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04-03-2008, 12.30.50 | #62 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 05-09-2007
Messaggi: 113
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.
Citazione:
Se mi parli di una unione civile, che non dia adito ad essere assimilata ad una famiglia, con relativi paletti nei confronti delle adozioni o di riconoscimento di paternità/maternità esterne, allora hai tutto il mio appoggio. Come ho più volte detto io non discrimino in alcun modo chi è 'diverso' in materia sessuale. Tranne che per quell'unica caratteristica biologica. Per tutto il resto può essere un collega o un amico, esattamente come chiunque. Da un punto di vista emotivo, essi non sono diversi, hanno solo una particolarità, ma non faccio differenze ne', tantomeno, discriminazioni. Forse, più avanti, cadrà anche quest'ultima barriera; è molto prevedibile, ma fino ad allora io mi sentirei più tranquillo se non si parlasse di matrimonio. Mi sono reso ampiamente conto di quanto tu sia onesto intellettualmente, non hai bisogno di ulteriori attestazioni. Se a te va bene qualcosa che regolamenti l'unione gay, ok. Sono d'accordo. Ho votato a favore della legge sull'aborto, senza essere favorevole all'aborto, come ho votato a favore della legge sul divorzio pur essendo convinto che il matrimonio debba essere unico, ma voglio mantenere le prerogative di chi vive la propria vita cristianamente, ha dei propri valori e non li vuole vedere scimmiottati o dissacrati. Poi mi parli di amore, come posso essere contrario a questo? Perdonami una divagazione: cosa succede fra due omosessuali quando questo amore finisce? E' esattamente come nella coppia eterosessuale o è più sconvolgente? Te ne parlo perchè c'è un vecchio stereotipo in proposito; si ritiene che il tradimento o l'abbandono nella sfera degli omosessuali generi una maggiore violenza che nella sfera degli eterosessuali. Per il resto, se in questa unione si viene a generare una forma di dipendenza economica da parte di uno dei due ritengo più che giusto che ci sia una assunzione di responsabilità, che valga anche in caso di divorzio. (vedi, il termine divorzio non mi disturba, non facendo parte del mio lessico ) |
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04-03-2008, 22.19.11 | #63 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.
Ma certo che sei un bel po' cavilloso, eh?
Citazione:
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11-03-2008, 23.34.48 | #64 | |
Utente bannato
Data registrazione: 25-10-2007
Messaggi: 303
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.
Citazione:
Ma gli omosessuali non sono sterili e considerali tali è una falsificazione della realtà. E' il loro rapporto ad essere sostanzialmente sterile in termini di procreazione e tanto basta, per quanto mi riguarda, per essere contrario alla simulazione di qualcosa che assomigli anche lontanamente al concetto di "famiglia" nel caso di unioni omosessuali. P.S. - tralascio tutte le approssimazioni giuridiche riportate sul tema, tali da creare notevolissime confusioni di significato, per rimanere alla questione etica.... |
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13-03-2008, 23.30.26 | #65 | |
Ospite abituale
Data registrazione: 23-02-2008
Messaggi: 286
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.
Citazione:
Non puoi tralasciare le "approssimazioni giuridiche", che approssimazioni non sono, perchè esse costituiscono il pilastro su cui io baso la necessittà di una regolamentazione per le unioni omosessuali. Se infatti tutto si fermasse "all'amore", non servirebbe altro: chiunque, nel nome dell'amore, etero o omosessuale che fosse, potrebbe condurre la vita che più gli aggrada: in coppia, da solo, in 3... in qualunque configurazione concepibile. I problemi nascono invece proprio in relazione alle questioni giuridiche e di diritto che il patto di convivenza si porta dietro. Queste ultime non sono una parte marginale rispetto ad una questione etica... sono più importanti della questione etica! Perchè il marito che premuore lascia alla moglie la pensione di reversibilità, mentre per un omosessuale non accade altrettanto nei confronti del suo compagno? Perchè non sono sposati! Ma siccome NON possono sposarsi questa è una possibilità che viene loro negata. Perchè il coniuge che premuore senza testamento lascia automaticamente il 50% dei suoi averi al coniuge superstite, mentre l'omosessuale deve lasciare un testamento altrimenti il compagno non eredita nulla e prendono tutto i fratelli, i genitori, gli eventuali figli i nipoti o lo Stato? Perchè non è sposato... ma siccome non si può sposare, ecc ecc... Quello che mi chiedo è questo: L'unione civile, quella regolata dal codice, è basata sull'amore reciproco di 2 persone. Un omosessuale, per sua natura NON può amare e quindi sposare una persona dell'altro sesso, ma può amare e quindi voler sposare (se gli fosse concesso) una persona del suo stesso sesso. Anche quello è amore e anche quell'amore dovrebbe avere la stessa dignità dell'altro. Per la legge invece no. Se però, grazie a qualche medico compiacente risultasse che uno dei due omosessuali ha "cambiato sesso" (e si può fare sia realmente che, probabilmente, attraverso qualche amico compiacente all'anagrafe)... improvvisamente si potrebbe sposare con la persona che ama. Mi sembra un assurdo! |
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14-03-2008, 08.17.36 | #66 |
Moderatore
Data registrazione: 17-11-2007
Messaggi: 405
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.
Volevo aggiungere che, come saprete, gli elettori spagnoli hanno riconfermato Luis Zapatero alla guida della Spagna. Probabilmente gli spagnoli, non pensano che le unioni omossesuali, legalizzate proprio da Zapatero, abbiano minato le basi del vivere civile e snaturato la società.
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14-03-2008, 16.08.45 | #67 |
Moderatore
Data registrazione: 23-05-2007
Messaggi: 241
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I diritti dei gay e i rovesci della societa' moderna
L’omosessualità è diventata negli ultimi anni uno dei temi più dibattuti nelle discussioni politiche, sociologiche, etiche e culturali in generale. Sappiamo tutti che non è nata ieri; dagli innumerevoli esempi risalenti alla Grecia classica (per tacer della Sodoma biblica) e alla romanità fino agli studi antropologici del secolo scorso possiamo con ragione pensare che sia diffusa da sempre, in percentuali variabili, presso tutte le civiltà. In certi periodi della storia se ne è parlato più che in altri, vuoi perché in alcuni momenti era forse più diffusa, vuoi perché magari in altri momenti veniva perseguita dalle leggi vigenti. In ogni caso tutto si potrà dire dell’omosessualità tranne che sia innaturale. Soprattutto negli ultimi decenni svariati scienziati o presunti tali si sono occupati di trovarne le cause, definendola di volta in volta malattia o libera scelta, difetto innato o tara psicologica, edonismo o trasgressione. L’unica cosa certa è che hanno cambiato idea molteplici volte nel corso degli anni, e l’omosessualità è stata derubricata da malattia a condotta naturale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità solo nel 1994 sull’onda delle proteste dei movimenti gay e non certo sulla base di valutazioni scientifiche, le quali erano parimenti assenti quando era stata inserita in quello stesso elenco. Recenti osservazioni hanno stabilito che anche nel mondo animale si verificano frequenti casi di omosessualità in innumerevoli specie per cui tale comportamento, quando è spontaneo e non indotto da mode o tendenze e al di là delle ragioni che lo determinano, può essere a tutti gli effetti definito innato, congenito, pertinente la natura propria dell’individuo, animale o umano che sia. Riconoscerlo quindi come un difetto della natura individuale è quantomeno azzardato, da qualunque parte provenga un’affermazione di questo tipo. Si può semmai considerare come una delle indefinite qualificazioni della forma individuale. Ciò stabilito, però, bisogna valutarne l’impatto sociale, ovverosia l’influenza che questo comportamento ha all’interno di una comunità umana che ha precetti, prassi, consuetudini normalmente destinate al perseguimento del bene comune (comunque sia definito), alla difesa della propria sopravvivenza e al mantenimento delle proprie specificità. Ogni società è retta da leggi, norme e convenzioni che ne delimitano la struttura e dovrebbero educare i suoi appartenenti alla realizzazione dello scopo che quella società si propone; la nostra ad esempio è, semplificando al massimo, costituzionalmente fondata sul lavoro (o, meglio, sulla ricchezza che dal lavoro deriva) e la maggior parte delle azioni dei dirigenti sono appunto orientate al raggiungimento dello scopo costitutivo, in quanto pongono in primo piano le scelte economiche ed educano le persone a considerare l’aumento della produzione e quindi del denaro disponibile l’unico o il principale parametro di valutazione del benessere e della felicità sociale. Ma la miopia di costoro, che pare non vedano quasi altro che “questioni di soldi”, impedisce loro di valutare nella giusta misura aspetti che sono precostitutivi di una società intesa come aggregazione di individui che condividono principi, norme, usi, costumi e tradizione, come ad esempio quello, direi fondamentale, che perché una società possa dirsi tale è anzitutto necessario che vi siano degli uomini e delle donne a farne parte. Fino a pochi anni fa tutte le società, antiche o moderne, primitive o evolute, avevano messo alla base dei propri interessi la salvaguardia dal pericolo dell’estinzione. Come si possa in prima istanza evitare questo rischio pare fin troppo ovvio: procreando. Per questa semplice ragione le prime tutele venivano indirizzate alla famiglia e ai bambini e in varie parti del mondo il matrimonio era, se non addirittura forzato dalla legge, almeno moralmente obbligatorio e le coppie sterili venivano viste come rami secchi della società e sottostimate dalla popolazione. Per questo semplice e ancestrale motivo l’omosessualità è fonte di disordine e disgregazione sociale in quanto, non contribuendo nemmeno potenzialmente al perpetuamento dei membri della società provoca, in linea di principio ed in una visione prospettica, l’estinzione della stessa.
La civiltà moderna ha cambiato totalmente il modo di vedere le cose; ha completamente perso la bussola dei principi e il senso della storia e sull’onda di slogan roboanti e senza senso (i diritti! I diritti!) ora vuol concedere “diritti” agli omosessuali non in quanto persone uguali agli altri che hanno come tutti i cittadini una serie di prerogative garantite, ma proprio in quanto omosessuali; ovvero si tenta di fare concessioni ad un gruppo di persone basandosi su di una mera preferenza nell’ambito sessuale di quelle stesse persone. I movimenti gay hanno guaito per anni contro il mondo lamentando che non si possono discriminare uomini e donne solo per ciò che fanno sotto le coperte, e avevano ragione, ma pare ora perlomeno esagerato nonché incoerente accampare privilegi per lo stesso motivo. Il riconoscimento delle unioni omosessuali con la conseguente estensione di diritti (primo dei quali la reversibilità della pensione) che ora sono appannaggio della famiglia (non uso l’aggettivo “tradizionale” poiché implicherebbe l’esistenza di altri tipi di famiglia, mentre solo ad un nucleo sociale composto da uomo, donna e, eventualmente, figli si può dare questo nome) sarebbero di fatto privilegi e non diritti poiché non giustificati da alcuna utilità sociale, essendo tali unioni dannose per la sopravvivenza di una comunità. E’ altresì significativo e preoccupante che le classi politiche moderne, ispirantesi a principi nati dall’Illuminismo e dalla Rivoluzione, e quindi teoricamente laici e razionali, li rifiutino totalmente in questa occasione (ma recentemente capita sempre più spesso nonostante le dichiarazioni di facciata) aggrappandosi al loro opposto, un bieco moralismo e un sentimentalismo che in politica, attività razionale par excellence, non dovrebbe trovare posto ma che in questa e in purtroppo altre occasioni diventa la stella cometa che guida la formazione delle leggi. Non si può infatti definire altrimenti che sentimentalismo il ricorso all’ “affettività” che i politici adottano per giustificare le proposte di provvedimenti come i “dico”. Costoro affermano che non si possono negare ai gay i diritti delle altre coppie perché ciò equivarrebbe ad impedire di stare insieme e di convivere a due persone che si vogliono bene. E il “volersi bene” diventa la principale se non l’unica spiegazione per adottare questo tipo di provvedimenti che, se ovviamente sono allargati indistintamente a tutti i conviventi in quanto diversamente sarebbero anticostituzionali, sono di fatto pensati quasi esclusivamente per gli omosessuali, e le discussioni che ne sortiscono lo dimostrano con chiarezza. Quanto sia aleatoria oltre che emotiva una ragione del genere chiunque lo capisce, a maggior ragione in un’era in cui le unioni di coppia sono sempre più fragili e instabili. Ma anche se le unioni gay risultassero più stabili di quelle familiari e anche se, volendo estremizzare, cotali unioni si protraessero tutte per tutta la vita, ciò non sarebbe comunque una buona ragione per proporre la loro legalizzazione, al contrario; sarebbe un’ottima argomentazione per evitarla perché, come già evidenziato in precedenza, queste aggregazioni sono solo deleterie e rovinose dal punto di vista sociale, e solo una società totalmente priva di principi e in estrema decadenza come la nostra può incoraggiare condotte che ne minano le fondamenta e alimentano il virus dell’autodistruzione anziché adottare provvedimenti e creare le condizioni di una propria perpetuazione in termini numerici e culturali. La legittimazione delle coppie gay che premia una preferenza sessuale piuttosto che un’altra, l’ingresso indiscriminato di immigrati che non si integreranno mai perché non esiste più cultura con cui integrarsi, l’interminabile discussione sulle “quote rosa” che privilegiano le donne in quanto tali a scapito di qualsiasi valutazione su merito e competenza, il comizio del candidato sindaco che promette “asili nido gratis per tutti” dichiarando che i diritti dei bambini non iniziano a 5 anni ma quando nascono e quindi che andare all’asilo nido da neonato, lontano dai genitori, è un “diritto” del bambino sono solo le ultime purulente eruzioni più evidenti di una metastasi che ha aggredito il nostro mondo e la nostra civiltà e che ci sta portando verso una rovinosa destinazione. Ci vorrebbe, quella sì, una legge che introducesse l’eutanasia sociale. Eviterebbe lunghe e tormentose sofferenze a noi e a coloro che abbiamo appestato con l’esportazione del nostro “way of life” e il mondo ricomincerebbe da capo non prima di aver tirato un interminabile, profondo e rilassato sospiro di sollievo. |
14-03-2008, 18.57.21 | #68 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 286
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Riferimento: I diritti dei gay e i rovesci della societa' moderna
Citazione:
Ripeto che il virus dell'autodistruzione non viene propagato dagli omosessuali in quanto l'omosessualità non si attacca come la varicella. Quello degli omosessuali è un sottoinsieme che non si può ampliare: quello è e quello resta |
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16-03-2008, 22.25.25 | #69 | |
Ospite abituale
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Messaggi: 113
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.
Citazione:
Eutanasia? Sì, anche hitler ha fatto un po' di eutanasia; non è che mi convinca molto, a meno che non si applichi a certi politici |
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17-03-2008, 10.09.37 | #70 | |||
stella danzante
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Riferimento: Coppie omosessuali. Le ragioni del Si.
Citazione:
Semplicemente i gay continueranno ad essere in coppia solo con una carta a garanzia di assistenza in caso di malattia in qualità di coniuge, reversibilità della pensione Citazione:
Ok, devi però spiegarmi in cosa consiste una famiglia formata da uomo e donna e nessun figlio e da uomo-uomo perché nel secondo caso lo vedi un privilegio in quanto inutili per la società e la stessa situazione in una coppia etero non costituisce un privilegio. Se quelli ce chiedono le coppie omosessuali sono privilegi, essi sono privilegi anche per le coppie etero senza figli. Sono le coppie etero senza figli delle coppie di serie A dunque che godono degli stessi diritti di quelle con figli pur essendo inutili alla società? (sia chiaro che non è mia opinione queste coppie siano inutili al bene comune seguo solo il filo logico di don chisciotte ) Non sarebbe più coerente come discorso allora fare dei dico per tutti e nel momento in cui hanno dei figli allora si possono sposare con la tua benedizione? Citazione:
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