conoscersi nel profondo!” Che poi l’atto sessuale si manifesti nelle forme più svariate: nell’ambito del rapporto uomo-donna, uomo-uomo, donna-donna, nel caso dell’uomo e donna presi singolarmente, ciò non toglie valore a quanto ho scritto in precedenza,ovvero che l’essere umano desidera riprodursi. Mi spiego. La sessualità è un bisogno basilare, qualcosa che ci contraddistingue,volenti o nolenti. Però è anche un desiderio e, in quanto tale, può prendere direzioni diverse,a seconda del soggetto e della società in cui vive. Il desiderio può essere sopito (con aberrazioni facili da prevedere) o al contrario, raggiungere vette eccelse di “piacere” e “conoscenza” che qui si fondono. E’ dimostrazione di amore per se stessi e per l’altro (se c’è). Perciò è naturale amare ed essere amati sessualmente (ribadisco:naturale. Non voglio sconfinare nella sfera socio-patologica della questione). E’vero quanto dice Tommy2005: ” E' più conveniente parlare di "sessualità" la quale "comprende" l'atto materiale, ma non è "solo" l'atto materiale!” Ciò che dice Odissea mi trova sostanzialmente d’accordo: "Mi sembra però che parlare di atto sessuale come possibile atto di conoscenza intima di se stessi e del partner, sia possibile solo a partire da una presa di autocoscienza da parte del soggetto, ovvero da una conoscenza di se stessi, delle proprie pulsioni, delle loro modalità di espressione, del perchè si manifestano in quelle modalità e non altre: una conoscenza della propria sessualità è alla base della conoscenza di sé, e dell'altro, durante il coito." Nonché quello che le risponde Franco: “Non mi sembra però azzardato affermare che l'auto -coscienza dipenda da uno scambio continuo con l'altro. E' in ragione di tale scambio che mi apro a me stesso, mi conosco e riconosco; e' in ragione di tale scambio che mi scopro omo-sessuale o etero-sessuale e via dicendo.” Odissea ha inoltre affermato: “Credo sia innegabile che la sessualità sia un elemento costitutivo dell'uomo e uno dei motori principali che lo muove nei suoi progetti esistenziali, nelle sue dinamiche emotive e psichiche.” “La metafora del motore credo renda l'idea della concezione della sessualità come pulsione insita nell'uomo e nella donna. Non so se esistano altri "motori" di pari cilindrata e potenza: forse l'istinto di conservazione....ma, appunto, bisognerebbe stabilire se quest'ultimo è alla base della sessualità stessa, o se ne è una specie di conseguenza.” E Franco le ha risposto: “Il motore in un auto -veicolo ad esempio, è ciò che elabora l'energia necessaria al movimento dello stesso, è ciò che lo tiene in vita come sistema, struttura, ciò che lo alimenta nelle sue parti non solo meccaniche, ma anche elettriche etc. E per l'ente umano ?” Ecco, io mi sto scervellando su questo… 1) Istinto di riproduzione, dunque DESIDERIO (sessuale, ma non solo) e 2) Istinto di conservazione, dunque PAURA (costruzione dell’Ego e meccanismi di difesa) Sono due motori (ammesso che vogliamo definirli così) ben distinti o l’uno confluisce nell’altro? Per favore, toglietemi questo dubbio atroce! Spero che intervenga anche Vanlaq, mi piace quello che ha detto sul gioco degli opposti… Grazie in anticipo! Un saluto --------------------------------- Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non e' affatto una prova che non sia completamente assurda. ( Bertrand Russell ) Ogni setta, di qualunque genere sia, e' uno schieramento del dubbio e dell'errore. Non esistono sette in geometria: non si dice mai, un "euclidiano", un "archimedista".Quando una verita' e' chiara, e' impossibile che ne nascano partiti e fazioni. Non si e' mai disputato se c'e' luce a mezzogiorno. (Voltaire) La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta. (T. Adorno ) |
12-01-2007, 10.39.21 | #90 | |
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Riferimento: L'atto sessuale come costituente dell'uomo
Citazione:
Satine, Satine…la star del Mouilin Rouge… …in tal caso non dovrei osare una replica… Non credo di aver mai detto che il sesso debba essere necessariamente “atto sessuale” ma quella pulsione profonda di vita ed il coinvolgimento cerebrale che ne deriva è in funzione dell’idea dell’atto pratico stesso che, non dimentichiamoci, in mancanza di esso, porta a volte enorme frustrazione. Tu hai espresso qual’è la tua sessualità, ovverosia di come la pensi tu e ne risulterai appagata nel momento in cui troverai una persona che la pensa esattamente come te e darà libero sfogo al tuo (e quindi anche al suo) modo di intenderla. Tutto ciò comporta una conoscenza della propria sessualità che nasconde gli aspetti (e non solo quelli sessuali) dell’intera nostra esistenza…lasciamo alla psicanalisi la scoperta dei legami tra l’azione sessuale e gli eventi che li hanno determinati. Esiste appagamento sessuale nel momento in cui due soggetti hanno la possibilità di esprimere le stesse conoscenze e affinché ciò avvenga non è sufficiente solo l’atto sessuale ma è necessario quel momento di scoperta di se stessi e dell’altro che tu chiami coinvolgimento cerebrale…al quale, nel mio personalissimo modo di intendere la sessualità, dovrà far seguito anche l’atto affinché possa sentirlo completamente appagante e quindi strumento di mia/dell’altrui conoscenza. Coloro che continuano a ripetere in questa discussione cosa sia più giusto fare e cosa sia meglio, stanno solo esprimendo il loro personale modo di intendere la sessualità che sarà appagata, quindi compresa, quindi meglio conosciuta, nel momento in cui riusciranno a trovare una persona che la pensa esattamente come loro. PS: Non darmi contro che sguinzaglio Franco... |
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