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29-09-2004, 13.41.23 | #9 |
Ospite abituale
Data registrazione: 06-09-2003
Messaggi: 486
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Perchè ?
Non è così difficile, blue: perchè, alla fine, avendo un cervello, per ciascun essere umano (uomo o donna) è facile capire che il denaro, o i molti beni di consumo non primari, "stanno per" qualcos'altro, oppure consentono la possibilità di accedervi.
Intendo dire che, in fin dei conti, non sono molti i bisogni fondamentali dell'esistenza: se escludiamo quelli meramente fisici (cibo, acqua e ossigeno), dal punto di vista psicologico gli unici ad essere irriducibili (cioè non rimandabili a qualcos'altro) sono il bisogno di amore, di stima ed autostima, e di libertà. Il problema è che non è così facile coniugarli insieme. Il bisogno di stima può anche essere conseguito raggiungendo un certo status sociale, possedendo begli abiti e belle cose, avendo eccellenti frequentazioni, ma, spesso, a discapito della libertà. Anche il soddisfacimento dell'amore è spesso pagato in termini di rinuncia ad opportunità prestigiose di crescita professionale od economica. Quanto al bisogno di libertà, ossia di autonomia, spazio ed autenticità, beh... al soddisfacimento di questo si pagano i tributi più massacranti nei termini degli altri due. Tutti vorremmo un rapporto di coppia nel quale sentirci amati da una persona che amiamo, persona da poter tenere nella massima considerazione, da ammirare e che, al contempo ci stimasse per le nostre prerogative umane, morali e intellettuali. Vorremmo che intorno a noi si formasse il consenso delle persone la cui esistenza ci interessa e che dà senso alla nostra. Al contempo, vorremmo che questo rapporto non ci vincolasse nelle nostre scelte politiche, sociali, intellettuali e culturali, non limitasse i nostri rapporti di amicizia e le tante altre relazioni affettive che intercorrono nella nostra vita. Insomma: è difficile. La prostituta (esclusa quella che vincola le sue scelte ai meri bisogni fisici - intendo la fame, etc) ti pare destinata a realizzare la coniugazione ottimale tra queste tre esigenze ? A me pare di no. E così mi spiego i casi di donne che rinunciano (e ce ne sono, te lo assicuro) a questa professione nel momento in cui individuano un partner che possa permettere loro un migliore equilibrio esistenziale. Quanto alle ragioni per cui il mestiere "più antico del mondo" sia oggetto ancora di tanto stigma sociale, io credo che vadano ricercate altrove. La prostituzione conserva ancora il suo carattere di "scandalo" sociale, in quanto rappresenta una delle critiche più potenti (e più prepotenti) delle norme, spesso non scritte, attraverso cui il corpo sociale si autoconserva. In ultima analisi essa rivela la debolezza del soddisfacimento mediato dei bisogni, attraverso il quale la società si articola in istituti ed apparati. |
29-09-2004, 20.58.00 | #10 |
Ospite abituale
Data registrazione: 04-09-2003
Messaggi: 766
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interessanti le risposte.
Interessanti anche le profonde differenze che vedono la Prostituta moderna associata ad un qualcosa privo di dignità, costretta a scendere a compromessi, costretta ad essere ghettizzata se confrontata con le prostitute del passato. Ossia quelle donne venerate e adulate da principi ed imperatori. L'arte del sesso nel passato era ambitissima pari a quella di velina oggi. Nel passato la figura della sacerdotessa, della concubina, della preferita era molto piu' in vista della regina stessa. In giappone la prostituta era paragonata ad una dea, e tutte le donne ambivano ad esserla a condizione che madre natura lo permettesse. Tutto cio', oggi, è stato completamente ghettizzato, senza saperne il motivo. Anzi, unico motivo è perchè la società ha deciso che è DISGUSTOSO. E pensare ceh quando fai sesso con una ragazza appena conosciuta in disco non è poco dignitoso, ma se questa ti chiede un "compenso" diviene una strega da ardere. Proprio singolari gli esseri umani... degni di essere capiti |