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28-04-2006, 02.07.45 | #4 |
Ospite abituale
Data registrazione: 25-04-2006
Messaggi: 79
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ciao bomber
non credo si possa paragonare l'incidente al reattore nucleare di Cernobil, con le attuali centrali nucleari e quelle in programma di quarta generazione. Primo perchè l'incidente fu procurato da una serie incredibile di errori "umani", in un regime dove l'inefficienza era all'ordine del giorno, secondo perchè i sistemi di funzionamento adottati oggi sono differenti ( raffreddamanto a acqua a Cernobil non esisteva, come non esisteva il coperchio in cemento armato di protezione alla fuoriscita delle scorie ), e i sistemi di controllo disponibili oggi permettono di bloccare il reattore in una frazione di secondo con un pulsante. Infatti nonostante funzionino nel mondo 441 reattori nucleari, di cui molti, ricordo, di vecchia concezione, incidenti con fuoriuscita di scorie, non si sono più verificati. Non abbiamo avuto un'altra Cernobil da allora. Oggi la tecnologia e la ricerca sul nucleare permetterà di costruire centrali nucleari sempre più efficienti e con una minima produzione di scorie. Anche sulla messa in sicurezza delle scorie, il vero problema da affrontare, si stanno realizzando contenitori sempre più sicuri. Io ritengo che un punto fondamentale da chiarire sia l'effettivo costo della produzione di energia dal nucleare. Su questo punto nessuno è riuscito ancora a farà chiarezza, in quanto dai ricavi dell'energia nucleare bisogna sottrarre i costi di smaltimento del reattore e strutture contaminate alla fine del ciclo naturale della centrale (30- 40 anni ma si pensa di arrivare a 60 con quelle nuove ) e quello appunto dello smaltimento scorie. Da quello che mi risulta Paesi come la Francia hanno si un costo dell'energia elettrica dimezzata rispetto alla nostra, perchè producono l'80 % con il nucleare, ma i costi che ho evidenziato li caricano sulle spese generali dello stato ( quindi su tutti i cittadini con meno servizi gratuiti e sociali ). Il vero vantaggio è militare, in quanto dal trattamento delle scorie ricuperano il plutonio, indispensabile per la costruzioni di armi nucleari. In definitiva i miei dubbi non sono sulla sicurezza del nucleare, che ricordiamoci non causa emissioni di anidride carbonica, quindi non inquina, ma sull'effettivo costo vantaggioso di produzione di energia elettrica, se si esclude appunto quello dell'inquinamento e quello militare. ( a meno che sia fattibile la fusione nucleare ! ) Spero di essere stato utile ciao da metodico |
28-04-2006, 08.24.22 | #5 |
eternità incarnata
Data registrazione: 23-01-2005
Messaggi: 2,566
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secondo me occorre sviluppare le energie ecologiche: solare, fotovoltaica e geotermca, prima ancora che il nucleare. Non conosco molto la materia "nucleare" dal punto di vista tecnico. Però, se dopo 20 anni dalla catastrofe, sta ancora bruciando qualcosa...beh permettetemi di avere un po' di paura.
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28-04-2006, 10.09.03 | #6 |
Soleluna
Data registrazione: 25-08-2005
Messaggi: 427
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sono d'accordo con te, bomber e anche con te, Mr bean...prima di arivare al nucleare cerchiamo di utilizzare risorse energetuiche alternative...
Pero' comprendo anche metodico: da 20 anni a questa parte le cose sono cambiate...io non sono molti informata...ma appunto in Francia ci sono centrali nucleari e l'italia ci confina...io praticamente vivo a due passi, si può dire, dalla francia...se dovesse accadere qualcosa lì per lo meno tutto il nord italia ne risentirebbe molto gravemente...quindi tanto vale averne anche uno noi e non spendere i soldi all'estero... |
28-04-2006, 18.01.56 | #7 |
...cercatore...
Data registrazione: 15-03-2006
Messaggi: 604
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Qualche goirno fa Piero Angela ha fatto un bellissimo special su Chernobyl e sul nucleare nel mondo.
Incidenti come quello oggi è impossibile che si verifichino, data la moderna tecnologia (sigillazione del reattore, blocchi automatici della fusione, ecc.) e quello è stato, in ogni caso, il più grave mai verificatosi. Siamo l'unico paese avanzato a non usare il nucleare come fonte energetica. La vicina Francia ha decine di centrali, e noi paghiamo profumatamente l'energia che ci vendono. Abbiamo le bollette più care d'Europa. Con l'incremento di richiesta annuale di energia, in Italia le fonti energetiche eco-compatibili non potranno mai soddisfare la domanda. E' stato anche contestato il tempo di costruzione di una centrale, nel verde Canada hanno costruito una centrale all'avanguardia in 7 anni. L'inquinamento principale della terra (effetto serra) è dovuto alla combustione di idrocarburi, non al nucleare. Anch'io in linea di principio sono comunque contrario al nucleare, ma forse un dibattito serio andrebbe fatto, che senso ha oggi avere centrali in Germania, Francia o Spagna e in Italia non si può nemmeno chiedersi se stiamo facendo la cosa giusta. Forse la cosa andrebbe ridiscussa, senza preconcetti ma con competenza e pragmatismo. P.S.: mi piacerebbe sapere il parere del mio amico Ancient. |
28-04-2006, 18.06.11 | #8 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Citazione:
CErto un discorso che potrebbe stare in piedi ma poi dove la facciamo ??? se ti dicessero bene adesso facciamo una Centrale nucleare alle porte di Tornio tu che diresti ??? Non avresti dei dubbi o inizieresti a protestare ??? Da una tabella fatta sui costi per la creazione di energia quella nucleare in assoluto la più costosa ... e poi aggiungerei anche dove le mettiamo le scorie ??? sapete bene che il costo delle eliminazione delle scorie è di fatto una delle cose più costoese in assoluta, come detto prima da Metodico la Francia gabola infatti mette sulle spese dello stato lo smaltimento delle scorie nucleari e non sul spese centrale per cui a livello l produzione costa meno ma certamente alla fine lo stato ci perde ... Inolte non per essere mal fidato ma non mi fido molto dei controlli di sicurezza italiani tanto per dirne uno tutti i Treni hanno un sistema di protezione automatico in Francia i km coperti dal sistema di protezione automatico copre la quasi totalità mentre in italia questo sistema fa fatica a raggiungere il 60% .. per cui mi viene da dubitare fortemete della sicurezza delle nostre future centrali nucleari ... |
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28-04-2006, 18.14.23 | #9 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 27-09-2003
Messaggi: 4,154
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Citazione:
Un convegno promosso da Greenpeace, Legambiente e WWF si è svolto a Roma il 19 aprile nel ventennale della tragedia di Chernobyl per fare il punto sull’energia nucleare e sui suoi costi reali. Il contributo al fabbisogno energetico mondiale fornito dal nucleare è solo del 6,5% dell’energia primaria ed è destinato a ridursi al 4,5% nel 2030 secondo l’International Energy Agency (IEA). Il nucleare è la fonte energetica più costosa e con il maggior bisognodi sussidi statali. Secondo il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) il costo di 1 kWh di energia elettrica costa 6,13 cent/$, da gas 4,96 cent/$, da carbone 5,34 cent/$, da fonte eolica 5,05 cent/$. Risultati analoghi sono stati presentati da studi della Chicago University e del Massachusetts Institute of Technology. Queste valutazioni economiche sono sottostimate perché non comprensive dei costi del decommissionamento degli impianti e del trattamento delle scorie di lungo periodo. Un falso mito sull’energia nucleare è l’abbondanza dell’uranio in natura: un minerale piuttosto diffuso, ma solo in concentrazioni infinitesime, tanto basse da non risultare praticamente sfruttabili. Le riserve di uranio commercialmente estraibili coprono un arco di circa un secolo tenendo costanti i consumi all’anno 2000. Sostituire, per la produzione di elettricità, tutta l’energia fossile con quella nucleare comporta la realizzazione di migliaia di nuove centrali con l’esaurimento delle riserve di uranio in pochi anni. Infine, neppure il nucleare è esente da emissioni di anidride carbonica, basti considerare l’energia fossile necessaria per costruire la centrale, estrarre, trasportare e arricchire l’uranio, gestire le scorie, smantellare l’impianto a fine vita. Investire nel nucleare significa sprecare risorse pubbliche e private ai danni delle fonti rinnovabili e delle tecnologie per l’efficienza energetica. Ma qualcuno non smette di pensarci. I nostalgici di Chernobyl non si rassegnano mai. Tra questi l’Enel di Scaroni che con l'acquisizione di Slovenske Elektrarne finalmente rientra nel nucleare con l’accensione del secondo reattore di Mochovce. Gli austriaci dal 1990 al 2005 hanno sempre cercato di far chiudere il primo reattore e posero persino il veto all'ingresso della Slovacchia nella UE (Mochovce dista 100 km da Vienna). Il governo Austriaco ha montato decine e decine di pale eoliche sul confine con la Slovacchia ben visibili a occhio nudo da Bratislava anche in segno di protesta. Propongo al governo italiano di piantare qualche pala eolica davanti alla sede romana dell’Enel, forse non ne hanno mai vista una. |
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28-04-2006, 18.19.49 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 31-05-2005
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Dal momento che anch'io vivo ad un paio d'ore di treno dalla Francia sono molto interessata all'argomento. tuttavia la formula : " lo fanno gli altri e allora lo facciamo anche noi " non può funzionare. L'energia nucleare è pericolosa in ogni caso nonstante il perfezionarsi della tecnologia, soprattutto per i residui. Io credo molto nell'uso consapevole che dobbiamo fare dell'energia.per prima cosa dovremmo perciò ridurre gli sprechi , poi sostituire gradualmente i classici sistemi di produzione con quelli alternativi ( eolici e quant'altro) e soprattutto investire in queste nuove fonti per svincolarci completamente dal ricorso al nucleare.
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