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30-01-2007, 19.49.47 | #42 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-09-2005
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Riferimento: Scienza e verità
Citazione:
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04-02-2007, 10.24.13 | #45 | |
stella danzante
Data registrazione: 05-08-2004
Messaggi: 1,751
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Riferimento: Scienza e verità
Citazione:
Però Zanichelli opina come me e tanto mi basta. ragionevole agg. 1 Che è dotato di ragione: l'uomo è un essere –r; SIN. Razionale. 2 Che si lascia guidare dalla ragione; SIN. Equilibrato, riflessivo. 3 Conforme alla ragione o al buon senso, detto di cose: sospetti ragionevoli; SIN. Legittimo, giustificato. 4 Giusto, conveniente: prezzo –r; SIN. Adeguato; CONTR. Esagerato, eccessivo. Lo Zingarelli minore Vocabolario della lingua italiana (C) 2001 Zanichelli editore |
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04-02-2007, 11.56.01 | #46 | ||
Moderatore
Data registrazione: 12-09-2004
Messaggi: 781
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Riferimento: Scienza e verità
spiritolibero scrive
Citazione:
e poi: Citazione:
Per chi abbia sostenuto un comunissimo esame di analisi matematica , e’ ovvio e banale che ad un limite si “tende” , e che una serie puo’ “convergere” , non si “supera” e non si “raggiunge” nulla e nessuno,…esattamente il concetto che voleva esprimere Zenone;… per “superare” una distanza che separa due corpi bisogna prima annullarla, e annullarla significa giocoforza passare per il concetto di identita’; il paradosso sta piuttosto nel fatto che la nostra logica voglia attribuire un qualche elemento di realta’ a cio’ che invece nulla “sembra” avere a che vedere con la realta’; Zenone ci dice :“la logica afferma che Achille non raggiungera’ mai la tartaruga, ma siccome la realta’ sembra essere diversa, allora: o e’ la nostra logica ad essere fallace, o e’ la realta’ che ci sembra cio’ che non e’, o realta’ e logica non hanno nulla in comune”,…Hegel ribatterebbe che, se la nostra logica e’ davvero razionale, allora e’ la realta’ a sembrarci per cio’ che non e’. Chissa’… ,forse Hegel ha ragione, il primo dei fantomatici bosoni di Achille non potra’ mai entrare in contatto, cioe’ “essere”, l’ultimo della tartaruga , ma qui entra in gioco l’affascinante concetto di “identita’”, sopra il quale pochi si sono ancora soffermati approfonditamente. Radice di due non diventa piu’ razionale per il solo fatto di chiamarlo con i segni della logica razionale; e cosi’ la realta’ non diventa piu’ razionalmente concepibile per il solo fatto di descriverla con i disegni della nostra ragione. Forse dovremmo rivedere i rapporti di parentela fra logica, cuore e ragione,…forse la ragione non e’ madre , ma figlia, e la logica nipote del cuore e della fede. Interroghiamoci prima sulla natura della scienza,e dopo sui modi; il fine arriva prima del mezzo. Saluti |
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04-02-2007, 12.57.53 | #47 | ||
Ospite abituale
Data registrazione: 08-11-2006
Messaggi: 1,334
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Riferimento: Scienza e verità
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Dunque ogni volta che supero il passante che ho di fronte mi identifico con lei ? (speriamo sia una lei perché identificarmi con un lui non mi piacerebbe molto !!) Stiamo ragionando in una geometria tridimensionale, dunque non vedo alcuna identificazione tra A e B nel caso in cui A annulli la distanza tra A e B e la superi. Ripeto una ripassata ai concetti di serie geometriche convergenti farebbe un gran bene, altro che esame di analisi matematica, siamo ancora al liceo. In ogni caso, ribadisco, il paradosso si supera con il concetto di somma nelle serie infinite. Il problema, in questo caso, non è ne di logica in se ne di realtà, ma semplicemente di errore nella formulazione logico/matematica del paradosso che oggi è banalmente risolto in ogni liceo dell’ecumene. Ripeto dunque che non è vero che la somma di un numero infinito di istanti (infinitesimali) dia origine ad un tempo infinito, è vero il contrario, quindi la conclusione è che Achille raggiungerà e supererà (speriamo senza passargli sopra e senza identificarsi con lei) la tartaruga. Citazione:
Relativismo cognitivo. Credo di capire dove vuoi arrivare, la frase successiva è eloquente: “Forse dovremmo rivedere i rapporti di parentela fra logica, cuore e ragione,…forse la ragione non e’ madre , ma figlia, e la logica nipote del cuore e della fede” Ecco che appare la fede. L’inferenza è nota: poiché la ragione è fallace allora dobbiamo trovare risposte nella fede. Il paradosso di Zenone però, mi dispiace, non può affatto confermare la premessa dell'inferenza. Saluti Andrea Ultima modifica di spirito!libero : 04-02-2007 alle ore 18.26.55. |
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04-02-2007, 14.30.36 | #48 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 12-09-2005
Messaggi: 219
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Riferimento: Scienza e verità
Citazione:
come il tuo nome dice, si può andare e restar dentro i limiti che ci si pone, e si può andar oltre. Andar oltre i dizionari indoeuropei, come lo Zanichelli che pur perdura la via gloriosa dello Zingarelli, può dar sicurezza ad ogni viandante normale. Se ti pungesse vaghezza di voler andar oltre -e non ripetere i Tizio dice che Caio ha scritto che Sempronio scriveva- allora darei a te LA US! LA US, sumero, sta per 'andar oltre la morte'. E non ti chiedo di mirare a tanto, ma di andar oltre i dizionari indoeuropei: LA Zanichelli! Da oggi, puoi leggere su www.siagrio.it /Antares: BE, l'Essere. Embeh? dirai indifferente. Leggi, e vedrai che un sinonimo di un dizionario indoeuropeo è una cosa tanto -circa- da non voler esibirla in web con tanta sicumera. A parte il rimbecco, cara Viandante, ti invito a leggere BE per sincerarti dell'efficienza di quel mio punto d'illuminazione. E' il lato laico, verificabile, della stessa. Non ho poteri religiosi per andar oltre. |
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04-02-2007, 15.17.12 | #49 |
Ospite abituale
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Riferimento: Scienza e verità
Vorrei far parte tutti di una argomentazione interessante, tratta da Zenit.
Data pubblicazione: 2007-02-02 Un professore musulmano sostiene l’invito di Benedetto XVI a discutere sulla ragione ROMA, venerdì, 2 febbraio 2007 (ZENIT.org).- Il professore di religione musulmana Wael Farouq, docente di Scienze Islamiche della Facoltà Copto-Cattolica di Sakakini (Il Cairo), ha accolto con entusiasmo l’invito del Pontefice Benedetto XVI di sviluppare il dialogo attraverso il rapporto fede-ragione. Così ha detto il docente, intervenendo giovedì 1 febbraio a Roma alla presentazione dell’edizione araba de “Il senso religioso”, il libro di don Luigi Giussani, Fondatore di Comunione e Liberazione, scomparso nel febbraio del 2005. Accogliendo l’invito lanciato dal Papa durante la Lectio magistralis tenuta all’Università di Regensburg il 12 settembre 2006, il docente di Scienze Islamiche ha subito spiegato che “il mancato rapporto con la realtà dovuto a una ragione intesa come separata conduce al nichilismo, un nichilismo che afferma che al fondo delle cose e dell’io ci sarebbe il nulla”. “Ma un’umanità viva si ribella a questa affermazione – ha spiegato –, poiché sperimenta la realtà come primo e inesorabile dato, cioè come dono che precede ogni pensiero e ogni riflessione”. Il professor Farouq ha sottolineato che “non si tratta di giungere a essere nella realtà, ma di non uscire da essa. Questo è il compito della libertà”, ed ha aggiunto: “La realtà agisce sulla ragione come un invito inaggirabile a scoprire il significato, dell’amico o del fatto. Bloccare questa dinamica è come fermare la conoscenza”. Secondo il docente egiziano, questa concezione, che è proprio uno dei contenuti cruciali de “Il senso religioso” di don Giussani, “è rinvenibile come intuizione in alcune tra le espressioni letterarie e poetiche più commoventi, come la formula di Eugenio Montale: ‘sotto l’azzurro fitto | del cielo qualche uccello di mare se ne va; né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto: ‘più in là!’”. “È seguire la dinamica della ragione spalancata e messa in moto dall’imponenza della realtà – ha sottolineato Farouk – che ci rende capaci di un vero dialogo delle culture e delle tradizioni religiose”. Circa l’invito di don Giussani ad “allargare la ragione”, il docente musulmano ha condiviso l’impegno a rispondere al bisogno “decisivo sempre e oggi in particolare più urgente che mai: quello dell’educazione” “Bisogna recuperare la passione per la ragione come esigenza di totalità – ha poi continuato –. L’allargamento della ragione non avviene solo attraverso la pur giusta difesa di una corretta concezione della ragione, ma dal vedere in atto un’umanità che vive la ragione così e che ne sperimenta il bene per sé”. Successivamente il docente ha citato l’allora Cardinale Karol Wojtyla che in un suo testo del 1972 ha scritto: “È propria della persona la capacità di cogliere questo bene, ed in particolare di coglierlo quando la persona diviene soggetto dell’azione, la capacità di coglierlo nell’atto”. Il docente arabo ha rilevato che “la questione dell’ampiezza della ragione e della testimonianza del cambiamento da essa prodotto sono centrali per l’università, che è eminentemente il luogo della ragione”. “Proprio a Regensburg Benedetto XVI ha posto il problema della compresenza di saperi diversi con specifici procedimenti corrispondenti all’oggetto proprio d’indagine, ma tutti nel medesimo contesto, l’università”, ha sottolineato Farouk, il quale ha poi osservato che “ciò rivaluta grandemente il ruolo dell’università stessa come luogo libero di ricerca e di verifica critica”. Il docente musulmano ha poi spiegato che “la distinzione di saperi e di metodi”, proposta da Benedetto XVI, “non è oppositiva, ma spinge nella prospettiva dell’unità del sapere, della universitas, che oggi può essere un’esigenza e un’ipotesi di lavoro, piuttosto che un’affermazione astratta”. “Solo una ragione semplicemente aperta alla totalità può rendere vivo il clima di un’università e davvero affascinante il cammino all’interno di essa. E può dare un contributo decisivo alle questioni più scottanti del nostro tempo”, ha infine concluso. Interpreto, a modo mio: la ragione aperta alla totalità è ragionevole ed aiuta ad andar oltre, LA US. |
05-02-2007, 09.51.17 | #50 | ||
stella danzante
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Ad ora se voglio comunicare con il resto del mondo non posso certo ripetere quello che Forin scrive, quando avrai stampato dizionari e saranno condivisi dal resto del mondo allora posso andar a dire in giro quello che tu scrivi qui, prima di allora sono certa che non ci si capirebbe più su nulla. |
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