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Vecchio 30-04-2006, 21.17.38   #21
Spaceboy
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Messaggio originale inviato da ancient
diciamo che non ho preconcetti neanch'io. Leggo qua e là:

http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_nucleare

http://www.altreconomia.it/upload/dl...che/nucleo.pdf

...grazie Ancient....

...riassumendo potremo definire:

A. Le centrali nucleari hanno il grosso problema dello smaltimento delle scorie e delle scarse scorte di uranio, mentre il problema sicurezza sembra superato.

B. Le centrali termoelettirche, inquinano moltissimo (effetto serra) e la dipendenza dal petrolio e dagli idrocarburi rimane molto elevata.

C. Entrambe le fonti sopracitate sono antieconomiche e non soddisfano il fabbisogno energetico del pianeta.


Non ci resta che puntare decisamente a fonti energetiche alternative e biocompatibili.

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Vecchio 30-04-2006, 21.38.15   #22
bomber
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Messaggio originale inviato da Spaceboy
...grazie Ancient....

...riassumendo potremo definire:

A. Le centrali nucleari hanno il grosso problema dello smaltimento delle scorie e delle scarse scorte di uranio, mentre il problema sicurezza sembra superato.

B. Le centrali termoelettirche, inquinano moltissimo (effetto serra) e la dipendenza dal petrolio e dagli idrocarburi rimane molto elevata.

C. Entrambe le fonti sopracitate sono antieconomiche e non soddisfano il fabbisogno energetico del pianeta.


Non ci resta che puntare decisamente a fonti energetiche alternative e biocompatibili.







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Vecchio 01-05-2006, 00.33.07   #23
metodico
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per adesso non possiamo costruire centrali nucleari, ma credo che presto sarà indetto un nuovo referendum ( stando agli ultimi sondaggi svolti la percentuale favorevole a un ritorno al nucleare è intorno al 60 % ). Nel frattempo nulla vieta invece alla ricerca sul nucleare, come stanno facendo l'Ansaldo di Genova e l'Enel ( nel frattempo partecipa alla costruzione di quelle nei paesi dell'est europa ).
Non credo che la corsa allo sfruttamento delle materie prime possa essere arrestato ( Cina insegna ).
La speranza è che la ricerca e la tecnologia ci permetta di utilizzare quelle fonti energetiche alternative non inquinanti prima che sia troppo tardi.
L'alternativa, purtroppo, credo sia l'autodistruzione dell'uomo o la rivincita della natura sull'uomo : una nuova era glaciale che riporti l'orologio indietro di qualche millennio !.
Oggi realizzano films come The day after Tomorrow, domani......chissà !
ciao da metodico
http://www.alagoas.it
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Vecchio 01-05-2006, 09.14.15   #24
Mary
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Messaggio originale inviato da metodico

.....).
Non credo che la corsa allo sfruttamento delle materie prime possa essere arrestato ( Cina insegna ).
La speranza è che la ricerca e la tecnologia ci permetta di utilizzare quelle fonti energetiche alternative non inquinanti prima che sia troppo tardi.
L'alternativa, purtroppo, credo sia l'autodistruzione dell'uomo o la rivincita della natura sull'uomo : una nuova era glaciale che riporti l'orologio indietro di qualche millennio !.
Oggi realizzano films come The day after Tomorrow, domani......chissà !
ciao da metodico
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Qualcuno, forse, si salverà (poveri diavoli) e ricominceranno il ciclo. E forse giungeranno a ricomettere gli stessi errori.

Quel che non riesco proprio a comprendere è perchè l'uomo, animale intelligente, capace di controllare l'atomo non è capace di controllare e gestire se stesso.

I cinesi non si fermeranno, noi non ci fermeremo, gli americani andranno avanti.
Ma, dico io, se sai che davanti a te c'è un baratro perchè ti affretti in tutti i modi a precipitarci dentro?

C'è un errore di base in questo punto della nostra.... evoluzione.

Credo dipenda dalla perdita, ovvero dal distacco con la nostra parte spirituale.
E spirituale non intendo nessuna religione che tende, dopo le prime fasi iniziali, a manipolare gli esseri umani.
Come una madre che guida il proprio figlio mentre impara a camminare ma poi pretende di fare lo stesso quando il figlio è capace di farlo da solo.

Ciao
Mary
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Vecchio 01-05-2006, 11.31.28   #25
Fragola
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Messaggio originale inviato da bomber
Propongo al governo italiano di piantare qualche pala eolica davanti alla sede romana dell’Enel, forse non ne hanno mai vista una.

Dal sito di Enel:

Una fonte antica con un grande futuro


L’energia del vento (eolica), legata ai movimenti delle masse d’aria tra le zone di alta e bassa pressione atmosferica, è diffusa ovunque sulla Terra, ma solo in alcune zone è sufficientemente intensa e regolare da presentare interesse ai fini di una utilizzazione pratica.
Lo sfruttamento dei venti per ricavarne energia utile dapprima per la navigazione, poi per l'irrigazione e la lavorazione di prodotti agricoli, risale agli albori della civiltà umana ed è tutt’oggi praticato in vari modi.
Più recente, invece, è la conversione dell’energia eolica in energia elettrica. Questo processo avviene con macchine denominate aerogeneratori, che concettualmente derivano dai tradizionali mulini a vento. Un aerogeneratore, infatti, è costituito da un rotore formato da alcune pale (in genere una, due o tre) fissate su un mozzo e progettate per sottrarre al vento parte della sua energia cinetica. Tramite la rotazione delle pale viene azionato il generatore di energia elettrica. In concreto, però, i moderni aerogeneratori hanno davvero ben poco in comune con i tradizionali mulini a vento, poiché si tratta di macchine molto sofisticate, realizzate con materiali idonei a resistere a sollecitazioni che - nel caso delle macchine più grandi - sono confrontabili a quelle delle ali di aeroplani. Le estremità delle pale possono infatti raggiungere velocità superiori anche di cinque volte a quella del vento e, nel caso di raffiche anomale o di tempeste, ai bordi si possono raggiungere velocità quasi supersoniche.

La velocità del vento ha, naturalmente, un ruolo determinante sia nella progettazione delle macchine, sia nella valutazione del potenziale eolico di un sito. Ai fini di uno sfruttamento economicamente vantaggioso dell’energia eolica è pertanto fondamentale lo studio delle variazioni della velocità del vento in un determinato sito, che deve essere condotto sulla base di osservazioni di lungo periodo.

L’energia eolica è una fonte priva di emissioni: la conversione in energia elettrica avviene, infatti, senza alcun rilascio di sostanze nell’atmosfera. In termini di impatto ambientale, l’unica accortezza che è necessario assumere è quella di un corretto inserimento delle centrali (costituite da un insieme di aerogeneratori, a volte alcune decine) nel contesto paesaggistico circostante.

Tra le nuove fonti rinnovabili è inoltre quella tecnologicamente più matura e più vicina alla competitività economica con le tradizionali fonti di produzione elettrica . Ciò spiega il forte sviluppo che sta conoscendo in questi ultimi anni; in particolare nell’ Unione Europea, ove la potenza eolica installata (vedi Tabella 1) è la maggiore a livello mondiale. Paesi come la Germania, la Spagna e la Danimarca si pongono all’avanguardia in questo settore, ma è rilevante anche lo sviluppo dell’energia eolica in Italia (vedi Tabella 2), benché nel nostro Paese siano presenti numerosi fattori che condizionano negativamente lo sviluppo di tale fonte (la scarsa ventosità media, la conformazione in gran parte montuosa del territorio, l’elevata densità abitativa e la diffusa presenza sul territorio di beni culturali e siti archeologici).

Il contributo dell’eolico alla produzione nazionale di energia elettrica da fonti rinnovabili (vedi Tabella 3) non solo è in costante crescita, ma è anzi quello che ha registrato il maggiore incremento nell’ultimo decennio.

In particolare, nello scenario nazionale che vede un forte sviluppo di campi eolici nelle Regioni meridionali, Enel – che con l’impianto sperimentale dell’Alta Nurra, in provincia di Sassari, ha dato vita nel 1984 al primo campo eolico italiano - sta perseguendo con tenacia il proprio programma di sviluppo dell’energia eolica (vedi Grafico ) (in modo particolare in Sicilia e Sardegna), nell’ambito di una strategia che assegna alle fonti rinnovabili un ruolo crescente nel mix di generazione di energia elettrica.


Tabella 1: Potenza eolica installata nella Unione Europea


Tabella 2: Potenza efficiente lorda degli impianti eolici in Italia al 31/12/2004


Tabella 3: Produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Italia


Grafico: Incremento produzioni rinnovabili Enel

-----------------------------------

per visualizzare i grafici, ecco il link al sito.

http://www.enel.it/attivita/ambiente/vento/

Ultima modifica di Fragola : 01-05-2006 alle ore 11.39.35.
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Vecchio 01-05-2006, 11.36.43   #26
Fragola
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Messaggio originale inviato da Spaceboy
Qualche goirno fa Piero Angela ha fatto un bellissimo special su Chernobyl e sul nucleare nel mondo.

Incidenti come quello oggi è impossibile che si verifichino, data la moderna tecnologia (sigillazione del reattore, blocchi automatici della fusione, ecc.) e quello è stato, in ogni caso, il più grave mai verificatosi.

Siamo l'unico paese avanzato a non usare il nucleare come fonte energetica.

La vicina Francia ha decine di centrali, e noi paghiamo profumatamente l'energia che ci vendono.

Abbiamo le bollette più care d'Europa.

Con l'incremento di richiesta annuale di energia, in Italia le fonti energetiche eco-compatibili non potranno mai soddisfare la domanda.

E' stato anche contestato il tempo di costruzione di una centrale, nel verde Canada hanno costruito una centrale all'avanguardia in 7 anni.

L'inquinamento principale della terra (effetto serra) è dovuto alla combustione di idrocarburi, non al nucleare.

Anch'io in linea di principio sono comunque contrario al nucleare, ma forse un dibattito serio andrebbe fatto, che senso ha oggi avere centrali in Germania, Francia o Spagna e in Italia non si può nemmeno chiedersi se stiamo facendo la cosa giusta.

Forse la cosa andrebbe ridiscussa, senza preconcetti ma con competenza e pragmatismo.


P.S.: mi piacerebbe sapere il parere del mio amico Ancient.



Io un "preconcetto" lo avrei. Me è un preconcetto abbastanza logico. Così logico che secondo me basta a mettere l'ultima parola su ogni ipotesi di installazione di centrali nucleari in italia. E' molto semplice: contrariamente alla Francia e alla Geermania, l'Italia è una zona ad altissimo rischio sismico! Non ci sono, in Italia, zone in cui si possano installare centrali nucleari senza rischi. Mi pare che come argomentazione sia di per sè più che sufficiente, non credi?

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Vecchio 01-05-2006, 12.09.31   #27
Spaceboy
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Io un "preconcetto" lo avrei. Me è un preconcetto abbastanza logico. Così logico che secondo me basta a mettere l'ultima parola su ogni ipotesi di installazione di centrali nucleari in italia. E' molto semplice: contrariamente alla Francia e alla Geermania, l'Italia è una zona ad altissimo rischio sismico! Non ci sono, in Italia, zone in cui si possano installare centrali nucleari senza rischi. Mi pare che come argomentazione sia di per sè più che sufficiente, non credi?


...bè Fragola l'argomantezione è pertinente, ma non sufficiente...

...vedi il Giappone x es....

Spaceboy is offline  
Vecchio 01-05-2006, 12.39.01   #28
Fragola
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...bè Fragola l'argomantezione è pertinente, ma non sufficiente...

...vedi il Giappone x es....


... non è che se i giapponesi fanno una cosa scema la dobbiamo per forza fare anche noi! A me, l'analisi del territorio pare più che sufficiente. Se poi tieni conto anche della densità di popolazione... Riesci ad immaginare in Italia un luogo pianeggiante, ragionevolmente poco sismico e suffcientemente lontano da un grande insediamento urbano? Non so, tipo la Brianza?

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Vecchio 01-05-2006, 22.27.57   #29
nexus6
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Thumbs down non ho preconcetti...?

Mi pare che, anzichè levate di scudi, sia necessario un dibattito molto serio sull'energia a breve e medio termine: per l'estinzione del petrolio le stime (ottimistiche) concordano intorno ai 70-80 anni procedendo con i ritmi di consumo attuali e contando le riserve attualmente conosciute; per il gas naturale si parla di non più di 70 anni e per il carbone di non più di 300 anni; le tre fonti che ho citato coprono l'80% della produzione mondiale di energia. Il nucleare da fissione in media si ferma al 6,4% (fonte ENEA 2005), arrivando al 12% sul totale della produzione europea (la percentuale più alta).

Tutta l'energia elettrica che importiamo è prodotta da fissione; ricordo che l'Italia importa quasi l'85% dell'energia disponibile (la Francia è al 50%, il Regno Unito al 2,3%).

In giappone, per informazione, vi sono una cinquantina di centrali nucleari e dunque mi pare che i giapponesi non si siano fatti molto influenzare nè da terremoti nè dal fatto di aver provato duramente sulla loro pelle l'altro terribile utilizzo della fissione, unici al mondo tra l'altro.

I consumi energetici della Cina aumentano di più del 10% all'anno, quando in Europa di parla dello 0,9%!; proprio in oriente, ma non solo, si concentrano i nuovi progetti delle centrali nucleari del futuro, che potranno utilizzare persino l'uranio 238, senza bisogno del costoso processo di arricchimento.

Tra le fonti veramente rinnovabili solo l'eolico pare in forte aumento attestandosi comunque su percentuali esigue (0,05% sul totale mondiale); le altre rinnovabili sono attualmente, purtroppo, insignificanti. Il solare fotovoltaico per esempio è troppo costoso (10 volte in più delle fonti convenzionali) e veramente poco efficiente.

Che fare, dunque?

Secondo me, non bisogna scartare a priori nessuna ipotesi che potrebbe rivelarsi importante nei prossimi decenni di transizione, ma continuare a fare ricerca investendo, investendo, investendo e ancora investendo nello sviluppo scientifico di nuove fonti energetiche (fusione nucleare calda e fredda , idrogeno) e nel miglioramento tecnologico di quelle esistenti (sia rinnovabili e sia non).

Così, per inciso, anche la fusione nucleare calda produrrebbe scorie radioattive, in quantità pari se non superiori a quelle delle attuali centrali a fissione (vedi progetto ITER).


Penso, dunque, che debba finire il tempo delle barricate sterili.

Ultima modifica di nexus6 : 01-05-2006 alle ore 22.29.15.
nexus6 is offline  
Vecchio 01-05-2006, 23.10.49   #30
metodico
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come non approvare quanto sositieni nexus6 !
ciao da metodico
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p.s purtroppo l'eolico è stato dimostrato non ha molti siti adatti in Italia, in quanto a bisogno di venti costanti e prolungati.
qualcosa si potrebbe fare per sfruttare l'energia dal moto dei mari e delle correnti marine, ma anche qui pochi sono i posti in Italia adatti, meglio invece gli oceani, come alcuni Paesi già fanno.
metodico is offline  

 



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